lunedì 10 maggio 2021

Covid, ecco i sintomi che possono far prevedere la morte o la guarigione di un paziente

Uno studio effettuato su più di 3 mila malati ricoverati in 41 grandi ospedali italiani, permette di stabilire se il ricovero avrà esito infausto o no

Possiamo capire in anticipo che tipo di evoluzione avrà, una volta sviluppato il Covid-19, la malattia nei pazienti? Sembra di sì. Esistono, infatti, degli elementi oggettivi e rilevabili con una certa sicurezza nei malati ricoverati per Sars Cov-2 che ci permettono di capire e prevedere quale sarà l’evento finale: insomma, se quel paziente rischierà di morire oppure se sarà possibile per lui una guarigione e le dimissioni dall’ospedale.

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Covid e il caso Seychelles: perché il virus continua a colpire la nazione più vaccinata al mondo


ETAP, anatomia di un disturbo: cos’è quella fitta al fianco durante la corsa?

Un quadro le cui cause sono ancora da chiarire, nonostante sette atleti su dieci riferiscano di averlo avuto nell’ultimo anno

“L’addome è la tomba del medico”. Tutti gli studenti che indossano il camice bianco per la prima volta se lo sentono ripetere. Fino alla nausea. Eredità della cultura ottocentesca, testimone di quanto all’epoca fosse difficile diagnosticare patologie di quel distretto anatomico. Ancora oggi, nonostante il bagaglio di conoscenze e i progressi tecnologici, l’approccio non è semplice. Dalle malattie che se non trattate hanno prognosi infausta, a quelle benigne e autolimitanti. Come l’occasionale fitta al fianco mentre corriamo, che costringe a fermarci. Di cosa si tratta? La risposta è in un acronimo: ETAP, che tradotto dall’inglese significa dolore addominale transitorio legato all’esercizio fisico. In base alla lingua, la manifestazione ha un nome specifico: side stitch in inglese, point de coté in francese. Sembra un argomento specialistico, riservato ai convegni di chirurgia. In realtà è molto comune.

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Chernobyl, oggi il reattore 4 s'è risvegliato: torna la paura del disastro nucleare

L'allarme degli scenziati di Kiev che ipotizzano la possibilità di rilascio di radioattività: riprese le reazioni di fissione nella centrale nucleare

Torna la paura a Chernobyl. Nel reattore 4 della centrale nucleare, interessata dal più grande disastro civile legato al nucleare nel 1986sono riprese le reazioni di fissione. A lanciare l'allarme sono stati alcuni scenziati di Kiev, la capitale dell'Ucraina, che negli ultimi giorni hanno osservato una ripresa dell'attività del reattore che negli anni '80 aveva fatto tremare il mondo (rischiando di creare condizioni di inabitabilità per secoli fino addirittura alla Germania) determinando una catastrofe nucleare di dimensioni impressionanti.

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“L’Oms ignorò l’allarme virus piegandosi a Pechino

Francesco Zambon, dirigente dell'Organizzazione  mondiale della sanità  si è dimesso dopo che l'istituto ha insabbiato la sua ricerca sulla pandemia, ignorando i segnali di allarme evidenti già a inizio gennaio 2020

ROMA. «Il Covid è stato segnalato in Cina il 31 dicembre 2019 quando l’ufficio Oms di Pechino venne a conoscenza di circa 27 casi di polmonite di eziologia sconosciuta. C’è stato però detto che non c’era alcuna prova di trasmissione da uomo a uomo». E ancora: «L’Italia non era del tutto impreparata a un’epidemia quando arrivarono le prime notizie dalla Cina. 

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Covid, Zambon: "Guerra doveva informare Speranza su rapporto Oms"

sabato 8 maggio 2021

LE PROPRIETA' DEL CARDO MARIANO, GRANDE ALLEATO DEL FEGATO

Il Cardo mariano è una pianta officinale dall'aspetto robusto e dal fusto eretto e spinoso, usata fin dall'antichità per le innumerevoli proprietà antiossidanti e epatoprotettive. 

Il Cardo mariano (Silybum marianum) è una pianta erbacea biennale della famiglia Asteracee che cresce spontaneamente lungo i sentieri di campagna assolati, nei campi da pascolo e nei ruderi. Molto diffusa in Italia e particolarmente nel centro-sud, fiorisce in primavera con fiori di un bel colore violaceo-purpureo e con frutti dalla forma allungata che maturano in estate. 

CARATTERISTICHE E COLTIVAZIONE

I fiori: Simili a quelli del carciofo sono ermafroditi e fioriscono in primavera da aprile a maggio del secondo anno mentre, durante il primo anno, la pianta non fiorisce e non produce il caratteristico fusto eretto. I fiori sono circondati da bratee spinose riuniti in grandi capolini.

Le foglie: Lucide e dal colore verde intenso hanno grandi venature biancastre con grandi spine difficili da maneggiare e che richiedono l'uso di guanti di protezione.

I frutti: (acheni) Dalla forma oblunga, maturano in piena estate e si possono estrarre i semi necessari alla propagazione. Vengono raccolti alla fine della fioritura quando i capolini iniziano ad aprirsi tra luglio ed agosto e possono essere piantati direttamente nel terreno senza particolari difficoltà, sia a scopo ornamentale che officinale. 

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Covid, il punto sull’emergenza. Brusaferro: “Mortalità e ricoveri in calo, l’epidemia non riparte. Vaccinarsi è l’antidoto”

Il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità ha fatto un punto sull’emergenza coronavirus: «C’è un aumento tra gli 0 e i 9 anni»

«L’età media dei casi è scesa a 41 anni, quella dei ricoveri a 65». Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, ha fatto un punto sull’emergenza coronavirus nella conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia. Nel suo discorso viene evidenziata la decrescita della curva dei contagi che riguarda tutta Italia e, soprattutto, tutte le singole Regioni. Anche se è stato registrato un aumento dei contagi tra i più giovani: «Tra gli 0 e i 9 anni. I casi tra gli over-80 decrescono più rapidamente delle altre fasce e questo è un effetto delle vaccinazioni». Brusaferro ha poi aggiunto: «In numeri assoluti si è passati da 2.748 a 2.423 ricoverati nelle terapie intensive secondo dati al 5 maggio. Eper le aree mediche da 20.312 a 18.176 ricoverati. Questi sono segnali positivi per quanto riguarda soprattutto la resilienza».

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Sicilia, Sardegna e Valle d'Aosta in arancione


venerdì 7 maggio 2021

CIBI SALUTARI Pasta integrale: calorie e benefici. Fa dimagrire davvero?

Le differenze tra pasta integrale e pasta bianca e qual è la migliore per perdere peso

La pasta integrale è uno degli alimenti “di moda” tra i salutisti, che la preferiscono alla cosiddetta pasta “normale”, ossia quella bianca ottenuta con farina di tipo 00 o tipo 0. Ormai anche i grandi brand si sono “arresi” e hanno cominciato a produrre la pasta scura, seguendo il trend delle richieste dei consumatori che vogliono essere più attenti alla salute, alla linea e all’ambiente. Ma è vero che è più salutare e che fa dimagrire? È giusto preferirla agli altri tipi di pasta? Cerchiamo di capirlo scoprendo come è fatta la pasta integrale e quali sono le sue proprietà e i suoi benefici.

DIFFERENZE TRA PASTA INTEGRALE E PASTA NORMALE —

La differenza fondamentale sta nel modo in cui la pasta viene lavorata. Per ottenere quella integrale, infatti, viene usata la farina integrale che è chiamata così perché i chicchi usati per produrla sono interi, ossia contengono ancora tutte le loro componenti.

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Pasta integrale, perché aiuta a non ingrassare. Contiene vitamine, fibre e sali minerali




Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...