mercoledì 3 febbraio 2021

Aifa: "AstraZeneca preferibile fra under55 sani, più dati sugli anziani"

Speranza in pressing per accelerare sui monoclonali

"A seguito delle numerose interpretazioni di stampa delle ultime ore, AIFA precisa che la posizione della Commissione tecnico scientifica è rimasta invariata rispetto a quella espressa nella riunione del 30 gennaio. In attesa di ulteriori studi, l'indicazione per il vaccino AstraZeneca resta preferenzialmente per la popolazione tra i 18 e 55 anni e senza patologie gravi, per la quale sono disponibili dati più solidi".

Lo precisa in una nota l'Agenzia italiana del farmaco. "Si attendono - rileva - maggiori evidenze sul rapporto beneficio/rischio del vaccino prima di suggerirne la somministrazione nei soggetti di età più avanzata".

Il ministro della Salute Roberto Speranza - secondo quanto apprende l'Ansa - sarebbe in 'pressing' sull'Aifa per accelerare il via libera agli anticorpi monoclonali. Un pressing che sarebbe già in atto da tempo e che ultimamente è stato supportato da nuovi studi. L'agenzia per il farmaco ha pubblicato il 22 gennaio scorso il bando per lo studio clinico sugli anticorpi monoclonali contro il Covid-19 e proprio ieri il Presidente Palu li ha definiti "salvavita". "Sulla loro efficacia - ha detto - ci sono fior di studi e nessuna controindicazione". Intanto recentemente la Germania ha dato il suo primo ok alla cura.

Il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia ha convocato per mercoledì 3 febbraio il vertice con le Regioni per fare il punto sul nuovo piano dei vaccini alla luce dei tagli annunciati dalle case farmaceutiche e del via libera al vaccino di Astrazeneca. All'incontro, in programma alle 17,30, saranno presenti anche il ministro della Salute Roberto Speranza e il Commissario per l'emergenza Domenico Arcuri.

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Ecco come Arcuri si difende sugli acquisti di siringhe deluxe

Arcuri ha tre diversi documenti (due di Pfizer ed uno di Aifa) per dimostrare che ha acquistato le siringhe luer lock in base a indicazioni fornite dalla casa farmaceutica e dall’Agenzia italiana del farmaco. Che cosa ha svelato il quotidiano Repubblica

Le siringhe luer lock, più costose e più difficili da reperire, non sono un capriccio di Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza da Covid-19. È per dimostrarlo, scrive Repubblica, Arcuri ha ben tre diverse carte da calare: tre diversi documenti, due mail e una circolare dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco.

Basteranno a convincere la Corte dei Conti che il Commissario straordinario non ha sperperato denaro pubblico? Andiamo per gradi.

PFIZER CONSIGLIA LE LUER LOCK

A parlare di siringhe luer lock per la vaccinazione anti Covid-19 è Pfizer, la casa farmaceutica che in collaborazione con la tedesca BionTech ha messo a punto il primo vaccino contro il Sars-Cov-2.

In un allegato ad una mail inviata ad Arcuri il 23 ottobre scorso da Pfizer, scrive Repubblica, viene descritta tutta la procedura di inoculazione del vaccino. A pagina 17 del report, gli addetti ai lavori di Pfizer consigliano espressamente di usare le “1 ml luer lock syringes”, siringhe di precisione adatte per fare l’iniezione intramuscolo.

LE FAQ DI PFIZER

Non solo. A ribadire la necessità di utilizzare le siringhe luer lock è sempre Pfizer in un elenco delle Faq. Si legge che per ogni fiala “sono necessarie cinque siringhe modello luer lock”. Solo a gennaio, dopo l’inizio delle vaccinazioni, è stato ufficializzata la possibilità di estrarre sei dosi e non cinque.

LE INDICAZIONI DI PFIZER PER IL CANADA

Che Pfizer consigliasse queste siringhe per l’inoculazione del vaccino si intuisce anche dal documento di inoculazione redatto da Governo del Canada su indicazioni inviate da Pfizer-Biontech.

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L’indagine della Corte dei conti sulle siringhe di Arcuri? Parte da un esposto dell’ex europarlamentare Rivellini. Aifa: “Le luer lock sono le più sicure”


martedì 2 febbraio 2021

Olfatto colpito da Covid, caramelle per testarlo

Progetto Ohio State University, per notare differenze

(ANSA) - ROMA, 02 FEB - Utilizzare le caramelle per scoprire se vi è perdita di olfatto e gusto legata a Covid-19. Questo il metodo, semplice e relativamente a basso costo, proposto dai ricercatori della Ohio State University, che hanno ricevuto 305mila dollari di finanziamenti dal National Institutes of Health con l'obiettivo di sviluppare strategie facili da implementare in grado di identificare le persone potenzialmente infette da SARS-CoV-2.


    Mentre sintomi come febbre, brividi, tosse e dolori muscolari variano ampiamente tra i pazienti Covid-19, si stima che l'86% delle persone che risultano positive al test riferisce una perdita dell'olfatto, "il che lo rende un predittore molto migliore, specialmente se si tratta di una perdita improvvisa" evidenzia uno degli studiosi che guideranno il progetto, il professor Christopher Simons.
    Saranno prodotti otto gusti di caramelle dure di colore uniforme per testare l'efficacia del metodo. "Chiedere alle persone di identificare i sapori annusando e assaggiando le caramelle consente una valutazione sofisticata della funzione di due percorsi - attraverso il naso e la parte posteriore della gola - con cui il nostro olfatto aiuta a dirci cosa stiamo mangiando" specifica Simons.
    Inoltre, è difficile resistere all'idea dei dolci come strumento di screening scientifico. "A chi non piacciono le caramelle? È uno stimolo ideale perché perché funzioni", prosegue lo studioso.

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Covid Italia, oggi 9.660 contagi e 499 morti

In totale 89.344 vittime nell'emergenza

(Adnkronos)

Sono 9.660 i contagi da coronavirus in Italia resi noti oggi, 2 febbraio, secondo i dati del bollettino della Protezione Civile pubblicato dal ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 499 morti che portano il totale a 89.344 dall'inizio dell'emergenza legata all'epidemia di covid-19.

I dati regione per regione:

Veneto - Sono 621 i nuovi contagi di Coronavirus in Veneto secondo il bollettino di oggi, 2 febbraio. Si registrano altri 76 morti, come reso noto dal presidente della Regione Luca Zaia.

Toscana - Sono 399 i nuovi contagi di Coronavirus in Toscana secondo il bollettino di oggi, 2 febbraio, anticipato dal presidente della regione Eugenio Giani. "I nuovi casi registrati in Toscana sono 399 su 14.920 test di cui 7.773 tamponi molecolari e 7.147 test rapidi. Il tasso dei nuovi positivi è 2,67% (6,7% sulle prime diagnosi)", annuncia Giani in un post su Facebook.

Marche - Sono 399 i nuovi contagi di Coronavirus in Toscana secondo il bollettino di oggi, 2 febbraio, anticipato dal presidente della regione Eugenio Giani. "I nuovi casi registrati in Toscana sono 399 su 14.920 test di cui 7.773 tamponi molecolari e 7.147 test rapidi. Il tasso dei nuovi positivi è 2,67% (6,7% sulle prime diagnosi)", annuncia Giani in un post su Facebook.

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Ue: 'Avremo dosi per centrare target 70% immunizzati in estate'



lunedì 1 febbraio 2021

Covid: i nuovi casi sono 7.925 in 24 ore, 329 le vittime. Il tasso di positività sale al 5,6%

Con oltre 70 mila tamponi in meno. +37 terapie intensive, +164 ricoveri

Nelle ultime 24 ore sono stati 7.925 i test positivi al coronavirus registrati in Italia, con 329 vittime. Lo rende noto il ministero della Salute.

Ieri i test positivi erano stati 11.252, i morti 237. Le persone ricoverate in terapia intensiva in Italia sono 2.252, quindi 37 in più rispetto a ieri, nel saldo tra ingressi e uscite; gli ingressi giornalieri sono 145. I ricoverati con sintomi sono invece 20.260, quindi 164 in più di ieri.

Sono stati 142.419 i test (tamponi molecolari e antigenici) effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, con un tasso di positività del 5,6% (ieri 5,27%). Ieri i test erano stati 213.364, oltre 70 mila in più.

Allarme varianti, 'proteggere anche i vaccinati ed i guariti' - Dare priorità alla ricerca e alla gestione dei contatti di casi COVID-19 sospetti/confermati da variante e identificare tempestivamente sia i contatti ad alto rischio (contatti stretti) che quelli a basso rischio. E' quanto prevede la nuova circolare del ministero della Salute sulla diffusione delle varianti di SarsCov2. Si indica inoltre di eseguire un test molecolare ai contatti (ad alto e basso rischio) il prima possibile dopo l'identificazione e al 14° giorno di quarantena, per un ulteriore rintraccio di contatti, "considerando la maggiore trasmissibilità delle varianti", e di "non interrompere la quarantena al decimo giorno".

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Covid, al Policlinico di Bari il pasticcio dei test sugli anticorpi: medici e operatori vaccinati non risultano immunizzati anche se lo sono


Dal ribelle al realista,16 tipi di personalità Covid


CORONAVIRUS: la VARIANTE INGLESE contagia anche chi indossa la MASCHERINA CHIRURGICA, i MEDICI lanciano l'ALLARME

Stanno continuamente emergendo nuove paure legate al moltiplicarsi delle varianti del coronavirus. Finora non ci sono prove scientifiche che il Sars-CoV-2, mutando, sia diventato più letale, ma è certo che sia diventato più resistente e contagioso: lo dimostrano, per esempio, i casi della variante sudafricana e di quella inglese.


In Europa e in Italia la variante britannica del COVID-19 ha già iniziato a diffondersi ed è questa una delle spiegazioni del boom di contagi che si è verificato durante la seconda ondata, che hanno interessato anche Paesi, come la Germania, che all’inizio della pandemia avevano fronteggiato in maniera ottimale l’emergenza. Mutando il virus è diventato soprattutto molto più resistente ai dispositivi di protezione individuale, tra cui le mascherine.

E proprio in relazione a ciò viene lanciato un allarme: molti ministeri esteri hanno abolito l’utilizzo di mascherine che garantiscono un filtraggio inferiore al 90%. Di quali parliamo? Quelle artigianali in stoffa, le quali garantiscono un filtraggio pari solo al 70% delle particelle di tre micrometri.
Le uniche mascherine che si raccomandano di fronte alle varianti del virus sono quelle chirurgiche e le FFP2. Di fronte alle varianti del virus, dunque, è bene utilizzare almeno una chirurgica.

I medici, si legge sul quotidiano Repubblica, addirittura sconsigliano di utilizzare anche quella chirurgica in quanto la variante inglese potrebbe "bucarla", diffondendo comunque il virus. E' dunque fortemente raccomandato di utilizzare le FFP2, più performanti contro queste ultime mutazioni.

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Covid: Iss, nella seconda ondata più morti che nella prima, oltre 50mila morti

La maggior parte in Lombardia. L'età media 81 anni

Con la seconda ondata di Covid, da ottobre a oggi sono stati quasi 50.000 (49.274) i morti di Covid-19 in Italia, sul totale di oltre 85.000 (85.389) registrati a partire dal gennaio scorso.
Lo indica il rapporto pubblicato sul sito EpiCentro dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) e basato sui dati, aggiornati al 27 gennaio, riportati dalla Sorveglianza Integrata Covid-19 coordinata dallo stesso istituto.

I circa 50.000 decessi, si legge nel rapporto, sono avvenuti nella seconda ondata iniziata nell'ottobre 2020 e ancora in corso.

Nella prima ondata (marzo-maggio 2020) i decessi per Covid-19 sono stati 34.278 e 1.837 nella fase di bassa incidenza (giugno-settembre 2020).

Il rapporto indica inoltre che l'età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 è 81 anni e sono complessivamente 941 (pari all'1% dei decessi registrati dal marzo 2020) i pazienti deceduti di età inferiore a 50 anni.

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Covid Usa, l'allarme: variante Gb colpirà come uragano


Vivere più sani e più a lungo con una proteina: cos'è Klotho

Tende a diminuire con l'avanzare dell'età e sembra essere correlata all’invecchiamento cellulare Nel pantheon greco,  Klotho  era la...