mercoledì 16 marzo 2016

Birra e corsa: tutto quello che avreste voluto sapere

Alla fine di una corsa e dopo il traguardo di una gara, una birra fresca sembra essere il premio più ambito e tanto bramato, ecco i pro e i contro.
 
Birra sì o birra no?
Considerando i componenti naturali della birra questa bevanda sembra davvero essere una miscela che si presta al recupero di zuccheri e minerali. Non solo: secondo alcuni studi i polifenoli del luppolo (xantumolo) sembrano avere preziosi benefici nell’attivazione dei principali meccanismi di difesa cellulare dell’organismo dagli agenti nocivi e sembrano ridurre efficacemente le infiammazioni. Fermandoci a questa analisi, pertanto, la birra sembrerebbe una preziosa bevanda. Se non fosse per il suo contenuto di alcol. L’alcol è un vasodilatatore: inibisce il riassorbimento renale dell’acqua e aumenta la diluizione delle urine e del sudore e la loro concentrazione di minerali, inoltre favorisce la perdita della fame istintiva e favorisce l’insorgere dell’ipoglicemia reattiva.
 
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Non solo carote, anche uva 'amica' della vista

Aiuta a contenere danni stress ossidativo su retina


Non solo le carote, anche l'uva e' 'amica' della vista. Una dieta che ricomprenda questo frutto, infatti, aiuta a contrastare i danni dello stress ossidativo, cioè l'eccessiva produzione di radicali liberi che può portare processi di invecchiamento, preservando la retina e il suo funzionamento. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista Nutrition, condotto su topi di laboratorio in modelli di degenerazione della retina dai ricercatori della University of Miami Miller School of Medicine. Gli studiosi hanno alimentato i topi con una dieta che ricomprendeva uva liofilizzata in polvere (in una quantità corrispondente a tre porzioni al giorno nell'uomo), una dieta di controllo basata sugli zuccheri e un'altra basata invece su un'alimentazione normale. I risultati, dopo cinque settimane di regime alimentare controllato prima dell'intervento di stress ossidativo, hanno evidenziato che nel gruppo nutrito con una dieta che comprendeva l'uva sia la struttura della retina che il suo funzionamento risultavano preservate. In particolare, la retina manteneva il suo spessore, la quantità di fotorecettori (cellule che rispondono alla luce e che con le malattie degenerative della retina muoiono portando in molti casi a una progressiva perdita della vista) e la qualità della loro attività.

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martedì 15 marzo 2016

Brescia, latte infetto sul mercato: 30 persone indagate

Brescia - Mettevano sul mercato latte che sarebbe stato infetto. Per questo 30 persone, tra allevatori e titolari di caseifici, sono stati indagate dalla Procura di Brescia.

Il latte sarebbe stato infetto da aflatossine, ritenute le tossine più cancerogene esistenti, che venivano in qualche modo coperte miscelando il latte infetto con latte sano. Miscelazione vietata dalla legge.

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Naturale non è uguale a buono: il chimico che attacca ambientalisti e Slow Food

domenica 13 marzo 2016

Cardioaspirina: influisce sui battiti durante la corsa?

Prendo la cardioaspirina, influisce sui battiti cardiaci quando mi alleno?
La domanda è interessante per diversi aspetti e per uno soltanto è invece poco chiara. Anzitutto la cardioaspirina è un farmaco che, inibendo l’enzima ciclo ossigenasi, riduce la produzione di trombossano a livello piastrinico causando quindi un’azione antiaggregante piastrinica (vale a dire rendendo il sangue “più fluido”. Senza dilungarsi sul farmaco occorre però indicarne almeno i principali effetti collaterali: la gastrolesività (inibisce anche la produzione di sostanze che proteggono la mucosa gastrica) e la maggior tendenza al sanguinamento (ulcere, varici, traumi, mestruazioni ecc) dovuta appunto alla sua azione “fluidificante”.
In ambito sportivo può venire utilizzata, specialmente prima delle attività di endurance, come ergogeno metabolico ed il più delle volte sinergicamente alla caffeina in quanto aumenta il metabolismo corporeo (mobilizzando una maggior quantità di substrati energetici utilizzabili per l’attività fisica). Dal punto di vista terapeutico è utilizzata in tutti quei casi (numerosissimi e tra i più vari) in cui è necessaria una maggior fluidità ematica (sia in modo preventivo che curativo).
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Mal di schiena e running: tutto quello che c’è da sapere

 

 

giovedì 10 marzo 2016

Tai Chi fa bene al cuore e diminuisce anche il colesterolo

Arti marziali cinesi migliorano qualità di vita dei cardiopatici

 ROMA - Arti marziali cinesi come il Tai Chi abbassano pressione del sangue, triglicridi e colesterolo, migliorando la salute di persone che soffrono di cuore. La conferma arriva da ricercatori dell'Università dello Sport di Shanghai, che hanno esaminato 35 studi in materia in un'analisi pubblicata sul Journal of American Heart Association.

Forza, flessibilità e equilibrio sono le qualità che le arti marziali cinesi potenziano, combinandole insieme ad attività fisica dolce, meditazione, consapevolezza del corpo e attenzione ad una corretta respirazione. Precedenti ricerche ne avevano confermato i benefici per pazienti con demenza e tumore. Nella nuova revisione di studi scientifici sono stati presi in considerazione i dati relativi a 2.249 pazienti con malattie cardiovascolari provenienti da 10 diversi paesi. Tutti erano stati seguiti per al massimo un anno, durante il quale hanno praticato esercizi tradizionali cinesi, come quelli del Tai chi o del Qui Gong, senza altri cambiamenti nelle abitudini quotidiane. I benefici erano evidenti: in media si notava una riduzione della pressione arteriosa sistolica di oltre 9,12mmHg (millimetri di mercurio) e della pressione diastolica di oltre il 5 mmHg, insieme a significative riduzioni nei livelli di colesterolo cattivo e trigliceridi. Inoltre a diminuire era anche la depressione.

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lunedì 7 marzo 2016

Ribes nero

Questo piccolo frutto è un potente alleato per il nostro cervello. In una recente ricerca sono state analizzate un gruppo di persone adulte, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che hanno bevuto 250 ml di queste tre bevande: un placebo (farmaco terapeutico inattivo) arricchito con lo zucchero, una bevanda arricchita con l’estratto di ribes nero e una bevanda ottenuta dalla spremitura a freddo del “Blackadder”(un particolare tipo di ribes della Nuova Zelanda). I partecipanti, hanno poi iniziato a svolgere una serie di test che richiedevano un alto livello alle prestazioni mentali. I risultati hanno dimostrato come, dopo aver bevuto entrambi le bevande contenenti la bacca di ribes, si miglioravano l’umore, la precisione nel risolvere i compiti assegnati ed infine l’attenzione alle cose, diminuendo la fatica mentale. La tipologia del Blackadder, ha mostrato i risultati più stupefacenti; si è dimostrata capace di diminuire l’attività degli enzimi monoamino-ossidasi (MAO), che controllano nel cervello i livelli di serotonina e dopamina. Un gruppo di farmaci, chiamati inibitori MAO, agiscono proprio in questo modo e sono stati utilizzati per trattare depressione e patologie come il morbo di Parkinson.

Fonte

domenica 6 marzo 2016

La salvia e le sue proprietà


La salvia è conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà salutari, ciò che spiega il suo nome proveniente da  salvo che significa appunto “salvare”. I Galli, in particolare, riteneva no che la salvia avesse la capacità di guarire tutte le malattie e che guarisse la febbre e la tosse. Alcuni addirittura credevano che avesse il potere di resuscitare i morti e per questo veniva anche utilizzata nella preparazione di riti magici.


La salvia è conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà salutari, ciò che spiega il suo nome proveniente da  salvo che significa appunto “salvare”. I Galli, in particolare, riteneva no che la salvia avesse la capacità di guarire tutte le malattie e che guarisse la febbre e la tosse. Alcuni addirittura credevano che avesse il potere di resuscitare i morti e per questo veniva anche utilizzata nella preparazione di riti magici.

La salvia si presenta come un arbusto sempre verde dal fusto eretto, che può raggiungere al massimo 70 cm e con foglie lunghe, abbastanza affusolate a forma di lancia che si presentano piuttosto spesse e dure.

I fiori della salvia, di un colore che va dal blu al viola, compaiono generalmente in primavera, prediligendo il sole, nonostante sia possibile trovarla anche in climi piuttosto rigidi. Essa si trova generalmente nelle zone mediterranee e negli orti coltivati mentre è molto difficile riconoscerla allo stato selvatico. Il suo “ciclo” dura circa 5 anni, trascorsi i quali va piantata di nuovo.E’ una pianta caratteristica dell’Europa meridionale, in Italia cresce spontanea nelle zone centro-meridionali e nelle isole.

Salvia: cenni storici

La salvia è conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà salutari, ciò che spiega il suo nome proveniente da  salvo che significa appunto “salvare”. I Galli, in particolare, riteneva no che la salvia avesse la capacità di guarire tutte le malattie e che guarisse la febbre e la tosse. Alcuni addirittura credevano che avesse il potere di resuscitare i morti e per questo veniva anche utilizzata nella preparazione di riti magici.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...