sabato 1 dicembre 2018

Burro di arachidi: dalla colazione allo spuntino, il grasso che fa bene

Popolarissimo negli USA e sempre più diffuso anche da noi, soprattutto tra gli amanti del fitness, il burro di arachidi è un alimento dalle molteplici proprietà nutrizionali che, nelle dosi giuste, può arricchire positivamente l’alimentazione quotidiana.


Tutti pazzi per il burro d’arachidi. Si tratta sostanzialmente di una crema spalmabile ottenuta dalla macinazione dei semi di arachidi tostati, che vengono poi impastatati. Spesso, per rendere il prodotto più appetibile, il burro di arachidi che si trova in commercio viene addizionato anche di zuccheri, grassi idrogenati, stabilizzanti ed emulsionanti, che declassano di molto il prodotto dal punto di vista della qualità nutrizionale. Ecco perché, prima di acquistarlo, è bene controllare sempre l’elenco degli ingredienti e controllare che il prodotto scelto contenga solo arachidi tostate.

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venerdì 30 novembre 2018

Morbillo, boom di casi nel mondo: 110mila morti nel 2017

Nel mondo il morbillo ha provocato 110mila morti nel 2017, e il numero dei casi è aumentato del 30% rispetto all'anno precedente. Lo afferma un rapporto pubblicato all'Oms, secondo cui dal 2000 oltre 21 milioni di persone sono state salvate dalle vaccinazioni. I casi sono cresciuti in tutte le regioni dell'Oms, tranne nel Pacifico Occidentale, per la scarsa copertura vaccinale. Gli aumenti maggiori in America, Europa e Mediterraneo Orientale.

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lunedì 26 novembre 2018

Patate viola: le fantastiche proprietà e come cucinarle per valorizzare i benefici

Quali sono le proprietà delle varie tipologie di patate viola (vitelotte, violette, turchesa e blu), ma anche consigli e ricette per cucinarle al meglio
Tutti voi conoscete le patate bianche, gialle e probabilmente anche quelle rosse-arancioni ma sapete che esistono anche le patate viola? Scopriamo tutte le loro proprietà e come cucinarle al meglio.
Le patate viola fanno parte, come le più tradizionali patate, della famiglia delleSolanacee. Si tratta di una varietà antica di tubero che proviene dalle Ande peruviane ma che da tempo ormai si coltiva anche in altri paesi, tra cui Francia e Italia, e si sta riscoprendo non solo per il sapore e il colore particolare e accattivante (molto caro ai grandi chef) ma anche per le proprietà.
Sono patate che si caratterizzano non solo per il colore, ma anche per la forma allungata, le piccole dimensioni e la consistenza interna molto farinosa.
In realtà esistono diverse tipologie di patate di color violaceo o blu tra cui:
  • patate vitelotte dette anche patate nere
  • patate violette (che in realtà hanno la polpa gialla)
  • patata turchesa
  • patata blu
Le proprietà delle patate viola È proprio il caratteristico colore violaceo di queste patate a renderle particolarmente interessanti in quanto a proprietà e ad avergli fatto guadagnare il soprannome di patate “salva-salute”. Questi tuberi, infatti, sono particolarmente ricchi di antociani, sostanze dal potere antiossidante che ci proteggono dal rischio di cancro, ictus e malattie cardiache. In realtà gli antociani si trovano numerosi in tutta la frutta e la verdura delle tonalità di colori che vanno dal viola al blu ad esempio i mirtilli, considerate però che le patate viola ne contengono di più (è stato stimato che questi tuberi contengano circa 150 mg di antiossidanti per 100 gr a crudo). Tra l’altro il pigmento presente nella patata viola potrebbe aiutare nella prevenzione dei tumori. Questi tuberi contengono poi molto potassio, altri minerali, e vitamine (in particolare la vitamina C).

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domenica 25 novembre 2018

I paradossi dell’olio di oliva extravergine italiano

Nonostante la forte campagna in favore del consumo di olio extravergine nazionale, non se ne produce abbastanza per tutti e in alcune Regioni resta addirittura invenduto


Il perenne osannante bombardamento sulla salubrità della dieta mediterranea comprende l’invito a consumare olio extravergine di oliva (EVO). Si tratta di un ottimo consiglio che però sembra aver perso il suo fascino. Infatti, paradossalmente, il consumo medio pro-capite degli italiani negli ultimi anni è sceso di circa il 30 % passando da 12 kg a poco più di 8 kg. 
  
Le ragioni di questo calo nei consumi possono essere molteplici: da una parte l’aggressività dei produttori di altri oli (girasole, colza, soia, arachidi, ecc.) proposti, spesso in modo subdolo, come altamente salutari, e dall’altra l’ossessionante invito a consumare soltanto olio di oliva nazionale che è però insufficiente. 

Si calcola infatti che il consumo totale di olio extravergine di oliva in Italiaoscilli tra le 500.000 e le 600.000 tonnellate. Nelle annate “buone” la produzione nazionale è intorno alle 300.000 - 350.000 tonnellate.  Inoltre riusciamo a esportare ogni anno circa 300 – 400 mila tonnellate
  
E’ evidente che qualcosa non quadra e senza le massicce importazioni di olio di oliva dai vari Paesi che si affacciano sul Mediterraneo non avremmo olio a sufficienza per noi e, soprattutto, non ci sarebbe l’olio che la nostra industria olearia propone ai mercati internazionali con la dizione “made in Italy”. 


Ricordiamo che i vari ministri e presidenti del Consiglio che si avvicendano, indipendentemente dal colore politico, osannano la grande capacità del nostro Paese di esportare alimenti nazionali, incluso ovviamente l’olio di oliva, senza spiegare che le materie prime sono spesso d’importazione. 


Il paradosso è che contemporaneamente, in alcune aree geografiche, in particolare in Calabria, un ottimo EVO rimane invenduto nonostante sia offerto a prezzi incredibilmente bassi (circa 4 euro al Kg). 

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lunedì 19 novembre 2018

Pfas, causano infertilità e tumori. Il nuovo studio italiano

Pfas, i famigerati composti perfluorurati, potrebbero essere rischiosi per la riproduzione ma sarebbero alla base anche di disturbi del comportamento nei bambini, di diabete e di alcune forme di cancro.
A lanciare l'allarme è una nuova ricerca condotta dagli scienziati dell'Università di Padova, che hanno studiato il modo in cui i Pfas interferiscono con l'attività ormonale.
Al centro di numerosi dibattiti per via dei casi di contaminazione delle falde acquifere in Veneto, i Pfas sono stati oggetto di studio approfondito da parte dei ricercatori, che hanno valutato lo sviluppo e la funzione testicolare di 212 giovani di età compresa tra i 18 e 20 anni esposti all'inquinamento da Pfas.
Hanno poi confrontato i risultati ottenuti con quelli di un gruppo di controllo, formato da altrettanti ragazzi questa volta non esposti ai composti. I risultati non hanno lasciato spazio a dubbi.

Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...