giovedì 15 marzo 2018

5 suggerimenti per ridurre il sale. Inizia la Settimana mondiale di sensibilizzazione per la diminuzione


È iniziata oggi Settimana mondiale di sensibilizzazione per la riduzione del consumo alimentare di sale, promossa dalla World Action on Salt & Health (WASH) in associazione con numerosi partner in 100 Paesi. Lo slogan è “5 ways to 5 grams” per indicare i cinque  comportamenti virtuosi da adottare per ridurre il consumo di sale e arrivare al valore massimo raccomandato dall’OMS di 5 grammi al giorno. L’obbiettivo dell’iniziativa è incoraggiare le aziende alimentari a ridurre questo ingrediente nei loro prodotti e sensibilizzare i Governi affinché sviluppino strategie per diminuirne il consumo nella popolazione.

L’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) raccomanda un consumo massimo di 5 grammi al giorno, corrispondenti a circa 2 grammi di sodio. In Italia, secondo una rilevazione effettuata nel periodo 2009-2012*, il consumo medio giornaliero è superiore a 10 g negli uomini e 8 g nelle donne. Anche i più giovani (età compresa tra 6 e 18 anni) superano i livelli massimi con 7,4 g per i ragazzi e 6,7 g per le ragazze.

Un consumo eccessivo di sodio determina un aumento della pressione arteriosa, con conseguente incremento del rischio di insorgenza gravi patologie cardio-cerebrovascolari correlate all’ipertensione, quali infarto del miocardio e ictus cerebrale. L’introito di sale è stato associato anche ad altre malattie cronico-degenerative, quali tumori dell’apparato digerente, in particolare quelli dello stomaco, osteoporosi e malattie renali.

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mercoledì 14 marzo 2018

Croste di formaggio: si possono mangiare? Risponde il professore Antonello Paparella

C’è chi la scarta senza pensieri, per altri è la parte più gustosa, ma le croste di formaggio si può sempre mangiare? Alcune sono facili da riconoscere e scartare perché si tratta di rivestimenti costituiti da cere (come per il Gouda, l’Edamer, alcune caciotte e pecorini semistagionati), da tessuto (come in una varietà di Cheddar) o da altri materiali non commestibili (come nei pecorini e nella toma affinati nella paglia o nel formaggio sardo con l’argilla).

Più difficile è invece capire come comportarsi con tutte le altre croste. Per esempio sono da evitare le croste di formaggio trattate con l’E235 (natamicina), un conservante con funzione antifungina impiegato in particolare per il trattamento superficiale di formaggi a pasta dura e semidura, come alcuni pecorini. Lo stesso trattamento è effettuato anche sulle superfici di alcuni prodotti di capra freschi o i DOP quali l’Asiago, il Montasio e il Piave. In tutti questi casi leggere l’etichetta può esserci d’aiuto, visto che queste sostanze vanno segnalate.

“Per quanto riguarda le altre croste, in linea generale sono commestibili – spiega Antonello Paparella, microbiologo alimentare dell’Università di Teramo – ma alcune sono poco palatabili per via del sapore o della consistenza come nel caso della Fontina e del Caciocavallo Silano. Tuttavia le croste di alcuni celebri formaggi stagionati, come il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano, non sono utilizzabili direttamente a causa della loro consistenza ma possono essere consumate cotte. Basta lavarle con cura ed eliminare lo strato esterno con una grattugia o un coltello, fino a far scomparire le scritte, per utilizzare la parte rimanente come gustoso ingrediente di zuppe e minestre.”

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Frutti di bosco: 10 straordinari benefici per la salute


Lamponi, mirtilli neri, mirtilli rossi, more, ribes e fragoline di bosco sono preziosi alleati per la salute. Questi straordinari frutti di bosco sono ricchi di antiossidanti, sostanze benefiche che ci proteggono dalle malattie e che ci aiutano a prevenire e a contrastare le infezioni.

La scienza si sta dimostrando sempre più attenta alle proprietà benefiche dei frutti di bosco. Ora che sono di stagione possiamo approfittare delle passeggiate in montagna e in campagna per raccoglierli e per poterli consumare freschi. Andiamo alla scoperta delle principali proprietà dei frutti di bosco.

1) Fanno bene al cuore

Le fragole e i mirtilli, ma in generale tutti i frutti rossi e i frutti di bosco, sono ricchi di vitamine e davvero salutari. Gli esperti statunitensi e britannici si sono concentrati sulle condizioni di salute delle donne e hanno messo in luce come i frutti di bosco possano essere benefici per il loro cuore. Per proteggere il cuore nello studio in questione gli esperti indicano che dovremmo mangiare fragole e frutti di bosco almeno tre volte alla settimana.
 

2) Prevengono l'invecchiamento

Uno studio sui frutti di bosco condotto dall'Università di Parma ha messo nero su bianco gli effetti benefici di questi frutti nella prevenzione dell'invecchiamento. In questo caso i benefici dei frutti di bosco sono dovuti soprattutto alla ricchezza di polifenoli, delle molecole fondamentali per arginare i danni causati dai radicali liberi e per prevenire patologie croniche, oltre che per migliorare le capacità cognitive.

3) Aiutano a dimagrire

Se fate fatica a dimagrire, il segreto potrebbe essere nei frutti di bosco. Mangiare tre porzioni di frutti di bosco al giorno infatti aiuterebbe a bruciare i grassi e consumare calorie per produrre energia. Sarebbe merito soprattutto degli antiossidanti secondo un nuovo studio condotto negli Stati Uniti che evidenzia i benefici del resveratrolo contenuto nei frutti di bosco.

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venerdì 9 marzo 2018

Lo sport è un farmaco naturale che fa vivere 7anni di più

In Italia da sedentarieta' malattie cuore e 16% casi di cancro al seno

 

Un farmaco naturale che, assieme ad un corretto peso corporeo, permette di vivere circa 7 anni piu' a lungo rispetto a chi non ne fa uso. E' l'attivita' fisica, protettiva come un medicinale, con l'ulteriore effetto di ridurre anche lo stress. L'invito a modificare I propri stili di vita all'insegna di un maggiore movimento arriva dai cardiologi, a Napoli per il congresso nazionale della Societa' italiana per la prevenzione cardiovascolare Siprec.

La sedentarieta', afferma Roberto Pedretti, presidente del Gruppo Italiano di Cardiologia Riabilitativa e Preventiva, "e' un importantissimo fattore di rischio cardiovascolare. Secondo i dati dell’Oms l’inattività fisica è il quarto fattore di rischio di mortalità globale, responsabile del 5-6 per cento di tutti decessi, pari a oltre 3 milioni di persone per anno. Come causa di morte a livello mondiale, essa è preceduta solo dall’ipertensione arteriosa, dal fumo e dall’iperglicemia.

L’inattività fisica è nel mondo causa di circa il 21-25 per cento dei tumori di mammella e colon, del 27 per cento dei casi di diabete e di circa il 30 per cento dei casi di cardiopatia ischemica. Nonostante questo, purtroppo, troppe persone continuano ad essere fisicamente non attive". In Italia, secondo i dati del Progetto PASSI dell’Istituto Superiore di Sanità, continuano ad essere fisicamente non attive circa 4 persone su 10. 

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Vaccini: stimati 30mila bimbi non in regola

Signorelli, difficile sapere quanti non saranno ammessi a scuola

Potrebbero essere circa 30mila i bambini sotto i sei anni non in regola con la documentazione per le vaccinazioni, ma di questi è impossibile sapere quanti non saranno ammessi a scuola, perchè ogni Regione si comporterà in modo diverso. Lo afferma il past president della Societa' italiana di Igiene Carlo Signorelli alla vigilia della scadenza del termine del 10 marzo per la presentazione dei certificati vaccinali necessari per evitare l'esclusione da nidi e materne.

"Al momento numeri certi non ce ne sono - sottolinea l'esperto -, l'unica base di partenza sono i 120mila in arretrato nelle coorti 2011-2015 calcolati dal ministero della Salute quando è stata approvata la legge. Di questi circa un terzo era già stato recuperato a ottobre 2017, e si può stimare che ancora circa 30mila non siano in regola. Difficilmente però non verranno riammessi a scuola, ci sono Regioni che hanno una proroga perchè hanno l'anagrafe vaccinale, altre che danno un appuntamento d'ufficio quando mandano la lettera di richiamo ai genitori. Come minimo ci dovrebbe essere un ultimo colloquio con la Asl prima di arrivare all'esclusione. I conti si potranno fare solo a giugno".

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giovedì 8 marzo 2018

Tisana Liquirizia Zenzero e Limone Bio


Abbiamo aggiunto una nuova  Tisana" Depur" alla nostra gamma  di Tisane Bio composta da Liquirizia Zenzero Limone Bio, ve la presentiamo.

Quella tra  liquirizia zenzero e limone Bio, sembra essere l’unione perfetta per migliorare lo stato di salute generale dell’organismo.

La tisana  liquirizia zenzero e limone Bio, è una bevanda depurativa  molto apprezzata:
è indicata in caso di raffreddore, ipercolesterolemia (lo zenzero contrasta la formazione del colesterolo cattivo),
per chi segue una dieta ipocalorica e  chi vuole migliorare il metabolismo e desidera dimagrire.

Curiosità sullo Zenzero
Lo zenzero  è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Zingiberaceae.
Molto utilizzato in cucina, possiede alcune proprietà antinfiammatorie e digestive che lo rendono utile per stomaco e cuore.

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martedì 6 marzo 2018

Zuppe pronte fresche: ingredienti semplici e buona qualità nutrizionale. Il confronto tra DimmidiSì, Conad e Pam


Le inchieste sui consumi alimentari degli italiani evidenziano due tendenze apparentemente in contrasto fra loro: da un lato aumentano le vendite di prodotti salutistici – sostituti della carne, frutta secca, alimenti arricchiti di fibre o vitamine – dall’altro vanno a gonfie vele i piatti pronti. Secondo i dati Nielsen, il mercato italiano delle zuppe fresche, nel 2017, ha chiuso a 97 milioni di euro, con una crescita del 28% rispetto all’anno precedente.

Cucinare in casa, utilizzando ingredienti freschi, permette di avere un maggior controllo su ciò che mangiamo, di limitare sale, zucchero e grassi, ed evitare additivi vari come conservanti, antiossidanti, addensanti ed emulsionanti spesso presenti nei piatti pronti venduti al supermercato. Ma è pur vero che cresce il numero di persone con poco tempo da dedicare ai fornelli o che preferiscono fare altro. Per questo il mercato offre sempre di più prodotti che abbinano caratteristiche salutari e praticità.

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lunedì 5 marzo 2018

Lo stress è contagioso come il raffreddore

A sostenerlo uno studio sui topi pubblicato su Nature Neuroscience. Analizzata l'impronta che un soggetto può lasciare sul cervello dei propri simili, con il solo contatto



LO STRESS può essere contagioso, e può esserlo così tanto da alterare il cervello del nuovo infettato allo stesso modo con cui modifica quello dell'individuo che ne soffre. A svelare la natura del contagio è un nuovo studio pubblicato su Nature Neuroscience, che ha analizzato l'impronta che un soggetto stressato – in questo caso topi – può lasciare sul cervello dei propri simili, con il solo contatto.

Gli esseri umani, così come i primati o i roditori, sono animali sociali e sono capaci di fornire consolazione a individui stressati, alleviando il disagio. Ma questo tipo di interazioni, ricordano gli autori, possono anche trasmettere sensazioni di stress e disagio, come un contagio. Ma in che modo questo avvenga non è del tutto chiaro. E possibile, si è chiesto il team guidato da Jaideep Bains della University of Calgary, che queste interazioni sociali siano così profonde da modificare anche il cervello da un individuo all'altro?


LO STRESS ALTRUI MODIFICA IL CERVELLO. Per capirlo i ricercatori hanno condotto una serie di esperimenti su alcune coppie di topi, maschi o femmine. Lo studio era disegnato in modo tale che uno dei membri della coppia a un certo punto venisse allontanato dalla gabbia, sottoposto a stress moderato e poi riportato nuovamente vicino al proprio partner. Gli scienziati hanno così osservato che lo stress, sperimentato sulla propria pelle o contagiato, aumenta i livelli di cortiocosterone, una sostanza coinvolta nelle risposte da stress appunto. Ma cè di più. "I neuroni che controllano la risposta del cervello allo stress hanno mostrato cambiamenti nei partner non stressati identici a quelli che abbiano osservato negli animali sottoposti a stress", spiega Toni-Lee Sterley, tra gli autori della ricerca. Dal punto di vista etologico un comportamento simile è perfettamente spiegabile, perché favorisce coalizioni, prepara i consimili alle mosse successive da compiere senza esporli direttamente al pericolo. Infatti, spiegano i ricercatori, anche il partner allertato può a sua volta allertare un terzo membro del gruppo e così via.


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LEGGI Malate di stress, le donne 2.0

domenica 4 marzo 2018

Ferro, mai farne a meno: i tuoi muscoli ringraziano

E' un elemento essenziale per l'ossigenazione e il corretto metabolismo energetico: ecco i cibi per coprire il fabbisogno ed evitare carenze

Il fabbisogno di ferro negli sportivi

Il ferro è un oligoelemento fondamentale per ogni individuo, ma soprattutto per lo sportivo. Come componente dell’emoglobina e della mioglobina, è impegnato nel trasporto di ossigeno al muscolo, mentre come parte costituente di molti enzimi è anche implicato nel metabolismo energetico.
 
Secondo gli indicatori LARN (Livelli di Assunzione Raccomandati Nutrizionali), la quantità di ferro necessaria giornaliera per soggetti che non svolgono attività fisica varia dai 10 mg per un adulto maschio ai 18 mg per le donne in età fertile, ma per gli sportivi le necessità possono aumentare anche fino a 25-30 mg al giorno.
 
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venerdì 2 marzo 2018

La dieta vegetariana o vegana è pericolosa per le donne incinte: “Causa un deficit di vitamina B12”

L’allarme arriva dagli ospedali pediatrici Bambino Gesù di Roma e Meyer di Firenze: «La vitamina contenuta negli alimenti di origine animale ha un ruolo fondamentale nello sviluppo del sistema nervoso centrale e il suo fabbisogno aumenta in gravidanza»


Fabio Di Todaro
I numeri, in valore assoluto, sono ancora bassi: perché si tratta di una malattia rara. «Ma è la crescita a destare allarme», affermano gli esperti in merito ai casi di deficit di vitamina B12 riscontrati tra le donne italiane in gravidanza: di tre volte superiori a quelli registrati fino a due anni fa. Dai 42 casi del 2015, si è passati infatti ai 126 del 2016: questi i dati snocciolati dagli esperti degli ospedali pediatrici Bambino Gesù di Roma e Meyer di Firenze, che attraverso lo screening neonatale esteso hanno individuato negli errati regimi alimentari delle madri uno dei motivi del deficit dell’importante vitamina. Nello specifico, nell’adesione alle diete vegane e vegetariane non supportate in maniera adeguata, sposate nonostante l’altolà posto alcuni mesi fa dai pediatri italiani.

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mercoledì 28 febbraio 2018

Cosa rivela la posizione in cui dormi sulla tua personalità

Abbiamo trovato un semplice test che può rivelare molto su chi sei. È davvero diretto. Esamina l’immagine sotto e seleziona la posizione nella quale dormi la maggior parte del tempo.


    1. Se non riesci ad addormentarti senza allungare le ginocchia in avanti mentre sei sdraiata da un lato, allora sei una persona calma ed affidabile. Non è facile offenderti, e non ti fa paura il futuro. Sorridi anche durante la mattina d’inverno più miserabile, e poi regolarti senza problemi praticamente ad ogni cambio che si verifica nella tua vita.
    2. Se dormi principalmente in posizione fetale, allora spesso senti il bisogno di essere protetta, compresa e capita. Raggomitolata in questo modo, cerchi di tagliarti fuori dei problemi che affronti nel mondo che li circonda. Lo sbocco perfetto per i tuoi talenti ed il tuo potenziale sarebbe dipingere quadri, imparare a ballare, o scrivere un blog.
    3. Se dormi sdraiata a pancia in giù con le braccia e le gambe allungate, allora sei un leader. Sei impulsiva e prendi l’iniziativa, e ti assicuri che ci sia ordine sia nella tua vita personale che in quella professionale. Molto prudente, preferisci pianificare tutto in anticipo e non sei una fan delle sorprese. La tua abilità di perseverare ed il tuo senso di responsabilità ti aiutano ad ottenere un grande successo.

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Salute: 150 bufale smascherate sul nuovo portale dell'Iss

Un italiano su 3 naviga online per cercare informazione su salute

 

ROMA - Almeno un italiano su tre, secondo un'indagine del Censis, naviga in rete per ottenere informazioni sulla salute. Di questi, oltre il 90,4% effettua ricerche su specifiche patologie. Ma sempre più spesso questi contenuti così delicati sono contaminati da bufale. Ben 150 tra quelle più spesso circolanti sono state smascherate dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss), che a "Bufale e falsi miti" in tema di salute dedica un'apposita sezione del portale ISSalute presentato oggi.
Il portale presenta una sezione fake news ha collezionato già 150 informazioni ingannevoli corredate dalle spiegazioni scientifiche che ne evidenziano l'infondatezza. Ma ogni giorno una nuova se ne aggiunge. Ad esempio diversamente da quanto si crede, nessuno studio scientifico ha mai provato che lo zucchero di canna apporti maggiori benefici rispetto allo zucchero bianco. Entrambi contengono, infatti, esattamente la stessa molecola, il saccarosio mentre il processo industriale al quale viene sottoposto lo zucchero per diventare bianco non danneggia il prodotto. E ancora: se hai bisogno di ferro, mangia tanti spinaci! 'Bollino bufala' anche qui, perché gran parte del ferro in essi contenuto è inutilizzabile come nutriente perché presente insieme a sostanze che ne inibiscono l'assorbimento nell'intestino. Altre fake news? Le medicine alternative sono più sicure ed efficaci, il sole abbassa la pressione perciò può sostituire i farmaci contro l'ipertensione o, ancora, un classico della letteratura antiscientifica: le cure per i tumori esistono, ma non ce le vogliono dare.

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domenica 25 febbraio 2018

Scienziati dimostrano che le radiofrequenze aumentano il rischio di cancro

E’ ufficiale. Uno studio pubblicato il 9 Febbraio 2018 sulla rivista Environmental Research ha dimostrato il nesso di causa effetto tra esposizione a radiofrequenze in ambiente militare ed aumento di casi di cancro in particolare quello di linfoma, leucemia, mieloma.

Le persone sono esposte ogni giorno a molte sorgenti di campi elettromagnetici a radiofrequenza dovute a:
  • Antenne radiotelevisive
  • Ponti radio e impianti di comunicazione satellitari
  • Radar
  • Antenne ripetitrici di telefonia mobile
  • Cellulari
  • Wi-Fi
  • Forni a microonde
Le radiofrequenze sono infatti onde elettromagnetiche di frequenza compresa tra qualche kHz e 300 GHz.

I sistemi radar civili e militari operano a frequenze che vanno da circa 0.5 a 10 GHz e i “dischi a microonde” per la propagazione da punto a punto, utilizzano frequenze che arrivano alle decine di GHz. In ambito militare sono numerose le testimonianze di soldati che si sono ammalati di cancro durante o dopo il servizio. Qualche anno fa era finita sui giornali la storia di un sottufficiale della Marina Militare malato di leucemia che aveva esposto una denuncia in Procura. L’ex-militare aveva messo in correlazione la sua patologia con l’esposizione prolungata e sistematica ai radar militari installati sui cacciatorpedinieri dove si era imbarcato. A lui si sono poi uniti altri venti marinai affetti da cancro che anche loro imbarcati negli anni in navi da guerra e a diretto contatto con il campo elettromagnetico prodotto dai radar militari. Persone che hanno contratto patologie come carcinomi ai testicoli e al pancreas. Ma sono a migliaia le testimonianze di militari malati di cancro a seguito dell’esposizione a radiofrequenze.

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venerdì 23 febbraio 2018

Tre alimenti “magici” per migliorare la prestazione sportiva

Cosa mangiare per andare più forte? Sono tre le chiavi semplici per ambire a un miglioramento delle prestazioni

Per decenni la nutrizione sportiva è stata considerata unicamente uno strumento per garantire energia all’atleta e, in tempi più recenti, favorire il recupero sia energetico che muscolare. Ma non è tutto. Sempre più studi scientifici, infatti, stanno dimostrando che alcuni cibi possono essere allenanti. Tradotto significa che assumere determinati alimenti abitualmente o nei giorni che precedono le competizioni possono favorire la prestazione. In pratica migliorare la prestazione sportiva attraverso l’alimentazione si può. Scopriamo come.

La carne di pollo è ricca di beta alanina. Si tratta di un aminoacido che insieme all’istidina forma la carnosina. E’ stato chiaramente dimostrato che il fattore limitante per la sintesi muscolare di carnosina non è l’istidina, bensì la beta alanina. Ciò significa che i livelli di carnosina nell’organismo sono limitati dalla disponibilità di beta alanina per la sua sintesi. La supplementazione di beta alanina è stata quindi proposta per aumentare le quantità di carnosina intramuscolare

L’assunzione abituale di alcune verdure ricche in nitrati (soprattutto spinaci, lattuga, barbabietole rosse o succo di barbabietola, coste, rucola, sedano, ma anche di altri ortaggi a foglia), in abbinamento all’allenamento, può essere particolarmente vantaggiosa sia sulla salute che sulla prestazione sportiva. I nitrati assunti dalla verdura, infatti, mostrano benefici sulla biogenesi mitocondriale, vale a dire sull’incremento dei mitocondri, essenziali nell’endurance, e altresì sul miglioramento del consumo di ossigeno, durante lo sforzo, come emerge da alcuni recenti studi. In altre parole, si può affermare che l’assunzione frequente di questi alimenti può ridurre nell’uomo il costo di ossigeno durante l’esercizio submassimale e migliorare la tolleranza dell’esercizio ad alta intensità.

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sabato 17 febbraio 2018

Influenza: 112 morti da settembre, fra questi 11 bimbi

Dati Iss, 588 i ricoverati in terapia intensiva



Da settembre ad oggi, ben 11 bambini sotto i 14 anni, sono morti a causa del virus. Mentre considerando anche gli adulti, sono state ben 112 le persone decedute e 588 i casi gravi che hanno previsto il ricovero in terapia intensiva. Fra questi ci sono stati anche due donne in gravidanza decedute. Ad aggiornare le stime è il bollettino settimanale Flunews, a cura dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss). In particolare, nell'ultima settimana, la sesta del 2018, sono stati segnalati 12 casi gravi e 1 decesso, ma i dati sono in continuo aggiornamento. Praticamente tutti casi evitabili attraverso la vaccinazione, secondo gli esperti dell'Iss, perché seppure il vaccino non sempre evita l'influenza, ne previene le forme più severe. Quanto agli 11 bambini e ragazzi con meno di 14 anni deceduti, presentavano tutti condizioni di rischio. Diversamente dallo scorso anno, i livelli di mortalità negli ultrasessantacinquenni sono invece al di sotto dell'atteso. Sono però, precisano gli esperti, numeri sottostimati perché riguardano solo i casi in cui l'influenza è stata confermata da esame di laboratorio. Spesso sottovalutata, l'influenza uccide principalmente perché può provocare una polmonite virale primaria, quando il virus influenzale arriva direttamente ai polmoni e può essere letale, soprattutto per persone con condizioni di rischio preesistenti, come malattie cardiache e malattie respiratorie croniche.

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giovedì 15 febbraio 2018

Mais ogm, nessuna evidenza di rischi per salute e ambiente

Lo dice la prima e più vasta analisi su 21 anni di dati


Non c’è nessuna evidenza di rischio per la salute umana, animale o ambientale dal mais transgenico, ossia geneticamente modificato con geni altre specie. Lo indica il primo studio che ha raccolto dati relativi a 21 anni di coltivazioni.

Pubblicata sulla rivista Scientific Reports e coordinato dall’Italia, con l’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna e dell’Università di Pisa, la ricerca è la prima ad analizzare le ricerche condotte in pieno campo tra il 1996, anno di inizio della coltivazione del mais transgenico, e il 2016. I dati provengono da Stati Uniti, Europa, Sud America, Asia, Africa, Australia.

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4 NOCI AL GIORNO: LA FONTE DELLA (QUASI) ETERNA SALUTE

Secoli di virtù provata, frutto ricco di nutrienti, ingrediente di ricette, ottimo compagno di formaggi. Ode alla noce e a tutto quello che fa per noi.

Ne parlava già Ippocrate

“Fa’ che il cibo sia la tua medicina”. Il padre della medicina naturale aveva le idee ben chiare al riguardo, intorno al 400 a.C.; probabilmente, infatti, si era già reso conto del potere delle noci nell’evitare le malattie più comuni. Recentemente, uno studio realizzato dall’Università di Tarragona (Spagna), su un campione di 7.000 persone di entrambi i sessi, ha dimostrato che questo delizioso frutto, ricco di preziosi nutrienti, riduce il rischio di contrarre tumori e malattie cardiovascolari.

La teoria delle noci

Le noci sono un frutto piuttosto calorico (650 kcal per 100 g), ma ricco di vitamine e proprietà antiossidanti; esse, infatti, contengono proteine, fosforo, calcio, ferro, potassio e zinco, senza dimenticare le vitamine B1, B6 ed E. Tuttavia, ciò che conferisce loro un ancor maggior potere curativo è la gran quantità di grassi monoinsaturi (i famosi Omega 3 e 6), l’arma più potente per combattere il colesterolo cattivo. Sono sufficienti 4 noci al giorno per notarne i benefici, senza che le calorie aumentino eccessivamente. Le noci non rappresentano la panacea per tutti i mali, ma dovremmo includerle nella nostra alimentazione, per il bene di tutti i componenti della famiglia:
  • aiutano a regolare la pressione alta;
  • migliorano la memoria;
  • hanno proprietà curative per l’acne;
  • favoriscono la rigenerazione delle cellule dell’epidermide (giusto ciò di cui abbiamo bisogno alla nostra età!).
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mercoledì 7 febbraio 2018

Due bicchieri di vino al dì aiutano a 'ripulire' il cervello

Studiato modo con cui bere poco alcol aiuta a smaltire tossine

(ANSA) - ROMA, 5 FEB - Bere un paio di bicchieri di vino al giorno, non solo riduce il rischio di malattie cardiovascolari e tumori, ma può anche aiutare a 'ripulire la mente', aiutando il cervello a eliminare le tossine, comprese quelle associate alla malattia di Alzheimer. Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports aiuta a spiegare quanto precedenti ricerche hanno dimostrato, ovvero che una moderata assunzione di alcol è associata a un minor rischio di declino cognitivo, mentre bere pesantemente lo aumenta.

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martedì 6 febbraio 2018

Le dimensioni ideali esistono?

Quanto contano le dimensioni del pene per noi ragazze? E qual è la misura ideale? Queste ed altre curiosità in questa guida senza filtri sull'organo genitale maschile 

Dimensioni del pene: quanto contano per noi donne?

Molti uomini si fanno forti del fatto che "le dimensioni non contano", ma le cose non stanno esattamente così e le chiacchiere post-serata delle donne lo testimoniano. Lasciamo da parte le frasi di circostanza, quelle diplomatiche che noi ragazze siamo bravissime ad utilizzare, tipo “l’importante è che lui sia bravo a letto”, oppure, “mi piace così com’è”, o la classica "per me le dimensioni non contano" perché, anche se non sono tutto in un rapporto, secondo diverse ricerche le dimensioni del pene contano e non poco per l’universo femminile, nel bene o nel male. Sì, perché il fatto che contino, non significa necessariamente che un pene grande sia sempre quello più apprezzato dalle donne. Oggi parliamo proprio di questo, senza filtri, perché è bene che sia le ragazze che i ragazzi sappiano qualcosa in più sulle dimensioni dell’organo maschile e su quanto queste abbiano importanza in una relazione.

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domenica 4 febbraio 2018

Acrilammide: come ridurre la sostanza cancerogena che si forma nel pane, patate fritte e caffè? I consigli per consumatori e professionisti in vista del nuovo Regolamento europeo

L’11 aprile 2018 entrerà in vigore il Regolamento (Ue) 2017/2158, che obbliga cuochi, pasticceri ed industrie a ridurre i livelli di acrilammide nei loro prodotti. Per evitare questa sostanza, infatti, non basta acquistare prodotti biologici o caratterizzati da altre certificazioni alimentari, come quelli senza glutine o vegani, né acquistando prodotti integrali. Anzi, in quest’ultimo caso, la produzione di acrilammide in cottura è accentuata. Bisogna, quindi, intervenire a livello dei processi produttivi.

L’acrilammide è una sostanza che può formarsi, in modo del tutto naturale, durante la cottura dei prodotti amidacei contententi zucchero e l’amminoacido asparagina, come patate, cereali, caffè, pane, pizza, biscotti e fette biscottate. Si sviluppa quando la cottura avviene a temperature superiori ai 120 gradi, come accade durante la frittura, la cottura al forno e alla griglia. Un alto contenuto di asparagina, 100 volte in più della farina di frumento, è presente soprattutto nelle patate, ragione per cui possono sviluppare quantità elevate di acrilammide. La crosta nera del pane, ad esempio, ne sviluppa una quantità pari a 200 microgrammi/kg, mentre la crosta nera delle patate arriva fino a 2.000-10.000 microgrammi/kg.

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Cosa mangiare per sgonfiare la pancia: 5 alimenti contro il gonfiore addominale

Cattive abitudini, stress e sedentarietà possono gonfiarci come mongolfiere. Basta qualche correttivo per sentirsi meglio È la croce di mili...