lunedì 12 gennaio 2015

Tutti i benefici del Caffè Verde…La ricetta naturale per il benessere del corpo!

Caffè verde


Il caffè verde… un alimento fin ora poco conosciuto ma molto importante da un punto di vista salutare. Grazie alle sue proprietà, nell’ultimo periodo se ne sta iniziando a parlare un pò di più. Vediamo nello specifico quali sono i suoi effetti benefici e su cosa agisce! Nel 2006, uno studio pubblicato su “BMC Complementary and Alternative Medicine” ha esaminato l’inibizione di accumulo di grasso e aumento di peso nei topi ai quali hanno somministrato l’estratto di chicco di caffè verde. Si è concluso che l’estratto di chicco di caffè verde può essere efficace contro l’aumento di peso e l’accumulo di grasso, impedendo l’assorbimento di grassi e attivando il metabolismo dei grassi nel fegato. Nel 2012 uno studio pubblicato sulla rivista “Obesity”, ha seguito un gruppo di 16 adulti che hanno assunto l’estratto di caffè verde per un periodo consecutivo di 12 settimane, senza apportare cambiamenti nella dieta. I risultati sono stati sorprendenti. Durante questo periodo, i soggetti hanno perso una media del 10,5% del peso corporeo complessivo e il 16% di grasso corporeo complessivo, senza effetti collaterali negativi segnalati.

Continua qui

sabato 10 gennaio 2015

Mirtilli salvacuore, una coppetta al dì riduce pressione alta

Aumenta elasticità arterie, cruciale per salute cardiovascolare

mirtilli

Una coppetta di mirtilli al dì può contenere il segreto per mantenere il cuore sano: una piccola porzione al giorno di questi frutti, infatti, abbassa la pressione del sangue e difende l'elasticità dei vasi sanguigni, due parametri importantissimi per la salute del cuore. Lo dimostra uno studio condotto da Sarah Johnson della Florida State University e pubblicato sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics. I mirtilli sono un frutto molto 'apprezzato' dai nutrizionisti che li consigliano per il loro elevato contenuto in antiossidanti. In passato il consumo di grosse quantità di mirtilli è stato associato a una riduzione del rischio cardiovascolare, ma si tratta di quantitativi di mirtilli (fino a 250 grammi al dì) così elevati che è inverosimile sostenere un simile consumo sul lungo periodo. Questo nuovo studio ha voluto verificare l'efficacia di quantità marcatamente più basse di mirtilli ed ha coinvolto donne da poco entrate in menopausa, una fase delicata in cui il rischio cardiovascolare aumenta inevitabilmente. Queste donne presentavano infatti già un problema di pressione alta.

Continua qui

venerdì 9 gennaio 2015

Diabete: si combatte a tavola e con lo sport

Il diabete aumenta con l'età: dallo 0,5% dei giovani al 10% ed oltre degli over 65. Circa il 90% dei diabetici è affetto da diabete tipo 2. Fondamentale, insieme ai farmaci, è la ‘dietoterapia’

Una dieta corretta è indispensabile per il controllo glicemico 
Tra gli ultra 75enni ne è affetta una persona su 5 e nelle fasce di età fino ai 74 anni, gli uomini risultano più colpiti: sono queste le ultime stime (Il diabete in Italia. Anni 2000-2011, Istat, ottobre 2012) sui diabetici in Italia. Quasi 3 milioni, il 4,9% della popolazione, ma la percentuale può essere ancora maggiore se ad essa si aggiunge il sommerso, ossia il numero di diabetici che non sa di esserlo. Una patologia che è in continua crescita: secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità i diabetici nel mondo, oggi più di 346 milioni, sono destinati a raddoppiare entro il 2030. Il primo trattamento è farmacologico (insulina) per alcuni (con diabete di tipo 1), ma per la maggior parte di quelli con diabete di tipo 2 una alimentazione ben bilanciata, con l’apporto di tutti i nutrienti, è terapeutica e contribuisce a mantenere sotto controllo il livello di zucchero nel sangue.

Continua qui

lunedì 5 gennaio 2015

Digiuno, 4 giorni al mese per allungare la vita

Digiunare allunga la vita e fa invecchiare tardi e meglio.Secondo lo studio condotto in California da un gruppo di ricercatori guidati dall'italiano Valter Longo, infatti, fare un digiuno controllato contribuisce alla rigenerazione delle cellule.

La ricerca, che è stata pubblicata sulla rivista scientifica Cell Stem Cell, spiega che “periodi prolungati di digiuno, correttamente gestiti dagli specialisti, innescano cambiamenti nel sistema immunitario e una sua rigenerazione stimolando il rinnovamento di cellule staminali”.

Bastano 4 giorni di digiuno al mese per ripulire il sistema immunitario dalle cellule inutili e per far sì che di nuove si ricreino. Non è solo questione di depurazione, pare che i pazienti sottoposti a chemioterapia che praticano il digiuno vedano limitati gli effetti collaterali del trattamento. Poi la ciliegina: c’è la possibilità che questa pratica sul cibo favorisca l’eliminazione di cellule anomale, ovvero le precursori delle cellule tumorali.

Fonte

Pancia dopo le feste? Ecco 7 consigli per smaltire grassi e calorie

 

venerdì 2 gennaio 2015

Tumori, la ricerca shock: ne causa più la sfortuna che lo stile di vita

Lo studio pubblicato su Science è stato elaborato su modelli matematici e analizzando 31 differenti tipi di neoplasie: solo in 9 di essi è stato trovato un collegamento diretto con le abitudini e le condizioni del malato. L'esito suggerisce che si debbano aumentare gli sforzi per progredire sulle diagnosi precoci

ROMA - In molti casi ammalarsi di cancro è solo un fatto di sfortuna e non di stile di vita. Riassunta così, la conclusione della ricerca condotta alla Johns Hopkins School of Medicine del Maryland potrebbe apparire sconvolgente da un punto di vista scientifico perché controcorrente rispetto a tutto quanto da anni ripetono studiosi e medici. Eppure è proprio quello che sostengono i due ricercatori che hanno elaborato lo studio pubblicato sulle pagine del prestigiosa rivista "Science".

Due terzi dei tumori sarebbero infatti dovuti a mutazioni legate al puro caso, intendendo con ciò tutto quello che l'uomo e la scienza non sono ancora riusciti a spiegare, piuttosto che a stili di vita sbagliati come il fumo. Solo un terzo sarebbe invece legato a fattori ambientali o predisposizioni ereditarie. In sintesi, il 66% dei tumori è pura sfortuna, ossia sembrano apparentemente incomprensibili perché si verificano in assenza di comportamenti a rischio. Questa 'certezza' non cancella il fatto che gli stili di vita sbagliati aumentino il rischio di ammalarsi: il fumo da solo, ad esempio, resta il responsabile del 20% dei casi di cancro in tutto il mondo. Lo stesso vale per l'eccessiva esposizione al sole, bere troppo alcol o essere sovrappeso.


Continua qui 

martedì 30 dicembre 2014

Ebola, la Sierra Leone decide isolamento del Nord per 5 giorni

Il governo: negozi e mercati chiusi, nessun veicolo non autorizzato potrà circolare. Il bolletti: oltre 7500 i morti, ma la mortalità diminuisce. Negli Usa, un tecnico che lavorava a un vaccino sarebbe stato esposto al virus

FREETOWN - Cinque giorni di isolamento per tutto il nord della Sierra Leone: la decisione, per limitare la diffusione dell'epidemia di Ebola, è stata presa dal governo di Freetown. Scatterà a Santo Stefano.

Lo ha reso noto Alie Kamara, ministro per la Northern Region, spiegando che in questi 5 giorni negozi e mercati saranno chiusi e "nessun veicolo privo di autorizzazione potrà circolare". 


Continua qui

venerdì 26 dicembre 2014

Ecco perchè un pò di vino rosso fa bene alla salute

Svelati i segreti del resveratrolo

Un paio di bicchieri di vino rosso hanno un effetto protettivo contro lo stress e hanno effetti benefici sulla salute. Il merito è di una molecola, il resveratrolo, i cui meccanismi sono stati svelati da un gruppo di ricercatori coordinati da Mathew Sajish dello Scripp Institute, in uno studio pubblicato sulla rivista Nature.

Questo composto induce infatti una potente risposta contro lo stress nelle cellule umane, che ha radici molto antiche dal punto di vista dell'evoluzione. Il resveratrolo è prodotto da uva, semi di cacao e altre piante in risposta allo stress, come infezioni, siccità e radiazioni ultraviolette.

In passato ha attirato l'interesse della scienza e del grande pubblico perchè potenzialmente capace di allungare la vita, prevenire il diabete nei topi obesi e aumentare la resistenza. Recentemente i ricercatori ne hanno contestato i benefici per la salute, dato che negli esperimenti si usavano dosi troppo alte.  

Continua qui

venerdì 19 dicembre 2014

Industria alimentare, ecco chi sono i padroni del cibo

Sono dieci i signori che controllano da soli più del 70 per cento dei piatti del pianeta. Queste multinazionali gestiscono 500 marchi che entrano nelle nostre case quotidianamente. Così pasta, biscotti e caffè diventano globali, anche in Italia. E le grandi questioni, come l’uso di oli e grassi nei prodotti, vengono decise a tavolino

STANNO seduti intorno alla tavola del mondo e controllano da soli più del 70 per cento dei piatti del pianeta. Sono i 10 signori dell’industria alimentare: 450 miliardi di dollari di fatturato annuo e 7.000 miliardi di capitalizzazione, l’equivalente della somma del pil dei paesi più poveri della Terra. Non sempre sono nomi noti in Italia. Da un secolo la Coca Cola è il sinonimo della multinazionale ma solo gli addetti ai lavori conoscono la Mondelez. Un po’ più numerosi sono gli italiani che ricordano la Kraft, vecchio nome proprio della Mondelez. Quasi tutti invece hanno incontrato al supermercato marchi come Toblerone, Milka e Philadelphia. "I 500 marchi riconducibili ai dieci signori della tavola — spiega Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia — sono spesso vissuti dai consumatori come aziende a sé stanti. In realtà fanno parte di multinazionali in grado di condizionare non solo le politiche alimentari dell’Occidente ma anche le politiche sociali dei paesi più poveri".

{}

La mappa dei padroni del cibo

 A rendere chiaro il quadro c’è il paradosso del ricco Epulone, il protagonista della parabola evangelica. Mentre sono 900 milioni le persone che soffrono la fame (dati Onu settembre 2014) e che vivono sotto la tavola del banchetto sperando nelle briciole, sono 1,4 miliardi gli uomini e le donne che nel mondo hanno il problema del sovrappeso. "Sono due prodotti dello stesso sistema — osserva Barbieri — perché l’80 per cento di coloro che non riescono a sfamarsi vivono nelle campagne e lavorano per produrre cibo". Oxfam è un’organizzazione che si propone di aiutare le popolazioni povere del mondo cercando di redere virtuosi, con campagne e raccolte di firme, i comportamenti delle multinazionali del cibo. Il sistema è quello di fare pressione sull’immagine dei gruppi alimentari in Occidente per spingerli a migliorare le politiche sociali nei paesi produttori. È accaduto con Nestlé, Mondelez e Mars per quel che riguarda i diritti delle donne che lavorano nelle piantagioni di cacao. Si chiede che accada con Coca Cola e Pepsi per evitare il fenomeno del land grabbing, l’esproprio forzoso delle terre dove si coltiva la canna da zucchero. "Già oggi — spiega Oxfam — sono coltivati a zucchero 31 milioni di ettari di terra, l’equivalente della superficie dell’Italia".

Continua qui

lunedì 15 dicembre 2014

Ecco i cibi che tengono lontano l’ictus

Le nuove linee guida dell’American Heart Association e dell’American Stroke Association pongono l’accento sugli alimenti che possono ridurre in modo significativo il rischio di ictus. Ecco quali sono

Le noci sono tra i cibi sani che possono aiutare a prevenire eventi vascolari come l'ictus. Foto: ©photoxpress.com/Aleksandr Ugorenkov

E’ vero, è una sorta di tiritera quella che sentiamo ripetere ogni giorno. Eppure è realtà: il modo migliore per combattere le malattie è la prevenzione. E proprio di prevenzione e riduzione dei rischi parlano le nuove linee guida dell’American Heart Association (AHA) e dell’American Stroke Association (ASA) appena pubblicate.
Qui leggiamo che le diete ricche di frutta, verdura, cereali integrali e frutta secca sono tra i fattori chiave per rendere più basso il rischio di ictus.

Seguire dunque una dieta sana, come quella mediterranea o la dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension), l’essere impegnati regolarmente in attività fisica e mantenere la pressione sanguigna sotto controllo, sono tutti fattori in grado di ridurre il rischio di avere un ictus.
«Abbiamo una grande opportunità per migliorare le modalità di prevenire nuovi ictus – spiega il dott. James Meschia, autore principale dello studio, Professore e Primario di Neurologia presso la Mayo Clinic di Jacksonville, in Florida – perché i fattori di rischio che possono essere modificati o controllati, in particolare l’alta pressione sanguigna, rappresentano il 90 per cento degli ictus».

Ma ecco i suggerimenti che troviamo nelle nuove linee guida.
- Seguire una dieta mediterranea o DASH, integrata con frutta secca.
- Monitorare la pressione alta a casa con un dispositivo a bracciale.
- Tenere sotto controllo la pre-ipertensione affinché non diventi alta pressione sanguigna, apportando modifiche allo stile di vita come più attività fisica, una dieta sana e la gestione del peso.
- Ridurre la quantità di sodio nella propria dieta. Il sodio si trova soprattutto nel sale.
- Sottoporsi a regolari visite (almeno una volta all’anno) per la valutazione della pressione arteriosa.
- Se il farmaco per abbassare la pressione sanguigna non funziona o presenta effetti collaterali negativi, rivolgersi al medico per trovare una combinazione di farmaci che funzionino per voi.
- Non fumare. Il fumo e l’assunzione di pillole anticoncezionali per via orale può aumentare significativamente il rischio di ictus. Se sei una donna che sperimenta attacchi di emicrania con aura, il fumo aumenta il rischio di ictus ancor più che nella popolazione generale.
- Diete in stile mediterraneo o DASH sono simili nella loro enfasi su frutta, verdura, cereali integrali, legumi, noci, semi, pollame e pesce. Entrambe limitano l’assunzione di carne rossa e alimenti che contengono grassi saturi, che si trovano principalmente nei prodotti di origine animale come la carne, il burro, il formaggio e i prodotti lattiero-caseari ricchi di grassi.
- Le diete in stile mediterraneo sono generalmente a basso contenuto di prodotti lattiero-caseari e le diete DASH indirizzano verso prodotti lattiero-caseari a basso contenuto di grassi.
- Evitare il fumo passivo riduce anche i rischi di ictus e infarto.

Continua qui

domenica 14 dicembre 2014

Gli italiani amano la Nutella un prodotto con tanto zucchero, poche nocciole e troppo olio di palma. L’elenco delle altre creme preparate solo con ingredienti di qualità


crema nocciole  nutella
Per la Nutella si parla di una ricetta misteriosa, ma si tratta di una leggenda metropolitana

Criticare la Nutella è difficile, perché si tratta di un prodotto cult supportato da numerose campagne pubblicitarie venduto a un prezzo conveniente. Come accade per la  Coca-Cola, anche per la Nutella si parla di una ricetta misteriosa, ma si tratta di  una leggenda metropolitana, perché è solo una semplice crema alla nocciola con tre  ingredienti  principali:  zucchero, olio di palma e nocciole.

Basta leggere l’elenco degli ingredienti per capire che siamo di fronte a una preparazione con un profilo qualitativo non proprio eccellente. Confrontando le materie prime di Nutella con quelle di altre creme spalmabili si nota che gli ingredienti utilizzati sono simili, ma cambia la quantità e la tipologia dei grassi.  Nella lista degli ingredienti  della crema Ferrero troviamo al primo posto lo zucchero seguito dall’olio di palma e solo al terzo posto le nocciole con il 13%. Nelle creme che proponiamo in questo elenco il quantitativo di nocciole (ingrediente più costoso che caratterizza il prodotto) raddoppia o triplica e come materia grassa non si usa il mediocre olio palma ma l’eccellente burro di cacao (considerato l’ingrediente principe di tutti i prodotti a base di cacao e cioccolato).

L’abilità di Ferrero consiste nel l’essere riuscita a rendere piacevole al palato una miscela composta da poche nocciole tanto zucchero e tanto grasso  di mediocre qualità come il palma.  Nutella contiene solo una frazione del grasso di palma ottenuta da un macchinario che  possiedono pochissime aziende al mondo. La scelta del palma permette di abbassare drasticamente i costi di produzione e di usare poche nocciole, anche se  penalizza la qualità nutrizionale della crema essendo un grasso sconsigliato dagli esperti di nutrizione.

Continua qui 

“Che Nutella sarebbe senza il mondo”? In una mappa tutti i luoghi necessari per produrre un barattolo della famosa crema di nocciole

 

Novi crema spamabile “senza grassi estranei”. Questa dicitura sull’etichetta è corretta o fuorviante chiede un lettore

lunedì 8 dicembre 2014

Come evitare i cattivi pensieri? Andate a letto presto

Studio dell’Università inglese di Binghamton dimostra una correlazione tra le ore di sonno e l’atteggiamento mentale nella quotidianità. Quando si dorme poco aumentano preoccupazioni per il futuro, rimandi al passato, ossessione verso fatti e persone

Vuoi affrontare ogni giornata con il piglio giusto e con la mente sgombra dai cattivi pensieri? Il primo passo da compiere è semplicissimo: andare a letto presto. È quanto spiegano due psicologi dell’università inglese di Binghamton in uno studio apparso sulle colonne di Cognitive Therapy and Research. Preoccupazioni per il futuro, continui rimandi a quanto accaduto nel recente passato, ossessione verso alcuni avvenimenti o persone: sono questi i principali sintomi che si possono osservare nelle persone che dormono poco e che vanno a letto troppo tardi. Inevitabile che queste condizioni si ripercuotano sulla nostra vita quotidiana: tanto nella sfera professionale quanto su quella personale.

Continua qui

giovedì 4 dicembre 2014

Non dormite bene? Potrebbe dipendere dai vostri geni

Studio della Harvard Medical School esamina la componente ereditaria dei disturbi del sonno e il legame con le malattie ad essi connesse


Alcune persone dormono sempre male. E anche quando alcuni fattori di disturbo, come ad esempio quelli legati ad alimentazione, attività fisica, apnee notturne, vengono neutralizzati, può ancora accadere che non si riesca a dormire bene e la mattina ci si svegli stanchi.

Continua qui

lunedì 1 dicembre 2014

La (non) dieta per arrivare leggeri al Natale

Strategie depurative da mettere in pratica per il periodo prenatalizio

Si avvicina il periodo natalizio dedicato a pranzi pantagruelici, merende ipercaloriche e cene senza fine, per questo mai come ora abbiamo bisogno di sentirci leggeri e scattanti, recuperare tonicità, essere attivi nel corpo e nella mente. La vera dieta è un regime alimentare fatto di piccole strategie in grado di accompagnarti ogni giorno verso il benessere senza sacrifici, né troppe rinunce.

Quando l'organismo è leggero e scattante ci sentiamo meglio, sia fisicamente, sia dal punto di vista mentale. È innegabile! Tuttavia, soprattutto negli ultimi due mesi dell'anno le tentazioni sono continue e possono assumere conseguenze nefaste, con il rischio non solo di qualche chilo in più, ma di farti sentire spossato e di cattivo umore. Inizia la giornata con un buon giorno disintossicante e in grado di riequilibrare l'idratazione del corpo: ti basta un bicchiere d'acqua a digiuno, ottimo rimedio per la salute dell'intestino.

Di frequente la nostra alimentazione denota un sovraccarico di latticini, che in quantità eccessive possono provocare diverse problematiche. La parola d'ordine in un regime equilibrato è “variare”! Non farti prendere dall'abitudine, dannosa quanto il fondamentalismo alimentare. Alterna tè caldo, cappuccino o una tazza d'orzo, a cui abbinare una fetta di pane con un velo di marmellata o fette biscottate: nei giorni in cui hai tempo, come la domenica, concediti un cappuccino al bar con un cornetto, da limitare a un evento speciale e non alla regola quotidiana.

Ricorda che il lavoro del fegato risulta appesantito da un'alimentazione ricca di grassi e zuccheri raffinati, i quali, inoltre, hanno conseguenze negative anche sulla pelle. Merendine e dolcetti spesso sono invitanti a livello visivo, tuttavia, insieme alle bibite industriali, presentano un indice glicemico alto. Questo significa che il piacere sarà breve... e seguito quasi subito dalla voglia di altro dolce! Cerca di preferire il pane, magari da abbinare a un cucchiaio di marmellata o un quadratino di cioccolato fondente, rispetto ai dolciumi e per merenda scegli frutta di stagione, una manciata di frutta secca, mandarini profumati o una spremuta di pompelmo e arancia, ricca di vitamine e sali minerali. Quando acquisti la frutta secca sceglila non sbucciata: oltre a costare meno, l'operazione di sbucciatura ti terrà impegnato costringendoti a impiegare del tempo, in questo modo tenderai a mangiare meno.

Continua qui

sabato 29 novembre 2014

Le 10 cose da sapere sul vaccino dell’influenza

vaccino 2I benefici del vaccino antinfluenzale secondo tutti gli esperti sono sicuramente superiori ai rischi, a patto che si seguano alcune precauzioni. Ecco dieci cose da sapere per vaccinarsi in tranquillita’ anche dopo l’allarme sulle morti sospette per due lotti di un vaccino della Novartis che e’ stato bloccato.

1) Mi devo vaccinare? Secondo il sito ‘VaccinarSi” della Societa’ Italiana di Igiene (Siti) non ci si deve vaccinare se si e’ allergici a qualche componente del vaccino, se si hanno meno di 6 mesi o se ci sono in corso malattie con febbre alta. 2) E se ho un raffreddore? Ci si puo’ vaccinare se si hanno malattie acute di lieve entita’, ma anche in allattamento o in caso di malattie che compromettono il sistema immunitario. 3) Che cosa rischio? Gli effetti piu’ comuni segnalati sono arrossamento, gonfiore, indurimento nella sede dell’iniezione (circa il 15 per cento dei vaccinati con vaccino intramusolo, e 61 per cento per via intradermica) e si manifestano tra 6 e 24 ore dopo la vaccinazione. Hanno una breve durata, massimo 2 giorni. Ci sono poi sintomi lievi simil-influenzali in circa il 42% dei vaccinati. 4) Rischio conseguenze piu’ gravi? Secondo il Cdc statunitense le reazioni avverse gravi, che vanno dalla morte al pericolo della vita alle disabilita’ permanenti fino alle ospedalizzazioni o al ricorso al pronto soccorso hanno una frequenza estremamente bassa di 2,6 ogni 10mila dosi. 5) Cosa rischio se prendo l’influenza? Le complicanze, spiega il sito del ministero della Salute, sono piu’ frequenti in soggetti predisposti, ma tutti sono a rischio. Si va dalle polmoniti batteriche, alla disidratazione, al peggioramento di malattie preesistenti (quali ad esempio il diabete, malattie immunitarie o cardiovascolari e respiratorie croniche), alle sinusiti e alle otiti nei bambini; si stimano ogni anno circa 8mila morti dovuti all’influenza.

Continua qui 

Vaccino influenza Fluad, Aifa: altre morti sospette. Primi sequestri

 

venerdì 28 novembre 2014

Colesterolo, dal cibo allo stile di vita: 10 consigli per tenerlo d'occhio

Il colesterolo alto va tenuto sotto controllo. Ecco come fare

Il colesterolo alto è una patologia insidiosa. Iniziamo dicendo che il colesterolo si divide in colesterolo buono (HDL) e colesterolo cattivo (LDL): quest'ultimo ostruisce le arterie e se assume valori troppo elevati diventa veramente pericoloso, motivo per cui va tenuto sotto controllo. Il colesterolo alto tende a essere ereditario. Tuttavia cattiva alimentazione e obesità, malfunzionamento della toroide e stress possono influire sul proliferare del colesterolo LDL

Ecco dunque 10 consigli per limitarne i danni. 


1. CONTROLLARE IL PESO


Il Body Mass Index (BMI) ti dice con approssimazione se sei sottopeso, normopeso o soprappeso. Clicca qui per calcolare il tuo BMI. Le persone in sovrappeso tendono ad avere più elevati di LDL (colesterolo cattivo) e inferiori di HDL (colesterolo buono)

2. LIMITARE IL CONSUMO DI ALCOL


Non vi stiamo dicendo di non bere alcolici, ma di farlo con moderazione. L'alcol è uno dei piaceri della vita ma non è necessario che sia presente nella dieta. State alla larga dai superacolici e preferite il vino rosso

 3. ATTENZIONE AI GRASSI TRASGENICI

Vi starete domandando dove si trovano. In quantità più o meno piccole si trovano in: carne di manzo, maiale, agnello, latte, burro, margarina, olio di colza, prodotti dei fast food. Vengono usati anche nei processi produttivi di prodotti da forno. Ricordatevi di controllare l'etichetta, quando fate la spesa. Ecco le diciture a cui prestare attenzione: oli parzialmente idrogenati, oli totalmente idrogenati

Continua qui 

giovedì 27 novembre 2014

Vaccino anti-influenzale, 3 morti sospette. L’Agenzia del farmaco blocca 2 lotti di Fluad

Stop dell’Aifa in attesa delle verifiche. Vietato l’uso delle partite del prodotto della Novartis con numeri 142701 e 143301: «Contattate il medico per un’alternativa»

L’Agenzia italiana del farmaco ha disposto il divieto di utilizzo di due lotti - 142701 e 143301 del vaccino antinfluenzale FLUAD della Novartis Vaccines and Diagnostics s.r.l. Ci sarebbero tre sospetti decessi, due in Sicilia e uno in Molise, legati alla somministrazione del vaccino. I «tre eventi ad esito fatale - specifica l’Aifa - hanno avuto esordio entro le 48 ore dalla somministrazione delle dosi dei due lotti».

Continua qui

lunedì 24 novembre 2014

I sintomi del cancro: come individuarli, per una diagnosi precoce

L'insorgenza di un tumore è legata alla manifestazione di alcuni disturbi che non dovrebbero allarmare ma non andrebbero neppure trascurati. Ecco quali sono i segnali generali e quelli localizzati indicati dall'Airc, l'Associazione italiana per la ricerca sul cancro.


Questi sono classificabili nei sintomi GENERALI

1 - ECCESSIVA STANCHEZZA NON GIUSTIFICATA

Se il senso di debolezza e affaticamento non migliora col riposo o persiste nel tempo è meglio chiedere al proprio medico un esame del sangue per individuare un'eventuale anemia. L'anemia può avere molte cause, ma in alcuni casi rivela la presenza di leucemie oppure di tumori solidi che, sanguinando impercettibilmente ma a lungo, deprivano l'organismo delle sue scorte di ferro 

2 - PERDITA DI PESO INVOLONTARIA

Un altro campanello d'allarme può essere il dimagrimento slegato a diete ipocaloriche o cambiamenti di stili di vita (legati ad alimentazione o attività fisica). Se questo si verifica è bene escludere che a provocarlo sia una malattia. Indipendentemente dal fatto che il fenomeno si associ o meno a perdita di appetito, per tutti o per determinati alimenti, è bene parlarne con il proprio medico, per capire insieme quale potrebbe esserne la causa 

3 - FEBBRE

Il rialzo della temperatura corporea è tipico delle malattie infettive, e nella maggior parte dei casi dura pochi giorni, il tempo necessario alle difese dell'organismo a eliminare batteri e virus. Se persiste per settimane o mesi oppure ricorre di frequente, può esprimere la risposta a infezioni particolari, più difficili da combattere, ma talvolta può indicare anche la risposta del sistema immunitario ad alcune forme di tumore, soprattutto linfomi e leucemie 

 

Continua qui

Rosmarino, quanti benefici! Dal benessere intestinale alla salute di ossa e denti

Profumato e tipicamente mediterraneo, non è soltanto delizioso: è un concentrato di benessere Con il suo aroma inconfondibile e persistente,...