“Galline in fuga 2” non è il nuovo film a cartoni
dei registi Peter Lord e Nick Park, ma quanto sta succedendo in Europa
dove centinaia di allevamenti sono vuoti, in attesa delle operazioni
necessarie per decontaminare i capannoni dal fipronil. Questa sostanza,
pur essendo vietata, era fraudolentemente presente in alcuni pesticidi
impiegati per combattere l’acaro rosso, un parassita diffuso negli
allevamenti. Purtroppo il lavoro di pulizia richiede 1-2 mesi perché il
composto, nonostante un livello tossicità molto basso, ha una
persistenza elevata, per cui alla fine del trattamento di
decontaminazione c’è anche il rischio di non risolvere il problema. La
questione non riguarda solo l’Italia, secondo il sistema di allerta
rapido alimentare europeo (Rasff) dal 21 luglio ad oggi gli interventi e
le notifiche collegate al fipronil rilevate da Bruxelles sono state 694
e hanno coinvolto 58 nazioni!
Un così elevato numero di galline a riposo forzato
(circa 4 milioni solo nel nostro Paese) sta provocando una carenza di
uova nei supermercati. Basta fare un giro in alcuni punti vendita per
rendersene conto (leggi articolo).
Venerdì 27 ottobre a Milano nell’Esselunga di via Feltre l’assortimento
è dimezzato. Alla Coop di via Palmanova gli scaffali sono pieni, ma lo
staff conferma i problemi di approvvigionamento. Da Pam in Via Padova
oltre la metà degli spazi sono vuoti e, secondo l’addetto al
rifornimento a fine giornata non ci saranno più uova. Da Simply in via
Andrea Doria la situazione è peggiore. Alle 9:30 del mattino ci sono
solo due dozzine di uova e un signore alla cassa si lamenta perché la
situazione va avanti da alcune settimane. Stessi problemi da Lidl dove
alle sei di sera troviamo solo un cartone con una decina di confezioni.
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sabato 4 novembre 2017
domenica 29 ottobre 2017
Tumore del colon-retto: il numero di morti (sotto i 55 anni) è aumentato esponenzialmente. I dati sono preoccupanti. Ecco i sintomi più banali che non vanno ignorati per nessun motivo
Uno studio sconcertante, condotto a Marzo dall’American Cancer Society,
ha evidenziato come il cancro del colon retto sia aumentato
esponenzialmente nei giovani. Un ulteriore studio che ha approfondito il
precedente ha mostrato che è aumentato moltissimo il numero di morti
per un cancro di questo tipo. Ma la cosa sconcertante è che si parla di
persone giovani, sotto i 55 anni. L’ultimo studio sull’argomento è stato
pubblicato su Jama e ha analizzato le cause di morte di persone tra i
20 e i 54 anni dal 1970 a oggi. Gli studiosi hanno scoperto che la morte
per cancro del colon retto di persone di questa fascia di età è
aumentata dell’uno per cento ogni anno dal 2004 al 2014. Un aumento
esponenziale che va approfondito. Ma perché sta succedendo? Ha risposto
su Self il dottor Anton Bilchij, chirurgo presso il John Wayne Cancer
Institute al Providence Saint John’s Health Center di Santa Monica,
California.
Uno studio sconcertante, condotto a Marzo dall’American Cancer Society, ha evidenziato come il cancro del colon retto sia aumentato esponenzialmente nei giovani. Un ulteriore studio che ha approfondito il precedente ha mostrato che è aumentato moltissimo il numero di morti per un cancro di questo tipo. Ma la cosa sconcertante è che si parla di persone giovani, sotto i 55 anni. L’ultimo studio sull’argomento è stato pubblicato su Jama e ha analizzato le cause di morte di persone tra i 20 e i 54 anni dal 1970 a oggi. Gli studiosi hanno scoperto che la morte per cancro del colon retto di persone di questa fascia di età è aumentata dell’uno per cento ogni anno dal 2004 al 2014. Un aumento esponenziale che va approfondito. Ma perché sta succedendo? Ha risposto su Self il dottor Anton Bilchij, chirurgo presso il John Wayne Cancer Institute al Providence Saint John’s Health Center di Santa Monica, California.
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Uno studio sconcertante, condotto a Marzo dall’American Cancer Society, ha evidenziato come il cancro del colon retto sia aumentato esponenzialmente nei giovani. Un ulteriore studio che ha approfondito il precedente ha mostrato che è aumentato moltissimo il numero di morti per un cancro di questo tipo. Ma la cosa sconcertante è che si parla di persone giovani, sotto i 55 anni. L’ultimo studio sull’argomento è stato pubblicato su Jama e ha analizzato le cause di morte di persone tra i 20 e i 54 anni dal 1970 a oggi. Gli studiosi hanno scoperto che la morte per cancro del colon retto di persone di questa fascia di età è aumentata dell’uno per cento ogni anno dal 2004 al 2014. Un aumento esponenziale che va approfondito. Ma perché sta succedendo? Ha risposto su Self il dottor Anton Bilchij, chirurgo presso il John Wayne Cancer Institute al Providence Saint John’s Health Center di Santa Monica, California.
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sabato 28 ottobre 2017
Come lavare meglio le mele, secondo la scienza
Una soluzione di acqua e bicarbonato di sodio rimuove buona parte dei pesticidi e dei fungicidi, dice una nuova ricerca (ma niente paura: lavarle sotto il rubinetto resta un'opzione)
Il
bicarbonato di sodio è la soluzione più efficace per rimuovere i
pesticidi dalle mele, almeno secondo i ricercatori dell’Università del
Massachusetts (Stati Uniti), che hanno provato diversi sistemi per
eliminare i residui di prodotti chimici usati come repellenti contro i
parassiti nelle coltivazioni. Il risultato del loro studio è stato pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry
e sta raccogliendo molto interesse, perché suggerisce di utilizzare un
prodotto semplice da reperire ed economico come il bicarbonato di sodio.
La ricerca si è occupata sia dei sistemi industriali sia di quelli
casalinghi per rimuovere le tracce di pesticidi. I produttori di mele,
per esempio, utilizzano di solito una soluzione a base di acqua e
candeggina (ipoclorito di sodio) per lavarle, prima di metterle in
commercio. Le mele passano attraverso enormi vasche di lavaggio e sono
in seguito risciacquate per rimuovere la soluzione. Gli autori dello
studio si sono chiesti quanto sia efficace questo sistema e se ce ne
siano di migliori.
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venerdì 27 ottobre 2017
Per i cardiologi il caffè e la cioccolata fanno bene
Il primo e' una concentrazione di antiossidanti
"Quattro o cinque tazzine di caffè al giorno, anche decaffeinato,
riducono la mortalità cardiovascolare in follow up che vanno da 10 a 18
anni. A lungo termine, bere caffè ha un effetto positivo". Analoghi
effetti positivi sulla salute del cuore, seppur di più lieve entità, si
riconducono all'assunzione di cioccolato fondente all'85-90%.
Così Sebastiano Marra, direttore del Dipartimento Cardiovascolare del
Maria Pia Hospital di Torino che il 27 e 28 ottobre ospiterà le XXIX
Giornate Cardiologiche Torinesi "Advances in Cardiac Arrhythmias and
Great innovations in Cardiology". Al Centro Congressi Unione Industriale
saranno ospiti oltre 600 partecipanti e 100 relatori, tra i quali i
cardiologi della Mayo Clinic di Rochester (Minnesota) e i maggiori
esperti europei provenienti da Germania, Francia e Svizzera. Il chicco
di caffè - spiega Marra - è la sostanza con più antiossidanti esistente
in natura". Quest'anno, il meeting è incentrato sulla prevenzione.
"Certamente possiamo affermare che negli ultimi vent'anni abbiamo a
disposizione nuovi farmaci, nuove tecniche chirurgiche, che
indubbiamente hanno ridotto la mortalità, ma per tre quarti il merito è
della prevenzione - spiega Marra - ed è principalmente su questo fattore
che noi medici dobbiamo impegnarci". Ma oltre alla coscienza dei
fattori di rischio, altro punto determinante è la conoscenza di ciò che
fa bene alla salute del nostro cuore e dell'organismo in generale. In
questo senso la novità più interessante, e per molti versi inaspettata, è
costituita dal caffè.
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giovedì 26 ottobre 2017
Mangiare pasta rende felici, aiuta a dormire e fa dimagrire
I 5 consigli dell'endocrinologa per un piatto in tutta salute
"Basta con i falsi miti sulla pasta: non è vero che non si può mangiare
la sera, e perché mai privarsi di una bella carbonara? Stimola la
tiroide e fa bene anche all'umore". La bella notizia arriva a ridosso
della Giornata mondiale della pasta che si svolge il 25 ottobre
dall'endocrinologa e nutrizionista Serena Missori e dal provider ECM
2506 Sanità in-Formazione.
Cinque i consigli dell'esperta per
concedersi un piacere gastronomico che in molti guardano come ad un
nemico giurato della linea.
Secondo la dietologa, è opportuno
prediligere la pasta di grano duro, meglio se trafilata al bronzo e
anche integrale. Meglio ancora gli spaghetti che hanno l'indice
glicemico inferiore e sono adatti anche ai diabetici e a chi deve
perdere peso.
Vietata la pasta scotta: deve invece essere assolutamente al dente perché dà più sazietà e ha un indice glicemico più basso.
Se capita di distrarsi, si può raffreddare sotto un getto d'acqua corrente.
Sì a una bella spaghettata saltata in padella con olio extravergine
d'oliva e spezie, ma ogni tanto concediamoci anche una carbonara con
uova e pancetta, per aggiungere un boost di proteine. Fra l'altro questa
associazione stimola la tiroide: accompagnarla con della verdura amara
riduce la ritenzione idrica.
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domenica 22 ottobre 2017
Barilla: la pasta – dice l’azienda nello spot- é fatta di grano italiano miscelato a quello importato da Francia, Australia e Stati Uniti. Ma sull’etichetta non c’è scritto
“Sull’etichetta non lo scriviamo, ma nello spot lo raccontiamo”. Potrebbe essere questo lo slogan dei fratelli Barilla, che aggirano il contestato decreto del ministro Martina
sull’origine del grano con uno spot affidato alla simpatica campionessa
di scherma Bebe Vio, Nel video si dice chiaramente per la prima volta
che la pasta Barilla è preparata miscelando grano italiano e grano
importato da Australia, Francia e Stati Uniti.
Da tre anni aspettavamo questa notizia. Nel gennaio 2013 avevamo chiesto a Barilla, Agnesi, De Cecco, Del Verde, La Molisana, Granoro, Garofalo, Divella e Armando, di riportare sull’etichetta l’origine della materia prima. Li abbiamo invitati anche a spiegare le motivazioni che spingono i pastifici a importare grano duro di alta qualità pagandolo anche il 20-30% in più. Allora l’azienda di Parma ci ha scritto dicendo che impiegava il più possibile materia prima nazionale, anche per motivi di convenienza economica, e dichiarava di importare il 20% della materia prima (quantità che può arrivare anche al 30% in relazione all’andamento del raccolto italiano). Altri produttori ammettevano l’importazione di grano duro ma non lo dichiaravano in etichetta e sol alcuni fornivano informazioni più precise sul sito. Nel luglio del 2017 abbiamo inviato un’altra lettera ai fratelli ricordando loro che da anni l’indicazione di origine si trova già sulla pasta Voiello che è un marchio di loro proprietà.
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Da tre anni aspettavamo questa notizia. Nel gennaio 2013 avevamo chiesto a Barilla, Agnesi, De Cecco, Del Verde, La Molisana, Granoro, Garofalo, Divella e Armando, di riportare sull’etichetta l’origine della materia prima. Li abbiamo invitati anche a spiegare le motivazioni che spingono i pastifici a importare grano duro di alta qualità pagandolo anche il 20-30% in più. Allora l’azienda di Parma ci ha scritto dicendo che impiegava il più possibile materia prima nazionale, anche per motivi di convenienza economica, e dichiarava di importare il 20% della materia prima (quantità che può arrivare anche al 30% in relazione all’andamento del raccolto italiano). Altri produttori ammettevano l’importazione di grano duro ma non lo dichiaravano in etichetta e sol alcuni fornivano informazioni più precise sul sito. Nel luglio del 2017 abbiamo inviato un’altra lettera ai fratelli ricordando loro che da anni l’indicazione di origine si trova già sulla pasta Voiello che è un marchio di loro proprietà.
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Il grano: la vera storia del grano
sabato 21 ottobre 2017
Orzo Hordeum Vulgare: il “cereale dei filosofi” energetico e facilmente digeribile
ORZO “Hordeum vulgare“
È uno dei cereali più antico e più apprezzato per le sue proprietà; le grandi civiltà (cinesi, sumeri, egizi, assiri, romani, tibetani, celti, etc.) conoscevano bene l’orzo ed i metodi per coltivarlo.
Energetico e facilmente digeribile, viene anche detto “cereale dei filosofi”, poiché fin dall’antichità sono riconosciute la sua capacità di migliorare la concentrazione e l’attività psico-fisica in generale (grazie all’acido glutammico, un amminoacido essenziale); ha una composizione molto equilibrata di proteine, acidi grassi essenziali, carboidrati, vitamine, minerali (calcio, ferro, fosforo, magnesio, manganese, potassio, rame, silicio, zinco), antiossidanti (SOD) e fibre solubili (ricchi di β-Glucani che hanno funzione energetica, stimolano il sistema di difese immunitarie, regolano il livello di zuccheri nel sangue ed abbassano il colesterolo).
Funge da decongestionante e disintossicante di tutto l’apparato digerente ed è il cereale con il più basso indice glicemico IG, adatto quindi per soggetti diabetici ed in sovrappeso.
La sua farina viene impiegata nella preparazione di torte, biscotti e pane; tuttavia, per poter ottenere risultati ottimali, si consiglia di impiegare questa farina al 20-30% con farina di solina.
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È uno dei cereali più antico e più apprezzato per le sue proprietà; le grandi civiltà (cinesi, sumeri, egizi, assiri, romani, tibetani, celti, etc.) conoscevano bene l’orzo ed i metodi per coltivarlo.
Energetico e facilmente digeribile, viene anche detto “cereale dei filosofi”, poiché fin dall’antichità sono riconosciute la sua capacità di migliorare la concentrazione e l’attività psico-fisica in generale (grazie all’acido glutammico, un amminoacido essenziale); ha una composizione molto equilibrata di proteine, acidi grassi essenziali, carboidrati, vitamine, minerali (calcio, ferro, fosforo, magnesio, manganese, potassio, rame, silicio, zinco), antiossidanti (SOD) e fibre solubili (ricchi di β-Glucani che hanno funzione energetica, stimolano il sistema di difese immunitarie, regolano il livello di zuccheri nel sangue ed abbassano il colesterolo).
Funge da decongestionante e disintossicante di tutto l’apparato digerente ed è il cereale con il più basso indice glicemico IG, adatto quindi per soggetti diabetici ed in sovrappeso.
La sua farina viene impiegata nella preparazione di torte, biscotti e pane; tuttavia, per poter ottenere risultati ottimali, si consiglia di impiegare questa farina al 20-30% con farina di solina.
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