Sono il “ritratto della salute”. Giovani, sani, senza fattori di
rischio cardiovascolare di alcun genere: non hanno la pressione alta o
il colesterolo in eccesso, non soffrono di diabete, non fumano. Eppure,
molti hanno già i primi segni di aterosclerosi e quindi sono a maggior
rischio di infarti e ictus: colpa del grasso “che non si vede”, quello
che si accumula attorno agli organi interni ed è molto pericoloso per la
salute di cuore e vasi. Lo dimostra una ricerca presentata al Canadian
Cardiovascular Congress 2011 , secondo cui per capire se siamo “grassi
dentro” basta misurare il girovita.
STUDIO – A questa conclusione i ricercatori dell'Istituto di Cardiologia
dell'università del Quebec sono arrivati analizzando a fondo poco meno
di duecento giovani dai 18 ai 35 anni, per metà uomini e metà donne, che
non avevano alcun fattore di rischio classico né una storia familiare
di malattie cardiovascolari. I volontari sono stati misurati per
stabilire l'indice di massa corporea e il girovita, ma soprattutto sono
stati sottoposti a un'accurata risonanza magnetica per verificare la
presenza di aterosclerosi a livello delle carotidi, le arterie che
portano il sangue verso il cervello; attraverso la risonanza, inoltre, i
ricercatori hanno quantificato con precisione il grasso sottocutaneo e
quello viscerale che “copre” gli organi del torace e dell'addome.
«Abbiamo visto che molti giovani senza apparenti fattori di rischio
avevano già i primi segni di aterosclerosi: erano coloro con una maggior
quantità di grasso viscerale – racconta Eric Larose, il cardiologo che
ha coordinato la ricerca –. Non si tratta di persone obese, né con un
indice di massa corporea preoccupante: i nostri risultati dimostrano che
bisogna guardare al di là di questi semplici parametri e valutare
piuttosto il “grasso nascosto”, perché chi ne ha in maggior quantità ha
inevitabilmente più segni di aterosclerosi e quindi un rischio più
elevato di infarti e ictus». Tra l'altro, segnala il cardiologo, questi
dati confermano ricerche precedenti condotte sulle autopsie di ragazzi
americani morti in guerra o in incidenti stradali, secondo cui
addirittura l'80 per cento dei giovani adulti apparentemente sani ha
segni di aterosclerosi nelle arterie.
Continua
qui