Secondo uno studio pubblicato su Brain Research i chili di troppo compromettono le funzioni cognitive e innescano un "malfunzionamento" che porta le persone a mangiare sempre di più nel tempo. Una conferma alla teoria dell'obesità: tanto più aumenta la quantità di cibo ingerito tanto più si indebolisce la risposta dei ricettori del piacere e cresce la voglia di sedersi a tavola
di ADELE SARNO"Mens sana in corpore sano" dicevano i latini. Una nuova conferma all'antico proverbio arriva dagli Stati Uniti. Una ricerca pubblicata su Brain Research 1 rileva che i chili di troppo incidono negativamente sulle dimensioni del cervello, alterando il funzionamento di quelle zone che "governano" il comportamento alimentare. Secondo gli studiosi della New York University School of Medicine (Usa), l'obesità oltre ad essere legata a un aumento del rischio di diabete di tipo 2, una malattia che già di per sé compromette le funzioni cognitive, determina anche un "malfunzionamento" che potrebbe portare le persone a mangiare sempre di più nel tempo.
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