Al rientro, attenzione a non disperdere tutti i benefici della vacanza.
In proposito, Ivan Iaia, personal trainer di Individual Training Milano
ci spiega come.
Dopo un periodo trascorso all'aria aperta e, speriamo, in gran attività
fisica, sarebbe un peccato lasciarsi andare alla solita vita senza
movimento. Per spronarvi all'azione, per voi un tutorial
fotografico/sportivo
Al mare avete nuotato per ore, in montagna
fatto escursioni e passeggiate, gran pedalate in mountain-bike. E
ancora, chilometri di jogging, partite infinite di tennis e di golf.
Risultato? Un fisico rimodellato che vi rende orgogliose. Per non
disperdere in un batter d'occhio la “buona forma” ritrovata in vacanza, e
mantenere muscoli il più possibile tonici, abbiamo pensato di proporvi
alcuni esercizi mirati a gambe, addominali e braccia. La consulenza
“ginnica” è di Ivan Iaia, personal trainer di Individual Training
Milano.
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martedì 26 agosto 2014
lunedì 25 agosto 2014
Come ci vede il sole
Come siamo allo specchio lo sappiamo tutti. Ma come ci vede il sole? Il
fotografo americano Thomas Leveritt ha mostrato concretamente l'impatto
dei raggi UV sul volto umano, servendosi di un filtro capace di captare
la luce nella lunghezza d'onda di 330–380 nanometri.
Il video
Il video
sabato 23 agosto 2014
Pericolo: pressione alta
Nella società odierna tanti sono i motivi che causano l'ipertensione, lo
stress del lavoro, le preoccupazioni economiche e, da non trascurare,
le cattive abitudini a tavola che ci fanno assumere troppo sale, una
della cause primarie di irrigidimento della pareti delle arterie con
conseguente aumento della pressione sanguigna.
Buonissimo ha voluto stilare una classifica di alimenti ad alto contenuto di sale il cui consumo dovrebbe essere limitato al massimo, o riservato solo a determinate occasioni.
La pressione alta, denominata anche ipertensione, è uno dei fattori di maggior rischio per la nostra salute.
Quasi 1/3 della popolazione mondiale soffre infatti di valori arteriosi troppo elevati, un rischio per il benessere generale e un aumento di lavoro che stressa il nostro cuore.
Anche attraverso un'alimentazione corretta possiamo evitare almeno una delle cause di questa sintomatologia.
Gli studi hanno più volte confermato che uno degli alimenti maggiormente responsabile dell’aumento della pressione è il sale.
L’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, valuta infatti come quantità giornaliera più che sufficiente il sale presente normalmente nei cibi, senza necessità quindi di integrarlo ulteriormente.
Il consumo normale medio deve infatti rimanere sotto i 5 grammi al giorno, mentre la media italiana supera allegramente i 10 grammi.
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Buonissimo ha voluto stilare una classifica di alimenti ad alto contenuto di sale il cui consumo dovrebbe essere limitato al massimo, o riservato solo a determinate occasioni.
La pressione alta, denominata anche ipertensione, è uno dei fattori di maggior rischio per la nostra salute.
Quasi 1/3 della popolazione mondiale soffre infatti di valori arteriosi troppo elevati, un rischio per il benessere generale e un aumento di lavoro che stressa il nostro cuore.
Anche attraverso un'alimentazione corretta possiamo evitare almeno una delle cause di questa sintomatologia.
Gli studi hanno più volte confermato che uno degli alimenti maggiormente responsabile dell’aumento della pressione è il sale.
L’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, valuta infatti come quantità giornaliera più che sufficiente il sale presente normalmente nei cibi, senza necessità quindi di integrarlo ulteriormente.
Il consumo normale medio deve infatti rimanere sotto i 5 grammi al giorno, mentre la media italiana supera allegramente i 10 grammi.
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giovedì 21 agosto 2014
Overdose di mercurio con il pesce
I ricercatori scoprono che non solo mangiare certi tipi di pesce espone
all’elevato rischio di assorbire grandi e pericolose quantità di
mercurio, ma anche la provenienza geografica è fondamentale. Il
metilmercurio è un metallo pesante che può causare nelle persone tutta
una serie di seri problemi di salute.
Il problema mercurio (o metilmercurio) nei prodotti ittici è
annoso. Si è parlato della sua presenza fin dagli anni Cinquanta e, da
quest’epoca in poi, si alternano i pareri ora positivi ora negativi
riguardo alla sicurezza circa il consumo di pesce e altri prodotti del
mare.
Che l’assorbimento cronico del metilmercurio sia dannoso per l’organismo è tuttavia un dato di fatto. Tra i sintomi più comuni di questo troviamo alterazioni della funzionalità renale, così come della memoria e anche problemi motori, della coordinazione eccetera.
Le indagini relative alla presenza di mercurio nel pesce e altri prodotti ittici hanno nel tempo permesso di identificare specie e luoghi di provenienza che possono esporre, di più o di meno, i consumatori al rischio. Tuttavia, non sempre le etichette dei prodotti di mare consentono alle persone di scegliere con relativa sicurezza il prodotto più salubre.Queste le conclusioni di un nuovo studio dell’Università delle Hawaii a Mānoa che mostra come il pesce di una stessa specie, ma di diversa provenienza, possa essere un pericolo per i consumatori. Secondo gli scienziati, il rischio più comune è che una stessa specie di pesce possa appunto avere una diversa provenienza geografica, e questo non è indicato sull’etichetta della confezione.
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lm&sdp
Che l’assorbimento cronico del metilmercurio sia dannoso per l’organismo è tuttavia un dato di fatto. Tra i sintomi più comuni di questo troviamo alterazioni della funzionalità renale, così come della memoria e anche problemi motori, della coordinazione eccetera.
Le indagini relative alla presenza di mercurio nel pesce e altri prodotti ittici hanno nel tempo permesso di identificare specie e luoghi di provenienza che possono esporre, di più o di meno, i consumatori al rischio. Tuttavia, non sempre le etichette dei prodotti di mare consentono alle persone di scegliere con relativa sicurezza il prodotto più salubre.Queste le conclusioni di un nuovo studio dell’Università delle Hawaii a Mānoa che mostra come il pesce di una stessa specie, ma di diversa provenienza, possa essere un pericolo per i consumatori. Secondo gli scienziati, il rischio più comune è che una stessa specie di pesce possa appunto avere una diversa provenienza geografica, e questo non è indicato sull’etichetta della confezione.
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mercoledì 20 agosto 2014
Lo yoga migliora le prestazioni cognitive negli adulti
La pratica dell’hatha yoga aiuta a migliorare le funzioni cerebrali e le
capacità cognitive negli adulti di mezza età e più anziani. Lo studio
La nota prof.ssa Neha Gothe della Wayne State University, ed
esperta di yoga, ha di recente condotto uno studio in cui si è
dimostrato come praticare l’hatha yoga aiuti a migliorare le funzioni cerebrali e le capacità cognitive negli adulti di mezza età e più anziani.
Gothe, insieme al professor Edward McAuley dell’Università dell’Illinois, ha reclutato 108 adulti di età compresa tra i 55 e i 79 anni. Dopo di che hanno suddiviso a caso i partecipanti in due gruppi: 61 hanno frequentato lezioni di hatha yoga tre volte alla settimana per otto settimane, mentre i restanti hanno partecipato, per lo stesso tempo e durata, a sessioni di stretching ed esercizi di tonificazione.
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Gothe, insieme al professor Edward McAuley dell’Università dell’Illinois, ha reclutato 108 adulti di età compresa tra i 55 e i 79 anni. Dopo di che hanno suddiviso a caso i partecipanti in due gruppi: 61 hanno frequentato lezioni di hatha yoga tre volte alla settimana per otto settimane, mentre i restanti hanno partecipato, per lo stesso tempo e durata, a sessioni di stretching ed esercizi di tonificazione.
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martedì 19 agosto 2014
PANE – Nei supermercati arriva dai paesi dell’est
QUASI UN QUARTO DEL PANE CONFEZIONATO VENDUTO NEI SUPERMERCATI ITALIANI PROVIENE DAI PAESI DELL’EST.
Qualcuno lo prepara in casa, altri si rivolgono al panettiere di fiducia, in tantissimi lo acquistano al supermercato. Nei punti vendita della grande distribuzione il prezzo del pane è infatti inferiore rispetto a quello dei panini artigianali che si trovano nelle panetterie.Ma a cosa è dovuta questa differenza (in molti casi considerevole) di costo? Quasi un quarto del pane confezionato venduto nei supermercati italiani proviene dai Paesi dell’est ed in particolare dalla Romania. Essendo preimpastati e surgelati, i panini rumeni costano meno della metà di quelli nostrani e durano di più, anche fino a due anni. È sufficiente una rapida cottura e il pane precotto è pronto per essere mangiato.
A FAR LUCE SUL FENOMENO DELLO SFILATINO MADE IN ROMANIA. E’ un’inchiesta realizzata da La Repubblica che rivela che il pane (soprattutto baguette) prodotto in Romania e altri paesi dell’Est (Bulgaria, Ungheria, Moldavia) non supera i due euro al chilo: meno della metà di quello in vendita nei nostri panifici (4-5 euro).Ogni anno vengono prodotti 4 milioni di chili di pane surgelato a lunghissima conservazione (24 mesi) nella sola Romania. Qui il fabbisogno nazionale è basso e quindi più della metà del pane prodotto viene esportato, in particolare in Italia. E in tempi di crisi, il pane rumeno venduto a prezzi altamente concorrenziali viene acquistato da molti cittadini italiani.Quali sono però le conseguenze di questa tendenza? Il problema è che in Italia non c’è l’obbligo di scrivere sull’etichetta la provenienza del prodotto pane; il consumatore non sa dunque che quello che compra non è un prodotto italiano.
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