venerdì 19 settembre 2014

Alzheimer, i sette consigli che preservano la nostra memoria

Il 21 settembre la giornata mondiale dell'Alzheimer. I temi sono l’impegno della ricerca sui test di diagnosi precoce e predittivi per valutare l’efficacia delle cure ma anche della prevenzione. Che appare più possibile di MARIAPAOLA SALMI

NEL mondo 44 milioni di persone sono ammalate di Alzheimer, cifre che dovrebbero raddoppiare nel 2030 secondo le previsioni del Global Report 2014. Il 71% dei pazienti vivrà in paesi a basso e medio reddito. Predire il rischio di ammalarsi si può. La ricerca ha reso disponibili numerosi test, non ultimi quello degli odori, perché a quanto pare deficit olfattivi sono i primi segnali del morbo; il test che spia la presenza nella retina di sostanza amiloide, fino al prelievo di liquido spinale per ricercare gli AB oligomeri, particelle amiloidee precipitate. Il goal di ricercatori e clinici però è riuscire a capire se e come sia possibile prevenire la malattia o quanto meno rallentarne la progressione. Non a caso quest'anno l'ADI, Alzheimer's Disease International, per celebrare la XXI Giornata mondiale Alzheimer 2014, che cade il 21 settembre, ha puntato il dito sulla prevenzione con l'interlocutorio messaggio "Can we reduce the risk?" (possiamo ridurre il rischio?).

Fattori ambientali. La demenza di Alzheimer è in parte di origine genetica e in parte dovuta a fattori ambientali. Stando ad uno studio dell'università di Cambridge, pubblicato di recente su Lancet, questa demenza sarebbe prevenibile agendo su sette principali fattori di rischio: diabete, ipertensione, obesità, sedentarietà, depressione, fumo, scarsa attività intellettuale. Gli specialisti concordano su un punto: l'importanza dei diversi fattori legati allo stile di vita che è possibile modificare per ridurre il rischio. Agendo su di essi si potrebbero evitare nel giro di pochi anni circa 9 milioni di casi e d'altra parte è noto come un caso di demenza su tre sia riconducibile a cattive abitudini e a stili di vita scorretti. Ruolo dell'alimentazione e dell'attività fisico-mentale sono oggetto negli ultimi anni di innumerevoli studi e ricerche, al punto che un team di esperti internazionali guidati da Neal Barnard della George Washington School of Medicine, ha elaborato una serie di semplici linee guida pubblicate su Neurobiology of Aging.

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giovedì 18 settembre 2014

Gli esseri umani sani sono l’abitazione ideale per i virus

Sono almeno cinque i virus che eleggono il corpo umano a condominio in cui abitare, senza che spesso ce ne rendiamo conto perché non notiamo alcun sintomo particolare, ma essi sono lì

Cerco casa, e la trovo disponibile, gratis, nel corpo umano. Questa potrebbe essere l’idea di almeno cinque tipi di virus che sono stati trovati albergare nel nostro corpo, spesso senza che ce ne rendiamo conto. Difatti, anche se ospitiamo nostro malgrado questi virus potremmo non mostrare alcun sintomo rivelatore.

Di virus poi in questo periodo se ne parla più del solito. Le cronache sull’epidemia di Ebola e l’imminente arrivo del virus influenzale sono all’ordine del giorno. Tuttavia i tipi virus sono numerosi, e causano altrettante diverse infezioni. Questi stessi virus che ci fanno ammalare possono prendere dimora nel nostro corpo a nostra insaputa, fanno notare i ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis, che hanno condotto uno studio i cui risultati sono stati pubblicati su BioMed Central Biology.

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martedì 16 settembre 2014

A piedi, in bici o col bus al lavoro migliora benessere

Con auto in garage aumentano serenità, relax, socializzazione

(ANSA) - ROMA, 15 SET - Per quanto prendere i mezzi pubblici si associ spesso ad un aumento delle tensioni e delle arrabbiature per l'affollamento, raggiungere l'ufficio con l'autobus rasserena più che muoversi con la macchina. E se si va in bicicletta o a piedi i livelli di benessere, relax, socializzazione e perfino allegria aumentano ancora di più. Lo sostengono i ricercatori della Norwich Medical School, East Anglia Unversity che, con una indagine svolta su 18.000 pendolari inglesi dai 18 ai 65 anni di età, hanno scoperto che chi lascia l'auto a casa e cammina o pedala per recarsi al lavoro affronta meglio i rapporti con i colleghi, è più sereno e dorme meglio la notte di chi invece percorre il tragitto chiuso in auto. Lo studio è pubblicato su Preventive Medicine. Il 73% del campione usava l'automobile, il 13% andava a piedi e il 3% in bicicletta. L'11 per cento usufruiva dei trasporti pubblici. "Chi si muoveva da sé, a piedi o in bici, aveva i livelli più elevati di benessere. 

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lunedì 15 settembre 2014

Sabbia, conchiglie e acqua di mare: i massaggi dell'estate

Per chi ha nostalgia delle vacanze appena finite o per chi quest'anno non è riuscito a partire ci sono i "massaggi del mare": trattamenti effettuati con sabbia, alghe, conchiglie e acqua di mare che regalano benessere e bellezza, relax e anche una ricarica energetica per riprendere il tran tran quotidiano con una marcia in più. Ecco quali sono le proprietà degli elementi marini e come trarne il massimo dei benefici.







3- Massaggio di Venere

Una variante è il Massaggio di Venere che si effettua con conchiglie di mare e polvere di perle che contengono un complesso proteico che stimola il metabolismo cellulare favorendo la produzione di elastina e collagene. Il trattamento ha un effetto drenante ed esfoliante. L’apice del relax si raggiunge alla fine del massaggio quando le conchiglie, avvicinate alle orecchie, lasciano che il suono del mare concluda l’esperienza multisensoriale. viene eseguito in beauty farm, spa e centri estetici da massoterapisti ed estetisti che abbiano seguito lo specifico corso di formazione. 


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sabato 13 settembre 2014

Bufale in rete: troppi falsi video di maiali morti destinati a wurstel e hamburger e di polli usati per le cotolette allarmano i consumatori


Da circa un anno circola sul Web un video,Como se hacen los hotdogs y salchichas?”, che mostra cosa succede nelle aziende produttrici di würstel e salsicce. È il tipico video che riesce a ottenere molte visualizzazioni su YouTube perchè contiene:  immagini truci, musica ad effetto e soprattutto un montaggio fantasioso. Nel video, infatti, si vede una macchina tritatutto in cui vengono fatte cadere delle carcasse di maiali. Ciò che ne esce è progressivamente trasformato in una poltiglia che, pare ovvio, viene inserita nei würstel che finiranno sulle tavole degli ignari consumatori. L’effetto è strabiliante ma c’è un piccolo problema, si tratta di immagini assemblate in modo da raccontare una falsa storia. Insomma siamo di fronte ad una bufala. Siamo di fronte a due diversi video montati in successione per raccontare una storia inesistente. Nel primo si vedono le immagini di un impianto per lo smaltimento di carcasse suine tramite incenerimento a fini sanitari, mentre nel secondo si vede una linea di produzione di würstel. Per correttezza va detto che l’utilizzo di certi scarti o rifiuti non è permesso neppure per i mangimi zootecnici o il pet food, figuriamoci per un prodotto destinato all’alimentazione umana.

Una domanda sorge spontanea: chi può davvero credere che, anche nel Paese meno sensibile alle norme salutistiche, igieniche ed ambientali, delle carcasse di animali possano essere tritate per diventare cibo da vendere al supermercato?   Forse chi ha fra i propri obiettivi quello di disincentivare il consumo di carne, demonizzandone il settore.  Il video in questione, che al momento sfiora le 700mila visualizzazioni, non sembra essere stato preso eccessivamente sul serio (leggendo alcuni commenti), ma rilancia un annoso e serio problema: quello delle bufale in Rete, a cui questo giornale ha giustamente dedicato un’intera sezione. Se si naviga on-line o si frequentano i social network, è purtroppo normale  imbattersi in notizie false e mistificatorie che, circolano anche per anni con il solo scopo di generare traffico o di difendere a tutti i costi la propria visione del mondo anche con informazioni che, nel migliore dei casi, creano confusione.

Di  video e di post privi di senso che inondano il Web se contano migliaia. Uno, molto simile a quello dei maiali è il video sulla Slaughter Mobil, dove si vede un impianto di fabbricazione finlandese per la soppressione di animali a fini sanitari che permette di accelerare le operazioni di abbattimento per limitare la diffusione di malattie quali l’aviaria. Da questo video è stato tratto un leggendario post (condiviso solo su facebook da 14mila persone) intitolato “Tutta la verità sulla cotoletta di pollo”. Il post racconta che le carcasse di polli macinate veng0no poi utilizzate per preparare  cotolette. Un altro esempio? Tutti gli articoli in cui si dice che, mangiando carne, si assumono fino a 9 grammi di antibiotici l’anno.

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giovedì 11 settembre 2014

Un aiuto per la memoria? Arriva dal resveratrolo

Il noto antiossidante contenuto nella buccia degli acini d’uva rossa, e in parte nel vino rosso, pare sia anche in grado di far aumentare le prestazioni del cervello, in particolare per quel che riguarda la memoria

Chi non ha mai sentito parlare del resveratrolo? Quasi nessuno, crediamo, perché di questo antiossidante si è detto ormai di tutto: che previene e contrasta l’invecchiamento, promuove la salute cardiovascolare… e, ora, pare che possa anche essere efficace nel migliorare le performance del cervello, in particolare per quanto riguarda la memoria.

Il resveratrolo lo troviamo principalmente nella buccia degli acini d’uva, e in misura minore nel vino rosso (ma quest’ultimo, ahimè, contiene alcol). Per cui, se vogliamo beneficare delle sue proprietà è meglio rivolgersi alla frutta e, visto che parliamo di memoria, dimentichiamoci l’alcol.
E, sempre a proposito di memoria, è l’Osservatorio AIIPA (Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari – Area Integratori Alimentari) a ricordarci di un nuovo studio pubblicato sul Journal of Neuroscience secondo cui il resveratrolo sarebbe in grado di incrementare le performance della memoria negli adulti*.

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mercoledì 10 settembre 2014

La dieta mediterranea contro il rischio diabete

Le difficoltà economiche ci stanno però allontanando dai cibi più sani. Lo studio «Moli-sani» studia quanto giocano i fattori genetici e ambientali nelle malattie cardiovascolari


di Adriana Bazzi

 

 

La dieta mediterranea è in crisi da tempo, colpa della recessione. Così si ingrossa l’esercito degli obesi e riemerge il rischio di malattie cardiovascolari che le abitudini alimentari, tipiche dell’Italia e dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, stavano tenendo a bada. Iscritta nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’Unesco nel 2010, oggi sta per essere surclassata da hamburger e patatine fritte, kebab e cibi in scatola, panini e merendine. Perché le verdure fresche e il pesce, capisaldi della dieta mediterranea, sono molto più costosi del cibo spazzatura.

 

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

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