venerdì 17 maggio 2024

L'olio d'oliva riduce del 23% il rischio di morire di tumore

Lo rivela un nuovo studio che sottolinea anche che il suo consumo regolare aiuta anche a prevenire fino a un quarto delle malattie cardiovascolari

La sua produzione è sempre più critica e il suo costo non smette di lievitare eppure nuovi studi confermano che l'olio d'oliva potrebbe essere un importante alleato contro tumori e malattie cardiovascolari. Uno studio realizzato nell'ambito della Fondazione Umberto Veronesi ha evidenziato come il consumo di olio d'oliva sia associato a una importante riduzione della mortalità indotta da malattie cardiovascolari e tumori. Pubblicata sulla rivista "European Journal of Clinical Nutrition", la ricerca ha analizzato i dati di quasi 23.000 adulti italiani, uomini e donne, partecipanti allo studio epidemiologico che sono stati seguiti per oltre 12 anni. Per tutti loro erano disponibili dettagliate informazioni sui consumi alimentari.

"I benefici del consumo di olio di oliva sono ampiamente documentati in letteratura, soprattutto in relazione alla salute cardiovascolare", dice Emilia Ruggiero, prima autrice dello studio e ricercatrice finanziata da Fondazione Umberto Veronesi. "Tuttavia, si sa ancora poco sugli effetti dell'olio di oliva in relazione ai tumori, e la maggior parte dei dati disponibili proviene da popolazioni non mediterranee. Ecco perché abbiamo voluto indagare - continua la ricercatrice - il ruolo di questo alimento cardine della dieta mediterranea anche in relazione alla mortalità per tumore, utilizzando i dati raccolti dallo studio Moli-sani, una delle coorti di popolazione più grandi d'Europa".

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