venerdì 13 gennaio 2017
sabato 7 gennaio 2017
Ananas: Proprietà e Benefici
Ananas Proprietà
L’ananas è un frutto dalle molte proprietà che appartiene alla famiglia delle Bromeliacee, è originario del Sud America e la sua conoscenza in Europa ed in tutti gli altri paesi si deve a Cristoforo Colombo.
Oggi la sua coltivazione è parecchio diffusa in paesi come l’Asia, Africa, Australia e l’America latina.
Attualmente la produzione mondiale di ananas è di circa 6 milioni di tonnellate, la gran parte della quale è destinata al’inscatolamento.
In
Europa l’ananas è il frutto in scatola più consumato in assoluto. Ha
foglie lunghe, dure e seghettate dalle quali si ricava una fibra che
viene utilizzata per la produzione di corde e tessuti vari.
Composizione Chimica
L’ananas
è costituito dall’ 86 % di acqua, dallo 0,5 % di proteine, dal 9,8 % da
zuccheri, dall’ 1,4 % di fibre alimentari, allo 0,2 di ceneri e dallo
0,1 % da grassi.
I minerali presenti sono lo iodio, il manganese, il calcio il potassio e il fosforo, il ferro, il sodio, il calcio, lo zinco, il rame ed il magnesio.
L’ananas contiene vitamina A, B1, B2, B3, B5, B6, una buona quantità di vitamina C (37, 8 mg x 100 gr), vitamine K, J e tracce di vitamina E. Contiene beta-carotene.
Gli zuccheri contenuti sono il destrosio, fruttosio e saccarosio.
Agli aminoacidi presenti nell’ananas
sono: acido aspartico e glutammico, alanina, arginina, cistina,
glicina, fenilalanina, istidina, isoleucina, tirosina leucina, lisina,
prolina, metionina, serina, triptofano, valina e treonina.
Altri componenti di questo frutto tropicale sono la melatonina, la bromelina, l’acido ossalico, citrico e malico.
Proprietà e Benefici dell’ Ananas
Digestivo
Le proprietà ed i benefici dell’ananas si devono soprattutto alla presenza della bromelina, un enzima molto importante e presente soprattutto nel gambo. La sua caratteristica principale è infatti quella di rendere facilmente digeribili anche le più complesse proteine.
L’ananas, grazie alle proprietà della bromelina, aiuta il processo digestivo. Già nel 18° secolo il gambo dell’ananas era noto per avere proprietà digestive
e veniva largamente consumato proprio per questo fine al termine di
pranzi abbondanti o da persone con particolari problemi digestivi.
Diuretico
Gli acidi organici contenuti nell’ananas, specie nel suo gambo, grazie
alle loro proprietà, hanno una funzione diuretica in grado di
contrastare efficacemente la ritenzione idrica. Per questo motivo l’ananas è il frutto più consigliato nella diete per combattere o prevenire la cellulite.
Previene le Rughe
Da non sottovalutare i suoi effetti benefici sulla pelle. La vitamina C, il beta-carotene e il manganese, in unione con sostanze antiossidanti, aiutano a mantenere una pelle luminosa ed elastica rallentando così la formazione delle rughe. La vitamina C inoltre è necessaria per la sintesi del collagene nel nostro corpo, la proteina principale della nostra struttura cellulare.
Antinfiammatorio
La bromelina è un enzima che interviene nel processo di digestione del cibo e recenti studi hanno portato in evidenza alcune sue proprietà prima sconosciute: antinfiammatoria, anti tumorale e anti coagulazione.
Nel
trattamento degli stati infiammatori la bromelina è molto più indicata
che qualsiasi farmaco, in quanto non è assolutamente tossica e la sua
assunzione evita gli spiacevoli effetti collaterali derivanti dall’uso
dei farmaci.
Ma le proprietà
della bromelina non si esauriscono qua. È stata dimostrata la sua
azione anti trombotica e la capacità di rendere solubili le placche
dell’arteriosclerosi.
Influenza
Il buon contenuto di vitamina C fa si che questo frutto aiuti il sistema immunitario nel contrastare stati influenzali e raffreddori invernali.
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martedì 3 gennaio 2017
La dieta mima-digiuno di Valter Longo: i dubbi e le perplessità di un nutrizionista alle prese con il libro del ricercatore ancora nella classifica dei volumi più venduti
“La dieta della longevità” è il libro di Valter Longo
che, sebbene sia uscito da tre mesi, si trova ancora a metà nella
classifica dei 100 libri più venduti proposta da Feltrinelli. Il testo è
basato su solide basi scientifiche, che derivano dalla ricerca
personale dell’autore presso la University of Southern California (Usc) e l’Istituto Firc di oncologia molecolare
(Ifom) di Milano. Per la prima volta si parla dei benefici del digiuno
non in maniera aneddotica, ma evidenziando cosa avviene nell’uomo dal
punto di vista genetico e metabolico. Il fulcro del pensiero di Longo
l’esistenza nelle varie specie animali di due “sistemi” che operano in
maniera “antagonista”. Il primo sistema è stimolato dall’abbondanza di
cibo, collegato all’invecchiamento e all’insorgenza di malattie, il
secondo invece viene attivato in condizione di restrizione dietetica.
L’obiettivo della proposta alimentare del ricercatore è di tenere a
freno il più possibile il primo “sistema”, agendo sui 3 fattori
dietetici che lo stimolano: le calorie assunte, le proteine e gli
zuccheri.
1) La tesi di partenza è che la restrizione calorica nelle varie specie animali (topi, primati) ha come effetto il prolungamento della vita. E’ plausibile, ma non ancora dimostrato, che questo accada anche nell’uomo. Sulla base di questi elementi Longo propone di controllare l’introito calorico totale, limitando il numero di pasti (2 o 3 al giorno) e di spuntini (1 o 2 al giorno) da 100 kcal, cercando di mantenere una finestra (notturna) di almeno 12 ore in cui non si assume cibo.
2) Il secondo elemento preso in considerazione è il dato secondo cui le proteine nei topi favoriscono l’invecchiamento e l’insorgenza di tumori, che invece si sviluppano più lentamente quando gli animali ne assumono meno nella dieta. Nel libro si citano molti studi sull’uomo evidenziando come le proteine e i grassi di origine animale siano associati a una maggior incidenza di tumori e, nel complesso, di morte. Per questo Longo considera le popolari diete iperproteiche e iperlipidiche tra le peggiori per la salute. Longo non fa altro che riavvicinarci alle linee guida dell’OMS(1) suggerendo come modello alimentare ideale un’assunzione quotidiana di 0,7 g di proteine per kg di peso corporeo, e fa notare che nella società occidentale in genere si assume il doppio delle proteine necessarie. La proposta è un’alimentazione priva di carne, latte, formaggio, uova, con molti legumi e poca pasta, cioè una dieta quasi vegana, con piccole quantità di pesce 2-3 volte la settimana più qualche supplemento di omega 3 e multivitaminici.
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1) La tesi di partenza è che la restrizione calorica nelle varie specie animali (topi, primati) ha come effetto il prolungamento della vita. E’ plausibile, ma non ancora dimostrato, che questo accada anche nell’uomo. Sulla base di questi elementi Longo propone di controllare l’introito calorico totale, limitando il numero di pasti (2 o 3 al giorno) e di spuntini (1 o 2 al giorno) da 100 kcal, cercando di mantenere una finestra (notturna) di almeno 12 ore in cui non si assume cibo.
2) Il secondo elemento preso in considerazione è il dato secondo cui le proteine nei topi favoriscono l’invecchiamento e l’insorgenza di tumori, che invece si sviluppano più lentamente quando gli animali ne assumono meno nella dieta. Nel libro si citano molti studi sull’uomo evidenziando come le proteine e i grassi di origine animale siano associati a una maggior incidenza di tumori e, nel complesso, di morte. Per questo Longo considera le popolari diete iperproteiche e iperlipidiche tra le peggiori per la salute. Longo non fa altro che riavvicinarci alle linee guida dell’OMS(1) suggerendo come modello alimentare ideale un’assunzione quotidiana di 0,7 g di proteine per kg di peso corporeo, e fa notare che nella società occidentale in genere si assume il doppio delle proteine necessarie. La proposta è un’alimentazione priva di carne, latte, formaggio, uova, con molti legumi e poca pasta, cioè una dieta quasi vegana, con piccole quantità di pesce 2-3 volte la settimana più qualche supplemento di omega 3 e multivitaminici.
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venerdì 30 dicembre 2016
Vitamina D. Come capire il Dosaggio, Fabbisogno giornaliero e quale acquistare
In Italia l’80% della popolazione è carente e diversi studi confermano che la carenza di vitamina D interessa circa la metà dei giovani italiani nei mesi invernali e la totalità degli anziani. Infatti con l’aumentare dell’età diminuisce la capacità di produrre vitamina D e per questo i medici consigliano (o devono farlo se non sono aggiornati) di assumere supplementi di vitamina D.
- Cancro
- Depressione
- Malattie autoimmuni
- Alzheimer
- Sclerosi multipla
- Infiammazione
- Intolleranze alimentari
- Intestino debole
- Osteoporosi
- Demineralizzazione di ossa e tessuti
- Carie
- Stanchezza e affaticamento cronico
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giovedì 29 dicembre 2016
Verza: Proprietà e Benefici
La verza, nome scientifico Brassica Oleracea, è conosciuta anche come cavolo verza ed è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Crucifere. È presente in tutte le parti d’Italia ma è particolarmente diffusa nelle zone centro settentrionali della nostra penisola.
La verza era già conosciuta nell’antichità quando, grazie alle sue proprietà, veniva considerata una pianta medicinale a tutti gli effetti. La parola verza deriverebbe dalla parola latina viridi che significa verde, come è il colore delle sue foglie.
La verza
viene raccolta da ottobre ad aprile nel periodo antecedente alla
fioritura ed è per questo motivo che viene considerata un ortaggio
invernale. La sua coltivazione, presente soprattutto nelle zone
dell’Italia settentrionale avviene, oltre che in pianura, anche nelle
zone collinari e di montagna.
Composizione Chimica della Verza
La verza è
composta per il 90% circa da acqua, dal 2% di proteine, per lo 0,1 % da
grassi, per il 3 % di fibre, per il 2,2 % di zuccheri e dallo 0,8 % di
ceneri.
Vitamine: Oltre alla vitamina A di cui è molto ricca, contiene le vitamine B1, B2, B3, B5 B6, la vitamina C, la vitamina E, K e J. Contiene inoltre una buona quantità di beta-carotene, luteina e zeaxantina che sono tutti potenti antiossidanti.
Questi gli aminoacidi:
acido aspartico, acido glutammico, arginina, alanina, cistina, glicina,
fenilalanina, istidina, isoleucina, leucina, lisina, prolina,
metionina, serina, tirosina, triptofano, valina e treonina.
Proprietà e Benefici della Verza
Ricostituente
Grazie alla buona presenza di vitamina C ha proprietà anti ulcera e, per la buona presenza di sali minerali, è anche un ottimo ricostituente e riequilibratore dell’organismo.
Radicali Liberi
La vitamina C ha proprietà antiossidanti che, insieme agli altri composti antiossidanti, sono in grado di rafforzare il nostro sistema immunitario ed inoltre contrastano l’attività dei radicali liberi proteggendo le cellule dalla precoce ossidazione.
Antitumorale
Recenti studi hanno rilevato nella verza la presenza di Sinigrina, un glucosinolato
che ultimamente è stato al centro dell’attenzione per quanto riguarda
la prevenzione di alcuni tipi di tumore come quello alla vescica, alla
prostata ed al colon.
Problemi Respiratori
Il decotto ottenuto con le foglie apporta benefici all’organismo in caso di asma e bronchiti.
Fa Bene alla Pelle
L’acqua che si ottiene dalla cottura della verza, essendo ricca di zolfo, ha invece proprietà curative nei confronti della pelle, soprattutto in caso di infiammazioni e brufoli.
Abbassa la Pressione
La
buona quantità di vitamina K fa di questo ortaggio un alimento utile
nella prevenzione e nella cura dell’aterosclerosi con conseguenti
effetti benefici anche sulla pressione alta. Oltre alla vitamina K anche la buona quantità di potassio presente nella verza concorre nell’abbassare la pressione sanguigna.
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mercoledì 28 dicembre 2016
Torta al cioccolato a colazione: la tendenza culinaria in arrivo nel 2017
Una buona notizia per gli amanti delle torte: una fetta ogni giorno a
colazione renderà più dolce il nostro 2017 e sarà accettabile anche per
la nostra linea.
Il protagonista dei nostri menu nel 2017 sarà il cioccolato, e ogni occasione sarà buona (anche come antipasto). Lo conferma Liz Moskow, il direttore culinario presso la società di pubblicità Sterling-Rice Group. La società in cui lavora Moskow crea infatti strategie di marketing per le grandi multinazionali di cibo come Kellog's e Heinz e ha dichiarato a Food Business News che i ristoranti che servono la colazione e il brunch introdurranno presto il menu dei desserts.
Due recenti studi sui benefici del cacao, associati all'idea che con "ogni scusa è buona per mangiare della cioccolata", saranno basteranno a creare la prossima tendenza in ambito culinario, con una formula vincente in cui si uniscono gola e salute. La ricerca Maine-Syracuse Longitudinal Study (MSLS), pubblicata sul giornale "Appetite", spiega che il mangiare cioccolato tutti i giorni è direttamente connesso alle nostre funzioni cognitive. A questo bisogna aggiungere lo studio di una università di Tel-Aviv, come riporta il The Independent, che lega l'abitudine di mangiare dolci la mattina alla riduzione dell'appetito e alla perdita di peso.
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Il protagonista dei nostri menu nel 2017 sarà il cioccolato, e ogni occasione sarà buona (anche come antipasto). Lo conferma Liz Moskow, il direttore culinario presso la società di pubblicità Sterling-Rice Group. La società in cui lavora Moskow crea infatti strategie di marketing per le grandi multinazionali di cibo come Kellog's e Heinz e ha dichiarato a Food Business News che i ristoranti che servono la colazione e il brunch introdurranno presto il menu dei desserts.
Due recenti studi sui benefici del cacao, associati all'idea che con "ogni scusa è buona per mangiare della cioccolata", saranno basteranno a creare la prossima tendenza in ambito culinario, con una formula vincente in cui si uniscono gola e salute. La ricerca Maine-Syracuse Longitudinal Study (MSLS), pubblicata sul giornale "Appetite", spiega che il mangiare cioccolato tutti i giorni è direttamente connesso alle nostre funzioni cognitive. A questo bisogna aggiungere lo studio di una università di Tel-Aviv, come riporta il The Independent, che lega l'abitudine di mangiare dolci la mattina alla riduzione dell'appetito e alla perdita di peso.
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domenica 25 dicembre 2016
Salute in pericolo: i consigli da seguire quando si usa il telefono
L’uso prolungato di smartphone e computer portatili mette in pericolo la salute degli utenti: collo, occhi e schiena le parti più colpite
Vengono definite patologie 2.0. Stiamo parlando di tutte quelle malattie causate da smartphone, tablet e personal computer. Il mondo del lavoro ci obbliga sempre di più a utilizzare dispositivi tecnologici per restare collegati con ogni parte del mondo, ogni singolo minuto della nostra vita.
Ogni settimana passiamo almeno tra le cinquanta e le sessanta ore davanti a uno schermo. Nella maggior parte dei casi nemmeno ce ne accorgiamo, ma ci isoliamo dal resto del mondo puntando gli occhi sul nostro smartphone o tablet. Un isolamento che non fa altro che peggiorare il rapporto con i nostri migliori amici e con i colleghi di lavoro. Ma i dispositivi non hanno peggiorato solamente i legami tra le persone, ma molto spesso sono la causa principale dell’insorgere di malattie abbastanza dolorose. Quelle che all’inizio dell’articolo abbiamo definito patologie 2.0.
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I rischi del cellulare: 8 cose da tenere presente
Cellulari e tumori, la cassazione conferma il nesso con una pensione di invalidita'
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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi
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