giovedì 31 marzo 2022

Andreoni su fine stato d’emergenza: “Ad aprile ancora boom di casi, quarta dose per tutti a ottobre”

L’intervista di Fanpage.it a Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma: “La situazione epidemiologica non è favorevole. Mantenere un comportamento attento anche dopo la fine dello stato di emergenza. Quarta dose per tutti a ottobre: i dati dimostrano che la terza dose dopo quattro mesi comincia a perdere di efficacia”.

Anche se oggi termina ufficialmente lo stato di emergenza Covid, la pandemia non è finita. Anzi, bisognerà avere pazienza per i prossimi due mesi e cominciare la somministrazione della quarta dose di vaccino per i soggetti più fragili, in attesa dell'autunno, quando sarà necessaria anche per il resto della popolazione. Ne è convinto Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma, che a Fanpage.it ha fatto il punto della situazione epidemiologica in Italia, dove nelle ultime settimane si è assistito ad un aumento dei contagi, alla vigilia dell'allentamento di alcune misure di protezione.

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Covid Italia, ultime news: oggi 73.195 nuovi casi e 159 morti. Finisce lo stato di emergenza, Speranza: “Su quarta dose vaccino si decide entro 7 giorni”

Le notizie in tempo reale sul Covid in Italia e nel mondo, gli aggiornamenti di oggi, giovedì 31 marzo. Nel bollettino di oggi 73.195 nuovi casi e 159 morti. tasso al 15%. Finisce ufficialmente lo stato di emergenza, sarà gradualmente archiviato il green pass. Ma la variante Omicron dilaga. Speranza: "Su quarta dose vaccino covid risposta unitaria Ue in 7 giorni". Agenas, occupazione posti in ospedale cresce in 10 Regioni. Pregliasco: "A Pasqua più casi, ne saremo fuori a fine maggio". Il ministro della Salute Speranza: "Sulla quarta dose di vaccino sono previste verifiche se e in che periodo farla". In calo, intanto, la somministrazione di prime e terze dosi di vaccino. Il presidente USA Biden ha ricevuto la quarta dose del vaccino

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Covid, Omicron 3: la nuova sottovariante della versione che ha scalzato la Delta

Arnaldo Caruso: “E’ assurda la quarta dose con vaccini vecchi. Aggiornare in modo veloce la formulazione alle nuove varianti circolanti”

La variante Omicron è predominante in tutto il mondo ma adesso spunta un'altra versione, la 3. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Omicron ha ormai da tempo preso il sopravvento sulla Delta.

La subvariante denominata per esteso Omicron BA.3 è stata rinvenuta ad Israele. Si tratta di un incrocio delle subvarianti BA.1 e BA.2, molto simili tra loro e al momento non si può ancora delineare il profilo di aggressività della nuova mutazione.

In questo momento, nel nostro Paese, oltre il 95% delle infezioni è data da Omicron 2. 

I sintomi 

I sintomi più comuni riportati da chi è stato contagiato con la variante Omicron e con le sue sottovarianti sono: mal di testa, raffreddore o naso che cola, stanchezza, ma anche febbre o mal di gola. Con Omicron, rispetto agli altri ceppi del virus, appaiono meno frequenti le segnalazioni di perdita di olfatto e gusto. Per quanto riguarda la sottovariante Omicron 3, molto simile alle due e ancora poco presente in Italia, i sintomi non sembrano differire molto. Allo stesso modo i giorni di incubazione rimangono più o meno sempre cinque. 

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La ‘crisi del grano’ causata dalla guerra fermerà la lotta europea al cambiamento climatico?

 

La strategia della Commissione europea per affrontare le conseguenze dalla guerra in Ucraina sul settore agroalimentare presentata il 23 marzo a Bruxelles non piace alle associazioni ambientaliste. Tra le intenzioni della Commissione c’è infatti anche quella di allentare le misure di protezione ambientale previste dalla Politica agricola comune e sembra voler ritardare l’attuazione degli elementi chiave del Green Deal e della strategia Farm to fork. Eppure, secondo associazioni impegnate nella tutela dell’ambiente e nella difesa degli animali, come Greenpeace, al cui appello si è unita anche Animal Equality, una riduzione dell’8% dei cereali usati nell’Ue per l’alimentazione animale consentirebbe di risparmiare abbastanza frumento per compensare il deficit previsto. Questa richiesta fa parte di una serie di misure (in sette punti) che Greenpeace ha presentato a livello europeo per assicurare che la carenza di grano non vada a pesare sulle fasce più vulnerabili della popolazione e per far sì che il sistema agroalimentare europeo diventi più resiliente.

L’Ong ambientalista calcola infatti che tale riduzione renderebbe disponibili 13 milioni di tonnellate di frumento per il consumo umano, corrispondente alla carenza prevista dalla Fao nello scenario più estremo, quello cioè di un dimezzamento della produzione Ucraina. Visto che la semina avviene in primavera, il prossimo raccolto di grano dell’Ucraina, da cui molti paesi a basso reddito fuori dall’Ue dipendono per le forniture alimentari, sarà comunque ridotto a causa del conflitto. L’impatto principale di questa guerra per gli agricoltori europei, invece, è, secondo Greenpeace, una limitata riduzione dell’importazione di materie prime per la mangimistica e problemi nelle forniture di fertilizzanti sintetici, in buona parte usati per coltivare mangimi destinati alla produzione intensiva di carne.

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Alcol, in Italia 8,6 milioni di consumatori a rischio. Aumenta il consumo fuori pasto e preoccupa il binge-drinking

 

Il ministero della Salute ha presentato la Relazione al Parlamento sugli interventi realizzati nel 2021 in materia di alcol e problemi correlati,  da cui emerge che in Italia ci sono oltre 8,6 milioni  di persone considerate a rischio di dipendenza. In particolare “circa 800.000 minorenni e 2.500.000 di over 65 sono le persone a rischio per patologie e problematiche correlate”. Tra i comportamenti negativi la relazione focalizza l’attenzione sul fenomeno del binge drinking (assunzione di numerose unità alcoliche al di fuori dei pasti e in un breve arco di tempo), che rappresenta tra i giovani l’abitudine più diffusa, raggiungendo i valori massimi tra i 18 e i 24 anni di entrambi i sessi (22,1% e 14,3%, maschi e femmine rispettivamente). Questa numerosità è sempre maggiore per i maschi di tutte le età tranne che per i 11-15enni tra i quali le ragazze fanno registrare una frequenza più elevata (1,7%) rispetto ai coetanei maschi (1,1%). Il binge drinking ha interessato 4 milioni e 100mila consumatori che si sono ubriacati nel 2020 (930mila tra gli 11 e i 25 anni di età) con 120mila minori intossicati. Di questi solo 3.300 hanno fatto ricorso a un pronto soccorso e rappresentano il 10% circa gli accessi per intossicazione alcolica.

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Covid-19: l’origine è (probabilmente) nel wet market di Wuhan in Cina sostengono tre studi

Aumentano le prove, anche se la pistola fumante non c’è ancora: la pandemia da Coronavirus Sars-CoV-2 sembra abbia avuto origine dal mercato ittico Huanan di Wuhan, forse da un cane procione (Nyctereutes procyonoides), un canide dall’aspetto volpino, le zampe corte e il pelo folto, venduto sia per la carne che per la pelliccia (vedi foto sopra). Vanno infatti in questa direzione tre studi appena pubblicati, ancora in attesa di revisione ma che, anche secondo la rivista Nature che ne ha riassunto le conclusioni. I ricercatori sono relativamente concordi nell’individuare proprio nel grande mercato di animali vivi e già macellati la possibile origine della pandemia: i primi due con una localizzazione molto specifica, il terzo con l’analisi genetica dei primi due focolai della fine del 2019.

La storia ha inizio con l’ispezione dei virologi mandati dall’Oms, che non avevano rilevato alcuna positività negli oltre 200 campioni di animali analizzati (tra i quali polli, serpenti, salamandre giganti, tassi, coccodrilli siamesi), ma avevano trovato casi di positività tra i circa mille campioni raccolti tra le gabbie, i banconi e gli ambienti del mercato. A quel punto, i ricercatori del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie (CCDC), che a loro volta avevano cercato, senza successo, il coronavirus in 18 specie di animali, hanno iniziato (e poi pubblicato come pre-print a fine febbraio) un’accurata analisi genetica dei campioni positivi dell’Oms. I ricercatori hanno confermato che i virus circolanti allora erano pressoché identici a quelli isolati nei primi pazienti, già dei due tipi (lignaggi) A e B, avvalorando quindi l’idea che tutto avesse avuto origine da lì in due eventi separati a novembre e dicembre 2019. 

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mercoledì 30 marzo 2022

Covid, oggi in Italia 77.621 casi e 170 morti, nuove regole dal 1 aprile con fine stato di emergenza: news e bollettino

Le notizie in tempo reale sul Covid in Italia e nel mondo, gli aggiornamenti di oggi, mercoledì 30 marzo. Nel bollettino di ieri 99.457 nuovi casi e 177 morti in 24 ore. Agenas, occupazione posti in ospedale cresce in 10 Regioni alla vigilia della fine dello stato di emergenza, previsto per domani,  31 marzo. Raggiunto il plateau dei nuovi contagi. Dal 1 aprile allentamenti sul Green pass. Il ministro della Salute Speranza: "Sulla quarta dose di vaccino sono previste verifiche se e in che periodo farla". In calo, intanto, la somministrazione di prime e terze dosi di vaccino.

Sono 77.621 i nuovi casi di Covid-19 registrati nelle ultime 24 ore nel nostro Paese. Sono stati effettuati 524.899 tamponi tra test molecolari e antigenici secondo quanto riportato nel bollettino del ministero della Salute di oggi 30 marzo. Il dato dei contagi è in calo rispetto ai 99.457 nuovi contagi registrati nella giornata di ieri. Sono state riscontrate altre 170 vittime nelle ultime 24 ore.

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Pizza: quante calorie hanno i diversi tipi e quando non dovresti mangiarla

Può essere considerato un piatto unico per gli ingredienti che contiene: ecco perché è bene non esagerare È il piatto più famoso della cucin...