sabato 25 giugno 2016

A Pavia la macchina che cura i tumori al 90% . Ecco i contatti e il telefono



Il CNAO (Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica) è una struttura innovativa e tecnologicamente avanzata, voluta dal Ministero della Salute con Legge n° 388 del 23.12.2000, per il trattamento di tumori radio resistenti o non operabili, mediante l’uso di ioni carbonio e protoni. Nella sala sperimentale, nelle aree dedicate e nei laboratori si effettuano anche attività di ricerca clinica, radiobiologica e traslazionale.

Sincrotrone: l’invenzione che cura il tumore resistente ai raggi x
Nonostante la struttura che ospita il Sincrotrone sia stata finanziata, in parte, dallo Stato, nessuno conosce il centro CNAO che attraverso l’adroterapia ha una percentuale elevatissima di guarigione dei tumori.
La puntata di “Report” di pochi mesi fa ha trattato un argomento molto importante e poco conosciuto per quanto riguarda la cura dei tumori.
A Pavia un gruppo di fisici e ingegneri hanno messo a punto una macchina per la cura dei tumori che esiste solo in altri tre luoghi nel mondo: Giappone, Cina e Germania.
Si tratta del Sincrotrone e cura i tumori radio resistenti.

Nella visita a Pavia il Sottosegretario Dott.Vito De Filippo (ex Governatore della Regione Basilicata) esplora le stanze in cui questo enorme macchinario viene utilizzato e attraverso il quale le particelle vengono accelerate:
si tratta di struttura in cui viene iniettato un gas ricco di idrogeno o carbonio che crea un fascio di protoni o di ioni carbonio che percorrono questa circonferenza un milione di volte in mezzo secondo. Ad ogni giro le particelle aumento l’energia. Il carbonio richiede grandi macchine per venire accelerato ma quando arriva a colpire la cellula tumorale è tre volte più efficace dei raggi x.

Roberto Orecchia, direttore scientifico fondazione CNAO, spiega:
“Il carbonio è più pesante e lascia una traccia all’interno della cellula. Nel suo percorso ad elevata intensità lascia una traccia tale che tutto quello che incontra, anche in questo caso del DNA, lo rompe. Questo è un tipo di danno non riparabile dalla cellula“.
Per tanto anche un tumore radioresistente può essere eliminato con gli ioni carbonio. Tutto questo sistema è stato messo insieme dall’eccellenza italiana nella fisica.

Sandro Rossi, Direttore Generale CNAO, spiega:
il funzionamento del sincrotrone: ” Questo anello che ha una circonferenza di circa 80 metri, quando le particelle entrano in quell’anello cominciano ad accelerare e incominciano ad arrivare a circa 60/70% della velocità della luce. Quindi i fisici, gli ingegneri, selezionano l’energia giusta per arrivare dove esattamente il medico dice che bisogna fermare il fascio per trattare quel tumore“.

Con questa tecnica che si chiama Adroterapia stanno curando anche i sarcomi. “I sarcomi sono universalmente conosciuti come essere tumori radio resistenti – dichiara Roberto Orecchi – La probabilità di controllo locale con la Radioterapia generalmente non supera il 50/60%”.
Con la tecnica dell’Adroterapia, invece i dati sono più incoraggianti e arrivano all’80/85% di successo sulla malattia, in pratica significa di fatto la guarigione del paziente. Stanno emergendo anche altre indicazioni come il tumore del pancreas, che normalmente si riesce a curare nel 20% dei casi. Con l’adroterapia sono state registrate percentuali di sopravvivenza a due anni libera da malattie del 45%. Di solito tumori resistenti ai raggi x sono quelli della base cranica, tumori delle ghiandole salivari, tumori del retto, melanoma dell’occhio, e la prospettiva è quello di applicarlo anche per i tumori che colpiscono i bambini.
Oltre 600 sono i pazienti curati nel centro CNAO costruito per 150 milioni di euro di cui 95 messi a disposizione dallo Stato in base alla legge istituita dalla fondazione Veronesi del 2000.Nonostante sia sconosciuto l’invenzione del Sincrotone è orgoglio tutto italiano realizzato con l’Istituto di fisica nucleare Politecnico di Milano e l’Università di Pavia. Al progetto hanno partecipato 600 ditte di cui 500 italiane.

Come funziona Il lettino motorizzato in cui si stende il paziente come se fosse una tac è dotato di un laser con un puntamento ad altissima precisione colpisce il tumore in tante fette, come dichiara il direttore della fondazione; tali fette si scindono in un millimetro ciascuno e fetta per fetta colpisce il tumore.

Il trattamento varia dai 2 ai 15 minuti ed è perfettamente indolore.

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Omega 3: guida al consumo degli acidi grassi essenziali molto presenti nel pesce azzurro e nel salmone e pochissimo nei filetti di sogliola

I semi di lino e il loro olio sono ottime fonti di omega 3
Gli omega 3 sono acidi grassi essenziali per il metabolismo umano con un ruolo chiave nel funzionamento delle cellule, in particolare dei neuroni. Il problema è stabilire quanti omega 3 servono all’organismo per mantenersi in forma. Secondo la AHA (American Health Association), un adulto sano dovrebbe assumerne attraverso il cibo una quantità massima pari a 2 g al giorno.  Questa dose si raggiunge, per esempio, con  3 g di olio di lino, oppure 8 g di semi di lino, oppure 20 g di noci sgusciate. Dosaggi più alti sono consigliate per la prevenzione e la cura di alcune malattie, e vanno assunte con la supervisione di un medico. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) raccomanda una quantità minima di omega 3 pari a 500 mg ogni settimana, che si raggiunge mangiando pesce due volte nell’arco dei 7 giorni. Per i vegetariani bastano con oli vegetali contenenti acido alfa-linolenico (uno degli omega 3 fondamentali per la nostra salute). Un altro metodo di calcolo proposto dalla WHO, prevede come dose ottimale una quantità compresa tra lo 0,5% e il 2% delle calorie giornaliere (N.d.A.: il documento si riferisce agli omega 3 con il sinonimo chimico n-3). Detto questo vanno però sfatati alcuni luoghi comuni sugli omega 3 che non aiutano certo a fare chiarezza e alimentano la confusione sul tema.

Il pesce d’allevamento non è buono perché ha meno omega 3 del pesce catturato in mare


Parzialmente falso. Il pesce selvatico catturato in mare aperto  (sardine, aringhe, spatola, merluzzo, coda di rospo…) solitamente ha una percentuale maggiore di omega 3, perché si nutre di fitoplancton, o di organismi che a loro volta lo assimilano. Il pesce e i gamberi d’allevamento sono invece foraggiati con mangimi a base di soia, quindi contengono meno omega 3. Per contro, in genere il pesce d’allevamento contiene una maggiore quantità di grasso totale – sia saturi che insaturi, come gli omega 3 –  perché viene alimentato regolarmente e nuota meno sprecando meno energia. Alla fine si può dire che un etto di pesce d’allevamento contiene una quantità di omega 3 simile al pesce selvatico. Un altro elemento da considerare è che il pesce allevato consumato in Italia  (orata, branzino, rombo, baccalà…) rientra nella specie di pesce magro quindi con un carico di grasso ridotto rispetto al pesce pesci azzurro e al salmone.

Basta mangiare pesce due volte alla settimana per avere la quantità d’omega 3 necessaria per l’organismo. 

Vero solo in parte. Il pesce non è l’unica fonte di omega 3, e in ogni caso la quantità varia moltissimo tra una specie e l’altra. Come si può vedere nella tabella in basso la dose giornaliera media di omega 3  si raggiunge con un etto di sgombri, oppure due etti di sardine, oppure con 2,7 kg di filetti di sogliola.


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giovedì 23 giugno 2016

Diuretici naturali per dimagrire velocemente

Diuretici naturali per dimagrire velocemente: vediamo quali sono. A volte siamo vittime di un certo gonfiore, che minaccia la nostra forma fisica e non ci rendiamo conto che non si tratta soltanto di perdere peso, ma anche di mangiare quei cibi giusti, che possono favorire la diuresi. Il problema potrebbe essere costituito proprio dalla ritenzione idrica. Come rimediare? Ci sono alcuni alimenti che non dovrebbero mai mancare nella nostra dieta e che si rivelano essenziali per depurare l’organismo e per aiutarlo a ritrovare un equilibrio adeguato. Ecco alcuni consigli utili.

1. Anguria

L’anguria, dalle molte proprietà benefiche, possiede un alto contenuto di acqua ed è un diuretico naturale. Contiene anche il licopene, che è un antiossidante capace di prevenire i danni causati dai radicali liberi. Gli amminoacidi dell’anguria aiutano ad allargare le vene, facendo scorrere con più libertà i liquidi.

2. Carota

Molto utile è la carota per disintossicare l’organismo. Tra gli ortaggi si può considerare uno dei migliori diuretici naturali. Questo vegetale riesce ad accelerare il metabolismo e, grazie a tutte le vitamine e ai sali minerali di cui è ricco, apporta numerosi benefici.
3. Melanzana

Anche la melanzana ha un ricco contenuto di acqua, che migliora la circolazione. Inoltre questo ortaggio è ricco di flavonoidi, che agiscono come veri e propri antinfiammatori naturali.
4. Ananas

La caratteristica principale dell’ananas è quella di rendere digeribili anche le proteine più complesse. Per questo il frutto è indicato anche per chi soffre di problemi digestivi. Tutto merito della bromelina, un particolare enzima.

5. Carciofo

Il carciofo favorisce la secrezione biliare e la diuresi. L’organo che più trae beneficio da questo diuretico naturale è il fegato, perché questo ortaggio aiuta la digestione.
 
6. Asparagi
 
Gli asparagi sono molto diuretici grazie al loro contenuto di asparagina, un amminoacido. Attraverso il consumo di questi ortaggi è possibile liberarsi dalla ritenzione idrica causata dalla sindrome premestruale. Inoltre gli asparagi sono ricchi di fibre che aiutano l’intestino ad eliminare le tossine.
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lunedì 20 giugno 2016

La Dieta della Pancia Piatta, ti puoi Sgonfiare in 2 giorni

Quale che sia l’alimentazione, durante la digestione vi è sempre produzione di gas intestinali che se in eccesso provocano il gonfiore addominale

La Dieta della Pancia Piatta, è possibile sgonfiarsi in un paio di giorni, ovvero eliminare il gonfiore addominale, certamente non se si hanno dei chili di troppo, perché per quelli non basterebbero certamente solo due giorni, anche con tutta la buona volontà e fantasia. Il gonfiore addominale è per lo più la conseguenza del gonfiore intestinale, ovvero, della presenza di gas in eccesso che l’organismo non è in grado di eliminare da solo. Quale che sia l’alimentazione, durante la digestione vi è sempre, è del tutto inevitabile, una produzione di gas intestinali che, se sono entro certi limiti, vengono smaltiti regolarmente perché assorbiti dalla mucosa intestinale e eliminati poi durante il normale scambio gassoso. In caso, invece, di una produzione in eccesso, e questo dipende per lo più dall’alimentazione in quanto vi sono degli alimenti che, durante la digestione, fermentano, i gas non possono essere eliminati e quindi producono quel gonfiore addominale, fonte anche di non pochi fastidio ed imbarazzi perché, in qualche modo, è pur necessario liberarsi di questi gas in eccesso.

Per evitare di andare incontro a questo problema, la dieta è essenziale, o meglio, una più attenta selezione degli alimenti è in grado di limitare notevolmente il problema, anche se poi qualche tisana, anche fatta in casa, può aiutare. Vi sono poi alcuni alimenti che sono dei veri e propri antigas, due su tutti, che riescono a limitare in maniera significativa la produzione dei gas in eccesso: il finocchio e il cumino, quest’ultimo un spezia tipica della cucina del Nord Africa, che oggi comincia d essere utilizzata anche con una certa frequenza nel nostro paese che, negli ultimi anni, sembra aver preso una maggiore coscienza delle spezie in generale, tanto è vero che oggi si trovano un po’ tutte facilmente nei supermercati, mentre un tempo erano una vera e propria rarità. Ma vediamo nello specifico la dieta.

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domenica 19 giugno 2016

Insonnia: vai a letto tardi e dormirai.

Contrariamente a quanto si crede rimanere a letto molte ore non aiuta a dormire. Importante è la qualità del sonno

L’insonnia è un disturbo del sonno caratterizzato dall’incapacità di dormire nonostante l’organismo ne senta la necessità fisiologica. Sono molte le cause che possono provocarla e tanti i rimedi naturali e no che vengono consigliati.

È opinione comune, specialmente tra chi ne soffre, che andare a letto presto permette di riposare meglio. Stando però a recenti studi scientifici, sarebbe meglio concentrare il sonno in poche ore. Infatti, la permanenza prolungata nel tempo sotto le lenzuola acutizzerebbe il disturbo dell’insonnia.
La scelta di rimanere svegli anziché di coricarsi nel disperato tentativo di addormentarsi è una tecnica adottata dalla terapia cognitivo-comportamentale (CBT) contro l’insonnia. L’American College of Physicians ha consigliato questa cura come primo trattamento a chi soffre in modo cronico di insonnia. Dovrebbe dare risultati soddisfacenti senza avere effetti collaterali, come i farmaci.

Una recente indagine condotta dall’Università della Pennsylvania ha considerato quanto tempo rimangono a letto tre tipi di persone: chi dorme bene; chi dorme bene ma soffriva di insonnia; chi soffre di insonnia cronica dopo averla avuta acuta. I ricercatori hanno sottolineato che la tendenza per chi ha disturbi del sonno è di andare a letto presto per poter rimanere coricati il più a lungo possibile. Sebbene questo possa sembrare un comportamento razionale e può dare buoni risultati sul breve termine, nel lungo tempo non porta gli effetti sperati.

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sabato 18 giugno 2016

Zeolite e Olio di Cocco – La crema solare che protegge e ringiovanisce la pelle naturalmente


E’ arrivata la prima crema solare a base di zeolite e olio di cocco che oltre a proteggere dai raggi solari nutre e depura la pelle in profondità

Le creme solari in vendita nei negozi sono tutte piene di ingredienti chimici tossici che aumentano il rischio di cancro alla pelle e penetrano nei tessuti causando squilibri ormonali. Inoltre questi composti sintetici entrano nel flusso sanguigno e contribuiscono ad aumentare il carico di tossine nell’organismo abbassando il sistema immunitario e linfatico e contribuendo all’insorgere di malattie in futuro. Se si è in gravidanza e allattamento è dimostrato che queste sostanze arrivano nel feto e nel latte materno, grazie alle ricerche della Professoressa Margret Schlumpf dell’Università di Zurigo.
Tuttavia non usare nessuna crema può essere pericoloso se si sta molto al sole. Esporsi ai raggi solari è importantissimo per assumere la dose quotidiana di vitamina D, ma dopo alcuni minuti, che variano a seconda della carnagione, la pelle si arrossa ed ha inizio la scottatura con danni che possono arrivare anche al cancro alla pelle e invecchiamento precoce. Infatti bastano pochi minuti ogni giorno per assumere la nostra dose vitaminica, oltre i quali il corpo non la produce più, quindi non solo è pericoloso ma è anche inutile esporsi per lungo tempo senza protezione.

E’ quindi importante usare una crema solare che sia il più naturale possibile e che protegga la nostra pelle e i nostri nèi. Dalla combinazione del più potente disintossicante naturale, la Zeolite, e dal più nutriente e idratante naturale per la pelle, l’Olio di Cocco, nasce la crema solare della ZeolithMed NaturKosmetik protezione SPF 25. Vediamone in dettaglio le proprietà:

Zeolite Clinoptilolite Attivata. E’ un minerale vulcanico che ha i più alti valori di coefficiente di scambio cationico che esista ovvero è in grado di legare totalmente sostanze pericolose come metalli pesanti, radicali liberi e tossine derivanti dal metabolismo di batteri, funghi e virus. Agisce come antiossidante, antibatterico, antivirale e antimicotico.  Depura quindi la pelle, disintossicandola in profondità. Ha inoltre la proprietà rigenerante della cute, stimolandone il rinnovamento. Si è dimostrata molto efficace per uso topico nei problemi di acne, eczema, psoriasi, macchie cutanee.

Olio di cocco. Migliaia di studi clinici stanno confermando l’efficacia dell’olio estratto dalla noce di cocco per curare tantissimi disturbi. L’olio di cocco contiene: acidi grassi che idratano la pelle rendendola liscia e morbida; acido caprilico, una potente sostanza contenuta anche nel latte materno che sulla pelle agisce come disinfettante (ottimo per Candida ed infezioni batteriche) e nutriente; vitamina E che ha la proprietà di far crescere, riparare, rigenerare le cellule epiteliali che formano la nostra pelle, prevenendo così l’invecchiamento precoce e mantenendola in salute. Inoltre penetra velocemente nell’epidermide senza ungere dando una sensazione di freschezza.

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venerdì 17 giugno 2016

La schiena fa male? Può dipendere dalle emozioni

Il mal di schiena è strettamente connesso con le emozioni che proviamo tanto che ogni zona è associata ad un particolare stato emotivo. Postura sbagliata, organi deboli sedentarietà possono causare il mal di schiena ma non bisogna tralasciare l’origine emotiva infatti un forte trauma può addirittura modificare la nostra postura e quindi nel tempo causare dolore!

“Su questo non c’è da avere dubbi. Tutte le tensioni di origine mentale, emozionale, emotiva, sentimentale e lo stress in generale,inducono a creare nel corpo delle risposte di difesa, esattamente come se avvenisse un attacco fisico: aumento degli ormoni dello stress (cortisolo), dell’adrenalina, vasodilatazione periferica (muscoli), vasocostrizione circolazione degli organi, maggior stimolazione del sistema nervoso, riduzione della profondità e aumento della frequenza della respirazione. Tutto questo si scarica, tra le altre cose sul muscolo diaframma, il muscolo principale della respirazione che si attacca proprio sulla schiena. Perciò una relazione più diretta di così?”


Afferma Lorenzo Ferrante, dottore in Scienze Motorie, chinesiologo professionista, educatore posturale, formatore e naturopata, che continua dicendo:
“La tensione non guarda in faccia a nessuno. Ogni persona ha degli apparati più forti ed altri più deboli. Perciò in ognuno di noi, cedono sempre prima i più deboli a seconda della nostra genetica, e del nostro stile di vita. Diciamo che tutte le tensioni mentali vengono somatizzate sempre sul corpo: muscoli, organi, ghiandole, tessuti”.
Oscar Valentini, insegnante di arti marziali, Tai Chi, Qi Gong, Meditazione dello U.H.T. di Mantak Chia e ideatore del Massaggio TAO spiega la connessione tra ogni singola parte della schiena e le emozioni, vediamola in dettaglio.

TROPPI PENSIERI, FARSI CARICO

Pensiamo a tal proposito la muscolatura paravertebrale che sostiene la nuca e si incarica anche di “mantenere la testa alta” nel senso della volontà e dell’orgoglio, oppure agli elevatori delle scapole come i responsabili di sopportare i pesi ed i pensieri: questo irrigidisce il collo.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...