giovedì 11 giugno 2009

Dormire aiuta la creatività



















Il sonno, è risaputo, porta numerosi benefici non solo al nostro corpo che si ricarica per affrontare una nuova giornata, ma anche per la nostra mente. Secondo un nuovo studio americano, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), il sonno, ed in special modo la fase REM, è in grado di farci sviluppare meglio l’intelligenza e la creatività.

Un esperimento è stato effettuato utilizzando un metodo simile al gioco finale dell’Eredità, il quiz condotto da Carlo Conti su Raiuno, denominato “la Ghigliottina”. In pratica i ricercatori davano tre parole ai partecipanti l’esperimento, e loro dovevano essere in grado di trovare una quarta parola che potesse essere collegabile con tutte le precedenti.

I ricercatori hanno separato i partecipanti in due gruppi distinti. Il primo rimaneva sveglio per un lungo periodo di tempo, mentre al secondo veniva concesso di dormire. I risultati, nemmeno tanto sorprendenti, hanno rilevato che il gruppo che dormiva, dopo essersi svegliato, aveva trovato la soluzione dell’enigma, mentre nel gruppo di chi non dormiva questo accadeva raramente.

Fonte

martedì 9 giugno 2009

Cibi ideali per una tintarella doc

Carote, spinaci, radicchio e albicocche sono gli alimenti ideali per avere un’abbronzatura perfetta. La Coldiretti ha stilato la classifica della frutta e verdura che, oltre a proteggerci dal caldo, garantiscono una tintarella doc. Il segreto è la presenza di vitamina A, che, oltre a difendere l’organismo dai raggi solari, favorisce la produzione nell’epidermide della melanina, il pigmento che dona alla pelle un colorito più scuro. Tra gli altri alimenti abbronzanti, segnaliamo cicoria, lattuga, melone giallo e sedano, peperoni, pomodori, pesche gialle, cocomeri, fragole e ciliege che presentano comunque contenuti elevati di vitamina A. Di seguito piccoli consigli per un’abbronzatura sicura e duratura.

Fonte: Adnkronos

Fonte

Approfondisci il tema su www.intrage.it

Dermatite e gomito del cellulare, le nuove sindromi giovanili


Il mondo scientifico è spesso diviso su varie questioni che riguardano il cellulare. Fa bene, fa male, fa venire il cancro o non provoca nessun effetto collaterale. Le scuole di pensiero sono tante, ma tutte si stanno accorgendo di una cosa: i danni da cellulare possono anche essere indiretti. Mentre è noto a tutti che guidare parlando al telefonino è pericoloso, a distanza di più di 10 anni dall’ingresso nella vita quotidiana dell’immancabile telefono portatile stanno spuntando alcune nuove sindromi che lo riguardano, e che colpiscono più che altro i giovani e i giovanissimi, dato che sono loro i maggiori utenti dei cellulari.

Una “malattia” curiosa, non ancora riconosciuta però dal mondo scientifico, è il gomito da cellulare. La diagnosi è semplice. Simile al gomito del tennista, anche questa sindrome è dovuta all’utilizzo prolungato del telefono, ed alla conseguente posizione fissa per ore del gomito per tenere il telefono vicino all’orecchio. Se infatti gli auricolari sono utilizzati sempre più sulle automobili, per la strada o in casa sono dei perfetti sconosciuti. Per questo il braccio rimane fisso per tante ore e provoca la cosiddetta sindrome del tunnel cubitale.

In pratica ne risente tutta la zona del gomito, dai legamenti ai muscoli, e la persona che ne viene colpita avverte debolezza nel braccio e nelle mani e formicolìo in alcune dita, il che rende difficile utilizzarle per scopi diversi come aprire barattoli o suonare strumenti musicali. Come molte di queste condizioni, quando si smette di parlare al cellulare, si ritorna alla normalità nel giro di breve tempo, ma attenzione a non far diventare questa condizione cronica, perché i danni a lungo termine potrebbero non essere così lievi.

Fonte

sabato 6 giugno 2009

Rosmarino e spezie tailandesi per grigliate senza sostanze cancerogene


L’estate è alle porte, serate lunghe, la ricerca di refrigerio che porta a cenare in giardino o sui terrazzi. Aggiungete degli amici e un barbecue e ci sono tutti gli ingredienti per una grigliata in compagnia. E nel corso della bella stagione di grigliate c’è chi ha l’occasione di farne più di una. Ecco perchè è importante osservare alcuni accorgimenti per tutelare l’organismo dai rischi derivanti dal consumo di carne arrostita alla griglia.

Le pietanze fatte cuocere sul barbecue, infatti, conducono ad una maggiore possibilità di esposizione a sostanze cancerogene, ammine, note come composti eterociclici (HCAs). Esiste tuttavia un modo abbastanza semplice per ridurre la quantità di componenti nocivi per la salute che consiste nell’aggiunta di alcune spezie. Ad individuarlo è stato un professore di chimica degli alimenti della Kansas State University, il dottor J.Scott Smith, che ha registrato una diminuizione delle sostanze cancerogene nella carne arrosto in seguito all’aggiunta di rosmarino e spezie tailandesi.

Fonte

mercoledì 3 giugno 2009

La felicità non ha nulla a che fare con la fama e la ricchezza




















La ricchezza, la fama e la bellezza possono essere una formula per l’ansia piuttosto che per la felicità. Psicologi dell’Università di Rochester hanno valutato le risposte ad un sondaggio su 147 neolaureati, osservando i loro risultati e il loro livello di felicità per un periodo di due anni. Gli obiettivi personali erano stati suddivisi in due categorie: estrinseci (cose come la ricchezza, la fama e l’immagine personale) e intrinseci (per esempio, relazioni significative, la salute e la crescita personale).

I ricercatori hanno rivelato tramite l’analisi statistica che il raggiungimento degli obiettivi intrinseci ha portato ad una maggiore autostima e ad un maggiore senso di benessere, ma contro ogni previsione, il raggiungimento degli obiettivi estrinseci di ricchezza e fama ha portato ad ansia ed infelicità. Più alto è il numero di obiettivi estrinseci che le persone raggiungono, più essi tendono a sentirsi come pedine, come parte di un gioco più grande che dura per sempre e che non li fa sentire realmente responsabili di se stessi. Edward Deci, co-autore dello studio, ha spiegato che è come se alle persone che raggiungono questi obiettivi mancassero le cose più importanti.

Nel gruppo di studio dei giovani laureati, coloro che si sono concentrati su un solo obiettivo tendeva a raggiungerlo. Poiché studi precedenti avevano dimostrato che il raggiungimento dei loro obiettivi potevano rendere le persone più felici, ci si sarebbe potuto aspettare che i ragazzi diventassero felici nel corso del tempo. Ma questa nuova ricerca aggiunge che quello che conta non è raggiungere i soliti obiettivi, ma soltanto quelli più giusti per ogni singolo individuo.

...

Fonte

venerdì 29 maggio 2009

Stile di vita sano: tutti lo conoscono, ma pochi lo mettono in pratica


Nonostante i ben noti vantaggi di avere uno stile di vita che comprende l’attività fisica, una dieta ad alto contenuto di frutta e verdura, il mantenimento di un peso sano, l’uso moderato di alcool e non fumare, solo una piccola percentuale di persone segue questo stile di vita sano. Infatti oggi, secondo un articolo pubblicato su The American Journal of Medicine, il loro numero è in diminuzione.

Le scelte di vita sbagliate sono spesso associate con il rischio di malattie cardiovascolari e diabete. I ricercatori del Dipartimento di Medicina Famiglia alla Medical University of South Carolina, hanno messo a confronto i risultati di due studi su vasta scala della popolazione degli Stati Uniti nei periodi 1988-1994 e 2001-2006. Durante questi 18 anni, la percentuale di adulti di età compresa tra 40 e 74 anni, con un indice di massa corporea superiore a 30 è aumentato dal 28% al 36%; l’attività fisica effettuata 12 volte al mese o più è diminuita dal 53% al 43%; l’abitudine al fumo non è sostanzialmente cambiata (dal 26,9% al 26,1%); mangiare 5 o più porzioni di frutta e verdura al giorno è scesa dal 42% al 26%, e l’uso moderato di alcolici è aumentato dal 40% al 51%. Il numero di persone che aderiscono a tutti i 5 sani abitudini è diminuito dal 15% all’8%.

Il Servizio Sanitario Nazionale ed il Nutrition Examination Survey (NHANES) hanno effettuato un sondaggio nazionale negli Stati Uniti condotto dal Centro Nazionale per l Statistiche sulla Salute. I ricercatori hanno utilizzato i dati dei periodi 1988-1994 e 2001-2006 su 7.340 intervistati nel primo periodo e 7.811 nel secondo.

Dal momento in cui le persone con diagnosi come malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione o colesterolo alto prendevano parte al sondaggio, i ricercatori hanno cercato di determinare se questi individui avevano intrapreso delle sane abitudini e se queste erano cambiate nel corso del tempo. Lo studio ha concluso che le persone con queste condizioni o con fattori di rischio per esse, non hanno maggiori probabilità di aderire ad uno stile di vita sano rispetto alle persone senza questi fattori.

...

Fonte

lunedì 25 maggio 2009

Il 30% dei bambini italiani salta la colazione e non è attento in classe















Tutti i medici e nutrizionisti del mondo sono concordi con l’affermare che la prima colazione è uno dei pasti più importanti della giornata. Per i bambini poi questo diventa il più importante, perché in fase di crescita, e di fronte ad una giornata di scuola, avere l’energia giusta grazie alla colazione è fondamentale.

Secondo gli ultimi dati della Società italiana di nutrizione pediatrica, il 30% dei bambini o non fa colazione, oppure finisce con il farla in maniera piuttosto sbrigativa al bar. Un’abitudine sbagliata che, assicurano i medici, può favorire due condizioni fondamentali per la fase di crescita: l’obesità ed il calo di attenzione durante le lezioni.


Secondo Marcello Giovannini, pediatra ed ordinario dell’Università di Milano, l’assunzione delle giuste calorie all’inizio di un nuovo giorno va effettuata entro due ore dal risveglio. Questo serve per “funzionare bene durante il giorno”. Il consiglio che Giovannini dà e che questa dev’essere fatta con calma e seduti a tavola, non con un “mordi e fuggi”, che sarebbe controproducente.

[Fonte: Adnkronos]

giovedì 21 maggio 2009

Cause principali delle epatiti


Sono molti gli agenti che possono aggredire il fegato e portare allepatite, un’infiammazione che comporta il progressivo deterioramento delle cellule epatiche. Le forme acute sono rapide, evolvono nel giro di poche settimane e possono risolversi con completa restituzione della funzionalità dell’organo. Ma possono anche essere letali, se l’estensione del danno è tale da compromettere la possibilità di ripararlo, oppure progredire lentamente in forme croniche, altrettanto pericolose per la nostra salute. Commenta Stefano Fagiuoli, direttore dell’Unità di gastroenterologia presso gli Ospedali Riuniti di Bergamo:

«I principali colpevoli sono i virus, seguono a ruota gli agenti tossici, tra cui principalmente l’alcol. Mentre emerge sempre più la responsabilità di un’alimentazione sbilanciata. In Italia, le epatiti più frequenti sono quelle dovute ai virus A, B e C»

...

Fonte

lunedì 18 maggio 2009

La Red Bull ti mette le ali……e ci rimetti la testa!



Sono ormai diversi anni che ci si interroga sulla reale efficacia della Red Bull e di altri energy drink (sulle cui sostanze abbiamo indagato in modo approfondito anche in un altro articolo). I numerosi studi in campo scientifico hanno cercato di valutare possibili effetti dannosi per l’ organismo e la persona.,con risultati spesso controversi. La Red Bull viene prodotta in Austria ed esportata in moltissimi paesi ma rimane attualmente vietata in Danimarca, Norvegia e Francia e Canada. Perché? Che cosa c’è dietro (anzi ,dentro…) questa ormai diffusissima bevanda?
Nel 2001 tre persone muoiono in seguito ad un uso massivo di Red Bull e da quel momento in poi ci si è cominciati ad interrogare su questo drink, ma il fatto che sia realmente dannosa non ha mai trovato una prova definitiva e convincente. Analizziamo nel dettaglio i componenti per 100 g di prodotto:
26,30 g di zucchero (saccarosio e glucosio): è una percentuale altissima di zuccheri in quanto rappresenta ben il 30% sul totale. E’ scientificamente assodato che un’ eccessiva assunzione di zuccheri provoca un aumento della glicemia e di conseguenza dell’insulina. L’improvviso e brusco rialzo della Glicemia, conseguente all’ingestione di particolari alimenti o bevande, è una situazione di grave stress metabolico ed ormonale per l’intero organismo, perché il Pancreas dovrà secernere più Insulina per riportare la concentrazione del Glucosio entro la norma.


...

Fonte

lunedì 11 maggio 2009

Un fumatore su due morirà per il fumo

Metà dei fumatori morirà a causa di patologie correlate al fumo. E' l'allarme degli esperti del settore intervenuti al convegno "Fumo Salute e Sanità", patrocinato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dall'Osservatorio Sanità e Salute, presso la Sala Tessitori della Regione. Il tabacco è l'unico prodotto di libera vendita che uccide da un terzo a metà delle persone che ne fanno uso. Il numero totale dei decessi attribuibili al fumo di tabacco e allo sviluppo di varie patologie correlate (tumore polmonare, cardiopatia ischemica, ictus, bronco pneumopatia cronica ostruttiva, ecc) è destinato ad aumentare da 5,4 milioni del 2004 a 8,3 milioni nel 2030, con approssimativamente un 10% in più di decessi in tutto il mondo...CONTINUA

Fonte

venerdì 8 maggio 2009

I nati nei mesi estivi sarebbero più forti e alti! Colpa della vitamina D





















Una nuova ricerca dell’ALSPAC (Studio longitudinale Avon su genitori e figli, noto anche come “Children of the 90’s”, figli degli anni ‘90) mostra come i bambini nati tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno siano leggermente più alti ed abbiano ossa più forti di quelli nati nei mesi primaverili ed invernali. Per lo studio, guidato dal dottor John Tobias, Professore di reumatologia presso l’Uníversità di Bristol (Inghilterra), sono stati presi in analisi 7.000 bambini, tutti nati tra il 1991 e il 1992, tenendo in considerazione i dati metereologici presenti durante gli ultimi tre mesi di gravidanza delle loro madri.

Tutti i soggetti sono stati sottoposti ad un esame di densitometria ossea (detto anche Dexa o DXA) per determinare la consistenza e spessore del loro scheletro. È emerso che i bambini esposti ai raggi solari, pur essendo ancora nell’utero delle loro madri, erano in media, 1/2 cm più alti dei loro coetanei e presentavano una densità ossea maggiore di 12,75 cm rispetto ai bambini nati durante i mesi più bui. La scoperta ha destato particolare attenzione anche per il fatto che, solitamente, le persone più alte tendono comunque ad avere ossa più consistenti, ma i bambini presi in analisi avevano aumentato questo spessore oltre la norma.

I ricercatori ritengono che questo aumento nella massa ossea sia attribuibile a maggiori livelli di vitamina D, elemento fondamentale (insieme al calcio) per la costruzione delle ossa. È comunemente noto, infatti, che la vitamina D, rintracciabile in pochissimi alimenti (ad esempio nell’olio di fegato di merluzzo), è assumibile attraverso l’esposizione alla luce solare. Evidentemente questo è possibile persino dall’interno del pancione. Perciò i ricercatori non si sono limitati a studiare i dati metereologici dei primi anni ‘90, ma hanno anche analizzato i livelli di vitamina D nel sangue di 350 donne incinte alla trentasettesima settimana di gravidanza ed i risultati hanno confermato questo nesso.

Fonte

domenica 3 maggio 2009

La miopia si combatte con il sole



















Una recente ricerca australiana ha provato una teoria straordinaria: si può evitare che i nostri bambini abbiano problemi di miopia soltanto facendoli stare all’aria aperta per 3 ore al giorno. La ricerca, proveniente dall’Università di Camberra ed effettuata dal Vision Centre, si basa sul fatto che la luce del sole sia centinaia di volte più luminosa della luce artificiale che si può avere in casa. In questo modo l’occhio, in fase di crescita, si abitua alla luce e permette il rilascio di dopamina, la quale non permette la crescita disordinata del bulbo oculare.

Il risultato è che tre ore al giorno di esposizione al sole comportano una maggior efficienza della vista, che nel lungo periodo può dare molti vantaggi. Ad esempio un’osservazione effettuata a Singapore su bambini di 6 e 7 anni ha rilevato che esiste un’incidenza del 30% maggiore rispetto ai bambini australiani della presenza della miopia. Ciò accade a causa dello stile di vita e delle abitudini dei bambini di quel luogo, i quali vivono molto meno all’aria aperta e quindi vengono meno a contatto con il sole.

...

Fonte

lunedì 27 aprile 2009

Dieta, gli errori da evitare


Seguire una dieta nel modo corretto non è difficile in teoria, nella pratica però si commettono molti errori un pò per pigrizia un pò per mancanza di informazioni, oggi vediamo come non cadere in questi errori che purtroppo vanificano gli sforzi e i sacrifici fatti durante il resto della giornata.

La regola generale per seguire correttamente una dieta è diminuire le calorie introdotte con l’alimentazione e fare attività fisica, vediamo come evitare gli errori più comuni in 10 mosse.

Evitate le diete fai da te

Le diete fai da te vi tengono a stecchetto per qualche settimana e poi vi fanno riprendere i chili persi nella metà del tempo e questo se va bene, perchè se va male possono provocare anche danni alla salute. Chiedete sempre il parere di un medico.

Controllate le porzioni

Dovete imparare a controllare le porzioni, se mangiate fuori casa è importante capire a quanto corrispondono 80 gr di pasta o 100 di carne o di pesce, fate delle prove a casa così vi verrà molto più semplice dosare le vostre porzioni senza bilancia.

Controllate le calorie totali

Limitare i grassi è importante ma non si fa solo mangiando snack dietetici e cose simili, dovete valutare la quantità totale di calorie.

Mantenere il peso forma

Cercate di mantenere il vostro peso pesandovi con regolarità inoltre se siete arrivate al peso desiderato dopo una dieta, non dovete tornare alle vecchie abitudini, lo so che non è facile e non sempre è una cosa di cui ci si accorge ma sforzatevi di farlo.

Non saltate i pasti

Saltare i pasti non fa dimagrire, fa solo mangiare di più a quello successivo e questo non fa per niente bene al metabolismo.

Bere tanta acqua

Bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno placherà i finti istinti di fame ed è importante per depurare l’organismo e mantenere efficiente il metabolismo.

...

Fonte

domenica 26 aprile 2009

Influenza dei maiali, Usa: “troppo tardi per controllarla”

Dopo la mucca pazza e l’influenza dei polli, il mondo sta per conoscere una nuova pandemia dovuta agli animali malati, l’influenza dei maiali. Iniziata in Messico da poche settimane si sta diffondendo a macchia d’olio, riuscendo già a superare il confine con gli Stati Uniti.

Si tratta di una malattia simile all’aviaria, in quanto diffondendosi tra i suini, ha già fatto delle vittime umane. Infatti, a differenza delle altre pandemie, in cui per qualche tempo c’è stato un sospetto se fosse possibile far passare il virus dall’animale all’uomo, stavolta non ci sono dubbi, dato che le prime morti sono già state accertate, come si è anche appurato che si tratta di un virus mutante, e quindi altamente contagioso.

Secondo il Governo messicano, sono circa un migliaio le persone finora accertate che sono state contagiate dall’influenza dei maiali. Di queste 20 sono i morti direttamente collegati alla malattia, e 40 le persone decedute di cui si sospetta il contagio. Tra gli altri 934 pazienti, ce ne sono molti in grave pericolo di vita, e non si riesce a fermare un’epidemia che si diffonde più velocemente del previsto.

Fonte

domenica 19 aprile 2009

Dieta dimagrante, un programma per l’estate


























Sarà il caldo che toglie l’appetito o la temutissima prova costume, la verità è che in estate è più semplice seguire una dieta. Si ha meno voglia di cibi pesanti preferendo frutta e verdura.


Oggi vi proponiamo una dieta ottima per perdere un po’ di peso, indicata a chi ama frutta e verdura e un’alimentazione fresca e leggera. Da seguire per una settimana, tornando poi alla vostra solita alimentazione…senza eccessi, ovviamente!

Primo Giorno
Colazione: un vasetto di yogurt intero, 2 cucchiai di corn flakes, ciliege
Ore 11: ciliege
Pranzo: carote e finocchi conditi con 3 cucchiaini di olio e succo di limone, insalata di pomodori e lattuga, 1 cucchiaino di olio, pane di segale
Ore 17: succo di ciliegia
Cena: zuppa di asparagi, insalata belga, 2 cucchiaini di olio, pane di segale

...

Fonte

sabato 18 aprile 2009

Una fetta di ananas per digerire

L'ananas è un frutto tropicale dolce e profumato, che rinfresca, disintossica e ha anche straordinarie proprietà digestive.
Perchè svolga il suo ruolo digestivo, deve essere consumato maturo e alla fine del pasto, altrimenti gli enzimi (la bromelina e la papaina) non riescono ad agire.
Dal punto di vista nutritivo, l'ananas si rivela estremamente interessante. Tante le vitamine (vitamina A, la vitamina C, vitamine del gruppo B); i sali minerali(potassio, fosforo, calcio); buona la presenza di fibre e pochi il sodio(2 mg su 100 g) e le calorie (40 g ogni 100).
Diversamente da altra frutta, l'ananas contiene solo saccarosio e non altri tipi di zuccheri, il che ne fa un alimento molto digeribile.
Oltre al suo profumo gradevole e alla sua digeribilità, l'ananas vanta anche proprietà antinfiammatorie e decongestionanti, importanti per che soffre di artrite, gotta e dispepsia.
L'ananas, inoltre, ha anche proprietà disintossicanti e diuretiche che lo rendono ideale per un'alimentazione depurativa, per questo motivo viene spesso inserito nelle diete dimagranti e anticellulite.

Fonte

venerdì 17 aprile 2009

Si pensava ad un tumore, invece era un abete























E’ vero che il corpo umano è un mistero, ma delle volte è anche piuttosto ironico. Una vicenda bizzarra arriva dalla fredda Russia, dalla città di Izhevsk. Protagonista un giovane di 28 anni il quale, a causa di dolori lancinanti al petto e per il fatto di sputare in continuazione sangue, si è recato in ospedale dove i medici gli avevano diagnosticato un tumore al polmone.

Operato d’urgenza, l’intervento chirurgico riesce alla perfezione, il tumore viene estirpato, solo che quando lo si va ad analizzare si scopre che non si trattava di cancro, ma di un abete. Una piccola conifera di 5 cm era germogliata nel polmone del ragazzo russo. La causa ipotizzata è stata che il giovane, passeggiando in qualche bosco, abbia inalato un seme di abete il quale, trovato un posto caldo e umido, ha avuto la forza di nascere e crescere. La cosa importante è che il ragazzo ora è sollevato dal non dover fare terapia per tutta la vita, ed ora avrà anche una storia da raccontare agli amici

[Fonte: adnkronos]

venerdì 10 aprile 2009

Mal di schiena, il test per trovare la cura

Dura 15 minuti e rivela se c’è una sofferenza dei nervi. «Attendibile come la risonanza magnetica»

MILANO — È un test low-te­ch, a bassa tecnologia, ma è me­glio della risonanza magnetica: si chiama StEP e serve per di­stinguere i diversi tipi di mal di schiena. Bastano alcune doman­de al paziente (e qualche mano­vra con un ago o con un diapa­son da neurologo) per capire se il dolore è «normale» o se inve­ce c’è anche una sofferenza dei nervi, tipo sciatica. «Quando il dolore è acuto e improvviso è facile capire — commenta Gior­gio Cruccu dell’Università La Sa­pienza di Roma —. Le cose si complicano quando la lombal­gia diventa cronica: in questi ca­si è indispensabile distinguere i vari sottotipi di dolore perché la terapia cambia».

Ecco allora che un team ame­ricano, guidato da Joachim Scholz del Massachussets Gene­ral Hospital di Boston, in colla­borazione con l’Addenbroke’s Hospital di Cambridge, ha mes­so a punto un test non solo semplice, ma anche rapido (du­ra 10-15 minuti) che ogni me­dico può utilizzare, con risulta­ti attendibilissimi (come dimo­stra il loro lavoro appena pub­blicato su Plos Medicine) e a co­sti molto limitati rispetto a quelli di indagini high tech, co­me la risonanza magnetica.

A volte, infatti, questi esami sofisticati possono essere fuorvianti: posso­no mostrare, per esem­pio, la degenerazione dei dischi intervertebrali, una condizione piuttosto comu­ne, che in alcuni casi, però, non è responsabile del dolo­re. E la causa di quest’ultimo va ricercata altrove.

...

Fonte

mercoledì 8 aprile 2009

La corsa perfetta è quella al “passo personalizzato”


















La maggior parte dei corridori può dirvi che quando raggiunge l’equilibrio perfetto tra velocità e comfort, le gambe sono sciolte, il cuore batte normalmente e ci si sente come se si potesse tenere questo ritmo per sempre. Ricercatori dell’Università del Wisconsin-Madison hanno ora trovato una spiegazione di questo stato di “beatitudine”, derivante direttamente dai nostri antenati.

Per anni, si è pensato che l’uomo avesse un tasso costante di energia metabolica. E’ stato ipotizzato che si richiede la stessa quantità di energia per eseguire un chilometro, non importa se è stato eseguito in 5 o 10 minuti. E non è vero che se la velocità di combustione dell’energia è superiore alla velocità di corsa, si debba arrivare alla meta in metà tempo. Risulta, tuttavia, che ogni persona ha un ottimo ritmo di esecuzione che utilizza il minor quantità di ossigeno per coprire una determinata distanza. I risultati sono stati pubblicati da Karen Steudel, professoressa di zoologia presso la Wisconsin, e Cara Wall-Scheffler della Seattle Pacific University, sul Journal of Human Evolution.

Il team di Steudel ha testato corridori, sia maschi che femmine, a sei diverse velocità su un tapis roulant mentre misurava il loro apporto di ossigeno e l’anidride carbonica in uscita. Come previsto, ogni atleta ha diversi livelli di fitness e di uso dell’ossigeno, ma c’erano anche velocità ideali per ogni atleta che hanno richiesto la quantità minima di energia. Nel complesso, la velocità ottimale per il gruppo è stata di circa 7 minuti e un quarto per miglia per i maschi e 9:08 min/miglia per le femmine.

Ma il dato più interessante è stato che a velocità inferiori, circa 13 min/miglia, l’efficienza metabolica era ai livelli più bassi. Steudel spiega che a questa velocità, a metà strada tra una passeggiata ed il jogging, l’andatura può essere scomoda e innaturale.


Fonte

venerdì 3 aprile 2009

Pillola magica contro ictus ed infarto, cinque effetti in una sola pasticca


Abbassare i livelli del colesterolo, contrastare l’insorgenza dei fattori di rischio delle malattie cardiovascolari, diminuire la probabilità di subire un ictus, scongiurare il pericolo di infarto, abbassare la pressione: tutto con una sola pillola, già denominata da qualcuno pasticca magica, che combina l’effetto di farmaci, solitamente assunti singolarmente, in un’unica soluzione.
Ad annunciare l’ingresso in medicina della poli-pillola è la prestigiosa rivista di divulgazione scientifica Lancet, che ha riportato on-line i risultati dello studio effettuato da un’èquipe di ricercatori dell’università canadese McMaster di Hamilton, volto a sperimentare un unico farmaco polivalente per proteggere la salute del nostro organo più importante: il cuore. Uno degli aspetti più ovvi messi in luce dalla ricerca è che è molto più comodo e pratico assumere in una singola compressa tutti i componenti farmacologici destinati al contrasto dei fattori di rischio cardiaci, senza più temere di dimenticare qualche pillola e semplificando notevolmente la vita di molti ammalati, soprattutto anziani, che vedono il comodino strabordare di decine di farmaci differenti.

Fonte

mercoledì 1 aprile 2009

Alimentazione e glutei: gli alimenti che aiutano a rendere tonici i glutei


Arriva la bella stagione, e - con il primo caldo - ci si comincia a scoprire. E allora riecco lo spettro della cellulite e dell’ adipe di troppo proprio lì, sul lato B. Ma non tutte sono disposte a soffrire in palestra a suon di step e tapis roulant per scolpire i glutei. E allora, niente paura… In realtà, la giusta alimentazione resta ancora lo strumento numero uno per sagomare i glutei senza troppi sforzi!

CONSIGLI GENERALI: alimentazione contro la cellulite sui glutei
La prima cosa da fare è limitare il più possibile gli zuccheri aggiunti, preferendo quelli semplici e naturali contenuti nella frutta, nei cereali e nel riso integrale. In più, bisogna includere in ogni pasto una buona dose di proteine: l’ ideale è 20-25 grammi di proteine per pasto, pari a una porzione di petto di pollo, tonno, salmone, soya, fagioli o a due uova. Ma neanche i carboidrati vanno dimenticati. Bisogna consumarli nella prima parte della giornata e mai la sera.
Infine, non siate condizionate dalla bilancia… avere glutei tonici e rassodati non significa perdere peso, anzi: spesso comporta un aumento della massa muscolare che è più pesante del grasso. La differenza non si vede con l’ ago della bilancia ma con il centimetro.

DICIASSETTE ALIMENTI AMICI DELLA LINEA: LA DIETA SALVA-GLUTEI
I cibi salva-glutei sono: tacchino, bianco d’ uovo, lattuga, pomodoro, fagioli cannellini, avena, riso integrale, crusca, soya, mirtilli, mele, ananas, gamberi, pane di segale, salmone, carote e cavolfiore.
Ecco un esempio di dieta salva-glutei:
Colazione - Un uovo in camicia, mezza tazza di cereali integrali, una coppa di mirtilli e frutti di bosco.
Spuntino - Due fette di ananas.
Pranzo - 200 gr di salmone alla griglia, insalata di lattuga, una fetta di pane di segale, una mela.
Merenda - Un bicchiere di latte di soya.
Cena - 150 gr di tacchino arrosto, insalata mista di carote, pomodori e fagioli cannellini, cavolfiori al vapore conditi con spezie.

Ma, per avere una dieta equilibrata e studiata ad hoc, se il problema è accentuato bisogna rivolgersi ad un nutrizionista.


Fonte

lunedì 30 marzo 2009

Obesità: lascia senza fiato

Chi ha parecchi centimetri in più sul girovita dovrebbe prestare più attenzione alla linea.
L’avvertimento arriva da uno studio francese, comparso sulla rivista “ Journal of respiratory and critical care medicine”.
Il gruppo di scienziati ha preso le misure a 120.000 uomini e donne e ha dimostrato il forte nesso tra maniglie dell’amore e minore funzionalità respiratoria. Il grasso, infatti, limita il diaframma e ruba spazio alla cassa toracica.
Gli scienziati hanno anche consigliato le misure limite, da non superare: 89 cm di girovita per le donne, 102 per gli uomini.

Fonte Telesette

mercoledì 25 marzo 2009

Inventata tecnica per purificare l’acqua a basso costo e farla diventare potabile

















Un trattamento efficiente, poco costoso e a bassa tecnologia per la pulizia delle acque poteva sembrare fantascienza, ed invece grazie al Dr. James Amburgey, il sogno di permettere l’accesso all’acqua potabile sicura a milioni di persone potrà diventare realtà.

La semplicità è l’obiettivo primario del sistema dei filtri di sabbia rapidi del dott. Amburgey. Il suo sistema però è ancora in via di sviluppo.


L’idea è quella di rendere tutto quanto più semplice possibile. Tutto quello che occorre è un tubo in PVC, sabbia ed un trattamento poco costoso con sostanze chimiche. L’unico modo per implementare un sistema pratico per la gente dei paesi meno sviluppati è che esso sia poco costoso e semplice.

Amburgey, assistente professore di Ingegneria Civile ed Ambientale, si è specializzato in acqua potabile ed il suo trattamento. Egli ha svolto in passato diversi lavori con i filtri di sabbia lenta, ma la sua più recente ricerca prevede filtri con sabbia rapida, i quali si stanno dimostrando capaci di ripulire l’acqua in maniera molto più efficace e dalle 30 alle 50 volte più veloce.

Fonte

martedì 24 marzo 2009

Non riesci a dormire? Prova con il pane

Un italiano su cinque ha problemi di insonnia. Le motivazioni che portano ad avere problemi ad addormentarsi sono tante, dallo stress alle preoccupazioni. Ma oggi, secondo la Coldiretti, c’è un modo in più per aiutarci a risolvere il problema: l’alimentazione.

La relazione dell’associazione presentata all’AIMS (Associazione Italiana di Medicina del Sonno) per la giornata mondiale del “Dormiresano”, porta come principale aiuto al sonno l’alimentazione a base di carboidrati. Quindi primo fra tutti il pane, ma anche riso e pasta. Per chi invece dà sempre un occhio alla linea, ma ha problemi a dormire, ci sono sempre delle alternative: principalmente la verdura (ottimi lattuga e radicchio), ed anche alimenti con molte proteine come le uova. Sconsigliati invece i cibi molto salati come le patatine o le spezie come il curry e la paprika.

Fonte

venerdì 20 marzo 2009

Infertilità maschile: colpa dell’inquinamento










Finora si era sempre sospettato che l’inquinamento dei fiumi e dei mari potesse portare a problemi “sessuali” negli uomini. In particolare si poteva immaginare come gli agenti chimici che ogni giorno spargiamo nelle acque di tutto il mondo andassero ad intaccare la fertilità maschile, rendendo complicata la procreazione negli individui colpiti.

Secondo una ricerca inglese adesso questi sospetti sono diventati realtà. Più precisamente si è voluto osservare l’effetto di determinati agenti chimici sui pesci. Si è potuto rilevare come i primi risultati portavano ad un blocco nella produzione di testosterone, facendo funzionare gli agenti chimici come anti-androgeni, cioè “femminizzavano” i pesci maschi, favorendo la proliferazione di individui femminili e dando luogo ai primi casi dei cosiddetti “pesci transessuali“, cioè quei pesci che cambiavano sesso a causa dell’inquinamento.

Fonte

martedì 17 marzo 2009

Anche lo zucchero crea dipendenza


I cioccolofili, quelli che aspettano come un momento irrinunciabile l’arrivo del dolce a fine pranzo, o ancora gli amanti di tre o più cucchiaini di zucchero nel caffè, o quelli che girano sempre con la caramellina in borsa (non si sa mai, un calo di zuccheri improvviso!) forse non si stupiranno di sapere che lo zucchero provoca una vera e propria dipendenza. E’ quanto scoperto da una recente ricerca condotta da Bart Hoebel del Princeton Neuroscience Institute.

A quanto pare le soluzioni zuccherine creano nel cervello umano e nell’organismo dei sintomi di astinenza simili a quelli registrati per altre dipendenze, ad esempio le droghe.
Nel cervello, infatti, in concomitanza con l’assunzione di zuccheri, si verificano dei cambiamenti neurochimici che portano ad un aumento della dopamina. Per questa ragione, essere privati improvvisamente della razione zuccherina giornaliera genera vere e proprie crisi di astinenza.

Fonte

venerdì 13 marzo 2009

Cataratta: fa bene correre

Non fa bene solo ai muscoli e alla linea. La corsa è un alleata preziosa per prevenire la cataratta e la degenerazione maculare legata all'età. Lo sottolineano due studi condotti dall'Università della California su 41.000 persone. La prima ricerca dimostra che chi corre 64 km alla settimana ha una probabilità di contrarre la cataratta del 35% inferiore a chi si limita a 16 km. Il secondo studio si è concentrato sulla degenerazione maculare: chi percorre più di 4 km al giorno riduce di oltre il 40% i rischi di soffrirne, rispetto a chi si ferma sotto quota due chilometri.

Fonte Viversani & belli

mercoledì 11 marzo 2009

Ricette per una centrifuga tutta salute

- Carota, sedano, finocchio, mela (che d’estate potete sostituire con del cocomero) costituisce un mix gradevole per ogni occasione.
- Mela e ananas servono ad eliminare le tossine e con l’aggiunta di un pezzetto di banana e un pizzico di zenzero diventano molto digeribili.
- Un’arancia, mezzo pompelmo e mezzo limone si trasformano in una fonte di energia per ogni sportivo.
- Una centrifuga di carota alla quale avrete aggiunto qualche gambo di prezzemolo sarà un ottimo diuretico.
- Qualche carota, due foglie di cavolo, un ciuffo di prezzemolo, una manciata di foglie di spinaci aiuteranno a mantenere una vista acuta.
- Una mela con la buccia, un gambo di sedano, kiwi sbucciati e pere con la buccia sono ideali per una colazione fonte di energia.

Fonte Telesette

lunedì 9 marzo 2009

Il lavoro sedentario nuoce alla salute

Ormai sono sempre di più i lavori che richiedono di stare seduti davanti ad un computer ed una scrivania. Questo stile di vita può creare dei seri problemi, gravi almeno quanto quelli legati al fumo o ad una cattiva alimentazione. Per questo motivo i dottori di tutto il mondo consigliano a chiunque sia costretto a stare seduto per molte ora di alzarsi spesso dalla sedia e di allontanarsi dalla scrivania per riposarsi un po.

Fonte

lunedì 2 marzo 2009

Cucina naturale

Una sana regola di vita consiste nell’adottare un corretto regime alimentare, una di quelle abitudini che possono aiutarci a mantenerci nel tempo in un buono stato di salute. Oggi attraverso una nutrizione prevalentemente vegetariana e a ridotto contenuto di grassi e proteine animali è possibile prevenire le patologie più diffuse nei paesi maggiormente industrializzati del mondo, e mantenere corpo e mente in buona salute.
E’ un regime alimentare composto principalmente da cibi di origine vegetale come cereali, verdure, legumi, frutta, alghe…
Oggi la conosciamo attraverso il nome di dieta o alimentazione naturale e rispecchia quella che fino a non molti anni fa era l'alimentazione seguita dalle popolazioni dell'area mediterranea.

Fonte

lunedì 23 febbraio 2009

Mangiare spesso uova non fa alzare i livelli di colestorolo

Mangiare uova regolarmente non fa innalzare i livelli di colestorolo. A smontare una credenza largamente diffusa, arriva uno studio dell’University of Surrey, secondo cui la maggior parte delle persone potrebbero mangiare uova a piacimento senza avere danni alla salute. E’ comunemente diffusa la credenza che non bisognerebbe superare le tre uova a settimana. E invece, secondo lo studio pubblicato sul British Nutrition Foundations’ Nutrition Bulletin, per il colestorolo risultano molto più nocivi i grassi saturi (quelli che si trovano, per esempio, nel burro). Secondo gli esperti, le uova dovrebbero invece costituire una costituente fondamentale della dieta, perche’ particolarmente ricchi di preziosi principi nutritivi. Tra l’altro, se è vero che un elevato livello di colestorolo puo’ causare seri problemi cardiaci, e’ altrettanto vero che solo un terzo del colesterolo deriva dalla dieta: ad elevarne i livelli infati sono anche il fumo, il sovrapeso e la mancanza di attività fisica.

Fonte

martedì 17 febbraio 2009

Dieta mediterranea protegge cervello dall’invecchiamento

La dieta mediterranea salva il cervello. Secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Archives of neurology, oltre a proteggere da malattie cardiovascolari, tumori e forse anche da asma e allergie, frutta e verdura contribuiscono a prevenire il declino cognitivo. Lo studio della Columbia university di New York ha rilevato che chi segue questo regime alimentare ha minori possibilità di andare incontro a un modesto declino cognitivo, uno stadio tra il normale invecchiamento e la demenza senile. Inoltre, la dieta mediterranea avrebbe anche la capacità di ridurre la possibilità di sviluppare l’Alzheimer in chi già mostra difficoltà cognitive.

Fonte

venerdì 13 febbraio 2009

Il fumo provoca il 70% dei tumori

Non è solo responsabile del carcinoma ai polmoni. Il fumo secondo un o studio dell’università della California (Usa), sarebbe responsabile di oltre il 70% dei tumori maschili. Una cifra molto alta, soprattutto se si pensa che finora si riteneva che le sigarette fossero responsabili solo del 34% dei decessi, tra gli uomini dai 30 ai 74 anni. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica BMC.

Fonte Viversani e Belli

lunedì 9 febbraio 2009

Chirurgia plastica vietata, stop ritocchi seno per minorenni

C’è un limite a tutto: se non alla misura, almeno all’età. L’idea - vietare l’impianto di protesi al seno alle minorenni - è della sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, che ieri, a Milano, ha spiegato di puntare ad un decreto legge che regolamenti la chirurgia estetica. E soprattutto “al primo censimento sulla chirurgia plastica per affrontare un problema clinico come l’esplosione delle richieste delle giovani che vogliono aumentarsi il seno”. La proposta della sottosegretario Martini ha trovato un viatico bipartisan in Alba Parietti: «Il divieto non è sbagliato, perché a quell’età non c’è consapevolezza, ma voglia di emulare. Un minimo di regole si devono dare». E da antesignana del silicone, ha aggiunto: «Io l’ho fatto ripetutamente, ma come scelta matura, per esigenze personali, non per capriccio e con un chirurgo serio». Non s’è nascosta dietro un dito nemmeno la sottosegretario: «Non sono contraria in assoluto agli interventi estetici, ma non mi farei mai ritoccare il seno, o il viso con il filler. E’ intervento da rifare periodicamente, e anche molto lucroso». Dati alla mano - un’indagine Swg presentata ieri a Roma - non è però il seno al top della classifica dei ritocchi femminili, bensì pancia e fianchi (riduzione), quindi gambe (rimodellamento). E infine il seno, di cui si chiede quasi sempre l’aumento. Un vero e proprio boom.

Fonte

mercoledì 4 febbraio 2009

Vegetariani migliori nel sesso rispetto a chi mangia carne

«I vegetariani lo fanno meglio». Secondo un recente studio americano citato dall’associazione ambientalista Peta, chi non mangia carne (come l’attrice Usa Natalie Portman) evita «grassi e colesterolo che portano a problemi cardiaci e rendono malati, obesi e noiosi a letto». La teoria viene anche evidenziata in un loro spot che mostra una bella donna vestita solo di se stessa che si vuole dilettare con dei gambi di broccoli e con della frutta. La voce fuori campo spiega appunto come «alcuni studi dimostrino che i vegetariani fanno meglio il sesso». Vero, falso? Forse un pò tutt’e due. O forse sono le mode. Ma intanto lo spot pubblicitario è stato censurato perchè giudicato troppo esplicito e il network radiotelevisivo americano Nbc ha spiegato che il video presenta “un livello di sessualità sopra i nostri standard”. Il video pubblicitario “Veggie Love” doveva essere messo in onda durante la pausa pubblicitaria del Super Bowl.

Fonte

lunedì 2 febbraio 2009

La Community degli amici dei Ritmi Naturali

Cinque buoni motivi per seguire i propri Ritmi Naturali:

1.
L'energia personale migliora
2.
Le relazioni con le persone si arricchiscono
3.
Le performance sportive si ottimizzano
4.
I risultati lavorativi crescono
5.
L'equilibrio interiore si stabilizza

Entra in Yooblo.com, gli amici dei Ritmi Naturali

Yooblo è una community con persone che amano ottenere il massimo da se stesse rispettando il proprio Bios.
E' un mondo aperto a chi si sente positivo e crede che si possa vivere meglio rispettando prima di tutto i propri Ritmi Naturali e al contempo quelli degli altri.

Gli amici dei Ritmi Naturali trovano

*
Persone speciali per esperienze uniche
*
Tools come il Bio Training, il Bio Status di Team, il Bionet ...
*
Il calcolo dell'affinità biologica

Fonte

venerdì 30 gennaio 2009

Il colesterolo: Che cos'è?

È una sostanza giallastra simile al grasso presente in tutte le cellule dell'organismo.

Il FEGATO produce la maggior parte di colesterolo presente nell'organismo.
La restante parte viene introdotta con la dieta.

Il colesterolo non riesce a sciogliersi e circolare nel sangue liberamente ma deve essere trasportato da contenitori speciali detti Lipoproteine (LDL, HDL).
Comunemente si misura il Colesterolo Totale e quello legato alle Lipoproteine LDL e HDL Il COLESTEROLO LDL è il "COLESTEROLO CATTIVO" , che si attacca facilmente ai vasi sanguigni determinando restrizioni causa di aterosclerosi.
Vi è una stretta correlazione tra colesterolo totale o LDL ed il rischio di malattie coronariche sia nell'uomo che nella donna. Generalmente se il colesterolo LDL aumenta del 10%, l'insorgere di malattie coronariche aumenta del 20%.
Se sono presenti altri fattori di rischio (es.: fumo, Ipertensione arteriosa, diabete) o vi è un ridotto colesterolo HDL, l'effetto dannoso dell'aumento del colesterolo LDL è ancora più marcato. La riduzione del colesterolo LDL deve quindi essere sempre ricercata.
Il Medico vi fornirà i valori "target" da raggiungere. Il COLESTEROLO HDL è il "COLESTEROLO BUONO".
Cattura le molecole di COLESTEROLO LDL attaccate alle pareti dei vasi e le riporta al fegato. Non causa Aterosclerosi
Vi è una stretta ma inversa relazione tra livello di colesterolo HDL e rischio di aterosclerosi.
Una riduzione del colesterolo HDL si associa molto spesso ad un aumento dei Trigliceridi.
...

Fonte

martedì 27 gennaio 2009

L'Alimentazione Ecologica

I cibi che portiamo quotidianamente sulla nostra tavola contengono spesso pesticidi e conservanti, arrivano da Paesi in cui i controlli sanitari sono poco rigorosi, e sono ottenuti da animali allevati in modo insalubre. Fare una spesa intelligente, verificare l'etichetta, gli ingredienti e la provenienza di quello che mangiamo, non farsi influenzare troppo dalla pubblicità è il primo passo per tutelare la nostra salute e quella dei nostri famigliari.

...

Fonte

venerdì 23 gennaio 2009

OkSalute

OkSalute è la porta di accesso al pianeta Sanità, contenitore di risposte e soluzioni a tutti i problemi piccoli e grandi di utenti e professionisti del settore. Composto di diverse sezioni, con motori di ricerca per rendere agevole il reperimento di informazioni, riesce a guidare passo passo anche chi ha difficoltà nell'approccio al computer.
OKSALUTE è il portale dell’informazione sotto tutti gli aspetti.
Nella sezione legislazione è possibile reperire leggi, delibere, decreti ecc. , sia nazionali che regionali, semplicem ente indicando la data o il numero di riferimento o in alternativa una parola da ricercare nel testo. Tutto ciò consente di avere sempre e dovunque a disposizione un grande archivio gratuito.
Un altro servizio gratuito è la rassegna stampa quotidiana locale; con questa potremo essere informati costantemente di tutto quello che succede nel mondo della sanità vicina a casa nostra, quella che ci interessa più da vicino, quella che viviamo ogni giorno.
Fra gli altri servizi “la sanità regione per regione” ovvero la mappa del servizio sanitario regionale in tutte le sue componenti, dalle strutture pubbliche a quelle private accreditate, disponibili grazie ad un percorso guidato facilitato e distinto per tipologia e per specialità; la ricerca, infatti, può essere effettuata sia scegliendo la specialità di nostro interesse che la struttura a cui vogliamo accedere.
Disponibili le sezioni riservate alla innovazione in sanità e quella alla formazione. Il portale è in continuo aggiornamento e sono in fase di avvio una serie di nuove iniziative che vi comunicheremo a breve. Aspettiamo ed accettiamo volentieri vostre proposte e consigli .
Saluti.
Il Team di OKSALUTE
Per ricevere costantemente le nostre notizie direttamente nella tua casella di posta Iscriviti alla nostra Rassegna Stampa !
Per qualsiasi altra informazione scrivici all'indirizzo info@oksalute.it


Per ricevere costantemente le nostre notizie
direttamente nella tua casella di posta

Iscriviti alla nostra Rassegna Stampa !

Per qualsiasi altra informazione scrivici all'indirizzo

info@oksalute.it


Fonte

venerdì 16 gennaio 2009

Non dormire abbastanza fa ingrassare

Chi non dorme ingrassa, questo è quanto è emerso dai dati presentati al XV Congresso Nazionale dei medici del sonno tenutosi al Roma.

Per rimanere in linea non sono sufficienti ore di palestra e jogging, occorre innanzitutto dormire bene. Se non si dorme il numero giusto di ore, o la qualità del sonno non è delle migliori, l'ormone spezza-appetito, la leptina, subisce un crollo anche del 30%.

Secondo gli esperti, l'incremento di persone che in questi ultimi anni accusano problemi di insonnia, è strettamente legato con l'aumento di individui in sovrappeso. Gli italiani a rischio per colpa delle notti insonni sono ben 9 milioni.

Fra i dati presentati al congresso è emerso che i valori medi di massa corporea sono aumentati di un punto e mezzo, in proporzione, nello stesso arco di tempo si è notata una diminuzione delle ore di sonno. Agli inizi degli anni 90 le ore di sonno erano in media 8-9, oggi invece si è scesi a 6-7.

In precedenza un altro studio ha messo in relazione il numero di ore di sonno con l'aumento del peso corporeo. Il Dipartimento di Medicina Interna dell'Università di Chicago aveva esaminato 1000 individui, durante l'esperimento si era notato che le persone che dormivano in media fra le 4 e le 6 ore al giorno, già dopo una settimana presentavano un aumento degli stimoli dell'appetito.

La Prof.ssa Marciani Maria Grazia, Presidente del Congresso e Ordinario di Neurofisiopatologia al Policlinico romano, ha inoltre evidenziato un altro fenomeno, aumentare di peso porta a sua volta una diminuzione della qualità del sonno.

I problemi di obesità possono portare altri disturbi come ad esempio quelli respiratori, questi durante la notte compromettono il sonno diminuendone la qualità. L'esperta ha inoltre detto che se durante la notte non si dorme abbastanza, i riposini diurni non aiutano a ristabilire un riequilibrio ormonale.

Il sonno non agisce solo sulla leptina, ma anche su altre funzioni del corpo. Dormire poco influenza anche altri fattori come ad esempio la glicemia e l'umore che di conseguenza si ripercuote sulla vita quotidiana delle persone.

Le ripercussioni del sonno non sono da sottovalutare, un italiano su tre soffre di insonnia occasionale, c'è però un 15% della popolazione affetta da una forma cronica. Secondo la prof.ssa Marciani molti sottovalutano il problema, solo un terzo si rivolge al proprio medico e appena il 15% si sottopone a una visita neurologica per paura delle terapie farmacologiche.

Non avere il giusto consiglio di un esperto porta molte volte a una aggravamento del problema. Molti infatti hanno paura degli eventuali farmaci che gli verrebbero prescritti, altri invece assumono medicinali contro l'insonnia per anni senza magari un reale bisogno.

I consigli che gli esperti danno sono quelli di dormire le ore giuste per recuperare le forze, non bisogna eccedere perché dormire di più del dovuto potrebbe alterare i cicli di sonno successivi, coricarsi a ore regolari la sera e alzarsi sempre alla stessa ora al mattino. Non bisogna recuperare il sonno perso con riposini pomeridiani e non bisogna svolgere attività fisiche nelle ore precedenti al sonno.

Anche l'ambiente potrebbe influenzare il sonno, non deve essere ne troppo caldo ne troppo freddo, e soprattutto non rumoroso, anche se si riesce a prendere sonno dopo qualche ora di riposo questi disturbi potrebbero svegliarci prima di esserci riposati completamente. Inoltre bisognerebbe andare a letto solo quando si ha sonno, non se si sente appena la stanchezza ma non si è ancora pronti per un sonno profondo, infine non bisognerebbe svolgere attività mentali troppo impegnative prima di addormentarsi.

Nel caso poi si presentino degli stati cronici, quando nell'arco di un mese e oltre durante la settimane per più di tre notti si è soggetti a insonnia, sarebbe bene chiedere un consiglio al proprio medico per evitare ripercussioni sulla salute.

Fonte


martedì 13 gennaio 2009

Insonnia, una dieta come cura


Insonnia: una dieta come cura

Quando si soffre di insonnia, prima di provare ad utilizzare dei farmaci, si potrebbe provare modificando la propria dieta. Spesso i problemi del sonno sono legati all'alimentazione. Alcuni condimenti come ad esempio il curry, il pepe, la paprika, un uso eccessivo di sale ma anche i cibi in scatola o le minestre con dado da cucina rendono più difficile addormentarsi. Escludere determinati alimenti può quindi essere utile, ce ne sono poi alcuni che invece favoriscono il sonno come pane, pasta e riso. Altri alimenti che favoriscono il rilassamento dell'organismo sono: lattuga, radicchio, aglio e formaggi freschi, uova bollite, latte caldo e frutta dolce.

In base ai dati raccolti nell'ambito di uno studio canadese, pubblicato sulla rivista Sleep e coordinato dalla ricercatrice Meagan Daley, psicologa dell'Universitè Laval di Quebec, le persone che soffrono di insonnia sono meno produttive. Secondo le stime, i giorni a bassa produttività legati ai problemi del sonno sarebbero circa 27,6. Anche nel nostro Paese il problema dell'insonnia è molto diffuso. Circa 12 milioni di italiani convivono con problemi legati al sonno con conseguenti ripercussioni sulla salute e sulla qualità della vita.

Fonte

venerdì 9 gennaio 2009

A dieta nel 2009 per smaltire i chili del 2008 qualche consiglio pratico - Salute

Finite le feste, tra pacchetti scartati e avanzi di cibo per settimane, un altro regalo, meno gradito, è l' ultimo lascito del 2008: qualche etto in più da eliminare. La Coldiretti ha stimato in due chili il peso in più accumulato dagli italiani più golosi durante le feste, tra Natale e Capodanno.
Per chi ha molti più chili da perdere, occorre certamente rivolgersi ad un dietologo affidabile, senza prestare attenzione alle diete che si trovano on-line e ai consigli fai-da-te. Spesso i consigli dei non professionisti fanno sì perdere peso in fretta e dimagrire subito, ma a discapito della propria salute e, soprattutto, facendoli riacquistare altrettanto in fretta, non appena si ricomincia a mangiare come d' abitudine. Per chi deve soltanto eliminare la pancetta e i grassi accumulati durante le feste, l' ideale è di disintossicarsi seguendo una dieta ricca di frutta e verdura.


Gli alimenti indicati dai nutrizionisti per il loro potere depurativo sono facilmente reperibili e anche sani e gustosi. Ma vediamo cosa dobbiamo portare in tavola per ritornare in forma dopo le feste:

Frutta: arance, mele, pere e kiwi in special modo;
Verdure ed ortaggi: insalata, spinaci, cicoria, zucchine, zucca, carote, radicchio e finocchi.
Condimenti: sì all' olio di oliva extravergine crudo per condire pasta e insalate, ma senza esagerare. No alle fritture. Ottimo come condimento il succo di limone, astringente, che depura il sangue, aiutandolo a liberarsi dalle tossine in eccesso.

Per evitare di smarrire i buoni propositi già dopo qualche giorno, fate una lista degli alimenti da consumare nei prossimi 21 giorni, acquistateli e cercate di non frequentare troppo supermercati, rosticcerie e pasticcerie finchè siete a dieta. Niente di più deprimente che fare la dieta mentre al vostro fianco qualche altro commensale sta mangiando un piatto di lasagna: morale della favola, mettete a dieta anche il vostro partner, sarà più facile seguire il menù stabilito senza strappi alla regola.

Inoltre, riprendete a fare attività fisica costante, sono sufficienti anche venti minuti tre volte a settimana per sentirvi in forma e tornare tonici.

Medicina Salute

martedì 6 gennaio 2009

Birra e vino contro il cancro da bistecca

Per molte persone non c’è nulla di più buono di una bistecca. Ma come sappiamo, proprio la bistecca, soprattutto se fritta, è uno degli alimenti più dannosi che ci siano. In grandi quantità, la carne fritta aumenta il rischio di contrarre svariate forme di cancro, ma dopotutto anche la bistecca non fritta contiene numerosi agenti cancerogeni che, se assunti in grandi quantità, possono far ammalare. Ma oggi per tutti gli amanti della frittura e delle bistecche arriva una buona notizia. Uno studio portoghese ha rilevato che questi alimenti, se annaffiati con dell’alcool (non puro, ma semplicemente con della birra o del vino), diminuiscono notevolmente il rischio di contrarre la malattia. Cuocere alcuni tipi di cibi sviluppa composti eterociclici chiamati ammine, provenienti dalla conversione ad alte temperature di zuccheri e aminoacidi presenti nel tessuto muscolare. E’ stato oggi provate che numerose sostanze diminuiscono queste ammine. Esse sono l’olio d’oliva, succo di limone e aglio tritato, utili nel 90% della carne cotta alla griglia, mentre il vino rosso è molto efficace sulla frittura.

Un nuovo esperimento condotto dal team portoghese dell’Università di Porto, guidato da Isabel Ferreira, ha rilevato come lasciare a marinare una bistecca per 6 ore dentro il vino rosso o la birra riduce del 90% due tipi di ammine rispetto ad una bistecca non trattata. Per un terzo tipo di ammina, la birra è risultata più efficace rispetto al vino, riducendola notevolmente in sole 4 ore. Per ottenere lo stesso risultato il vino aveva bisogno di agire per le solite 6 ore. Questo perché la birra contiene più zuccheri che trattengono l’acqua, e quindi ostacolano maggiormente il trasporto delle molecole solubili dell’acqua alla superficie della bistecca, dove le alte temperature li convertono in ammine. Questa scoperta accontenterà anche i palati più esigenti, perché i primi assaggiatori hanno rilevato un profumo migliore nella carne marinata con la birra, con un aspetto e un sapore uguali a quello della carne non trattata. I risultati dettagliati si possono trovare sul Journal of Agricultural and Food Chemistry.

[Fonte: newscientist]

Tradotto da www medicina live.com

venerdì 2 gennaio 2009

Sani fino a 100 anni


La longevità è sempre stato un tema di grande interesse. Soprattutto oggi l’uomo è affascinato dall’idea di vivere a lungo, o forse ancora di più, di vivere in eterno.
Grazie ai progressi compiuti dalla medicina e dalla scienza in generale, oggi l’uomo ha più possibilità di vivere a lungo e di avvicinarsi alla fatidica soglia dei 100 anni.
Tutta l’attenzione è però concentrata sulla durata della vita e su come aumentarla, piuttosto che sulla qualità della stessa. Se da un lato oggi la possibilità che un giovane di 20 anni abbia una nonna ancora vivente sono maggiori di quelle che lo stesso giovane del 1900 avesse ancora la madre vivente, dall’altro lato le persone sono sempre più malate e la vecchiaia è ormai sinonimo di malattia.
Un secolo fa un adulto medio nel mondo occidentale trascorreva solo l’1% della propria vita in uno stato di malattia o malessere, mentre oggi la media è salita a oltre il 10%.
In tutto il mondo industrializzato la gente vive più a lungo, ma si ammala prima e il numero degli anni trascorsi da malati cronici sta aumentando.
Sembrerebbe quindi che più che aver allungato la vita, abbiamo prolungato la morte. In altre parole, abbiamo ampliato la durata della vita ma non quella della salute. La medicina moderna è ben attrezzata per prolungare la vita ma molto meno per favorire un invecchiamento in buona salute.
Esistono invece prove e ricerche che stanno dimostrando che abbiamo gli strumenti per vivere più a lungo rimanendo in salute fino alla fine.
Agli inizi degli anni ’70, la rivista National Geographic chiese al medico di fama mondiale Alexander Loaf di visitare e studiare le popolazioni più sane e longeve del mondo.
Egli identificò tre popolazioni particolarmente longeve nel mondo: gli abitanti della valle di Vilcabamba nell’Equador, quelli della regione di Hunza in Pakistan e quelli che risiedevano nell’Abkhazia, sulle montagne del Caucaso di quella che allora era l’Unione Sovietica.
A queste si aggiunse poi un quarto popolo che risiede presso le isole Okinawa in Giappone.
Da allora furono fatti molti altri studi, scoprendo in numerose regioni del mondo popoli che vivevano in salute fino a 100 anni e anche oltre.
Inizialmente, le prime ipotesi che vennero fatte sulla ragione di tale longevità riguardavano l’identificazione di un possibile fattore causante, come ad esempio l’ambiente in cui vivevano che era particolarmente sano, un tipo particolare di cibo, la genetica e così via, ma ben preso si vide come non fosse un singolo fattore, bensì il loro stile di vita in generale ad essere responsabile della loro salute e della loro longevità.

...

Fonte

Vaccino Covid e morti improvvise: vediamo cosa è emerso da uno studio Usa

E’ stato condotto un  nuovo studio negli USA  che conferma che  non esiste alcun legame tra vaccino covid e morti improvvise . L’indagine, c...