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sabato 23 luglio 2016
Dagli scarti degli agrumi un’alternativa all’olio di palma. Allo studio l’uso del pastazzo per scopi alimentari
E se dai residui della spremitura industriale delle arance,
il cosiddetto pastazzo fatto di bucce, semi e parte della polpa, si
ottenesse un prodotto in grado di sostituire almeno in parte l’olio di
palma usato nei prodotti da forno? È il progetto al quale sta lavorando
un gruppo di ricercatori dell’Università di Catania, in collaborazione
con aziende locali e con la società di consulenza per l’industria
agrumaria Citrech.
«L’ambito più generale è quello della ricerca sui riutilizzi del pastazzo,
fino a poco tempo fa considerato esclusivamente come rifiuto e ora
invece riproposto come sottoprodotto di lavorazioni alimentari da
destinare, se possibile, a nuova vita» spiega Salvo Barbagallo,
professore di idraulica agraria e coordinatore del progetto relativo ai
nuovi impieghi in ambito alimentare. In effetti nella sola Sicilia si
producono ogni anno oltre 340 mila tonnellate di pastazzo, che costano
alla filiera oltre 10 milioni di euro l’anno per lo smaltimento.
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