sabato 8 maggio 2021

Covid, il punto sull’emergenza. Brusaferro: “Mortalità e ricoveri in calo, l’epidemia non riparte. Vaccinarsi è l’antidoto”

Il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità ha fatto un punto sull’emergenza coronavirus: «C’è un aumento tra gli 0 e i 9 anni»

«L’età media dei casi è scesa a 41 anni, quella dei ricoveri a 65». Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, ha fatto un punto sull’emergenza coronavirus nella conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia. Nel suo discorso viene evidenziata la decrescita della curva dei contagi che riguarda tutta Italia e, soprattutto, tutte le singole Regioni. Anche se è stato registrato un aumento dei contagi tra i più giovani: «Tra gli 0 e i 9 anni. I casi tra gli over-80 decrescono più rapidamente delle altre fasce e questo è un effetto delle vaccinazioni». Brusaferro ha poi aggiunto: «In numeri assoluti si è passati da 2.748 a 2.423 ricoverati nelle terapie intensive secondo dati al 5 maggio. Eper le aree mediche da 20.312 a 18.176 ricoverati. Questi sono segnali positivi per quanto riguarda soprattutto la resilienza».

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Sicilia, Sardegna e Valle d'Aosta in arancione


venerdì 7 maggio 2021

CIBI SALUTARI Pasta integrale: calorie e benefici. Fa dimagrire davvero?

Le differenze tra pasta integrale e pasta bianca e qual è la migliore per perdere peso

La pasta integrale è uno degli alimenti “di moda” tra i salutisti, che la preferiscono alla cosiddetta pasta “normale”, ossia quella bianca ottenuta con farina di tipo 00 o tipo 0. Ormai anche i grandi brand si sono “arresi” e hanno cominciato a produrre la pasta scura, seguendo il trend delle richieste dei consumatori che vogliono essere più attenti alla salute, alla linea e all’ambiente. Ma è vero che è più salutare e che fa dimagrire? È giusto preferirla agli altri tipi di pasta? Cerchiamo di capirlo scoprendo come è fatta la pasta integrale e quali sono le sue proprietà e i suoi benefici.

DIFFERENZE TRA PASTA INTEGRALE E PASTA NORMALE —

La differenza fondamentale sta nel modo in cui la pasta viene lavorata. Per ottenere quella integrale, infatti, viene usata la farina integrale che è chiamata così perché i chicchi usati per produrla sono interi, ossia contengono ancora tutte le loro componenti.

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Pasta integrale, perché aiuta a non ingrassare. Contiene vitamine, fibre e sali minerali




mercoledì 5 maggio 2021

L'Italia riapre ai turisti, da metà maggio attivo il «pass verde»

 

Dalla seconda metà di maggio l'Italia riapre ai turisti: «La pandemia ci ha costretto a chiudere, ma siamo pronti a ridare il benvenuto al mondo» dice il presidente del Consiglio, Mario Draghi, annunciando che si potrà tornare a viaggiare in tutto il paese con un «pass verde nazionale» simile a quello introdotto con l'ultimo decreto legge, che consente lo spostamento anche nelle regioni arancioni o rosse, in attesa che entri in vigore il green pass europeo previsto per la metà di giugno.

Dopo aver ripristinato le zone gialle e consentito di tornare al cinema, al teatro, al museo e anche a cena fuori, anche se fino al 1 giugno solo all'aperto, il governo prosegue dunque nella strategia delle riaperture, consapevole che il turismo è una delle chiavi per rilanciare il paese: nel 2020, stando ai dati di Bankitalia elaborati dalla Coldiretti, l'emergenza Covid ha tagliato di circa 26 miliardi le spese dei viaggiatori stranieri in Italia, crollate di quasi il 60% rispetto al 2019.

«Le nostre montagne, le nostre spiagge, le nostre città stanno riaprendo» e «non ho dubbi che il turismo riemergerà più forte di prima» conferma Draghi rivolgendo un appello al resto del mondo: «È arrivato il momento di prenotare le vostre vacanze in Italia, non vediamo l'ora di accogliervi di nuovo». 

Il pass sarà dunque in vigore dal 15 maggio, in attesa che entri in vigore quello europeo a metà giugno, con l'obiettivo di offrire a chi vuole venire in Italia «regole chiare e semplici» per garantire la massima sicurezza, dice il premier dopo la riunione dei ministri del turismo del G20. 

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martedì 4 maggio 2021

Covid-19, dopo l’infezione si è immuni? Il virologo dice che…

Il caso di Fernando Gaviria, il ciclista che si è infettato due volte con il coronavirus, non è unico: "Numeri bassi ma sufficienti a farci domandare perché avvenga questo", sottolinea il professor Clementi

Il caso di Fernando Gaviria, il ciclista colombiano di 26 anni che si è infettato due volte con il coronavirus, ha alimentato dubbi e paure in merito al Covid-19 e alla eventuale immunità dei malati. Quello di Gaviria, infatti, non è stato l’unico caso di reinfezione, anche se si tratta comunque di numeri bassissimi. Ma che cosa si sa ad oggi della immunità al nuovo coronavirus Sars-CoV-2? “Quello della immunità è uno dei temi su cui tutta la comunità scientifica si è più interrogata”, sottolinea a Gazzetta Active il professor Massimo Clementi, Ordinario di Microbiologia e Virologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele e direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Ospedale San Raffaele.

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Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 4 maggio:9.116 nuovi casi e 305 morti

Ieri i nuovi casi sono stati 5.948, le persone decedute 256. Il tasso positività scende al 2,9%

Tornano a salire i casi di Covid registrati in Italia, 9.116 a fronte dei 5.948 di ieri, ma con un numero di tamponi largamente superiore (315.506 contro 121.829) con un tasso di positività che scende dunque al 2,9% (ieri era 4,9%). E' quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute. I morti delle ultime 24 ore sono 305 contro i 256 di ieri, per un totale di 121.738 da inizio pandemia. Cala anche la pressione sulle strutture ospedaliere: i ricoveri  sono 18.176, con un decremento di 219 unità rispetto a ieri, i pazienti in terapia intensiva sono 2.423 (con 136 ingressi del giorno), 67 in meno di ieri. Sempre ieri i nuovi casi erano stati 5.948, e i morti 256.

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Preoccupati per la festa Scudetto Inter? Ma come andò a Napoli dopo la Coppa Italia 2020?

Quanti positivi in più ci sono stati nel 2020 a Napoli dopo i festeggiamenti in piazza per la Coppa Italia? Si può fare un paragone con la festa Scudetto dell'Inter?

Appena è scattata la festa Scudetto dei tifosi dell’Inter in Piazza Duomo domenica scorsa, 2 maggio 2021, nelle menti di molti sono tornate le immagini dei caroselli, dei festeggiamenti e dei bagni nelle fontane dei tifosi del Napoli per la vittoria della Coppa Italia 2020. Vedere scene come queste in un periodo in cui si lotta ancora contro il Covid desta molta preoccupazione e ora siamo tutti in attesa di vedere se quello che è successo a Milano (ma non solo) dopo la vittoria del campionato da parte dei nerazzurri avrà un qualche effetto sulla curva epidemiologica.

Intanto, però, c’è una cosa che possiamo fare e cioè andare a vedere come andò l’anno scorso in Campania dopo i festeggiamenti dei tifosi del Napoli per la conquista della Coppa Italia. La finale si giocò il 17 giugno 2020 allo Stadio Olimpico di Roma. I tempi regolamentari si conclusero sullo 0-0, poi i partenopei la spuntarono ai rigori per 4-2 contro la Juventus grazie agli errori dal dischetto di Dybala e Danilo. Al fischio finale a Napoli e dintorni scattarono i folli festeggiamenti.

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Covid, il virologo spiega la differenza tra malattia e infezione




Positive dopo la seconda dose di vaccino: infettate da mutazioni multiple del virus

Due donne di 51 e 65 anni, in uno studio condotto su 417 persone tutte vaccinate: per loro solo sintomi lievi, risolti in pochi giorni

Due casi di infezione da covid in due persone vaccinate con doppia dose, una di Moderna e l'altra di Pfizer, risultate positive a più di due settimane dal completamento del ciclo vaccinale. E' il risultato di un monitoraggio effettuato dalla Rockefeller University di New York, pubblicato sul New England Journal of Medicine. Lo studio è stato condotto su un gruppo di 417 persone, tutte vaccinate ed ha portato - come detto - alla scoperta di due casi di positività.

Il primo riguardava una donna di 51 anni che aveva ricevuto la prima dose di vaccino il 21 gennaio e la seconda il 19 febbraio. Diciannove giorni dopo la donna ha iniziato ad accisare mal di gola e mal di testa e, dopo essere stata sottoposta a tampone, è risultata positiva ma i sintomi sono rientrati nel giro di una settimana, senza che si rendesse necessario alcun trattamento particolare o ricovero.

L'altra paziente è stata sempre una donna, di 65 anni stavolta, che aveva effettuato il vaccino lo scorso 19 gennaio e la seconda dose il 9 febbraio. Il 16 marzo, poi, ha iniziato ad accusare mal di testa, congestione nasale e affaticamento, risultando positiva a distanza quindi di 36 giorni dal completamento del ciclo vaccinale. Anche per lei, comunque, i sintomi non hanno reso necessario il ricovero e, dopo 3/4 giorni hanno iniziato a risolversi.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...