domenica 23 maggio 2021

Perché i kiwi non sono considerati vegani?

C'entra con le api.

I kiwi non sono l'unico alimento che è in contrasto con questa regola. Così come mandorle e avocado, e anche altri.

I kiwi, come la maggior parte dei frutti prodotti in commercio, vengono solitamente coltivati ​​in monocolture dove sono l'unico raccolto coltivato in una fattoria e possono essere l'unico raccolto coltivato nella zona. Questo pone un problema.

Le viti di kiwi sono disponibili in varietà maschili e femminili con il maschio che produce polline e la femmina che produce frutti. Per ottenere i kiwi più avanti nella stagione, i fiori femminili devono essere esposti al polline. Questo è ciò che fanno le api, portando il polline dai fiori maschili a quelli femminili mentre raccolgono il nettare.

Il problema è che le api non possono vivere vicino ai kiwi. Morirebbero di fame perché ci sono solo fiori (e nettare associato) per un breve periodo di tempo ogni anno. Pertanto, i coltivatori di kiwi assumono apicoltori per portare gli alveari durante la stagione della fioritura. L'apicoltore sposta gli alveari su colture diverse durante tutto l'anno. In un ambiente naturale, fiori diversi (molti dei quali non agricoli) sbocciano in momenti diversi, consentendo alle api di nutrirsi in ogni stagione tranne l'inverno.

E molti vegani si oppongono a questo uso degli animali per produrre frutta. Non mangiano neanche il miele.

Fonte

Camminare per dimagrire: a volte meglio della corsa

Chiariamo innanzitutto che qualunque attività si scelga - correre o camminare - non si sbaglia. Entrambe infatti sono esercizi aerobici che hanno un impatto positivo sulla salute, come provato da innumerevoli studi scientifici.

Fare regolare attività fisica riduce il rischio di incorrere in malattie anche gravi e lo fa innanzitutto agevolando la perdita del grasso corporeo o, per chi di grasso non ne ha, a preservare il peso corretto in rapporto ad età e caratteristiche fisiche.

Quale delle due attività allora aiuta a perdere più peso?

 

Trekking

L’escursionismo è particolarmente efficace per bruciare calorie.

Il consumo di calorie durante l’escursione è direttamente correlato alla durata dell’escursione e al peso corporeo.

Ad esempio, un escursionista di circa 60 kg può bruciare circa 175 calorie durante un’escursione di mezz’ora, mentre un escursionista con un peso di 80 kg nello stesso trekking può riuscire a perdere anche 250 calorie.

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Sorsi di Benessere - Depurarsi con acqua, fragole, basilico e succo d'aloe

Video

 

sabato 22 maggio 2021

Frosinone, positivo al Covid va a fare una passeggiata e poi entra alle Poste: denunciato

Un uomo di Frosinone, positivo al Covid, è stato denunciato dalla Polizia di Stato per aver violato la quarantena obbligatoria. Il contravventore, nonostante fosse consapevole di aver contratto il coronavirus, è uscito di casa per andare alle Poste. La chiamata agli agenti è stata effettuata da alcuni cittadini presenti all’ufficio postale, allarmati dalla presenza di una persona che si è dichiarata positiva.

Positivo al covid, esce di casa per andare alle Poste. È scattata l'ennesima denuncia da parte della Polizia di Stato, dopo che un uomo di Frosinone, nonostante fosse consapevole di aver contratto il coronavirus, ha violato l'isolamento obbligatorio per andare all'ufficio postale del capoluogo. "In questo periodo di pandemia – si legge in una nota diffusa dalla Questura a seguito di quanto accaduto –  si è assistito al ripetersi di numerosi comportamenti individuali irresponsabili e contrari alle disposizioni anti-contagio, nei confronti dei quali, la Questura ha sempre mantenuto un alto livello di attenzione per contrastarli non solo in chiave sanzionatoria ma soprattutto preventiva, con l’obiettivo di tutelare la salute e la sicurezza di tutti i cittadini".

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Rifiutano vaccino covid, Rsa sospende 18 operatori no vax: restano senza stipendio

La struttura ha agito in base alla nuova normativa in materia introdotta dal Decreto legge di aprile che prevede l’obbligo vaccinale per medici, infermieri e operatori socio sanitari sia in ospedale che nelle Rsa. “Chi ha deciso di non vaccinarsi costituisce una possibile fonte di rischio per la struttura in cui lavora”, ha spiegato la direttrice della Rsa.

Stop ai no vax in corsia e nelle Rsa, 18 operatori socio-sanitari sono stati sospesi dal loro lavoro senza stipendio perché si sono rifiutati di sottoporsi a vaccino anti covid nonostante le sollecitazioni a vaccinarsi. È accaduto in Veneto dove la direzione di una grande struttura locale che raccoglie diverse case di cura per anziani ha deciso una azione drastica per evitare qualsiasi rischio di contagio interno. È stata una decisione “grave e di difficilissima adozione” ma necessaria perché avrebbero rappresentato una “possibile fonte di rischio” contagio, così la direzione della “Pia Opera Ciccarelli”, fondazione di San Giovanni Lupatoto, ha spiegato la scelta di sospensione il proprio gruppo di lavoratori.

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Bollettino Coronavirus Italia, oggi 4.717 contagi su 286.603 tamponi e 125 morti per Covid: i dati di sabato 22 maggio

Nelle ultime 24 ore ne sono stati registrati 4.717 contagi di Coronavirus in tutta Italia, in leggera diminuzione rispetto ai 5.218 di ieri. È quanto emerge dal bollettino di oggi, sabato 22 maggio, del Ministero della Salute. Il tasso di positività si attesta al 1,6% (-0,3%). In calo il numero dei morti: 125 vittime Covid nelle ultime 24 ore.

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Attacchi di fame, cosa mangiare per non ingrassare? Risponde la nutrizionista

I consigli della dottoressa Leda Roncoroni per placare gli attacchi di fame, spesso nervosa, senza intaccare la linea

Attacchi di fame quando si è a dieta, di corsa o semplicemente un po’ sotto stress: che cosa mangiare per non ingrassare? E come fare in modo da limitare questi episodi? “Prima di tutto ricordiamoci di fare tre pasti e due spuntini ogni giorno, uno al mattino e uno al pomeriggio, altrimenti sarà normale che ci prendano degli attacchi di fame“, premette a Gazzetta Active la dottoressa Leda Roncoroni, biologa nutrizionista, responsabile dell’ambulatorio di nutrizione presso il Centro per la Prevenzione e Diagnosi della Malattia Celiaca della Fondazione IRCCS Ca’ Granda – Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.

TRE PASTI E DUE SPUNTINI AL GIORNO —

La regola dei cinque pasti e spuntini quotidiani, mantra di molti nutrizionisti, potrebbe spaventare qualcuno, facendogli pensare di assumere alla fine più calorie, ma così non è, assicura la dottoressa Roncoroni: “Il bilancio energetico deve essere corretto e ben distribuito: se non si fanno tre pasti completi e due spuntini, uno spezzafame può fare ben poco. Inoltre fare cinque pasti al giorno permette di tenere sotto controllo non solo la fame, ma anche la glicemia, l’insulina e le conseguenti richieste ormonali regolate dal nostro sistema endocrino”, chiarisce la nutrizionista. “Come noto, la prima colazione e il pranzo dovrebbero essere i pasti più ricchi. Ma se si saltano, o anche se si saltano gli spuntini, si finisce per arrivare a cena affamati, proprio quando sarebbe meglio mangiare meno perché poi non si consuma, ci si corica e si accumulano grassi”.

ATTACCHI DI FAME: COSA MANGIARE PER NON INGRASSARE? —

Fatte queste premesse, quali sono degli spuntini salutari che possono placare gli attacchi di fame senza intaccare la linea, soprattutto se siamo a dieta? “Un ottimo spezzafame è il pinzimonio: carote, sedano, rapanelli, finocchi con olio extravergine di oliva e un pizzico di sale sono ottimi in qualunque momento della giornata, sono sani e permettono di placare quegli attacchi di fame, talvolta nervosa, che possono capitare a tutti. Il pinzimonio riempie ma non ci appesantisce caloricamente”, suggerisce la dottoressa Roncoroni.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...