venerdì 29 ottobre 2021

La leucemia: un cancro silenzioso che si manifesta con questi sintomi

 

Rash cutaneo. Bollicine. Rossore generalizzato. Possono essere tutti i sintomi di una reazione allergica a un nuovo prodotto cosmetico per esempio. In alcuni casi, però, le eruzioni cutanee possono essere il sintomo di qualcosa di ben peggiore: il cancro. Il problema? Le eruzioni cutanee che sono segnale di tumore assomigliano moltissimo ai classici, banali problemi di pelle. E quindi è facile confondere le due cose e non diagnosticare in tempo il tumore.

Per esempio, le eruzioni cutanee cancerose che tendono al rosso, sono molto simili a quelle della psoriasi o dell’eczema, hanno confermato anche gli esperti. Provocano chiazze rosse, prurito, bruciore, pelle secca e screpolata. Questo tipo di eruzione dura più delle normali anomalie temporanee della pelle e aumenterà di dimensioni con il progredire del cancro. Ma l’eruzione cutanea di tipo canceroso non scompare con trattamenti topici come invece accade per le eruzioni cutanee più innocue. ‘’Bisogna trattare questo argomento con molta cautela – ha fatto sapere al Sun Walayat Hussain, portavoce dell’Associazione britannica dei dermatologi – non dobbiamo creare allarme tra le persone ma solo renderle consapevoli”.

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Covid, chi sono i super-resistenti al virus che non si ammalano

Ci sono delle persone considerate super-resistenti al Covid, che di conseguenza non si ammalano mai. Chi sono queste persone?

Covid, chi sono i super-resistenti al virus che non si ammalano

Esistono persone che non hanno bisogno del vaccino per proteggersi dal Covid, perché sono resistenti al Coronavirus e non si ammalano. È stato avviato uno studio per scoprire chi sono le persone che non rischiano neanche di avere un lievissimo sintomo. Questa ricerca, coordinata dall’Università di Melbourne e dalla Fondazione per la ricerca biomedica dell’Accademia di Atene, è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature Immunology. “La variabilità clinica in risposta all’infezione, virale o meno, può essere spiegata, almeno in alcuni individui, da fattori genetici umani” hanno spiegato i ricercatori.

Ci sono state tante famiglie che si sono infettate ma una sola persona non si è contagiata. Questo vuol dire che “alcuni individui altamente esposti possano essere resistenti all’infezione con questo virus“. Gli scienziati hanno esaminato alcuni casi di suscettibilità geneticamente determinata a esiti gravi di due malattie infettive, ovvero la tubercolosi e il Covid, coprendo in modo più approfondito tre casi noti di resistenza congenita alle infezioni. Hanno considerto i geni “candidati” direttamente rilevanti per la resistenza all’infezione di Coronavirus e hanno proposto “una strategia per il reclutamento e l’analisi genetica di individui che sono naturalmente resistenti all’infezione del virus“. 

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Piemonte resta in zona bianca. Cirio: “Occupazione posti letto molto bassa grazie al vaccino”

PIEMONTE – Anche la prossima settimana il Piemonte resterà in zona bianca. Secondo il pre-report del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità sull’emergenza covid, infatti, nella settimana 18-24 ottobre, in Piemonte il numero dei nuovi casi e dei focolai cresce, come nel resto del territorio nazionale. L’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi passa da 0.91 a 1.08, ma la percentuale di positività dei tamponi si conferma all’1% e resta stabile il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e dei posti letto ordinari, che per entrambi è del 3% (tra le più basse in Italia). Resta ampiamente sotto la soglia di allerta anche il valore dell’incidenza, che si attesta ad oggi a 36,16 casi ogni 100 mila abitanti.

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giovedì 28 ottobre 2021

Coronavirus, oggi in Italia 4.866 casi e 50 morti per Covid, Gimbe: “Si inverte curva contagi in Italia, calo vaccini”: ultime notizie e bollettino

"Curva dei contagi invertita in Italia, +43% nuovi casi, bisogna accelerare su terza dose": è questo l'avvertimento di Gimbe sull'andamento del Covid in Italia. Il bollettino con i contagi Covid oggi: 4.866 contagi e 50 decessi. Si va verso la terza dose di vaccino per tutti, Figliuolo: "Obiettivo 90% vaccinati con doppia dose". Oggi Aifa valuterà i richiami per chi ha ricevuto il vaccino Johnson&Johnson a cui l'Italia darà precedenza, secondo Sileri. Focolaio a Trieste tra i No Green Pass, l'Europa indaga su furto dei codici che permettono la generazione dei QR code per i green pass dopo il caso del certificato falso attribuito a Hitler. L'italiana Sogei ha già annullato tutti i green pass generati con quelle chiavi.


Macchinista va al lavoro col green pass scaduto: rimandato a casa e treno soppresso

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Quali sono le province dove stanno aumentano i contagi Covid regione per regione

Germania l’incidenza Covid aumenta a 130 casi ogni 100mila abitanti, i medici: “Situazione critica”



Contagiati a festa 50 anni nozze, 4 finiscono in rianimazione

Sono anziani, portati direttamente in terapia intensiva

Quattro anziani, tre uomini e una donna, sono rimasti contagiati dal Covid durante una festa per i 50 di un matrimonio e dopo essere giunti all'ospedale di Padova sono stati trasferiti quasi all'istante in terapia intensiva.

Hanno età tra i 70 e gli 80 anni, e sono gravi, conferma l'Azienda Ospedaliera di Padova.

Tra loro anche una delle coppie che festeggiava l'anniversario di nozze.

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Covid, Icardi a Telenord: "Su 50 ricoverati al San Martino, solo uno è vaccinato"

Genova - Il direttore generale dell'Istituto di Igiene del Policlinico: "Ci piacerebbe che gli indecisi si convincessero. Il 90% sarebbe un traguardo eccezionale"


Su cinquanta persone ricoverate per Covid al San Martino di Genova, solo una è vaccinata. Lo dice Giancarlo Icardi, direttore generale dell'Istituto di Igiene del Policlinico San Martino , ospite questa mattina degli studi di Telenord.

"Tutti tranne uno sono soggetti non vaccinati - spiega il professore - sia quelli nel reparto di media intensità che in quello di terapia intensiva. E' vero che il vaccinato può contagiarsi e che può avere una sintomatologia ma se ne sta a casa. Chi invece non è vaccinato può finire in terapia intensiva".

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Trieste, non vaccinate le 46 persone positive al Covid dopo manifestazioni no Green pass

confermarlo è Fabio Barbone, l'epidemiologo che guida la task force anti-Covid in Friuli-Venezia Giulia e che ha parlato del "focolaio più importante in regione". Si tratta, ha spiegato, di manifestanti che per giorni sono scesi in piazza “senza mascherina, trascorrendo molto tempo assieme, gomito a gomito”. Oltre Trieste e Gorizia, il focolaio comprenderebbe anche casi a Udine e Pordenone


Le 46 persone che hanno contratto il coronavirus tra Trieste e Gorizia, dopo aver partecipato alle manifestazioni no Green pass dei giorni scorsi, sono tutte non vaccinate. A confermarlo è Fabio Barbone, l'epidemiologo che guida la task force anti-Covid in Friuli-Venezia Giulia. Si tratta, ha spiegato, di manifestanti che per giorni sono scesi in piazza “senza mascherina, trascorrendo molto tempo assieme, gomito a gomito, a contatto anche con gente da fuori, in un periodo in cui il virus già a fine agosto aveva iniziato a circolare di più rispetto a fine giugno e luglio. Se c'era anche qualcuno asintomatico, il virus si è diffuso più facilmente. È la tempesta perfetta".

Il "focolaio più importante in regione"

Tra le persone positive, una risulta ricoverata in ospedale. Ci sono otto lavoratori portuali, sette a Trieste e uno a Monfalcone (Gorizia), e una decina di casi secondari. Già nelle scorse ore il professor Barbone aveva parlato del "focolaio più importante in regione", individuato "dopo un processo di contact tracing abbastanza complesso da parte del dipartimento di Prevenzione di Trieste e Gorizia". Aveva anche invitato le persone a partecipare e condividere le informazioni. 

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