martedì 17 gennaio 2023

L'Atlante dei contagi Covid: la Pianura Padana è «l'epicentro epidemico» in Italia


Dallo smog alle Rsa, i 4 fattori di diffusione

covid

16 Gennaio 2023, 21:04

I contagi Covid continuano a calare, e segnano un crollo di quasi il 40%. Anche i decessi sono in flessione con il -25,7% in una settimana (6-12 gennaio); giù anche i ricoveri sia ordinari che in terapia intensiva. Ma in questo quadro positivo convive la falla dei vaccini, rileva la Fondazione Gimbe nel suo monitoraggio indipendente settimanale. Le somministrazioni anti-Covid in Italia, sottolinea la Fondazione, restano al palo: solo il 30% di anziani e fragili ha la quarta dose con nette differenze regionali, dal 13,6% della Calabria al 43,8% del Piemonte.

Una diffusione dei casi in Italia che, fin dall’inizio della pandemia, si è mantenuta costante a livello geografico, pur se con differenze regionali, ma con l’epicentro che si è mantenuto sempre al Nord, in particolare nella Pianura Padana. La mappa emerge dall’'Atlante Covid-19. Geografia del contagio in Italià messo a punto dalle Università di Bergamo e Cassino, con i curatori Emanuela Casti dell’Università di Bergamo, e Andrea Riggio dell’Università di Cassino e presentato al Cnr a un seminario organizzato dall’Associazione Geografi Italiani, LabGeoNet. Quattro i fattori di rischio di propagazione individuati: inquinamento, mobilità e alta densità abitativa, tipo di assistenza sul territorio e presenza di Rsa non protette.

Continua qui

venerdì 13 gennaio 2023

Kraken in 38 Paesi ma per ora nel mondo prevale la famiglia Cerberus

Non ha mutazioni note associate a potenziale cambiamento gravità

Nonostante i riflettori ormai rubati dalla variante 'Kraken' di Sars-CoV-2, negli ultimi giorni del 2022 è stata ancora la famiglia di Cerberus a risultare in misura significativa prevalente nel mondo. Il quadro emerge dall'aggiornamento settimanale su Covid diffuso dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

Tra il 19 e il 25 dicembre (settimana 51 del 2022 appena salutato), le 6 sottovarianti Omicron 'osservate speciali' dall'Oms - ribattezzate con nomi altisonanti sui social - hanno rappresentato il 76,2% di tutte le sequenze depositate nella banca dati Gisaid. Tra queste, BQ.1 e i suoi discendenti - il più 'illustre' dei quali è Cerberus (BQ.1.1) - hanno pesato per il 53,4%.

Continua qui

martedì 10 gennaio 2023

Disturbi del sonno: i motivi insospettabili per cui non dormiamo bene

Un italiano su 7 non dorme bene. I motivi? Spesso insospettabili...

Secondo uno studio pubblicato un po’ di tempo fa sull’autorevole rivista Scientific Reports da un gruppo di ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), Università Bocconi e Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, in collaborazione con la Doxa, quasi un italiano su 3 dorme un numero insufficiente di ore ed uno su 7 riporta una qualità insoddisfacente del proprio sonno. I disturbi del sonno in Italia, insomma, appaiono in aumento e risultano più frequenti tra gli anziani e i soggetti con un livello socioeconomico inferiore. 

Ma quali sono i fattori che maggiormente causano la perdita del sonno? E cosa possiamo fare per combatterli? 

Continua qui

lunedì 9 gennaio 2023

La provincia cinese in cui il 90% della popolazione ha il Covid: “Contagiate 88 milioni di persone”

Nella provincia cinese di Henan circa il 90% della popolazione, pari a 88 milioni di persone, avrebbe il Covid secondo un funzionario: “Picco negli ospedali raggiunto il 19 dicembre”.

In Cina c'è una provincia in cui il 90% circa della popolazione residente, pair a ben 88 milioni di persone, avrebbe il Covid. Si tratta dell'Henan, la terza più popolosa del Paese del Dragone.

È quanto ha dichiarato un funzionario della sanità regionale nel corso di una conferenza stampa, mentre Pechino si trova ad affrontare una ondata di casi di Coronavirus senza precedenti.

Continua qui



sabato 7 gennaio 2023

Covid: nei non vaccinati tra 60-79 anni mortalità 6 volte maggiore

Rispetto a chi ha fatto la quarta dose da meno di 120 giorni

Nei non vaccinati contro Covid-19 nella fascia d'età fra 60 e 79 anni il tasso di mortalità è triplo rispetto ai vaccinati con tre dosi e quasi sei volte più alto rispetto ai vaccinati con la quarta dose da meno di 120 giorni.

Lo indica l'Istituto Superiore di Sanità (Iss), nel suo rapporto esteso su "Sorveglianza, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale".

Sempre nella fascia d'età fra 60 e 79 anni (dati dal 18 novembre al 18 dicembre 2022) il tasso di ricovero dei non vaccinati nei reparti ordinari risulta 2,5 volte superiore rispetto ai vaccinati con tre dosi e 3,5 volte superiore rispetto ai vaccinati con 4 dosi da meno di 120 giorni; il tasso di ricovero nelle terapie intensive risulta quasi il triplo nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con due dosi e il quadruplo rispetto ai vaccinati con 4 dosi da meno di 120 giorni.

Continua qui


venerdì 6 gennaio 2023

Covid, casi settimanali in aumento dell’11,4%: i dati del ministero. Iss: “Sale l’incidenza, ma l’indice Rt stabile. Ci sono 3 regioni a rischio”

Le diagnosi sono state 135.990 rilevate con 855.823 tamponi (+6% rispetto alla settimana precedente) mentre il tasso di positività risulta al 15,9%. Tra il 14 e il 27 dicembre è rimasto stabile a 0,83 l’indice Rt medio calcolato sui casi sintomatici, sotto la soglia epidemica

Il numero di nuove diagnosi di Covid-19 è aumentato dell’11,4% nella settimana tra il 30 dicembre 2022 e il 5 gennaio 2023 rispetto alla precedente, influenzata dal Natale. I casi rintracciati sono stati 135.990 rilevati con 855.823 tamponi (+6% rispetto alla settimana precedente) mentre il tasso di positività risulta al 15,9%, con una variazione di +0,8% rispetto alla settimana precedente. Nello stesso periodo i decessi sono stati 775, con una variazione di +9,8%. I dati sono riportati nel bollettino settimanale del ministero della Salute.

Continua qui

mercoledì 4 gennaio 2023

Cancro: anche una sola sessione di allenamento può rallentarlo, secondo uno studio

Uno studio australiano rivela l'importanza dell'esercizio fisico nel rallentare il cancro. Grazie ad alcune speciali proteine

La notizia è di quelle che fanno ben sperare, anche se da prendere con le necessarie cautele, visto che si tratta di un piccolo studio. Ma secondo gli scienziati della Edith Cowan University (Australia), anche una singola sessione di esercizio fisico potrebbe rallentare la crescita di alcuni tipo di cancro. E, grazie a uno speciale tipo di proteine che stimola, l’allenamento sembra possedere anche la capacità di combattere attivamente le cellule cancerose. 

L’ESERCIZIO FISICO RALLENTA IL CANCRO: LO STUDIO


Un gruppo di ricercatori dell’Exercise Medicine Research Institute dell’Università australiana ha preso in esame 9 individui di sesso maschile con cancro alla prostata in stadio avanzato, prelevando campioni di sangue immediatamente prima e dopo che i pazienti avevano completato 34 minuti di esercizio ad alta intensità su una cyclette, più un terzo campione prelevato 30 minuti dopo l'allenamento. 

L'analisi ha mostrato livelli più elevati di miochine subito dopo l'attività fisica: si tratta di proteine rilasciate dai muscoli che aiutano nella comunicazione con altri organi e recenti ricerche suggeriscono che svolgono anche un ruolo nel combattere le malattie croniche.


Continua qui

Pizza: quante calorie hanno i diversi tipi e quando non dovresti mangiarla

Può essere considerato un piatto unico per gli ingredienti che contiene: ecco perché è bene non esagerare È il piatto più famoso della cucin...