Sempre più persone ci stanno contattando per chiederci
delucidazioni sull’olio di palma.
Negli ultimi tempi infatti si è sentito sempre più parlare di questo
grasso vegetale che sembra ritrovarsi in moltissimi prodotti dolciari
confezionati, anche di larghissimo consumo, ad esempio nella Nutella, di
cui si era già occupato a novembre il nostro
Neil.
Ma che cosa è questo olio di palma? Fa male alla salute? Distrugge le
foreste? Perché non se n’è sentito parlare fino a qualche anno fa?
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. Cercherò di trattare l’argomento
in maniera più breve ed esauriente possibile nei suoi aspetti
principali, e nel caso che ci fosse bisogno di approfondimenti sarò
felice di poterci lavorare ulteriormente.
Come ci spiega
Wikipedia:
L’olio di palma e l’olio di semi di palma o olio di
palmisto sono degli olii vegetali saturi non idrogenati ricavati dalle
palme da olio, principalmente Elaeis guineensis ma anche da Elaeis
oleifera e Attalea maripa.
Nel 2007, con 28 milioni di tonnellate di produzione globale, era il
secondo olio commestibile più prodotto, dopo l’olio di soia, che adesso
potrebbe aver superato. È anche un componente o una materia prima
importante di molti saponi, prodotti alimentari (come la Nutella),
polveri detergenti e prodotti per la cura della persona (…)
Dal frutto della palma da olio si ricavano olio di palma (dal frutto)
e olio di palmisto (dai suoi semi): entrambi sono solidi o semi-solidi a
temperatura ambiente, ma con un processo di frazionamento si possono
separare in componente liquida (olio di palma bifrazionato, usato per la
frittura) e solida.
Ok, facciamo finta (…) che io non ci capisca niente di queste cose, e
spieghiamo per filo e per segno che cosa significa tutto ciò, cercando
di usare i termini più semplici possibili.
L’olio di palma è un grasso saturo. Generalmente gli
oli vegetali sono grassi insaturi, ovvero quelli che non fanno
aumentare il “colesterolo cattivo” ma solo quello “buono” (
qui
ve lo spiega Wikipedia). I grassi saturi, principalmente grassi animali
(come il burro, per intenderci) fanno aumentare invece il cosiddetto
“colesterolo cattivo”. L’olio di palma è un grasso saturo, il che lo
accomuna, in quanto a effetti sull’organismo, più o meno al burro.
L’olio di palma, però, è un grasso non idrogenato. L’idrogenazione è
un processo chimico che potete trovare spiegato con cura su
Wikipedia, e anche
questo sito
mi pare che dia una spiegazione piuttosto esauriente e ricca di esempi
basata su manuali di nutrizione clinica. Vi basti sapere che tramite
questo processo i grassi liquidi diventano solidi. Questi grassi vengono
usati in un sacco di snack confezionati, sia dolci (merendine, ad
esempio) che salati (patatine in busta) e si ritrovano in gran parte
degli alimenti da fast food. È ormai appurato da anni che tali grassi
sono dannosi per la nostra salute in quanto contenenti molecole
lipidiche di
grassi trans; già nel 2002 l’Accademia Nazionale delle Scienze degli USA ne ha raccomandato
la totale eliminazione dalla dieta. Un’altra spiegazione esauriente
qui.
Da allora
l’olio di palma ha conosciuto una rapidissima diffusione
in quanto valida alternativa a tali grassi, di cui era ormai stata
appurata la nocività per l’alimentazione umana. Inoltre, da quest’anno è
entrato in vigore l’obbligo di specificare il tipo di grassi vegetali
nelle etichette degli ingredienti dei prodotti confezionati e questo ha
scoperchiato il vaso di Pandora, poiché si è scoperto che in tanti,
tantissimi prodotti è presente il suddetto olio di palma.
Dunque: l’olio di palma è un grasso saturo vegetale, fa più o meno
male quanto ne fa il burro (ovvero per niente o quasi, se utilizzato con
moderazione, un po’ come tutte le cose), ma nemmeno lontanamente
quanto altri grassi trattati chimicamente, ed è per questo motivo che
negli ultimi anni è andato a sostituire in moltissimi prodotti
alimentari i grassi idrogenati di cui si sconsiglia l’utilizzo, in
quanto dannosi per la salute.
Allora perché ormai da mesi siamo bombardati da informazioni confuse e
a volte contraddittorie che demonizzano i prodotti che lo contengono?
Le obiezioni al suo utilizzo sono principalmente queste tre: andiamo ad analizzarle e cercare di chiarire.
Lo sfruttamento da parte delle multinazionali
Si è detto che l’olio di palma è l’ennesimo prodotto che arricchisce
le multinazionali a scapito degli abitanti dell’Indonesia e della
Malesia che sono i maggiori produttori di olio di palma, con una
produzione superiore al 90% del totale mondiale. Si parla di
land grabbing, ovvero della sottrazione delle terre ai legittimi proprietari da parte delle solite, cattivissime multinazionali.
Ma, c
ome spiega questo interessante articolo,
Da una parte il land grabbing è
in evoluzione, dall’altra non esistono monitoraggi e dati complessivi,
ma soltanto casi studio. (…) non abbiamo a che fare con una semplice
compravendita arcaicamente colonialista. È un coacervo di investimenti in costante espansione. Un giro di miliardi di dollari. Un trend economico globale.
Continua
qui
Oli ideali per friggere
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href="http://www.my-personaltrainer.it/oli-friggere.htm">Oli per
friggere</a></cite> da
http://www.my-personaltrainer.it/oli-friggere.htm</p>