Il linguaggio delle immagini e l’attività
artistica libera permettono di utilizzare le qualità creative e
intuitive dell’emisfero destro del nostro cervello, alleviando lo stress
o stimolando la concentrazione e l'attività fisica. Per questo sono
sempre più popolari i libri da colorare per adulti, dai mandala per
ritrovare l'armonia agli animali per rilassarsi
Il video
lunedì 13 aprile 2015
sabato 11 aprile 2015
Mal di testa dei bambini: diagnosi in ritardo, basterebbe un diario sui segnali d'allarme
Gli esperti riuniti a Capri discutono dell'emicrania infantile,
dell'importanza dell'attenzione dei genitori e del ruolo del pediatra
per una disturbo che colpisce fino al 9% degli under 12. Ecco quali sono
le soluzioni terapeutiche in caso di accertamento positivo
CAPRI - I neurologi parlano del 5% dei bambini che soffre di emicrania, i pediatri, riuniti a Capri per i corsi delle Scuole di Paidoss, Osservatorio nazionale sulla salute dell'infanzia e dell'adolescenza, accreditano fino al 9% degli under 12. E la diagnosi corretta arriva sempre con ritardi biblici: due anni in media, anche tre dai primi sintomi, dice Bruno Colombo, responsabile del centro per la cura e la diagnosi delle cefalee dell'età pediatrica ed adulta dell'università Vita-salute, ospedale San Raffaele di Milano.
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CAPRI - I neurologi parlano del 5% dei bambini che soffre di emicrania, i pediatri, riuniti a Capri per i corsi delle Scuole di Paidoss, Osservatorio nazionale sulla salute dell'infanzia e dell'adolescenza, accreditano fino al 9% degli under 12. E la diagnosi corretta arriva sempre con ritardi biblici: due anni in media, anche tre dai primi sintomi, dice Bruno Colombo, responsabile del centro per la cura e la diagnosi delle cefalee dell'età pediatrica ed adulta dell'università Vita-salute, ospedale San Raffaele di Milano.
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martedì 7 aprile 2015
Un test veloce per la vista: cosa vedete, Marilyn o Einstein?
Questo video è stato prodotto dai
ricercatori del Massachusets Istitute of Technology (Mit) ed è un test
rapido per la vista: un'immagine sfocata di Marilyn Monroe si sovrappone
a un' immagine dalle linee marcate del volto di Albert Einstein, in una
sequenza veloce che può durare da 30 a 150 millisecondi. Secondo i
parametri del test, chi ha una vista normale coglie i dettagli e vede il
volto di Einstein, mentre chi ha problemi di vista vede invece solo
Marilyn. Il filmato è stato pubblicato su Asap, il canale di Youtube
dedicato alla scienza, ma è stato realizzato alcuni anni fa e utilizzato
dal Mit per test scientifici sulla percezione visiva e i processi
cerebrali. "A seconda di quanto si è capaci di mettere a fuoco lo
sguardo e di cogliere le differenze - spiega il ricercatore dell'Mit
Aude Oliva - l'occhio vedrà o meno i dettagli". Una persona con vista
normale dovrebbe infatti vedere le due immagini che si intersecano fra
loro man mano che si avvicinano, nel video. In caso contrario, la visita
dall'oculista è fortemente consigliata
Il video
Il video
domenica 5 aprile 2015
Pilates: non è solo una moda, serve contro il mal di schiena
Rimaniamo seduti per molte ore al giorno e decidiamo di fare un po' di
esercizio quando ormai il mal di schiena si è già scatenato. A quel
punto è proprio la sedentarietà forzata imposta dal dolore a impedire
il movimento. Una delle discipline più praticate nel trattamento, ma
anche nella prevenzione, del mal di schiena è il metodo Pilates, un tipo
di ginnastica dolce inventata un secolo fa da un infermiere tedesco,
Joseph Pilates durante la prigionia nella Grande Guerra.
SU QUALI PARTI DEL CORPO AGISCE
Consiste in una serie di esercizi dolci e non bruschi che migliorano la forza e la resistenza di tutte le fasce muscolari, con particolare attenzione ai muscoli posturali e alla coordinazione respirazione-movimento. Per queste ragioni, viene proposta in caso di dolore muscolo scheletrico lombare, disturbo multifattoriale tra i più diffusi, visto che a soffrirne almeno una volta nella vita sono otto italiani su dieci.
FUNZIONA DAVVERO O É UNA MODA?
Il Pilates, la cui popolarità negli anni è andata rapidamente crescendo anche grazie all'adesione entusiastica di molte donne e uomini di fama, è diventato oggetto di studio di molti scienziati, come è evidente dalla quantità di pubblicazioni scientifiche sull'argomento. Un gruppo di ricercatori italiani dell'Università di Palermo si è chiesto se tale popolarità sia giustificata e se il metodo Pilates sia davvero più efficace di altri esercizi riabilitativi nel trattamento del dolore lombare cronico, persistente e senza cause specifiche, come patologie vertebrali o compressioni radicolari.
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SU QUALI PARTI DEL CORPO AGISCE
Consiste in una serie di esercizi dolci e non bruschi che migliorano la forza e la resistenza di tutte le fasce muscolari, con particolare attenzione ai muscoli posturali e alla coordinazione respirazione-movimento. Per queste ragioni, viene proposta in caso di dolore muscolo scheletrico lombare, disturbo multifattoriale tra i più diffusi, visto che a soffrirne almeno una volta nella vita sono otto italiani su dieci.
FUNZIONA DAVVERO O É UNA MODA?
Il Pilates, la cui popolarità negli anni è andata rapidamente crescendo anche grazie all'adesione entusiastica di molte donne e uomini di fama, è diventato oggetto di studio di molti scienziati, come è evidente dalla quantità di pubblicazioni scientifiche sull'argomento. Un gruppo di ricercatori italiani dell'Università di Palermo si è chiesto se tale popolarità sia giustificata e se il metodo Pilates sia davvero più efficace di altri esercizi riabilitativi nel trattamento del dolore lombare cronico, persistente e senza cause specifiche, come patologie vertebrali o compressioni radicolari.
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Coppettazione utile per il mal di schiena
giovedì 2 aprile 2015
Autismo: individuata la causa in un caso su tre, e' genetica
Verso chiave per capire altre forme, il 2 aprile è la giornata mondiale
La facciata di Montecitorio illuminata in blu in occasione della Giornata mondiale di sensibilizzazione sull'autismo |
La caccia alle cause dell'autismo ha fatto un altro passo in avanti: grazie ad una tecnica di diagnosi genetica e' stato possibile accertare che in un caso su tre e' genetica. E si apre la strada per riuscire a scoprire anche le altre che ancora oggi restano sconosciute. Con un duplice obiettivo, cioe' fare chiarezza su un disturbo che colpisce sempre piu' bambini (ora 1 ogni 68) mettendo fine anche a polemiche, incertezze e leggende metropolitane, e trovare poi la chiave per trattamenti su misura. Mentre la scienza cerca di dare una parola ultima sull'origine del disturbo, il 2 aprile, in occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza dell'Autismo sancita dall'Assemblea Generale dell'ONU, si accenderanno le luci blu di monumenti di tutto il mondo per la campagna "Light up Blue". A Roma la scelta e' caduta sulla fontana della Barcaccia, ferita dalla furia dei tifosi olandesi, che dalle 20 alle 24 sara' illuminata per accendere l'attenzione su una sindrome che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. La ricerca europea guidata dal Campus Bio-Medico di Roma che ha invece 'illuminato' le cause genetiche del disturbo, ha utilizzato una tecnica di analisi innovativa su 200 famiglie. In tempi forse più rapidi del previsto, sarà cosi' possibile mettere a punto cure personalizzate, annuncia Antonio Persico, docente di Neuropsichiatria Infantile all'Universita' del Campus. "Il fattore preponderante all'origine dell'autismo - spiega Persico - è senz'altro quello genetico, ma sono stati anche individuati fattori ambientali che possono causare da soli la malattia, se l'esposizione a essi avviene in fase prenatale, come alcune infezioni virali nel primo o secondo trimestre di gravidanza da parte della madre. Altri studi starebbero anche comprovando una relazione tra l'autismo e l'esposizione ad alcuni pesticidi, sempre in fase prenatale.
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Giornata dell'autismo, Maschio Angioino e Porta Capuana si illuminano di blu
Che cos'è l'autismo
martedì 31 marzo 2015
Sconfiggiamo il colesterolo
Anche se l'80% del colesterolo è prodotto dal nostro stesso organismo, la cattiva alimentazione è la responsabile del restante 20%, e diminuire questa percentuale si rivela un aiuto prezioso principalmente per abbattere la quota di colesterolo che viene definito “cattivo” nel sangue. Questo risultato può essere conseguito sia regolando l'alimentazione che ricorrendo ad alcuni specifici alimenti in grado di abbassarlo.
Se la quantità di colesterolo nel sangue è troppo elevata, la primissima cosa da valutare ed eventualmente da modificare è la propria dieta. Per coloro che non sanno come sconfiggere questo acerrimo nemico della nostra salute ecco qualche idea per la spesa da fare al supermercato.
Le mandorle sono efficaci alleate nella lotta contro il colesterolo, perché con i loro grassi insaturi riducono i livelli di colesterolo “cattivo” e ne prevengono anche l’ossidazione, il che è fantastico se si pensa che altrimenti questo tipo di colesterolo potrebbe danneggiare le arterie fino a ostruirle impedendo l’afflusso di sangue al cuore. Attenzione però alle calorie: bastano 50-60 grammi di mandorle per non eccedere!
Mai sentito parlare di fitosteroli? Dietro questa difficile parola ci sono dei composti di origine vegetale, ottimi nel ridurre il colesterolo, ne bastano 2 grammi al giorno. Il problema è ovviamente dove trovarli! Sono contenuti nel succo d’arancia, ma anche in margarina, latte e formaggio. Un consiglio: leggete le etichette!
Come le mandorle, anche l’olio d’oliva è ricco di grassi insaturi e di antiossidanti che riducono il colesterolo e ci mantengono giovani. Incredibile come il loro effetto sia immediato, e si nota già a partire a due ore dalla sua assunzione. Bastano due cucchiai di olio al giorno per ottenere un notevole beneficio.
Cuocere alcune verdure può rendere la loro azione benefica più efficace sul nostro corpo, nel caso, ad esempio, di asparagi, barbabietole, carote, melanzane e fagiolini, il loro effetto sul colesterolo è maggiore se mangiati cotti piuttosto che crudi. La cottura che risulta essere maggiormente salutare sembra poi quella al vapore, che mantiene intatte molte delle proprietà nutrizionali delle verdure.
Se sei un cioccolato-dipendente, sarai felice di sapere che il tuo alimento preferito è ricco di flavonoidi, agenti antiossidanti che aiutano a ridurre il colesterolo, ma anche di acido oleico, lo stesso tipo di grassi mono insaturi che si trovano anche nell’olio d’oliva. Per migliorare il vostro colesterolo, si possono gustare fino a circa 30 grammi di cioccolato fondente al giorno ma attenzione, la percentuale di cacao presente deve essere almeno del 70%.
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Sale: 50 segreti che non conoscevate
lunedì 30 marzo 2015
Camminare: 10 motivi per farlo almeno 30 minuti al giorno
Camminare almeno 30 minuti al giorno è un vero e proprio toccasana per la salute.
Soprattutto se non si è molto allenati, meglio preferire la camminata
alla corsa. Camminare non richiede uno sforzo fisico eccessivo e
permette di fare movimento ogni giorno con costanza senza affaticarsi
troppo e senza annoiarsi.
Ogni giorno potete cambiare percorso,
decidere di fare una passeggiata in compagnia di persone diverse o di
sfruttare la camminata per andare alla scoperta di strade che non
avevate mai attraversato. Camminare garantirà al vostro organismo
numerosi vantaggi. Vi aiuterà a mantenervi in forma, a perdere peso e a sentirvi più giovani. Ecco i principali benefici di una sana camminata all'aria aperta.
1) Riduce il rischio di Cancro al seno
Camminare un'ora al giorno - magari facendo due passeggiate da 30 minuti - aiuta a prevenire il cancro al seno. Secondo una recente ricerca, le donne che camminano per un'ora al giorno hanno il 14% di probabilità in meno
di ammalarsi. A parere degli esperti, la camminata quotidiana di
un'ora, anche in assenza di un'attività fisica intensa e più specifica, è
già molto significativa per la salute.
2) Riduce il rischio di Malattie cardiache
Camminare a passo veloce riduce il rischio di malattie cardiache.
E, a parità di energia, la camminata veloce è più efficace della corsa.
Lo rivela uno studio pubblicato dalla American Heart Association. La
camminata e la corsa coinvolgono entrambe gli stessi gruppi muscolari e
basta una semplice camminata, almeno di 30 minuti al giorno, per stare
meglio.
3) Allunga la vita
Quando uscite a camminare, provate a portare con voi un contapassi o a calcolare la distanza percorsa. Fare 5000 passi al giorno, che corrispondono ad una camminata di circa 3 chilometri,
aiuta a vivere più a lungo. L'Oms ha messo in evidenza i rischi per la
salute di uno stile di vita sedentario e ha ricordato a tutti di
concedersi ogni giorno una bella passeggiata di salute.
4) Perdere peso più velocemente
Il vero segreto per perdere peso è il movimento.
Secondo gli esperti, per mantenersi in forma bastano 30 minuti di
attività fisica al giorno. Allenamenti troppo lunghi possono risultare
stressanti, mentre lo svolgimento di esercizi moderati incoraggia il
calo di peso e la costanza nell'allenamento. Passeggiare a piedi, salire
le scale e portare a spasso il cane sono ottimi punti di partenza per
non perdere la linea.
5) Prevenire il Diabete
Il diabete si previene camminando.
Secondo gli esperti bastano 2000 passi al giorno per contribuire ad
allontanare il rischio di diabete di tipo 2. Certo, camminare a lungo
non basta per prevenire la malattia, ma può essere d'aiuto. Una maggiore
attività fisica, infatti, può ostacolare l'aumento di peso, un fattore
determinante del rischio di diabete.
Leggi anche: Diabete: cammina, cammina e previeni i rischi
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giovedì 26 marzo 2015
Prevenire infarti e ictus con una dieta semi-vegetariana
Seguire una dieta semi-vegetariana, dove il 70 per
cento del cibo consumato proviene da fonti vegetali, può ridurre del 20
per cento il rischio di morire a causa di malattie cardiovascolari,
rispetto a chi segue una dieta con meno del 45 per cento di alimenti
provenienti da fonti vegetali.
È questo quanto emerso da uno studio dell'Imperial College London, presentato al meeting annuale dell'American Heart Association EPI/Lifestyle.
I ricercatori hanno preso in considerazione le abitudini alimentari di oltre 450mila cittadini europei che hanno partecipato al progetto Epic (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition), partito nel 1992. All'inizio dello studio nessuno dei soggetti coinvolti soffriva di malattie a lungo termine e tutti avevano un'età compresa tra i 35 e i 70 anni.
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È questo quanto emerso da uno studio dell'Imperial College London, presentato al meeting annuale dell'American Heart Association EPI/Lifestyle.
I ricercatori hanno preso in considerazione le abitudini alimentari di oltre 450mila cittadini europei che hanno partecipato al progetto Epic (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition), partito nel 1992. All'inizio dello studio nessuno dei soggetti coinvolti soffriva di malattie a lungo termine e tutti avevano un'età compresa tra i 35 e i 70 anni.
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mercoledì 25 marzo 2015
Torna l’ora legale, lancette avanti di un’ora tra benefici e svantaggi
Manca davvero poco al ritorno dell’ora legale. Alle 2 di notte di domenica 29 marzo 2015 le lancette andranno spostate avanti di un’ora.
In termini pratici, tutto ciò si traduce in un’ora di luce in più (posticipando l’orario dell’alba e del tramonto) e un’ora di sonno in meno. Inevitabile che la popolazione si divida in favorevoli e contrari, anche perché se i vantaggi sono rilevanti, gli svantaggi non sono da meno. A tranquillizzare gli “ansiosi dell’era digitale”, arriva perlomeno la conferma che, attualmente, la maggior parte dei computer e degli apparecchi elettronici regola automaticamente il cambio dell’ora.
Ma perché è stata introdotta l’ora legale, e di cosa si tratta esattamente? L’ora legale è una convenzione che consente di risparmiare luce elettrica a favore della luce solare per molti mesi: basti pensare che, nel nostro Paese, in 6 anni sono stati risparmiati ben 6 miliardi di Kilowatt/h (parliamo del fabbisogno annuo medio di circa un milione di famiglie), per un guadagno pari a quasi 900 milioni di euro.
Fonte
Ora legale, dall’insonnia all’infarto ecco tutti i rischi per la salute
domenica 22 marzo 2015
Prostatite, tre domande per scoprirla subito. Ma per gli uomini è ancora un tabù
Dal congresso europeo degli urologi un nuovo appello per la prevenzione
di una malattia che colpisce ogni anno 6 milioni di italiani e continua a
essere sottovalutata soprattutto dai pazienti. I consigli degli esperti
per combatterla anche a tavola e sul lavoro
MADRID - Quick Prostate Test (QPT), tre semplici e veloci domande che indagano i sintomi urinari, per scoprire in anticipo e intervenire adeguatamente contro l'ipertrofia prostatica benigna, problema che colpisce circa 6,6 milioni di maschi italiani. Per la precisione metà dei cinquantenni, il 65% dei sessantenni e l'80% dei settantenni. Ecco le domande: Si è alzato almeno due volte a notte nell'ultimo mese per urinare? Durante il giorno ha difficoltà a trattenerla? Ha la sensazione di non riuscire a svuotare la vescica? Se si risponde affermativamente a uno di questi interrogativi, è bene cercare di approfondire con esami più specifici, dall'esame delle urine al Psa (test del sangue) fino all'esplorazione digito rettale. Se ne parla con insistenza a Madrid al Congresso europeo di urologia che registra un record di presenze (14 mila iscritti) e oltre mille studi e poster presentati ora anche nella forma online.
Per l'ingrossamento della prostata si potrebbero dimezzare le percentuali di malattia solo seguendo il consiglio della visita e del colloquio con il medico di famiglia e con l'urologo. Ma i maschi, segnalano gli urologi in coro, "prima di sottoporsi a una qualsiasi visita in caso di problemi urinari, arrivano all'assurdo di circoscrivere e subordinare la loro vita sociale alla vicinanza di un bagno. Meno della metà degli uomini si apre con il proprio medico di famiglia". Dimenticando che il ritardo terapeutico ne causa l'aggravamento (riduzione del flusso urinario, ritenzione acuta e disturbi sessuali). Un dato generale europeo emerso in occasione del congresso.
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MADRID - Quick Prostate Test (QPT), tre semplici e veloci domande che indagano i sintomi urinari, per scoprire in anticipo e intervenire adeguatamente contro l'ipertrofia prostatica benigna, problema che colpisce circa 6,6 milioni di maschi italiani. Per la precisione metà dei cinquantenni, il 65% dei sessantenni e l'80% dei settantenni. Ecco le domande: Si è alzato almeno due volte a notte nell'ultimo mese per urinare? Durante il giorno ha difficoltà a trattenerla? Ha la sensazione di non riuscire a svuotare la vescica? Se si risponde affermativamente a uno di questi interrogativi, è bene cercare di approfondire con esami più specifici, dall'esame delle urine al Psa (test del sangue) fino all'esplorazione digito rettale. Se ne parla con insistenza a Madrid al Congresso europeo di urologia che registra un record di presenze (14 mila iscritti) e oltre mille studi e poster presentati ora anche nella forma online.
Per l'ingrossamento della prostata si potrebbero dimezzare le percentuali di malattia solo seguendo il consiglio della visita e del colloquio con il medico di famiglia e con l'urologo. Ma i maschi, segnalano gli urologi in coro, "prima di sottoporsi a una qualsiasi visita in caso di problemi urinari, arrivano all'assurdo di circoscrivere e subordinare la loro vita sociale alla vicinanza di un bagno. Meno della metà degli uomini si apre con il proprio medico di famiglia". Dimenticando che il ritardo terapeutico ne causa l'aggravamento (riduzione del flusso urinario, ritenzione acuta e disturbi sessuali). Un dato generale europeo emerso in occasione del congresso.
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sabato 21 marzo 2015
Giornata sulla sindrome di Down, la battaglia quotidiana anche per andare a vivere da soli
Un appuntamento internazionale, sancito anche dall’Onu, nato per
diffondere una maggiore consapevolezza e conoscenza, per creare una
nuova cultura della diversità e per promuovere il rispetto e
l’integrazione nella società di tutti. Presentata la campagna 2015, “The
Special Proposal” un docu-reality con protagonisti Salvatore e Caterina
Andare a vivere da soli è il sogno di molte coppie, anche di quelle composte da persone con sindrome di Down. Stesse opportunità e possibilità di scelta è il tema della X edizione della Giornata Mondiale sulla sindrome di Down, che si celebra oggi, sabato 21 marzo. Un appuntamento internazionale, sancito anche dall’Onu, nato per diffondere una maggiore consapevolezza e conoscenza sulla sindrome di Down, per creare una nuova cultura della diversità e per promuovere il rispetto e l’integrazione nella società di tutte le persone con sindrome di Down.
Tante le iniziative sul territorio nazionale. A Vasto ad esempio, l’Associazione Regionale Down Abruzzo (Arda) organizza un convegno sul tema dell’integrazione scolastica, a Lucca l’associazione “Andare oltre si può” (Aosp) invita a scattare un selfie con le tshirt realizzate dall’artista milanese Lorenzo Pietrantoni per l’Aosp e pubblicare la foto sui social con gli hashtag #WDSD15 e #AOSP15.
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Sindrome di Down
Andare a vivere da soli è il sogno di molte coppie, anche di quelle composte da persone con sindrome di Down. Stesse opportunità e possibilità di scelta è il tema della X edizione della Giornata Mondiale sulla sindrome di Down, che si celebra oggi, sabato 21 marzo. Un appuntamento internazionale, sancito anche dall’Onu, nato per diffondere una maggiore consapevolezza e conoscenza sulla sindrome di Down, per creare una nuova cultura della diversità e per promuovere il rispetto e l’integrazione nella società di tutte le persone con sindrome di Down.
Tante le iniziative sul territorio nazionale. A Vasto ad esempio, l’Associazione Regionale Down Abruzzo (Arda) organizza un convegno sul tema dell’integrazione scolastica, a Lucca l’associazione “Andare oltre si può” (Aosp) invita a scattare un selfie con le tshirt realizzate dall’artista milanese Lorenzo Pietrantoni per l’Aosp e pubblicare la foto sui social con gli hashtag #WDSD15 e #AOSP15.
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Sindrome di Down
Sindrome di Down, dalla scoperta alle nuove tecniche diagnostiche
martedì 17 marzo 2015
Anziani, fate moto per combattere danni cerebrali
L’attività fisica vince sulle lesioni nelle aree motorie dovute all'invecchiamento
Aree isolate di alterato segnale della materia bianca cerebrale - che è costituita dalle fibre di connessione del cervello - si osservano spesso, tramite risonanza magnetica, nel cervello delle persone anziane. La condizione, detta anche stato di sofferenza vascolare cronica, viene associata a ridotte funzionalità motorie, come difficoltà di deambulazione.
Uno studio, condotto all’Università di Chicago su 187 soggetti ultraottantenni e pubblicato sulla rivista Neurology, ha mostrato che i più attivi fisicamente non accusavano una diminuzione delle proprie capacità motorie anche quando le aree alterate erano di notevole ampiezza e interessavano le aree motorie. I partecipanti, la cui attività fisica è stata monitorata per 11 giorni attraverso un braccialetto elettronico, sono stati sottoposti a test di valutazione della loro abilità motoria e a risonanza magnetica, proprio per quantificare il danno cerebrale. Ebbene, si è visto che, anche tenendo in considerazione altri fattori rilevanti come l’indice di massa corporea e l’eventuale presenza di malattie vascolari, nei più attivi dei partecipanti le lesioni della sostanza bianca non influivano sulle loro capacità motorie.
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Nicla Panciera
Milano
È un’ulteriore conferma dell’importanza della lotta alla
sedentarietà e riguarda gli anziani: fare attività fisica può avere un
impatto alquanto positivo sugli effetti dell’invecchiamento e garantire
una buona capacità motoria anche in presenza di evidenti danni cerebrali
alle aree motorie, spesso fisiologici con l’avanzare dell’età.Aree isolate di alterato segnale della materia bianca cerebrale - che è costituita dalle fibre di connessione del cervello - si osservano spesso, tramite risonanza magnetica, nel cervello delle persone anziane. La condizione, detta anche stato di sofferenza vascolare cronica, viene associata a ridotte funzionalità motorie, come difficoltà di deambulazione.
Uno studio, condotto all’Università di Chicago su 187 soggetti ultraottantenni e pubblicato sulla rivista Neurology, ha mostrato che i più attivi fisicamente non accusavano una diminuzione delle proprie capacità motorie anche quando le aree alterate erano di notevole ampiezza e interessavano le aree motorie. I partecipanti, la cui attività fisica è stata monitorata per 11 giorni attraverso un braccialetto elettronico, sono stati sottoposti a test di valutazione della loro abilità motoria e a risonanza magnetica, proprio per quantificare il danno cerebrale. Ebbene, si è visto che, anche tenendo in considerazione altri fattori rilevanti come l’indice di massa corporea e l’eventuale presenza di malattie vascolari, nei più attivi dei partecipanti le lesioni della sostanza bianca non influivano sulle loro capacità motorie.
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domenica 15 marzo 2015
I 10 alimenti cancerogeni che sarebbe meglio evitare o limitare.
Andateci piano con questi cibi e bevande. Perché il loro consumo eccessivo è dannoso
Quali sono i cibi cancerogeni e quali evitare o limitare per prevenire il cancro? Eccolo la top 10
Iniziamo con l'alcol, il cui abuso può favorire l'innesco di una reazione mutagena cancerogena
State alla larga da dolci e bevande molto zuccherate, ricche di zucchero, acidi e altre sostanze chimiche
Carni conservate in scatola
Carni rosse: il consumo eccessivo è responsabile dei tumori del colon. Occhio anche alla cottura alla brace, che libera infatti sostanze cancerogene
Lo stesso discorso della carne rossa vale per gli insaccati
Occhio a non esagerare col glutammato, un additivi che aggiunge sapore agli alimenti senza apportare sostanze nutritive
Grassi idrogenati. Largamente usati nell'industria alimentare, poiché permettono di allungare i tempi di conservazione. Sono contenuti in: margarina, gelati industriali, prodotti da forno e alimenti dei fast food
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