Fare una buona prima colazione al mattino, seguita da adeguata igiene
orale, evitare di mangiare fuori pasto, ridurre il consumo di dolci e i
carboidrati, ed aumentare quello di vegetali crudi e latte. Perché le
abitudini alimentari influenzano non solo lo stato di salute generale,
ma anche di quella orale. In particolare nella prevenzione della carie e
dei problemi di erosione dentale, un'alimentazione adeguata gioca un
ruolo determinante. L'Aidi (Associazione igienisti dentali italiani) tra
l'8 e il 16 ottobre, sarà nelle piazze italiane con "Tutti in piazza
sorridenti", campagna per promuovere tra grandi e piccini le buone
abitudini alimentari e proteggere così i denti e la cavità orale. Nella
gallery i dieci alimenti potenzialmente più pericolosi per la salute dei
denti e i consigli degli esperti per mantenere in buone condizioni la
cavità orale (a cura di LORENZA CASTAGNERI)
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venerdì 23 settembre 2011
domenica 18 settembre 2011
Salute: ridere 15 minuti al giorno salva il cuore, e' come sport e farmaci
Una risata ti salva la vita, purche' sia 'di gusto' e lunga almeno 15
secondi. La dose ideale di buonumore? Un quarto d'ora al giorno. Suona
cosi' la prescrizione dei cardiologi europei dell'Esc (European Society
of Cardiology), riuniti in congresso a Parigi.
In tempi di crisi e manovre 'lacrime e sangue' la ricetta sembra difficile da seguire, ma tant'e': ''Ora e' ufficiale - assicurano gli esperti- Ridere protegge il cuore e vale quanto l'esercizio fisico e i farmaci''. Basta guardare una sitcom alla tv o un film divertente: 'pillole di felicita'' a costo zero, che pure promettono di abbattere i numeri della prima causa di morte nel mondo: 4,3 milioni di morti l'anno in Europa (pari a un decesso su 2), e nel nostro Paese quasi 250 mila (oltre 2 morti su 5) con oltre 5 milioni di casi annui di cardiopatia ischemica. Da qui l'idea: ''In Italia, per primi, useremo la comicita' come medicina con il progetto 'Be happy, be healthy''', annuncia Roberto Ferrari, past president dell'Esc e presidente della Fondazione Anna Maria Sechi per il cuore (Fasc).
La scienza non ha piu' dubbi. Uno studio americano dell'universita' del Maryland a Baltimora, presentato al meeting parigino, e' riuscito infatti a misurare l'impatto del buonumore sulla salute: la scarica positiva di una risata ha sulle arterie lo stesso effetto benefico di uno sport aerobico o delle statine, farmaci anticolesterolo tra i medicinali piu' prescritti nella Penisola. La risata allarga i vasi sanguigni e migliora la circolazione, insomma decongestiona le autostrade del cuore. E insieme allo stop al fumo e alla lotta ai chili di troppo, si guadagna un posto d'onore nella lista degli stili di vita virtuosi. Non servono grossi sforzi, precisa l'autore del lavoro Michael Miller, fra gli speaker di una conferenza dal titolo emblematico 'Don't worry be happy': ''La prima cosa da fare e' non prendersi troppo sul serio''.
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In tempi di crisi e manovre 'lacrime e sangue' la ricetta sembra difficile da seguire, ma tant'e': ''Ora e' ufficiale - assicurano gli esperti- Ridere protegge il cuore e vale quanto l'esercizio fisico e i farmaci''. Basta guardare una sitcom alla tv o un film divertente: 'pillole di felicita'' a costo zero, che pure promettono di abbattere i numeri della prima causa di morte nel mondo: 4,3 milioni di morti l'anno in Europa (pari a un decesso su 2), e nel nostro Paese quasi 250 mila (oltre 2 morti su 5) con oltre 5 milioni di casi annui di cardiopatia ischemica. Da qui l'idea: ''In Italia, per primi, useremo la comicita' come medicina con il progetto 'Be happy, be healthy''', annuncia Roberto Ferrari, past president dell'Esc e presidente della Fondazione Anna Maria Sechi per il cuore (Fasc).
La scienza non ha piu' dubbi. Uno studio americano dell'universita' del Maryland a Baltimora, presentato al meeting parigino, e' riuscito infatti a misurare l'impatto del buonumore sulla salute: la scarica positiva di una risata ha sulle arterie lo stesso effetto benefico di uno sport aerobico o delle statine, farmaci anticolesterolo tra i medicinali piu' prescritti nella Penisola. La risata allarga i vasi sanguigni e migliora la circolazione, insomma decongestiona le autostrade del cuore. E insieme allo stop al fumo e alla lotta ai chili di troppo, si guadagna un posto d'onore nella lista degli stili di vita virtuosi. Non servono grossi sforzi, precisa l'autore del lavoro Michael Miller, fra gli speaker di una conferenza dal titolo emblematico 'Don't worry be happy': ''La prima cosa da fare e' non prendersi troppo sul serio''.
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giovedì 15 settembre 2011
Dopo l'estate 7 donne su 10 non si piacciono
E' sindrome di Grimilde, bastano pochi chili per entrare in crisi
Con la fine dell'estate arriva un nuovo malessere, è la "sindrome di Grimilde". Secondo gli esperti, sette donne su dieci sono alle prese con l'ansia di non piacersi. Effetto collaterale di qualche chilo in più accumulato durante le vacanze. Così specchio e bilancia rischiano di mettere in difficoltà milioni di italiane, scontente del proprio corpo e preoccupate di non riuscire a indossare i vestiti della passata stagione. Secondo la psicologa Mariolinia Palumbo "è molto diffuso tra le donne un senso di insoddisfazione causato dal non sentirsi pienamente in forma", in più, sottolinea l'esperta, "guardarsi allo specchio alla ricerca dei chili di troppo diventa l'attività principale di molte donne". Nervosismo, ansia, perdita di autostima: questi sono i sintomi della sindrome di Grimilde, il personaggio della favola di Biancaneve che si specchiava chiedendosi chi fosse la più bella del reame. Secondo lo studio, promosso da Nestlé Fitness su un campione di 512 italiane di età compresa tra i 18 e i 54 anni, a non sentirsi in forma sono il 67% delle donne, solo una su due si dichiara soddisfatta del proprio corpo e due su dieci non lo sono affatto. La ricerca ha evidenziato che la non perfetta forma fisica genera nervosismo nel 21% delle intervistate, angoscia nel 39% e il 44% dichiara, addirittura, di dover ricorrere a nascondere i propri difetti con vestiti appropriati.
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lunedì 12 settembre 2011
Un virus contro il cancro speranze verso una cura
Lo studio
La terapia virale potrebbe rivelarsi in futuro un'arma chiave nella lotta contro il cancro. Risultati incoraggianti arrivano da una sperimentazione clinica in cui, per la prima volta, una terapia anti-tumorale a base di un virus parente del vaiolo, iniettato per via endovenosa, si è dimostrata efficace nell'attaccare solo le cellule malate, lasciando invece intatti nell'uomo i tessuti sani.
Il trial, coordinato dal dottor John Bell dell'Ottawa Hospital Research dell'università di Ottawa, in Canada, è stato effettuato su 23 pazienti colpiti da diversi tipi di cancro, in fase avanzata. Su di loro, documentano Bell e colleghi su Nature 1, è stato utilizzato il virus JX-594, ottenuto modificando geneticamente un ceppo virale usato comunemente come vaccino contro il vaiolo, reso ancora più potente contro i tumori. Che si è rivelato capace di distinguere le cellule sane da quelle malate, attaccando solo queste ultime. E, ancora più inaspettatamente, per una fase di sperimentazione iniziale come quella descritta dagli scienziati, è riuscito a tenere sotto controllo la crescita della malattia e in alcuni casi a farla regredire, con pochissimi effetti collaterali per i pazienti.
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Risultati incoraggianti da una sperimentazione clinica descritta su Nature: per la prima volta una terapia antitumorale virale iniettata per via endovenosa si è dimostrata efficace nell'attaccare solo le cellule malate, lasciando intatte quelle sane. Con pochissimi effetti collaterali per i pazienti di ALESSIA MANFREDI
La terapia virale potrebbe rivelarsi in futuro un'arma chiave nella lotta contro il cancro. Risultati incoraggianti arrivano da una sperimentazione clinica in cui, per la prima volta, una terapia anti-tumorale a base di un virus parente del vaiolo, iniettato per via endovenosa, si è dimostrata efficace nell'attaccare solo le cellule malate, lasciando invece intatti nell'uomo i tessuti sani.
Il trial, coordinato dal dottor John Bell dell'Ottawa Hospital Research dell'università di Ottawa, in Canada, è stato effettuato su 23 pazienti colpiti da diversi tipi di cancro, in fase avanzata. Su di loro, documentano Bell e colleghi su Nature 1, è stato utilizzato il virus JX-594, ottenuto modificando geneticamente un ceppo virale usato comunemente come vaccino contro il vaiolo, reso ancora più potente contro i tumori. Che si è rivelato capace di distinguere le cellule sane da quelle malate, attaccando solo queste ultime. E, ancora più inaspettatamente, per una fase di sperimentazione iniziale come quella descritta dagli scienziati, è riuscito a tenere sotto controllo la crescita della malattia e in alcuni casi a farla regredire, con pochissimi effetti collaterali per i pazienti.
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giovedì 8 settembre 2011
Bcfn, taglio calorie 40% allunga vita 3 anni
Nel 2025 la popolazione mondiale raggiungera' gli 8 miliardi di
abitanti, secondo stime delle Nazioni Unite; l'aspettativa di vita,
infatti, e' quasi raddoppiata negli ultimi 100 anni, passando dai 45
anni di fine Ottocento ai circa 80 del 2010. Longevita' che si puo'
favorire con una riduzione dell'apporto calorico, fino al limite del
40%, secondo numerosi studi effettuati su topi che, messi a dieta, hanno
mediamente avuto vita piu' lunga da 39 a 56 mesi, corrispondenti a
circa 158 anni degli umani. Inoltre, i topi piu' longevi risultano
essere piu' giovanili nelle abilità fisiche e mentali e dimostrano una
superiore resistenza allo stress e alle malattie.
Al momento le evidenze scientifiche non permettono di consigliare la restrizione calorica in persone che hanno un peso normale, mentre e' altamente consigliabile nelle persone in sovrappeso o obese: e' sufficiente una riduzione del peso del 5-10% per migliorare il quadro metabolico/ormonale e ridurre significativamente il rischio cardiometabolico e tumorale nei soggetti obesi. Una riduzione media del peso corporeo di circa il 7%, inoltre, in situazioni di sovrappeso e obesita', puo' incidere sulla riduzione della possibilità di contrarre il diabete di tipo 2. Una dieta equilibrata e uno stile di vita sano possono pertanto essere alla base di un allungamento medio della vita pari a 3,3 anni. Invecchiare mantenendo un buono stato di salute diventa importante per il benessere ma anche per i costi sociali: in Italia la spesa annua per terapie e cure per patologie cardiovascolari, diabete e tumori e' di 40 miliardi di euro, pari a circa 700 euro a testa.
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Al momento le evidenze scientifiche non permettono di consigliare la restrizione calorica in persone che hanno un peso normale, mentre e' altamente consigliabile nelle persone in sovrappeso o obese: e' sufficiente una riduzione del peso del 5-10% per migliorare il quadro metabolico/ormonale e ridurre significativamente il rischio cardiometabolico e tumorale nei soggetti obesi. Una riduzione media del peso corporeo di circa il 7%, inoltre, in situazioni di sovrappeso e obesita', puo' incidere sulla riduzione della possibilità di contrarre il diabete di tipo 2. Una dieta equilibrata e uno stile di vita sano possono pertanto essere alla base di un allungamento medio della vita pari a 3,3 anni. Invecchiare mantenendo un buono stato di salute diventa importante per il benessere ma anche per i costi sociali: in Italia la spesa annua per terapie e cure per patologie cardiovascolari, diabete e tumori e' di 40 miliardi di euro, pari a circa 700 euro a testa.
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mercoledì 7 settembre 2011
Dieta equilibrata da' longevita'
Bcfn,80% anziani ha malattia cronica ma benessere parte a tavola
ROMA, 5 SET - Nel 2050 saranno 2 miliardi le persone di eta' over 65, che nell'80% dei casi soffrono di almeno una malattia cronica, e cio' comporta solo in Italia una spesa annua in terapie e cure per patologie cardiovascolari, diabete e tumori di 40 miliardi di euro. Ma la longevita' puo' aumentare fino a 3 anni grazie a uno stile alimentare sano. Lo sottolinea Barilla Center for Food & Nutrition (Bcfn) che l'8 settembre su www.barillacfn.com esplora il rapporto tra longevita' e benessere.
Fonte
domenica 4 settembre 2011
Ho la diarrea. Devo preoccuparmi?
A tutti almeno una volta nella vita è capitato un episodio di
diarrea, in genere di breve durata e a risoluzione spontanea; il
problema tuttavia può essere ben più serio se pensiamo alla diarrea
infettiva infantile come causa di mortalità infantile nei paesi in via
di sviluppo.
La diarrea può essere definita come emissione di feci liquide o semiliquide tre o più volte al giorno.
E' essenziale distinguere la forma acuta, che compare improvvisamente ed in genere non dura più di 5-10 giorni, dalla forma cronica di lunga durata.
Esistono cinque meccanismi completamente diversi secondo i quali può comparire diarrea e spesso due o più meccanismi possono essere presenti nello stesso paziente, in particolare si distingue:
Il problema fondamentale della diarrea soprattutto acuta è che può provocare anche rapidamente disidratazione con conseguenze serie soprattutto nel bambino e nel paziente anziano.
La diarrea può essere definita come emissione di feci liquide o semiliquide tre o più volte al giorno.
E' essenziale distinguere la forma acuta, che compare improvvisamente ed in genere non dura più di 5-10 giorni, dalla forma cronica di lunga durata.
Esistono cinque meccanismi completamente diversi secondo i quali può comparire diarrea e spesso due o più meccanismi possono essere presenti nello stesso paziente, in particolare si distingue:
-
diarrea secretoria: in questo caso l’ intestino
riversa più liquidi al suo interno o ne assorbe meno sia a livello dell’
ileo, sia a livello del colon. E’ in genere causato da malattie
infettive quali ad esempio il colera.
-
diarrea osmotica:una quantità eccessiva di acqua
viene richiamata dal sistema circolatorio nel lume intestinale per la
presenza di sostanza contenute nel lume stesso (intolleranza al lattosio
ad esempio) o assunzione di lassativi osmotici.
-
diarrea motoria: l’ aumento della motilità
intestinale è il meccanismo alla base del fenomeno con conseguente
ridotto tempo di assorbimento come succede ad esempio nel colon irritabile
-
diarrea infiammatoria: la mucosa intestinale è
infiammata come conseguenza in genere di un’ infezione o di una malattia
infiammatoria intestinale cronica (morbo di Crohn, colite ulcerosa) o
di varia natura
-
dissenteria associata in genere a sangue e conseguente a infezioni da Salmonella, Shigella o Entoameba hystolitica
Il problema fondamentale della diarrea soprattutto acuta è che può provocare anche rapidamente disidratazione con conseguenze serie soprattutto nel bambino e nel paziente anziano.
Cause di diarrea
Le cause possono essere svariate e molto diverse tra loro, riassumibili in sintesi in:- infezioni batteriche (ad esempio tifo)
- infezioni virali (comuni nel bambino)
- infezioni parassitarie (ad esempio Giardia Lamblia)
- malattie intestinali funzionali (classica la sindrome dell’ intestino irritabile)
- malattie infiammatorie croniche intestinali (colite ulcerosa e morbo di Crohn)
- intolleranze alimentari ( al lattosio, celiachia)
- secondarie a farmaci (antibiotici, chemioterapici, antiacidi contenenti magnesio ad esempio)
- esiti di interventi chirurgici (resezioni ileali ad esempio )
- cause endocrine ( ipertiroidismo, diabete)
- cause vascolari (insufficienza mesenterica)
- neoplasie (linfomi, carcinomi intestinali)
- malattie immunitarie ( gastroenterite eosinofila)
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