Il fumo provoca gravi danni all'organismo. L'unico aspetto "confortante"
che possiamo ricavare riguarda lo smettere di fumare: chi smette diminuisce
costantemente i rischi legati a queste patologie, tanto che dopo
10 anni è paragonabile a quello di chi non ha mai fumato.
Le sostanze generate dalla combustione della sigaretta (vedi composizione
del fumo), provocano seri danni agli apparati respiratorio e vascolare
(con ripercussioni cardiache, cerebrali, e circolazione arteriosa periferica),
emoglobina, cavità orale e laringe, primo tratto delle vie digestive,
placenta e feto, apparato urogenitale, pancreas.
Apparato respiratorio
Peggioramento del funzionamento del sistema muco-cicliare, con possibilità
di infiammazioni ed infezioni).
Riduzione delle difese immunitarie a causa della ridotta attività
delle cellule linfocitarie e dei macrofagi, con un peggioramento del
controllo sulle infezioni.
Accentuato rilascio di enzimi lesivi che provocano la distruzione del
parenchima polmonare che si può concludere in enfisema.
Aumento dell'attività bronchiale e delle manifestazioni asmatiche.
Invecchiamento precoce del sistema polmonare.
Trasformazione del DNA cellulare, trasformazioni cellulari, displasie
tessutali e trasformazione tumorale dei tessuti.
Apparato circolatorio
Aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa in seguito
all'immissione in circolo delle catecolamine causata dalla nicotina.
Inadeguata ossigenazione del miocardio a causa delle concentrazioni
di corbossiemoglobina; policitemia dovuta al monossido di carbonio.
Aumento dell'aggregabilità piastrinica e della coaugulabilità
del sangue quale azione diretta della nicotina.
Aumento dell'immissione di noradrenalina con conseguenti scariche adrenergiche;
se queste stimolazioni coincidono con un periodo di vulnerabilità
ventricolare, possono portare a morte improvvisa.
Cavità orale, prime vie digestive
Gli stimoli irritativi responsabili delle disfunzioni appena descritte
agiscono anche sulle prime vie aeree, sul cavo orale e sull'esofago.
Quindi, il fumatore è soggetto a faringotonsilliti e laringiti
acute e croniche, displasie del labbro e del cavo orale, della laringe
e dell'esofago e, non ultimi, tumori maligni.
Il fumo diventa causa concatenante dell'eziologia dell'ulcera peptica,
anche se in concomitanza con altri fattori.. Il fumo facilita l'insorgenza di ulcera gastrica e duodenale.
Continua qui
mercoledì 5 settembre 2012
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