venerdì 30 settembre 2016

Il reggiseno aumenta il rischio di cancro al seno

Il reggiseno aumenta esponenzialmente il rischio di cancro al seno, soprattutto se è stretto e indossato per molte ore al giorno. Ecco cosa hanno scoperto gli scienziati e come rimediare
Il cancro al seno è una delle principali cause di morte tra le donne nel mondo. E’ anche una delle condizioni più diagnosticate e più trattate. Purtroppo, la maggior parte delle donne non hanno idea che evitare di indossare un reggiseno possa avere un grande impatto sulla probabilità di sviluppare il cancro al seno.
Probabilmente non avrete sentito parlare di un recente studio condotto dal Brasile, pubblicato nel maggio 2016 nella rivista Advances in Oncology Research and Treatments. Intitolato, “Indossare un reggiseno stretto per molte ore al giorno è associato ad aumentato rischio di cancro al seno“, lo studio fa eco ad un altro studio recente, fatto nel 2015 in Kenya, che ha anche confermato il collegamento reggiseno-cancro. [1]
“Questo studio ha dimostrato l’esistenza di una relazione tra l’uso di un reggiseno stretto indossato per molte ore al giorno e il rischio di cancro al seno nelle donne pre e post-menopausa.”
Studi dal Venezuela, Scozia e dalla Cina sono concordi. Indossare reggiseni stretti per molte ore ogni giorno è una delle principali cause di cancro al seno. [2]

Ma probabilmente non avete sentito parlare di niente di tutto questo. E con l’0ttobre rosa (30 giorni dedicati alla prevenzione del tumore al seno) appena dietro l’angolo, vogliono che apriate le vostre borse, non la vostra mente. Il cancro è un grande business, e la beneficenza rosa viene fatta da donne che camminano e corrono per una cura, mentre indossano reggiseni che provocano il cancro!

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mercoledì 28 settembre 2016

Oms, 92% della popolazione mondiale respira aria inquinata

Sono 6,5 milioni/anno le morti per inquinamento outdoor e indoor

Il 92% della popolazione mondiale vive in aree in cui l'inquinamento atmosferico supera il limite massimo stabilito dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). A dirlo è un nuovo studio della stessa Oms, che offre una mappa interattiva sulla qualità dell'aria in tremila città.

Sono tre milioni le morti associabili ogni anno all'inquinamento atmosferico all'aperto, ma anche l'aria che si respira al chiuso, in casa e nel luogo di lavoro, può essere ugualmente letale. Nel 2012 l'Oms stima che siano 6,5 milioni - pari all'11,6% del totale - i decessi associati all'inquinamento indoor e outdoor.

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Tumori, mille nuovi casi al giorno. In aumento tra le donne, in calo tra gli uomini

 

 

lunedì 26 settembre 2016

Fegato – 10 cibi per disintossicarlo e rigenerarlo

Il fegato, un organo con peso di circa 2 chili negli adulti sani, è la ghiandola più grande del corpo ed una delle più importanti. E ‘ responsabile di molte importanti funzioni relative alla digestione, al metabolismo e al deposito delle sostanze nutritive di cui il corpo ha bisogno per sopravvivere.
Inoltre, il fegato è una ghiandola che secerne le sostanze chimiche richieste dalle altre parti del corpo. Infatti, il fegato è l’unica parte del corpo che è sia un organo che una ghiandola.

Un fegato sano regola la composizione del sangue, elimina le tossine nocive dal sangue così come i processi e converte le sostanze nutrienti assorbite dall’intestino durante la digestione in forme che il corpo possa utilizzare. Esso immagazzina anche alcune vitamine, ferro e il glucosio.
 
E’ anche responsabile per la scomposizione dell’insulina, emoglobina e altri ormoni. Inoltre, distrugge i globuli rossi vecchi e produce sostanze chimiche necessarie per una corretta coagulazione del sangue.

Poiché il fegato svolge così tante funzioni vitali, è importante mantenerlo sano. Un’alimentazione malsana e uno stile di vita scarso possono sovraccaricare il fegato di lavoro, così che esso non sarà più in grado di elaborare le tossine e i grassi in modo efficiente.

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sabato 24 settembre 2016

OMOCISTEINA: L'ESAME CHE I MEDICI NON PRESCRIVONO MAI. INDOVINATE PERCHE?

Tutti conoscono il colesterolo ma quanti di voi hanno mai fatto negli esami di routine il conteggio dell'omocisteina?

Esame raccomandato solo in stato di gravidanza, per chi soffre già di problemi vascolari e cardiaci, osteoporosi e sindrome metabolica.?
 
Farlo prima come segnale d'allarme costerebbe troppo? Forse preverrebbe troppe patologie?
Come mai non dobbiamo sapere nei comuni check up il valore di omocisteina? Cosa c’è sotto? Semplice "dimenticanza" o forse si coprono alcuni sporchi interessi di parte?.. un esame che costa solo circa 12 euro??
E allora come mai non devi saperlo?
 
 
Il valore dell'omocisteina è un vero campanello d'allarme che potrebbe metterci in guardia per tantissime patologie, e tanti sono inoltre i fattori che concorrono ad aumentarla.
 
MI CHIEDO CI VOGLIONO MALATI? O VOGLIONO MANTENERSI RICCHI?
Mi chiedo con un esempio semplice.. se fare una profilassi di Omeprazolo o Lansoprazolo per via del reflusso per anni può diminuire la vitamina B12 che quindi va ad aumentare l'omocisteina che a sua volta può essere concausa di patologie invalidanti.
 
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giovedì 22 settembre 2016

COLITE o SINDROME DELL'INTESTINO IRRITABILE: qual'è l'alimentazione più giusta?

Oggi vorrei parlarvi di un argomento del quale, ancora oggi, molti aspetti sono sconosciuti e in fase di ricerca: la SINDROME DELL'INTESTINO IRRITABILE (SII o IBS) anche nota come COLITE Spastica. Io stessa ne soffro, per cui vorrei poter condividere ciò che so anche con voi. 

1 italiano su 10 ne soffre, benchè a mio avviso e sulla base della mia esperienza professionale, è una stima sottovalutata, poichè i casi ne sarebbero molti di più. A soffrirne maggiormente ne sono le donne, ma anche in questo caso sarebbe una sottostima (gli uomini affrontano più difficilmente il problema).

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mercoledì 21 settembre 2016

Adesso è confermato scientificamente: pioggia e cielo grigio acuiscono i dolori cronici

Pioggia, cielo grigio e dolori: uno studio britannico dimostra infatti che esiste un nesso tra cattive condizioni climatiche e l’acuirsi del dolore in persone che soffrono di una qualche forma di dolore cronico (dolore che persiste nell’arco di almeno tre mesi, ad esempio una cefalea molto ricorrente). Condotto presso la University of Manchester nell’ambito del progetto tuttora in corso intitolato ‘Cloudy with a Chance of Pain’, lo studio sarà presentato oggi al British Science Festival presso l’Università di Swansea.

Coordinata dall’epidemiologo Will Dixon, la ricerca ha coinvolto finora 9000 persone. I volontari hanno scaricato una app sul proprio smartphone che serviva loro per tenere un ‘diario digitale’ della loro condizione dolorosa, giorno per giorno. La app automaticamente teneva invece un diario delle condizioni meteorologiche della località di residenza del singolo volontario e incrociava i dati meteo giornalieri con quelli sull’intensità del suo dolore.

In questo modo i ricercatori hanno visto chiaramente che nei giorni piovosi o di cielo grigio il dolore di cui soffriva ciascun volontario si acuiva.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...