Tra falsi miti e credenze popolari sono varie le cattive abitudini messe
in pratica quando chi cerca di prendere la tintarella, prima o durante
le vacanze estive. Ecco cinque miti sfatati sull’abbronzatura basati sul
decalogo redatto dall’associazione australiana no-profit Cancer Council sulla prevenzione del cancro della pelle.
Il video
giovedì 18 giugno 2015
martedì 16 giugno 2015
Carote, un aiuto naturale per la prevenzione del tumore alla prostata
Mangiare carote può aiutare gli uomini a ridurre il rischio di tumore alla prostata. A darne conferma gli scienziati cinesi della Zhejiang University, che affermano inoltre di aver identificato anche la possibile chiave di questo benefico effetto nell’elevato contenuto di carotenoidi.
Una dieta sana nella quale le carote trovano posto per almeno tre volte a settimana sarebbe la soluzione individuata dai ricercatori cinesi per ridurre il rischio di tumore alla prostata.
I risultati dello studio sono stati ottenuti analizzando i dati provenienti da precedenti ricerche. Stando alle conclusioni tratte dal confronto, tra gli uomini che assumevano carote almeno 3 volte a settimana e coloro che invece non seguivano questo regime alimentare, la riduzione del rischio per chi ingeriva un elevato numero di carotenoidi è risultata del 18%.
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Prostata: rimedi naturali per alleviare i disturbi
lunedì 15 giugno 2015
La carne rossa favorisce il cancro al seno
Un maggiore consumo di carne rossa, in particolare da giovani, pare sia
associato a un aumentato rischio di carcinoma della mammella. Al
contrario, le donne che favoriscono una dieta variegata con legumi,
frutta secca e pesce vedono abbassarsi il rischio di sviluppare la
malattia in età adulta
La carne rossa è già stata imputata di favorire lo sviluppo del
cancro al colon, per cui sono molti i nutrizionisti che consigliano un
consumo moderato di questo alimento. Ma la carne rossa pare non si limiti a favorire il tumore all’intestino, ma arriverebbe a favorire anche quello al seno.
A suggerire che le donne dovrebbero limitare l’assunzione di carne rossa fin dalla giovane età – per evitare di aumentare il rischio di carcinoma mammario da adulte – è un nuovo studio pubblicato sul British Medical Journal (BMJ) e condotto da un team di ricercatori statunitensi coordinati dalla dott.ssa Maryam S Farvid.
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lm&sdp
A suggerire che le donne dovrebbero limitare l’assunzione di carne rossa fin dalla giovane età – per evitare di aumentare il rischio di carcinoma mammario da adulte – è un nuovo studio pubblicato sul British Medical Journal (BMJ) e condotto da un team di ricercatori statunitensi coordinati dalla dott.ssa Maryam S Farvid.
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domenica 14 giugno 2015
I 10 cibi che fanno dimagrire: ecco gli alimenti brucia-grassi!
Perdere peso senza modificare la propria cucina? Con 10 cibi brucia grassi della dieta mediterranea è facile. Scoprite come fare!
Come fare per mantenere il peso forma senza mettersi a stecchetto? E’ molto più semplice di ciò che pensate. La dieta mediterranea offre cibi in grado di velocizzare il metabolismo, e dare senso di sazietà senza esagerare con le calorie.
Non solo la classica insalata, ma anche peperoncino, frutta, zuppe e anche caffè: ecco i 10 cibi che fanno dimagrire!
Pompelmo
26 calorie per 100 gr., pochi zuccheri e molte fibre. Ecco le qualità di questo frutto esotico. Provatelo in un centrifugato light: RICETTA>>
Insalata
Mangiate l’insalata prima di ogni pasto: raggiungerete prima il senso di sazietà! Scoprite tutte le insalate estive e veloci RICETTE>>
Verdure crude
Soddisfano il desiderio di masticare e possono essere consumati come snack!
Peperoncino
Contiene una sostanza insapore, la capsaicina, che sembra in grado di frenare l’appetito e accelerare il metabolismo. Aggiungendolo ai cibi si tenderà a mangiare meno
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sabato 13 giugno 2015
Inquinamento: 34mila vittime in Italia ogni anno
Ogni anno 34.500 italiani muoiono a causa dell'inquinamento atmosferico.
I veleni dell'aria uccidono in particolare al Nord, dove si registrano
22.500 decessi annuali, ma che riducono in media di 10 mesi la vita di
ogni cittadino. Sono questi i poco incoraggianti dati, presentati oggi,
dell'impatto sulla salute dell'inquinamento atmosferico nel nostro
Paese, secondo il progetto CCM VIIAS (Valutazione Integrata dell'Impatto
dell'Inquinamento atmosferico sull'Ambiente e sulla Salute) finanziato
dal Centro Controllo Malattie (CCM) del Ministero della Salute con la
collaborazione di varie Università e centri.
L'inquinamento atmosferico è responsabile di circa 35mila decessi solo per il particolato fine (PM2.5). Ciò significa che l'inquinamento accorcia mediamente la vita di ciascun italiano di 10 mesi: 14 per chi vive al Nord, 6,6 per gli abitanti del Centro e 5,7 al Sud e isole. Eppure, il solo rispetto dei limiti di legge salverebbe 11.000 vite l'anno.
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L'inquinamento atmosferico è responsabile di circa 35mila decessi solo per il particolato fine (PM2.5). Ciò significa che l'inquinamento accorcia mediamente la vita di ciascun italiano di 10 mesi: 14 per chi vive al Nord, 6,6 per gli abitanti del Centro e 5,7 al Sud e isole. Eppure, il solo rispetto dei limiti di legge salverebbe 11.000 vite l'anno.
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venerdì 12 giugno 2015
Noci e arachidi riducono rischio di morte prematura
Basta mangiarne mezza manciata al giorno
Noci e arachidi allungano la vita. O meglio, basta mangiarne una mezza
manciata ogni giorno, circa 10-15 grammi, per vedersi ridurre del 23% il
rischio di morte prematura, come ha verificato uno studio
dell'università di Maastricht pubblicato sull'International Journal of
Epidemiology.
La ricerca si è concentrata su 120mila persone
tra i 55 e 69 anni, cui nel 1986 erano state date informazioni su dieta e
stili di vita. Dopo di che si è analizzato il loro tasso di mortalità
nei 10 anni successivi. Si è così visto che il rischio di morte
prematura, dovuto a cancro, diabete, malattie respiratorie e
neurodegenerative, era minore tra i consumatori di noci e arachidi. Si è
osservato un calo generale di mortalità per tutte le malattie, in
particolare del 45% per le patologie neurodegenerative, del 39% per
quelle respiratorie e del 30% per il diabete. ''Un calo sostanziale di
mortalità - commenta Piet van den Brandt, coordinatore dello studio - si
ha già con un consumo di 15 grammi al giorno di noci o arachidi''. Le
noci contengono acidi grassi mono e polinsaturi, varie vitamine, fibre,
antiossidanti e altri composti bioattivi. Nessun beneficio invece dal
burro di arachidi, ricco di sale e grassi trans. I ricercatori hanno
tenuto conto anche del fattore attenuante rappresentato dal fatto che i
consumatori di noci e arachidi mangiano più frutta e verdura, e che le
donne che si nutrono di più frutta secca sono più magre.
Fonte
10 grammi di noci al giorno tolgono il medico di torno
martedì 9 giugno 2015
"Lo sport protegge fegato, ma serve continuità"
Lo rivela uno studio dell'Università del Kansas Medical Center presentato
al congresso dell'Associazione americana per il diabete di Boston.
Effetti positivi anche per tessuto adiposo e vascolare
BOSTON - I più pigri hanno un'occasione in più per decidere di cominciare a muoversi. Al settantacinquesimo congresso dell'Ada (l'associazione americana per il diabete), il più grande appuntamento mondiale in corso a Boston, con oltre quindicimila delegati da tutto il mondo, uno studio ha appunto dimostrato come l'esercizio fisico riesca a produrre effetti positivi non soltanto sul metabolismo, sulla sensibilità al glucosio e sull'insulinoresistenza, tutti elementi già noti, ma anche su fegato, tessuto adiposo e vascolare e ancora oltre.
Il fegato . "Molti medici credono che l'esercizio fisico possa influenzare soltanto cuore e muscoli - attacca John P. Thyfault, professore di Fisiologia molecolare e integrata all'Università del Kansas Medical Center - ma si sbagliano. Con il mio team abbiamo trovato che l'esercizio migliora la funzionalità dei mitocondri epatici che porta ad una migliore sensibilità all'insulina nel fegato e ad una minore predisposizione alla malattia del fegato grasso".
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BOSTON - I più pigri hanno un'occasione in più per decidere di cominciare a muoversi. Al settantacinquesimo congresso dell'Ada (l'associazione americana per il diabete), il più grande appuntamento mondiale in corso a Boston, con oltre quindicimila delegati da tutto il mondo, uno studio ha appunto dimostrato come l'esercizio fisico riesca a produrre effetti positivi non soltanto sul metabolismo, sulla sensibilità al glucosio e sull'insulinoresistenza, tutti elementi già noti, ma anche su fegato, tessuto adiposo e vascolare e ancora oltre.
Il fegato . "Molti medici credono che l'esercizio fisico possa influenzare soltanto cuore e muscoli - attacca John P. Thyfault, professore di Fisiologia molecolare e integrata all'Università del Kansas Medical Center - ma si sbagliano. Con il mio team abbiamo trovato che l'esercizio migliora la funzionalità dei mitocondri epatici che porta ad una migliore sensibilità all'insulina nel fegato e ad una minore predisposizione alla malattia del fegato grasso".
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"La dieta mediterranea riduce il rischio di tumore dell'endometrio del 50%"
Malattie cardiovascolari e diabete, prevenirle è una questione di dieta
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