martedì 30 dicembre 2014

Ebola, la Sierra Leone decide isolamento del Nord per 5 giorni

Il governo: negozi e mercati chiusi, nessun veicolo non autorizzato potrà circolare. Il bolletti: oltre 7500 i morti, ma la mortalità diminuisce. Negli Usa, un tecnico che lavorava a un vaccino sarebbe stato esposto al virus

FREETOWN - Cinque giorni di isolamento per tutto il nord della Sierra Leone: la decisione, per limitare la diffusione dell'epidemia di Ebola, è stata presa dal governo di Freetown. Scatterà a Santo Stefano.

Lo ha reso noto Alie Kamara, ministro per la Northern Region, spiegando che in questi 5 giorni negozi e mercati saranno chiusi e "nessun veicolo privo di autorizzazione potrà circolare". 


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venerdì 26 dicembre 2014

Ecco perchè un pò di vino rosso fa bene alla salute

Svelati i segreti del resveratrolo

Un paio di bicchieri di vino rosso hanno un effetto protettivo contro lo stress e hanno effetti benefici sulla salute. Il merito è di una molecola, il resveratrolo, i cui meccanismi sono stati svelati da un gruppo di ricercatori coordinati da Mathew Sajish dello Scripp Institute, in uno studio pubblicato sulla rivista Nature.

Questo composto induce infatti una potente risposta contro lo stress nelle cellule umane, che ha radici molto antiche dal punto di vista dell'evoluzione. Il resveratrolo è prodotto da uva, semi di cacao e altre piante in risposta allo stress, come infezioni, siccità e radiazioni ultraviolette.

In passato ha attirato l'interesse della scienza e del grande pubblico perchè potenzialmente capace di allungare la vita, prevenire il diabete nei topi obesi e aumentare la resistenza. Recentemente i ricercatori ne hanno contestato i benefici per la salute, dato che negli esperimenti si usavano dosi troppo alte.  

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venerdì 19 dicembre 2014

Industria alimentare, ecco chi sono i padroni del cibo

Sono dieci i signori che controllano da soli più del 70 per cento dei piatti del pianeta. Queste multinazionali gestiscono 500 marchi che entrano nelle nostre case quotidianamente. Così pasta, biscotti e caffè diventano globali, anche in Italia. E le grandi questioni, come l’uso di oli e grassi nei prodotti, vengono decise a tavolino

STANNO seduti intorno alla tavola del mondo e controllano da soli più del 70 per cento dei piatti del pianeta. Sono i 10 signori dell’industria alimentare: 450 miliardi di dollari di fatturato annuo e 7.000 miliardi di capitalizzazione, l’equivalente della somma del pil dei paesi più poveri della Terra. Non sempre sono nomi noti in Italia. Da un secolo la Coca Cola è il sinonimo della multinazionale ma solo gli addetti ai lavori conoscono la Mondelez. Un po’ più numerosi sono gli italiani che ricordano la Kraft, vecchio nome proprio della Mondelez. Quasi tutti invece hanno incontrato al supermercato marchi come Toblerone, Milka e Philadelphia. "I 500 marchi riconducibili ai dieci signori della tavola — spiega Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia — sono spesso vissuti dai consumatori come aziende a sé stanti. In realtà fanno parte di multinazionali in grado di condizionare non solo le politiche alimentari dell’Occidente ma anche le politiche sociali dei paesi più poveri".

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La mappa dei padroni del cibo

 A rendere chiaro il quadro c’è il paradosso del ricco Epulone, il protagonista della parabola evangelica. Mentre sono 900 milioni le persone che soffrono la fame (dati Onu settembre 2014) e che vivono sotto la tavola del banchetto sperando nelle briciole, sono 1,4 miliardi gli uomini e le donne che nel mondo hanno il problema del sovrappeso. "Sono due prodotti dello stesso sistema — osserva Barbieri — perché l’80 per cento di coloro che non riescono a sfamarsi vivono nelle campagne e lavorano per produrre cibo". Oxfam è un’organizzazione che si propone di aiutare le popolazioni povere del mondo cercando di redere virtuosi, con campagne e raccolte di firme, i comportamenti delle multinazionali del cibo. Il sistema è quello di fare pressione sull’immagine dei gruppi alimentari in Occidente per spingerli a migliorare le politiche sociali nei paesi produttori. È accaduto con Nestlé, Mondelez e Mars per quel che riguarda i diritti delle donne che lavorano nelle piantagioni di cacao. Si chiede che accada con Coca Cola e Pepsi per evitare il fenomeno del land grabbing, l’esproprio forzoso delle terre dove si coltiva la canna da zucchero. "Già oggi — spiega Oxfam — sono coltivati a zucchero 31 milioni di ettari di terra, l’equivalente della superficie dell’Italia".

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lunedì 15 dicembre 2014

Ecco i cibi che tengono lontano l’ictus

Le nuove linee guida dell’American Heart Association e dell’American Stroke Association pongono l’accento sugli alimenti che possono ridurre in modo significativo il rischio di ictus. Ecco quali sono

Le noci sono tra i cibi sani che possono aiutare a prevenire eventi vascolari come l'ictus. Foto: ©photoxpress.com/Aleksandr Ugorenkov

E’ vero, è una sorta di tiritera quella che sentiamo ripetere ogni giorno. Eppure è realtà: il modo migliore per combattere le malattie è la prevenzione. E proprio di prevenzione e riduzione dei rischi parlano le nuove linee guida dell’American Heart Association (AHA) e dell’American Stroke Association (ASA) appena pubblicate.
Qui leggiamo che le diete ricche di frutta, verdura, cereali integrali e frutta secca sono tra i fattori chiave per rendere più basso il rischio di ictus.

Seguire dunque una dieta sana, come quella mediterranea o la dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension), l’essere impegnati regolarmente in attività fisica e mantenere la pressione sanguigna sotto controllo, sono tutti fattori in grado di ridurre il rischio di avere un ictus.
«Abbiamo una grande opportunità per migliorare le modalità di prevenire nuovi ictus – spiega il dott. James Meschia, autore principale dello studio, Professore e Primario di Neurologia presso la Mayo Clinic di Jacksonville, in Florida – perché i fattori di rischio che possono essere modificati o controllati, in particolare l’alta pressione sanguigna, rappresentano il 90 per cento degli ictus».

Ma ecco i suggerimenti che troviamo nelle nuove linee guida.
- Seguire una dieta mediterranea o DASH, integrata con frutta secca.
- Monitorare la pressione alta a casa con un dispositivo a bracciale.
- Tenere sotto controllo la pre-ipertensione affinché non diventi alta pressione sanguigna, apportando modifiche allo stile di vita come più attività fisica, una dieta sana e la gestione del peso.
- Ridurre la quantità di sodio nella propria dieta. Il sodio si trova soprattutto nel sale.
- Sottoporsi a regolari visite (almeno una volta all’anno) per la valutazione della pressione arteriosa.
- Se il farmaco per abbassare la pressione sanguigna non funziona o presenta effetti collaterali negativi, rivolgersi al medico per trovare una combinazione di farmaci che funzionino per voi.
- Non fumare. Il fumo e l’assunzione di pillole anticoncezionali per via orale può aumentare significativamente il rischio di ictus. Se sei una donna che sperimenta attacchi di emicrania con aura, il fumo aumenta il rischio di ictus ancor più che nella popolazione generale.
- Diete in stile mediterraneo o DASH sono simili nella loro enfasi su frutta, verdura, cereali integrali, legumi, noci, semi, pollame e pesce. Entrambe limitano l’assunzione di carne rossa e alimenti che contengono grassi saturi, che si trovano principalmente nei prodotti di origine animale come la carne, il burro, il formaggio e i prodotti lattiero-caseari ricchi di grassi.
- Le diete in stile mediterraneo sono generalmente a basso contenuto di prodotti lattiero-caseari e le diete DASH indirizzano verso prodotti lattiero-caseari a basso contenuto di grassi.
- Evitare il fumo passivo riduce anche i rischi di ictus e infarto.

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domenica 14 dicembre 2014

Gli italiani amano la Nutella un prodotto con tanto zucchero, poche nocciole e troppo olio di palma. L’elenco delle altre creme preparate solo con ingredienti di qualità


crema nocciole  nutella
Per la Nutella si parla di una ricetta misteriosa, ma si tratta di una leggenda metropolitana

Criticare la Nutella è difficile, perché si tratta di un prodotto cult supportato da numerose campagne pubblicitarie venduto a un prezzo conveniente. Come accade per la  Coca-Cola, anche per la Nutella si parla di una ricetta misteriosa, ma si tratta di  una leggenda metropolitana, perché è solo una semplice crema alla nocciola con tre  ingredienti  principali:  zucchero, olio di palma e nocciole.

Basta leggere l’elenco degli ingredienti per capire che siamo di fronte a una preparazione con un profilo qualitativo non proprio eccellente. Confrontando le materie prime di Nutella con quelle di altre creme spalmabili si nota che gli ingredienti utilizzati sono simili, ma cambia la quantità e la tipologia dei grassi.  Nella lista degli ingredienti  della crema Ferrero troviamo al primo posto lo zucchero seguito dall’olio di palma e solo al terzo posto le nocciole con il 13%. Nelle creme che proponiamo in questo elenco il quantitativo di nocciole (ingrediente più costoso che caratterizza il prodotto) raddoppia o triplica e come materia grassa non si usa il mediocre olio palma ma l’eccellente burro di cacao (considerato l’ingrediente principe di tutti i prodotti a base di cacao e cioccolato).

L’abilità di Ferrero consiste nel l’essere riuscita a rendere piacevole al palato una miscela composta da poche nocciole tanto zucchero e tanto grasso  di mediocre qualità come il palma.  Nutella contiene solo una frazione del grasso di palma ottenuta da un macchinario che  possiedono pochissime aziende al mondo. La scelta del palma permette di abbassare drasticamente i costi di produzione e di usare poche nocciole, anche se  penalizza la qualità nutrizionale della crema essendo un grasso sconsigliato dagli esperti di nutrizione.

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“Che Nutella sarebbe senza il mondo”? In una mappa tutti i luoghi necessari per produrre un barattolo della famosa crema di nocciole

 

Novi crema spamabile “senza grassi estranei”. Questa dicitura sull’etichetta è corretta o fuorviante chiede un lettore

lunedì 8 dicembre 2014

Come evitare i cattivi pensieri? Andate a letto presto

Studio dell’Università inglese di Binghamton dimostra una correlazione tra le ore di sonno e l’atteggiamento mentale nella quotidianità. Quando si dorme poco aumentano preoccupazioni per il futuro, rimandi al passato, ossessione verso fatti e persone

Vuoi affrontare ogni giornata con il piglio giusto e con la mente sgombra dai cattivi pensieri? Il primo passo da compiere è semplicissimo: andare a letto presto. È quanto spiegano due psicologi dell’università inglese di Binghamton in uno studio apparso sulle colonne di Cognitive Therapy and Research. Preoccupazioni per il futuro, continui rimandi a quanto accaduto nel recente passato, ossessione verso alcuni avvenimenti o persone: sono questi i principali sintomi che si possono osservare nelle persone che dormono poco e che vanno a letto troppo tardi. Inevitabile che queste condizioni si ripercuotano sulla nostra vita quotidiana: tanto nella sfera professionale quanto su quella personale.

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giovedì 4 dicembre 2014

Non dormite bene? Potrebbe dipendere dai vostri geni

Studio della Harvard Medical School esamina la componente ereditaria dei disturbi del sonno e il legame con le malattie ad essi connesse


Alcune persone dormono sempre male. E anche quando alcuni fattori di disturbo, come ad esempio quelli legati ad alimentazione, attività fisica, apnee notturne, vengono neutralizzati, può ancora accadere che non si riesca a dormire bene e la mattina ci si svegli stanchi.

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lunedì 1 dicembre 2014

La (non) dieta per arrivare leggeri al Natale

Strategie depurative da mettere in pratica per il periodo prenatalizio

Si avvicina il periodo natalizio dedicato a pranzi pantagruelici, merende ipercaloriche e cene senza fine, per questo mai come ora abbiamo bisogno di sentirci leggeri e scattanti, recuperare tonicità, essere attivi nel corpo e nella mente. La vera dieta è un regime alimentare fatto di piccole strategie in grado di accompagnarti ogni giorno verso il benessere senza sacrifici, né troppe rinunce.

Quando l'organismo è leggero e scattante ci sentiamo meglio, sia fisicamente, sia dal punto di vista mentale. È innegabile! Tuttavia, soprattutto negli ultimi due mesi dell'anno le tentazioni sono continue e possono assumere conseguenze nefaste, con il rischio non solo di qualche chilo in più, ma di farti sentire spossato e di cattivo umore. Inizia la giornata con un buon giorno disintossicante e in grado di riequilibrare l'idratazione del corpo: ti basta un bicchiere d'acqua a digiuno, ottimo rimedio per la salute dell'intestino.

Di frequente la nostra alimentazione denota un sovraccarico di latticini, che in quantità eccessive possono provocare diverse problematiche. La parola d'ordine in un regime equilibrato è “variare”! Non farti prendere dall'abitudine, dannosa quanto il fondamentalismo alimentare. Alterna tè caldo, cappuccino o una tazza d'orzo, a cui abbinare una fetta di pane con un velo di marmellata o fette biscottate: nei giorni in cui hai tempo, come la domenica, concediti un cappuccino al bar con un cornetto, da limitare a un evento speciale e non alla regola quotidiana.

Ricorda che il lavoro del fegato risulta appesantito da un'alimentazione ricca di grassi e zuccheri raffinati, i quali, inoltre, hanno conseguenze negative anche sulla pelle. Merendine e dolcetti spesso sono invitanti a livello visivo, tuttavia, insieme alle bibite industriali, presentano un indice glicemico alto. Questo significa che il piacere sarà breve... e seguito quasi subito dalla voglia di altro dolce! Cerca di preferire il pane, magari da abbinare a un cucchiaio di marmellata o un quadratino di cioccolato fondente, rispetto ai dolciumi e per merenda scegli frutta di stagione, una manciata di frutta secca, mandarini profumati o una spremuta di pompelmo e arancia, ricca di vitamine e sali minerali. Quando acquisti la frutta secca sceglila non sbucciata: oltre a costare meno, l'operazione di sbucciatura ti terrà impegnato costringendoti a impiegare del tempo, in questo modo tenderai a mangiare meno.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...