Tra gli addetti ai lavori è cosa nota. Vuoi aprire un bar? Non ti serve un business plan, un capitale da investire e neppure un prestito in banca. Basta rivolgersi a una torrefazione. Ma non aspettarti un caffè di grande qualità
Il migliore caffè del mondo si beve in Italia, lo sappiamo tutti. Ma è davvero proprio così? Il caffè italiano è un prodotto davvero unico, è vero. A differenza di altre icone nazionali come vino, pane, pizza e, più in sordina, olio, è sopravvissuto al culto della materia prima, allo scrutinio del dietologo e del gastronomo, alla glorificazione dei produttori e delle origini. Il caffè è caffè, in tazzina, bollente, da buttar giù veloce senza tanti retropensieri.
Specialty residuale
Il “caffè gourmet” (detto specialty) in realtà esiste, ma si calcola che in Italia copra circa lo 0,3% del totale (contro una media globale del 10%). La verità è che la tazzulella, la nostra gloria, quella che si beve al bar è spesso amara, raffazzonata, sciatta. L’amaro viene da una tostatura scurissima, che in un caffè buono brucia gli aromi, in uno cattivo i difetti, la crema spessa è data da una Robusta di bassa qualità.
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