martedì 27 marzo 2018
L'elisir che ringiovanisce i vasi sanguigni
Vasi sanguigni ringiovaniti fino all’80% grazie a un ‘elisir’ anti età: è un composto basato su una molecola che ripristina la capacità di vene e arterie di trasportare ossigeno ai muscoli. Agisce riattivando una famiglia di proteine collegate alla longevità
e se in futuro gli effetti dovessero essere confermati nell'uomo
sarebbe possibile contrastare molte malattie legate all'età, prima fra
tutte l'osteoporosi. Pubblicato sulla rivista Cell, il
risultato si deve al gruppo del Massachusetts Institute of Technology
(Mit) coordinato da Abhirup Das.
lunedì 26 marzo 2018
Il finocchio: proprietà, benefici e ricette
Il finocchio è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle
Ombrellifere, probabilmente originaria dell’Asia Minore ma diffusa in
tutta l’area del Mediterraneo e già nota presso gli egizi, i greci e gli
arabi. L’aroma peculiare del finocchio si deve alla consistente
presenza di anetolo, un’essenza che viene adoperata per la preparazione
di liquori quali la sambuca, il pastis e l’anisette in Francia o l’anis
in Spagna. È opportuno fare distinzione tra finocchio selvatico e
coltivato. Le due varietà fanno parte della stessa famiglia, ma mentre
quello selvatico cresce in maniera spontanea e viene usato come pianta
aromatica, quello coltivato, o comune, dispone di una parte edibile,
detta “grumolo”, costituita dalla parte basale delle foglie e
caratterizzata da un sapore più dolce e meno pungente rispetto a quello
del finocchio selvatico.
Il finocchio: Proprietà nutrizionali e benefici
Questo ortaggio ha un contenuto calorico molto ridotto, circa 31 calorie per ogni etto, è povero di grassi ma molto ricco di fibre, quindi è un alimento particolarmente indicato per chi tiene alla propria linea. Il finocchio è molto ricco di sali minerali, soprattutto potassio, calcio e fosforo, utili per rinforzare le ossa e per prevenire crampi e stanchezza. Contiene molte vitamine, in particolare la vitamina A, essenziale per proteggere e mantenere sana la pelle e per regolare il funzionamento della retina e della vista, la vitamina B, elemento fondamentale per il corretto funzionamento del sistema nervoso e dell’apparato cardiocircolatorio, e la vitamina C, sostanza molto importante nella prevenzione di numerose patologie perché rafforza il sistema immunitario e svolge un’efficace azione antiossidante. Il buon contenuto di fitoestrogeni rende il finocchio un ottimo equilibrante naturale dei livelli degli ormoni femminili, il che lo rende particolarmente utile nello stimolare la produzione di latte nelle donne alle prese con l’allattamento, nel ridurre i disturbi che precedono il ciclo mestruale e nell’alleviare i sintomi della menopausa.
Continua qui
Il finocchio: Proprietà nutrizionali e benefici
Questo ortaggio ha un contenuto calorico molto ridotto, circa 31 calorie per ogni etto, è povero di grassi ma molto ricco di fibre, quindi è un alimento particolarmente indicato per chi tiene alla propria linea. Il finocchio è molto ricco di sali minerali, soprattutto potassio, calcio e fosforo, utili per rinforzare le ossa e per prevenire crampi e stanchezza. Contiene molte vitamine, in particolare la vitamina A, essenziale per proteggere e mantenere sana la pelle e per regolare il funzionamento della retina e della vista, la vitamina B, elemento fondamentale per il corretto funzionamento del sistema nervoso e dell’apparato cardiocircolatorio, e la vitamina C, sostanza molto importante nella prevenzione di numerose patologie perché rafforza il sistema immunitario e svolge un’efficace azione antiossidante. Il buon contenuto di fitoestrogeni rende il finocchio un ottimo equilibrante naturale dei livelli degli ormoni femminili, il che lo rende particolarmente utile nello stimolare la produzione di latte nelle donne alle prese con l’allattamento, nel ridurre i disturbi che precedono il ciclo mestruale e nell’alleviare i sintomi della menopausa.
Continua qui
Carie precoce, tracciata la mappa genetica dei batteri coinvolti
Studiato il Dna dei batteri nella bocca dei bambini di 3-5 anni
Tracciata la firma genetica della carie precoce, quella che compare
prima dei sei anni: con uno studio basato sull'analisi genomica della
saliva, dentisti pediatri Usa hanno visto i batteri più frequentemente
presenti nei bimbi i cui dentini tendono ad ammalarsi presto.
Lo
studio viene presentato in occasione del 47/imo Meeting Annuale della
American Association for Dental Research (AADR), che si tiene a Fort
Lauderdale (Florida), in congiunzione con il 42/imo Meeting Annuale
della Canadian Association for Dental Research (CADR).
La ricerca
è stata condotta da Kimon Divaris della University of North
Carolina-Chapel Hill che ha spiegato all'ANSA: "secondo la definizione
della American Academy of Pediatric Dentistry (AAPD) le carie precoci
del bambino si riferiscono a segni di carie nei denti dei bimbi
under-6".
I bambini 'ereditano' la popolazione batterica della
propria bocca in parte dai genitori, spiega Divaris, (infatti vi è
evidenza di ceppi batterici che ricorrono nei membri di una stessa
famiglia); ma vi è anche una forte influenza ambientale, sia della dieta
sia dei contatti con altri individui e coetanei al di fuori del nucleo
familiare. Tutto ciò fa sì che alcuni bimbi siano più o meno predisposti
alla carie.
Continua qui
sabato 24 marzo 2018
La proteina che frena la crescita dei tumori
Utile anche per la diagnosi
Scoperta una nuova proteina anticancro che frena la crescita e la proliferazione incontrollata delle cellule tumorali nel fegato: si chiama LHPP e potrà essere molto utile anche per una diagnosi precoce di questa forma di tumore.
La ricerca, condotta dall'Università di Basilea e pubblicata sulla
rivista Nature, suggerisce che la proteina potrebbe giocare un ruolo
anche nello sviluppo di altre forme di cancro.
I ricercatori, guidati da Michael Hall, hanno individuato la proteina fra le 4.000 osservate nel tessuto di topi nei quali era stato indotto il tumore del fegato.
Ogni proteina è stata analizzata per gli effetti prodotti nel tessuto
sano e in quello malato ed è emerso in questo modo che la proteina LHPP è
del tutto assente nelle cellule tumorali.
Reintroducendo le informazioni genetiche che permettono di produrre la proteina, i ricercatori hanno visto che preveniva
la formazione del tumore e manteneva le funzioni del fegato. Una
situazione analoga è stata poi osservata in pazienti con lo stesso tipo
di cancro, in cui i livelli di LHPP sono strettamente correlati con la
gravità della malattia e con l'aspettativa di vita.
Continua qui
venerdì 23 marzo 2018
Vado Ligure, Savona: nella stessa clinica quattro pazienti si sono risvegliati dal coma. "È un miracolo"
Nel centro Vada Sabatia di Vado Ligure (Savona), quattro pazienti in questi ultimi mesi si sono risvegliati dal coma, nel reparto che ospita pazienti in gravissime condizioni.
Il Centro Vada Sabatia di Vado Ligure è al centro dello stupore nazionale. Negli ultimi mesi, quattro pazienti si sono svegliati da uno stato di coma profondo. I pazienti erano in coma da anni ma, in maniera del tutto inaspettata, si sono risvegliati. I familiari, commossi, hanno dichiarato: “È un miracolo. Come rinascere e iniziare una nuova vita“.
La storia assume un tratto ancora più “soprannaturale” quando si osserva l’accaduto: oltre al fatto che in pochi mesi quattro pazienti si siano risvegliati da un coma profondo, le 4 persone sono a coppia, ovvero – nella vicenda – sono coinvolti due uomini e due donne. Un vero e proprio stupore ha colpito i familiari e i medici della struttura, che non hanno spiegazioni per il “miracolo”.
Continua qui
domenica 18 marzo 2018
Staminali fermano menopausa
Arriva dalle staminali una speranza per le donne che soffrono di insufficienza ovarica precoce,
condizione che colpisce circa l'1% della popolazione femminile, a volte
in età molto giovanile. Ragazze che entrano in menopausa prestissimo,
talora appena teenager. Senza poter diventare madri e costrette a
sopportare non solo il peso dei sintomi legati alla fine dell'età
fertile, dalle vampate ai problemi intimi e d'umore, ma anche già più a
rischio di patologie cardiovascolari, fratture da osteoporosi e
decadimento cognitivo. Ebbene, un'iniezione nelle ovaie di 'cellule
bambine' prelevate dal midollo osseo delle pazienti potrebbe aiutarle a
ottenere un ringiovanimento ovarico, 'invertendo' gli effetti della
malattia.
Continua qui
Continua qui
Vita da celiaco, alla ricerca del gluten free di qualità
Tanti cibi confezionati (ipercalorici) sugli scaffali, ora finalmente in arrivo anche il fresco
Gluten free, moda o necessità? Dipende. Negli ultimi anni il senza glutine è stato protagonista di una crescita esponenziale, complice l’aumento delle diagnosi di celiachia che sono passate da 60.000 nel 2007 a 180.000 oggi e che ha portato questa patologia ad essere considerata non più malattia rara ma cronica. La relazione annuale del Ministero della Salute al Parlamento, pubblicata recentemente, ha reso noto come questi numeri siano destinati solo a crescere. A causa della vastità e della complessità dei sintomi che contraddistinguono questa patologia – da non confondere con un’intolleranza alimentare, ma una vera e propria malattia del sistema immunitario che si innesca con il glutine e per cui, ad oggi, l’unica cura è la dieta aglutinata – la celiachia è ancora incredibilmente sotto-diagnosticata. Non solo le diagnosi arrivano nella maggior parte dei casi in modo molto tardivo, ma addirittura si stima che un celiaco su quattro non sappia di esserlo.
Non solo celiachia, però. Molte delle patologie intestinali nate negli ultimi anni, come la “Gluten Sensitivity”, sono collegate proprio ad un eccessivo consumo di glutine. I cereali raffinati (specie orzo e grano), molto spesso provenienti da Canada e Stati Uniti, contengono infatti un tasso di glutine di gran lunga più alto rispetto alla quantità media che il corpo umano è in grado di tollerare, trattandosi di una proteina relativamente “nuova” per l’organismo. Persino l’avena, un cereale naturalmente privo di glutine, nelle ricerche svolte in questi due continenti presenta un altissimo tasso di contaminazione da glutine, in particolar modo negli USA. Ne consegue che, pur non presentando una sintomatologia tanto esplicita come spesso accade nel caso della celiachia e nessun appiattimento dei villi intestinali (unico fattore che accerta la diagnosi di malattia celiaca), un consumo costante di questi cereali può portare a disturbi come spossatezza, gonfiore e dolori addominali.
Continua qui
Iscriviti a:
Post (Atom)
Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi
Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...
-
Eh si ! Noi Il cibo lo buttiamo...e in Africa ci sono i bambini che muoiono....di fame...e' assurdo questo...cmq quando leggete la scrit...
-
Ha saputo veramente conquistare i palati degli italiani: il cous cous è un piatto colorato, versatile e adatto a tutte le preparazioni, ...