giovedì 25 marzo 2021

Perché in Europa i pazienti Covid in terapia intensiva sono sempre più giovani

In tutta Europa, Italia inclusa, si è abbassata l’età media dei ricoverati positivi al Covid-19 ricoverati in terapia intensiva. Ciò sarebbe dovuto da un lato alla campagna di vaccinazione, che ha interessato per primi gli over 80 e gli ospiti delle Rsa, e dall’altro alla diffusa circolazione delle varianti del virus, che colpiscono ogni fascia di età anche in maniera grave.

In tutta Europa, Italia inclusa, si è abbassata l'età media dei pazienti positivi al Covid-19 che finiscono in terapia intensiva. Dall'inizio dell'anno, infatti, gli over 70 sono sempre di meno tra coloro che vengono ospedalizzati in area critica, e ciò sarebbe dovuto a due motivi: in primis l'avvio della campagna di vaccinazione dalle categorie più fragili, quindi ultraottantenni e ospiti di Rsa, e dall'altro la larga diffusione della variante inglese del virus, più contagiosa del ceppo originario e ormai dominante quasi ovunque nel Vecchio Continente. E la tendenza è talmente consolidata che il quotidiano francese Le Monde l'ha definita una peculiarità della terza ondata della pandemia.

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Quali Regioni potrebbero cambiare colore: Italia più rossa, ma Lazio spera in arancione




mercoledì 24 marzo 2021

Paderno, maestra morta di Covid: la foto sul manifesto funebre è un disegno di una sua alunna

Un disegno realizzato da una sua ex alunna: è questo il ritratto scelto dai famigliari della maestra Genny morta a causa del Covid-19. La donna insegnava in una scuola di Paderno Dugnano, in provincia di Milano. La foto del manifesto funebre è apparsa su Facebook e ha scatenato tantissimi commenti di commozione.

La maestra Genny Zurlo aveva 62 anni, insegnava alla scuola primaria Don Milani a Paderno Dugnano – in provincia di Milano – ed era molto amata dagli studenti. La donna purtroppo è una delle tante vittime del Covid-19. Per ricordarla i suoi famigliari hanno voluto realizzare un manifesto funebre con un ritratto disegnato da una sua alunna. Un gesto molto apprezzato da ex allievi, colleghi e conoscenti

Il post di un utente: "Maestra per sempre"

L'immagine del manifesto è stata pubblicata su un gruppo Facebook da un utente che ha intitolato il post "Maestra per sempre". Nel testo ha poi scritto: "Questa maestra ha voluto essere ricordata non con una bella foto, ma con il disegno di un bambino probabilmente un suo allievo. Ci ha voluto forse dire che lei è quello che vedevano i suoi piccoli studenti". Sotto il post sono arrivati più di ottanta commenti di genitori ed ex studenti: "Ciao Genny, non mi capacito. Sei stata una persona fondamentale per la crescita di tanti bambini. Ti hanno voluto tanto bene i cuccioli che ti giravano attorno con vivacità. Vola in alto, nel mio cuore rimarrà sempre la tua umanità, le risate, la voglia di andare oltre le convenzioni", scrive una mamma.

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Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 24 marzo: 21.267 nuovi casi e 460 morti

I dati del bollettino sulla pandemia di Covid-19 di mercoledì 24 marzo

Sono 21.267 i nuovi casi di coronavirus in Italia (ieri sono stati +18.765, qui il bollettino). I decessi odierni sono 460 (ieri sono stati +551).

Più contagi in 24 ore rispetto a ieri. La curva sale, come ogni settimana, per poi toccare il punto massimo tra giovedì e venerdì e scendere di nuovo nel weekend e lunedì a causa di meno analisi processate. Ricordiamo che mercoledì scorso (17 marzo) sono stati registrati +23.059 casi con un tasso di positività del 6,2%. È vero che l’epidemia sembra rallentare leggermente, ma le infezioni quotidiane sono ancora tante e per far crollare la curva bisogna continuare a rispettare le restrizioni, mentre vanno avanti le vaccinazioni.

A livello europeo la situazione è preoccupante. «In 19 Stati membri dell’Unione europea stanno salendo i contagi (uno è la Francia, ndr), in 15 aumentano i ricoveri ospedalieri, e 8 vedono crescere i morti», ha detto la Commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides. Aggiungendo: «Nelle ultime settimane abbiamo visto un aumento nel numero delle varianti: quella britannica è la predominante», si registra in 25 Paesi e risulta «nell’80% dei sequenziamenti dei test in alcuni Stati. La variante sudafricana è stata rintracciata in 18 Paesi, e quella brasiliana in nove».

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Trentamila morti di Covid in Lombardia: come se fosse sparita un’intera città

Il Piemonte è la quarta regione in Italia a superare il tetto delle 10 mila vittime per Covid



Covid: l'enzima che blocca la diffusione del virus. Una scoperta italiana


Se c'è una cosa su cui la comunità scientifica mondiale concorda è che per uscire da questa maledetta pandemia i vaccini da soli non bastano. Servono anche farmaci per curare i malati, compresi quelli affetti da Long Covid, e in grado di mantenere la loro efficacia anche contro nuove varianti del virus Sars-Cov-2. Un bisogno urgente, questo, che ha portato una poderosa collaborazione internazionale, a forte partecipazione italiana, a individuare una nuova strada per colpire il virus e un farmaco che potremmo potenzialmente usare in tempi brevi.

“Anziché bloccare l'ingresso del virus nelle cellule abbiamo cercato di capire come bloccarne l'uscita”, spiega Giuseppe Novelli, genetista dell'Università Tor Vergata di Roma primo autore dello studio . “Abbiamo così identificato una classe di enzimi, chiamata E3-ubiquitin ligasi, che sono necessari al virus per uscire dalle cellule e diffondersi in altri tessuti dell'organismo”, aggiunge. L'azione di queste proteine, descritta in uno studio pubblicato sulla rivista Cell Death & Disease, è simile anche in altri virus, come quello dell'Ebola. “E cosa non meno importante è che queste proteine non sono del virus, ma nostre e, quindi, non risentirebbero delle variazioni del virus”, precisa Novelli. I ricercatori hanno dimostrato che i livelli di questi enzimi sono elevati nei polmoni dei pazienti e in altri tessuti infettati con il virus.

Una volta scoperta questa nuova strada, i ricercatori hanno individuato anche un possibile nuovo farmaco. “E' l'Indolo-3 Carbinolo (I3C), già utilizzato nel trattamento di patologie rare, e che abbiamo dimostrato, per il momento in vitro, di essere in grado di bloccare l'uscita del virus”, dice Novelli. “Se impediamo o anche solo rallentiamo la replicazione del virus ne possiamo compromettere anche la sua sopravvivenza”, aggiunge. Si tratta di risultati promettenti, tanto che si inizia a pensare a uno studio sui malati. “Dobbiamo testare il farmaco in studi clinici con pazienti Covid-19 per valutare rigorosamente se può prevenire la manifestazione di sintomi gravi e potenzialmente fatali”, sottolinea Novelli. “Avere opzioni per il trattamento, in particolare per i pazienti che non possono essere vaccinati, è di fondamentale importanza per salvare sempre più vite umane e contribuire ad una migliore condizione e gestione della salute pubblica”, aggiunge.

La pandemia, ormai è chiaro, è un nemico che va combattuto con più armi. “Dobbiamo pensare a lungo termine”, afferma Pier Paolo Pandolfi, scienziato dell'Università di Torino e del Nevada che, insieme a Novelli, ha coordinato lo studio. “I vaccini, pur essendo molto efficaci, potrebbero non esserlo più in futuro, perché il virus muta, e quindi è necessario disporre di più armi per combatterlo. La scoperta su I3C – continua - è importante, e ora dobbiamo avviare studi clinici per dimostrare la sua potenziale efficacia. Sarà importante valutare se I3C possa anche ridurre le gravissime complicazioni cliniche che molti pazienti sperimentano dopo aver superato la fase acuta dell'infezione. Questo rappresenterà un grave problema negli anni a venire, che dovremo gestire”.

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Covid: 363 pazienti ricoverati negli ospedali, +97 rispetto a martedì scorso, tanti da fuori provincia

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Rispetto a una settimana fa sono ancora aumentati i pazienti covid ricoverati negli ospedali della provincia: ad oggi sono 363, 97 in più rispetto ai 266 dello scorso martedì, il 16 marzo 2021. 37 i pazienti in terapia intensiva: 20 in più rispetto a martedì scorso. Molti pazienti sono arrivati nei nosocomi del nostro territorio da fuori provincia. Il Covid Hospital di Tortona, ad esempio, ospita diversi pazienti da Torino, come ha sottolineato qualche giorno fa il sindaco Chiodi. 

In particolare, inoltre, nell’Ospedale di Alessandria sono ricoverati 72 pazienti (13 in terapia intensiva), +33 rispetto a martedì scorso. 

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In Piemonte 140 mila over 80 ancora da vaccinare: quelli allettati saranno contattati dalle Asl


martedì 23 marzo 2021

Taranto, intera famiglia sterminata dal Covid: muoiono prima il figlio, poi il padre e la madre

Una intera famiglia sterminata dal Covid. Prima il figlio di 46enne, poi il padre, infine la madre che ha provato strenuamente a combattere contro gli effetti dell’infezione, in particolare un grave insufficienza respiratoria. Sopravvissuta a questo dolore la nuora che nel giro di un mese ha assistito a ben tre funerali.

Prima di soccombere al Covid 19, hanno visto un figlio portato via dal virus. Poi sono spirati a loro volta. È la drammatica storia di una famiglia di Taranto sterminata dal Coronavirus. Come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno, la tragedia, consumatasi nell’hub Covid del Moscati, è cominciata qualche giorno fa con la morte del figlio di 46 anni. A seguire, a distanza di pochi giorni, il padre. Ultima, in ordine di tempo, la madre. Ha provato a vincere la battaglia fino a quando il corpo gliel'ha consentito, poi ha ceduto all’avanzare dell’infezione da SARS-CoV-2 che, prima le ha causato una gravissima insufficienza respiratoria per poi finirla con un aggravamento improvviso contro il quale non c’è stato più nulla da fare. Tre funerali nel giro di un mese.

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Covid, marito e moglie muoiono nel giro di 24 ore a Castellammare di Stabia








Covid: 18.765 positivi, 551 vittime

Sono 335.189 i test, il tasso positività cala al 5,6%

Sono 18.765 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 13.846.

Sono invece 551 le vittime in un giorno (ieri erano state 386).

I casi totali da inizio epidemia sono 3.419.616 , i morti salgono invece a 105.879. Ci sono 560.654 attualmente positivi, in calo di 2.413 rispetto a ieri. Dall'inizio della pandemia sono invece 2.753.083 i guariti e i dimessi, con un incremento nelle ultime 24 ore di 20.601. In isolamento domiciliare ci sono 528.680 persone (-2.828 rispetto a ieri) 

Sono 335.189 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore. Ieri i test erano stati 169.196. Il tasso di positività è del 5,6% (ieri era all'8,1%), in calo del 2,5%.

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Covid 19: curarlo a casa in sicurezza. Le linee guida del ministero della Salute




Carenza di vitamina A: sintomi, cause, alimentazione

La carenza di vitamina A può comportare problemi visivi, raffreddori, ritardo nello sviluppo e dipendere da difficoltà nell’assimilazione. Scopriamo le cause, le conseguenze e gli alimenti per integrarla.


I sintomi della carenza di vitamina A

La vitamina A è necessaria per il processo che riguarda la vista e un primo segnale di carenza di vitamina A può essere la cecità notturna, ovvero un ritardo nell'adattamento agli stimoli luminosi esterni, quando vi sono ambienti scarsamente illuminati. Una carenza prolungata può portare anche a secchezza oculare o alla formazione di detriti di cheratina nella congiuntiva.

Una carenza di vitamina A può anche causare raffreddori recidivanti, capelli secchi , malformazioni ossee, ritardo nello sviluppo, infezioni, pelle secca, rugosa ed esfoliata.

Altre sintomatologie sono connesse alle percezioni sensoriali, come la perdita del senso dell'olfatto, l’indurimento delle ghiandole salivari in bocca, inappetenzastanchezza, orzaioli frequenti. Quando manca questa vitamina si può andare incontro anche ad anemia, dolore alle articolazioni, sottosviluppo dei testicoli, sterilità e aborti spontanei. 


Le cause 

Si ha carenza di vitamina A quando la dieta non ne apporta quantità sufficienti o quando il corpo non riesce ad assimilarla come dovrebbe. Questo accade quando si hanno patologie come colite ulcerosa, cirrosi epatica, fibrosi cistica, oppure ostruzione del dotto biliare.

Anche il diabete mellito può essere una delle cause di carenza di vitamina A, così come l'ipotiroidismo, la polmonite, la scarlattina cronica e alcune infezioni respiratorie o renali, come la nefrite cronica.

 

I 5 alimenti più ricchi di vitamina A

 

L'alimentazione contro la carenza di vitamina A

La vitamina A è una vitamina liposolubile che deriva da due fonti, i retinoidi e i carotenoidi. I retinoidi si trovano nelle fonti di origine animale (fegato, uova, latticini), mentre i carotenoidi, come il beta-carotene, si trovano in abbondanza negli alimenti vegetali, come le verdure scure o gialle e nelle carote.

Il tarassaco, l’aglio, il prezzemolo, la lattuga, il crescione, gli spinaci, l’indivia, il sedano, i broccoli, i cavolini di bruxelles e il cavolo ne sono ricchi. Tra le verdure e la frutta colorate che contengono molta vitamina A, oltre alle carote, troviamo il melone, le albicocche, le pesche, la zucca, il mango, il pomodoro, la papaia, le ciliege e l’anguria.

Altre fonti importanti sono la pappa reale e il polline, il germe di grano, la spirulina, l’olio di fegato di merluzzo e l’olio di soja.


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Si aggrava sempre di più la situazione Covid sul territorio di Novara

All'ospedale Maggiore oggi sono decedute quattro persone e dieci quelle ricoverate in più rispetto a ieri. A Borgomanero il numero dei positivi sale a 69

Si aggrava sempre di più la situazione Covid sul territorio di Novara. Oggi all’ospedale Maggiore oggi sono decedute quattro uomini (classi 923, 1937, 1949 e 1958) e sono state ricoverate dieci persone in più rispetto ieri per un totale di 122 pazienti positivi: 16 in terapia intensiva, 14 in subintensiva, 24 a Galliate, 68 nei reparti di Novara; 5 dimessi e 2 trasferiti.

In aumento anche i numeri all’ospedale di Borgomanero: 69 in tutto di cui 15 in medicina, 33 in sub intensiva, 18 in terapia intensiva, 3 negli altri reparti oltre ad altri 10 pazienti in pronto soccorso. Un persona è deceduta.

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Covid, a Gavi (AL) contagi record: "Massima prudenza"

La progressione, notevole per un centro che conta poco meno di 4.500 abitanti, corrisponde anche all'incremento maggiore tra i Comuni di tutta la provincia di Alessandria dal 16 marzo.








lunedì 22 marzo 2021

Covid: 13.846 positivi, 386 le vittime. Tasso positivi su all'8,1%

Agenas: ricoveri tornano sopra la soglia di allerta del 40%

Sono 13.846 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Domenica erano stati 20.159.

Sono invece 386 le vittime in un giorno (domenica erano state 300).

Sono 169.196. i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Domenica i test erano stati 277.086. Il tasso di positività è salito all'8,1% (domenica era al 7,2%). 

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Per l’infettivologo Bassetti è una utopia pensare di tornare alla normalità per l’estate





Covid in Piemonte, ecco le cifre che mostrano come il virus stia rallentando la sua corsa

Segnali incoraggianti anche se l'allerta resta massima: la pressione sugli ospedali resta eccessiva ma la zona rossa comincia a funzionare



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Puglia, muore a 29 anni per covid: è una delle vittime più giovani

La ragazza è stata portata in ospedale dopo che le sue condizioni si erano aggravate, non aveva patologie pregresse

Il Covid porta via un'altra vita a Molfetta, la più giovane da quando nel comune barese si sono registrati i primi contagi del virus. Anna Pasqua Scardigno è morta a soli 29 anni nella giornata di sabato 20 marzo: era ricoverata all'ospedale San Paolo di Bari, dove era stata trasferita dopo che le sue condizioni si erano aggravate. È una delle vittime più giovani da inizio pandemia. Era una ragazza sana e senza patologie pregresse

"Oggi è un giorno triste. Maledetto Covid che ti sei preso una vita così giovane. Avverto come tutti voi un profondo senso di ingiustizia per questa perdita. Non è giusto". Lo scrive su Facebook il sindaco di Molfetta (Bari), Tommasi Minervini, dopo la morte della ragazza di 29 anni. "Sono provato da questa perdita - sottolinea il primo cittadino - perché una giovane vita che vola via ti lascia un ferita, la ferita dei sogni infranti. A nome della comunità molfettese esprimo cordoglio alla famiglia".

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domenica 21 marzo 2021

Dieta Mayr, schema e menu tipo. Partendo da pane e latte

L'opinione della dottoressa Chiara Boscaro, biologa nutrizionista, su un regime alimentare molto particolare

Una dieta a pane e latte: la dieta Mayr è a dir poco curiosa.”E’ una dieta poco nota e non molto apprezzata dai nutrizionisti perché poco equilibrata”, chiarisce a Gazzetta Active la dottoressa Chiara Boscaro, biologa nutrizionista degli Istituti Clinici Zucchi di Monza.


LA DIETA MAYR: LO SCHEMA —


Questa dieta prende il nome dal medico austriaco del primo Novecento Franz Xaver Mayr, specializzato nei disturbi gastrointestinali. “La base di questa dieta sono proprio alcune problematiche digestive e intestinali: da qui aveva preso spunto il dottor Mayr per elaborare un piano nutrizionale che prevedeva una ristretta serie di alimenti”, chiarisce Boscaro.

SI PARTE DAL DIGIUNO —

Le prime fasi della dieta Mayr sono estremamente restrittive: “Nel complesso la dieta dura da un mese e mezzo a due mesi, ma i primi giorni si fa una sorta di semi-digiuno, come preparazione. Si deve bere molto e si possono consumare solo brodi.

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Fibre, utili contro il colesterolo e per tenere sotto controllo la glicemia. Ma se siete sportivi…




Febbre alta e tosse, pensano abbia la tubercolosi, invece ha un preservativo nei polmoni

Caso medico più unico che raro riportato dalla National Library of Medicine: una donna, forse per imbarazzo, ha nascosto l’inalazione del preservativo fino a che il verificarsi di pesanti sintomi, in un primo momento erroneamente associati alla tubercolosi, ha fatto emergere la verità.

Pensavano fosse tubercolosi e invece era un preservativo. Una donna di 27 anni si è presentata in ospedale con tosse, febbre e muco denso persistente da sei mesi. Quattro mesi prima di recarsi in ospedale, le erano stati prescritti antibiotici e trattamenti anti-tubercolosi, che sembravano non avere alcun impatto sui suoi sintomi, come scrivono i medici in un caso clinico pubblicato nella National Library of Medicine. Poi invece si è scoperta la verità: la ragazza aveva ingerito o inalato un profilattico e, forse per vergogna o per ingenuità, non ha detto nulla ai medici.

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sabato 20 marzo 2021

Covid, trombosi: ecco cos’è, sintomi e cura. Parla il chirurgo vascolare

Questa condizione clinica è, tra l'altro, una delle possibili conseguenze del Covid

Si è tornato a parlarne solo adesso in relazione ad alcuni casi che hanno riguardato persone a cui era stato somministrato il vaccino AstraZeneca, eppure la trombosi era già uno dei rischi del Covid, con le sue possibili gravi conseguenze. Ma che cos’è la trombosi? “La trombosi è un condizione clinica caratterizzata dalla formazione di trombi all’interno dei vasi sanguigni che ostacolano la normale circolazione del sangue”, spiega a Gazzetta Active il dottor Renato Casana, Responsabile del Servizio di Chirurgia Vascolare e Angiologia dell’Istituto Auxologico Italiano IRCCS e Direttore del Laboratorio Sperimentale di Ricerche di Chirurgia Vascolare dello stesso Istituto. 

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Covid: 23.832 positivi, vittime 401. Il tasso di positività stabile al 6,7%

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 3.387, 23 più di ieri nel saldo tra entrate e uscite

Sono 23.832 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 25.735.

Sono invece 401 le vittime in un giorno (ieri erano state 386).

Sono 354.480 i tamponi molecolari e antigenici. Ieri i test erano stati 364.822. Il tasso di positività è stabile al 6,7% (ieri era al 7%).

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 3.387, 23 più di ieri nel saldo tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione sono 243 (ieri erano stati 244).

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Covid: 11enne ricoverata a Bologna è fuori dalla terapia intensiva




Vaccinazione Covid, caos a Cremona. Aria non invia sms: solo 80 presenti invece degli attesi 600

Così, a fronte di un buco di 500 prenotazioni, l’Asst ha iniziato a chiamare direttamente le persone e i sindaci di Cremona e dei Comuni limitrofi affinché provvedessero ad inviare una lista di persone da contattare. Tre ore fa la buona notizia che gli slot, grazie alla risposta dei cittadini, sono andati esauriti

Tutto pronto. Dosi e vaccinatori. Ma non c’erano i vaccinandi. A causa di un errore di gestione sul sistema di Aria, la società di Regione Lombardia che gestisce le prenotazioni della campagna vaccinale, questa mattina l’hub vaccinale di Cremona, in fiera, si è ritrovato praticamente deserto: medici, infermieri e volontari tutti mobilitati per garantire il numero di dosi programmato e solo 80 utenti presenti invece degli attesi 600.

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Vaccini Lombardia, Bertolaso scarica l’agenzia regionale Aria: “Anziani in coda per un errore nella convocazione è una vergogna”


La vitamina D e l'influenza


Sembra che con l'inverno arrivino in massa i virus dell'influenza e che freddo e gelo inevitabilmente ci faranno venire tosse e raffreddore. La verità però è un'altra e gli studi scientifici che la confermano non sono una novità e sono sempre di più. Nonostante questo nell'opinione pubblica questa conoscenza si diffonde poco: i telegiornali trasmettono i comunicati della "Medicina ufficiale" che invita bambini e anziani a vaccinarsi contro il virus di turno e le pubblicità di farmaci per influenza e raffreddore, sciroppi per la tosse e pasticche per la gola infiammata riempiono i programmi in prima serata. A voler pensare male sembra che il tutto sia finalizzato a foraggiare le case farmaceutiche: immaginate se, spendendo poco o niente, le persone, che normalmente si ammalano d'inverno, improvvisamente scoppiassero di salute...

Non sono i virus ad arrivare in massa d'inverno e non è nemmeno il freddo ad indebolirci più di tanto è la mancanza di sole che, non arrivando sulla nostra pelle, non ci consente di sintetizzare tutta la vitamina D3 di cui il nostro corpo ha bisogno per rafforzare il sistema immunitario.

Già nel 1981 il medico inglese R. Edgar Hope-Simpson studiando la stagionalità delle epidemie d'influenza aveva collegato il fenomeno proprio alla carenza di vitamina D3 causata dalla scarsa esposizione solare della pelle. Da allora molti studi si sono succeduti e potrei riportare un lungo elenco, ma per non dilungarmi troppo e diventare noioso lascio ai più interessati il compito di scoprire tramite qualche ricerca in rete i dettagli in merito alla capacità della vitamina D di stimolare il sistema immunitario.

Quello che voglio mettere in evidenza è che in televisione in nessun telegiornale o programma televisivo dedicato alla salute ho mai sentito qualche medico consigliare come prevenzione dell'influenza l'assunzione di vitamina D3, anzi molto spesso l'assunzione di vitamine e in generale tutta l'integrazione alimentare sembra mal vista e medici ed esperti in nutrizione alla domanda sulla necessità di qualche integrazione rispondono spesso con la solita frase: "basta una sana alimentazione". Peccato che in una sana alimentazione non ci sia tutta la vitamina D3 di cui abbiamo bisogno visto che, come già detto, il nostro corpo la ricava principalmente tramite l'esposizione della pelle al sole.

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venerdì 19 marzo 2021

Covid, oltre un milione di morti in Europa

I morti per Covid in Europa hanno superato il milione, secondo un conteggio della Reuters riportato sul suo sito online. Il Vecchio Continente - 51 Paesi, tra cui l'Ue, il Regno Unito, la Russia e altri - ha circa il 35,5% dei decessi nel mondo e il 30,5% del totale dei contagi. Dall'inizio della pandemia i morti sono stati 1.000.062 e le infezioni 37.221.978.

Fonte

Arriva la primavera: contro la stanchezza ferro e magnesio diventano alleati a tavola


Sentirsi stanchi e affaticati nel passaggio dalla stagione invernale a quella primaverile è comune. Quello che mangiamo può aiutarci a stare meglio. In particolare, come spiega il magazine "Dr. Good", non dovremmo trascurare cibi che contengono ferro e magnesio. Dalle uova alle noci, dall’alga spirulina alla banana, ecco dove si trovano.

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Quanti lunghi per la maratona e di quanti km? Dalla teoria alla pratica

Allenamento Una risposta unica non esiste, ma vediamo quindi come capire quanto allenarsi Chiunque si accinga a iniziare la preparazione per...