venerdì 7 gennaio 2022

VACCINO anti-COVID: perché ad alcuni fa male e ad altri no? L'esperto spiega tutto

Il vaccino anti-COVID è fondamentale per proteggersi in questa fase in cui la variante Omicron sta circolando tantissimo.
Ma sappiamo anche che la vaccinazione ad alcuni fa male, ovvero provoca effetti e ad altri no. Perché?

Il quotidiano Repubblica, nella sua edizione on line, ha intervistato Fausto Baldanti, responsabile del Laboratorio di Virologia molecolare del Policlinico San Matteo di Pavia.

Intanto precisiamo il fatto che gli effetti collaterali più comuni risultano i seguenti:

1) dolore al braccio della puntura (oltre 50% dei casi);

2) momentaneo aumento della temperatura corporea (40%);

3) male alla testa (30%)

4) stanchezza e spossatezza per circa 24 ore;

5) dolori muscolari e/o ossei fino al giorno seguente.

Alcuni pazienti, per fortuna, non sento niente. Ma allora, a costoro il vaccino ha fatto meno effetto rispetto a chi percepisce dei disturbi? No, in quanto le conseguenze dipendono dalla reazione immunitaria del singolo.

In particolare, l'esperto afferma le persone che sentono i maggiori effetti avversi sono i giovani e, in genere, gli under-50. Questi ultimi hanno difese immunitarie molto forti e gli anticorpi, non appena vedono il siero, lo percepiscono come nemico estraneo e quindi lo attaccano con violenza. Questo fa sì che l’organismo sia estremamente pronto qualora dovesse davvero incontrare Sars-CoV-2, poiché riuscirebbe a bloccarlo all'ingresso delle mucose nasali.

Per questo motivo, chi ha ricevuto tre dosi di vaccino è per la stragrande maggioranza asintomatico o con sintomi assai lievi. Solo in rarissimi casi può sfociare in polmonite interstiziale bilaterale, ma esclusivamente se la persona è particolarmente immunodepressa.

Gli anziani, solitamente, non percepiscono alcun effetto collaterale, ma ciò non toglie che non siano protetti: le loro difese immunitarie sono meno efficienti di quelle dei ragazzi e quindi è possibile che i loro organismi reagiscano in maniera meno brusca.

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giovedì 6 gennaio 2022

Coronavirus, nuovo picco di contagi: 219.441 in un giorno, oltre 50 mila in Lombardia. 198 i morti

Sono 177 le nuove persone positive al virus che nell’ultima giornata hanno fatto ingresso in terapia intensiva (ieri 132). Salgono anche i reparti ordinari: +463 unità

Il bollettino del 6 gennaio 2022

Continuano a salire i casi Coronavirus in Italia. Secondo il bollettino giornaliero diffuso dalla Protezione Civile e dal ministero della Salute oggi, 6 gennaio, si registrano 219.441 nuovi contagi. Un nuovo numero record che arriva dopo i 189.109 casi in 24 ore segnalati dal bollettino di ieri e che segna la regione Lombardia come il territorio più colpito dalla diffusione: 52.693 positivi in un giorno. Il dato sui decessi riporta nelle ultime 24 ore 198 morti legate al virus. Ieri le vittime erano state 231due giorni fa 259.

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Covid Italia, "+153% contagi in una settimana"

Report Gimbe: oltre 810mila nuovi casi nella settimana 29 dicembre-4 gennaio, l'esplosione in tutte le regioni. +8,9% dei decessi

Oltre 810mila nuovi contagi Covid, con un +153% in una settimana. E' quanto emerge dal monitoraggio della Fondazione Gimbe che rileva, nella settimana 29 dicembre-4 gennaio, un’esplosione dei nuovi casi in tutte le regioni rispetto alla settimana precedente e un ulteriore aumento dei decessi (1.102 vs 1.012). In sette giorni raddoppiano i casi attualmente positivi (1.265.297 vs 598.868) e le persone in isolamento domiciliare (1.250.993 vs 587.634), e continuano a salire i ricoveri con sintomi (12.912 vs 10.089) e le terapie intensive (1.392 vs 1.145)

In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni: Decessi: 1.102 (+8,9%); Terapia intensiva: +247 (+21,6%); Ricoverati con sintomi: +2.823 (+28%); Isolamento domiciliare: +663.359 (+112,9%); Nuovi casi: 810.535 (+153,1%); Casi attualmente positivi: +666.429 (+111,3%).

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mercoledì 5 gennaio 2022

Agenas, 13 regioni sale occupazione reparti, Val d'Aosta 47%

Occupazione intensive cresce in 6 regioni

(ANSA) - ROMA, 05 GEN - A livello nazionale il tasso di occupazione di posti letto nei reparti ospedalieri sale al 20% e, in 24 ore, cresce in 13 regioni, raggiungendo livelli più critici in Valle d'Aosta (47%), Calabria (32%), Liguria (31%) e Umbria (con +3% raggiunge il 27%).

A crescere sono anche: Abruzzo (al 16%), Campania (19%), Emilia Romagna (18%), Lazio(20%),Lombardia (22%), Piemonte (24%), Puglia (12%), Sicilia (24%), Toscana (16%).

Stabili oltre soglia del 15%: Basilicata (20%), Friuli (24%), Marche (23%), PA Bolzano (17%), Sicilia (24%),Veneto (20%). Il tasso è in calo nella PA Trento (al 19%) e Sardegna (9%). Questi i dati Agenas del 4 gennaio.

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Covid oggi Italia, "in una settimana +25,8% ricoveri"



Covid, oggi in Italia 189.109 casi e 231 morti: super Green Pass al lavoro, atteso Cdm: news e bollettino

Ultimi aggiornamenti sull'emergenza Covid-19 in Italia e nel mondo di oggi, mercoledì 5 gennaio 2021. Il bollettino dei contagi di oggi: oltre 16mila casi in Veneto e Toscana, 5.514 in Puglia, 2.147 nelle Marche. Al via la cabina di regia a P.Chigi, poi  incontro governo-regioni e Cdm: tra le possibili misure, Super Green Pass sul posto di lavoro e obbligo vaccino per fragili e over 60. Rientro a scuola, Governo tira dritto: no a rinvii e si riparta il 10 gennaio. Siglato l'accordo tra Figliuolo e le farmacie per le mascherine Ffp2 al prezzo calmierato di 75 centesimi. Prosegue, intanto, la campagna di vaccinazione: 46.484.456 gli immunizzati, quasi 21 milioni le terze dosi. Cdm atteso per le 17.30


Nel mondo 292.560.622 contagi e 5.449.495 morti per Covid. USA, variante Omicron responsabile del 95 per cento dei contagi. Record di casi in Francia, 300mila in 24 ore. 

Gran Bretagna, a Londra 1 persona su 10 è stata contagiata dal Covid


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Rasi: Omicron sfugge ai tamponi rapidi, 1 su 2 è un falso negativo

Consulcesi, il ruolo degli operatori sanitari centrale per le valutazioni

Omicron sfugge ai tamponi rapidi che rischiano di diventare inutili.

Quasi 1 su 2 è infatti un falso negativo. E' quanto afferma Guido Rasi, consulente del commissario per l'emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo e direttore scientifico di Consulcesi.

"Con la variante omicron destinata a diventare predominante - dichiara - i tamponi antigenici rapidi rischiano di diventare inutili. La nuova versione del virus Sars-CoV-2 sembra in grado di sfuggire con maggior frequenza ai test diagnostici oggi più utilizzati". E aggiunge: "Ora più che mai è fondamentale che gli operatori sanitari continuino a tenersi aggiornati sull'evoluzione del virus e sulle conoscenze sia in campo diagnostico che terapeutico". 

Che i tamponi antigenici rapidi siano poco sensibili e quindi poco attendibili nel rilevare la positività alla variante omicron lo ha anche sottolineato la Food and drug administration (Fda). "Dati preliminari indicano che circa il 40% delle persone positive alla variante omicron può risultare negativo ai test rapidi, quasi 1 su 2", spiega Rasi secondo cui la "perdita" di affidabilità dei test antigenici rapidi potrebbe rendere "più complicato e difficile" contenere la pandemia. 

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La paralisi nel sonno è un nuovo sintomo associato alla variante Omicron: cos’è e come si manifesta

Con la diffusione della variante Omicron nel Regno Unito si stanno registrando sempre più casi di paralisi nel sonno. Ecco cos’è questo sintomo e cosa provoca.

Tra i nuovi sintomi associati alla variante Omicron (B.1.1.529) del coronavirus SARS-CoV-2 figura anche la famigerata “paralisi nel sonno”, un disturbo che impedisce di muoversi e parlare al risveglio o appena prima di andare a dormire. Il Sistema Sanitario Nazionale britannico (NHS) descrive tale esperienza sottolineando che “può essere spaventosa”, ma che fortunatamente “è innocua e la maggior parte delle persone la sperimenterà solo una o due volte nella vita”. Dallo scoppio della pandemia di COVID-19, tuttavia, questa condizione si sta manifestando più frequentemente, con un significativo incremento registrato nelle ultime settimane, proprio in concomitanza col dilagare della nuova variante emersa in Sudafrica. Basti pensare che il 4 gennaio nel Regno Unito sono stati registrati ben 218mila nuovi casi di positività, di gran lunga il picco record giornaliero dall'inizio della pandemia.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...