domenica 26 aprile 2020

Misteri - Il coronavirus danneggia il sistema vascolare e non si sa perché

I medici americani si aspettavano una patologia respiratoria, hanno incontrato una malattia che colpisce anche cuore, reni, cervello. Come è possibile? La risposta è nei tantissimi coaguli del sangue che si riscontrano nei pazienti Covid. E che spesso causano il decesso


Finora il coronavirus ha causato 2.700.000 casi di contagio certificati in tutto il mondo, con 185mila decessi ufficiali: è presente da mesi tra la popolazione umana, gli scienziati lo studiano da settimane e sperimentano cure e vaccini. Eppure ci sono ancora alcuni aspetti sconosciuti e inquietanti e riguardano il comportamento del virus nell’organismo e gli effetti che provoca.
Come scrive il Washington Post, una serie di studi condotti su casi di pazienti americani hanno rilevato la formazione di numerosi – e spesso letali – coaguli nel sangue. Secondo il quotidiano, il personale sanitario si era preparato ad affrontare «un virus respiratorio, anche se molto contagioso e letale, per il quale non ci sono né vaccino né cure specifiche», e invece hanno incontrato un patogeno in grado di danneggiare «anche i reni, il cuore, l’intestino, il fegato e il cervello». Questo ha cambiato il quadro.
Quello dei trombi, aspetto che era rimasto marginale negli studi cinesi e italiani, può avere conseguenze gravissime, causando ictus e infarti. Ma non solo: i medici hanno incontrato casi paradossali, con pazienti con livelli di ossigeno bassissimi – che dovrebbero provocare incoscienza, o addirittura la morte – che parlavano al telefono senza problemi. O donne incinte asintomatiche in arresto cardiaco. E ancora, pazienti che mostravano sintomi moderati, peggiorare nel giro di poco. A rendere tutto più complicato, non mancano casi (come quello descritto sul New England Journal of Medicine) che sembra andare nella direzione opposta, con un paziente colpito dalla diminuzione della capacità di coagulazione.

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