La multinazionale ha già annunciato che ricorrerà in appello, ma la sentenza pronunciata, a San Francisco, è storica. Non solo per i 289 milioni di dollari di risarcimento ricosciuti a Dewayne Johnson. Il Tribunale, infatti, ha aggiunto un tassello all’annosa questione della cancerogenicità dell'elemento contenuto nel Roundup e nel Ranger Pro, i prodotti usati per irrorare i campi. A novembre 2017 i paesi europeri riuniti in Comitato d’appello hanno votato a favore del rinnovo dell’autorizzazione dell’erbicida. Contrario il nostro Paese dove è vietato usarlo in parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative
La multinazionale di biotecnologie agrarie Monsanto è stata condannata a pagare un risarcimento di 289 milioni di dollari a favore del 46enne Dewayne Johnson, custode e giardiniere di istituti scolastici nella zona di San Francisco, a cui è stato diagnosticato un linfoma non-Hodgkin dopo aver utilizzato alcuni prodotti dell’azienda. La Monsanto ha già annunciato che ricorrerà in appello, ma la sentenza pronunciata, a San Francisco, dal tribunale è storica. Intanto perché Johnson, padre di due figli di 10 e 13 anni, è il primo tra migliaia di querelanti ad aver portato in tribunale e fatto condannare il gigante dell’agrochimica. E poi, nel merito, perché il Tribunale ha aggiunto un tassello all’annosa questione della cancerogenicità del glifosato.
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