Il Kamut ha le origini molto antiche. Il cereale Khorasan, al quale è
stato messo marchio Kamut®, proviene dai territori antichi
dell'Afganistan e dell'Iran, e dell'Egitto.
Il Kamut®, marchio registrato da un ingegnere del Montana per una
tipologia di grano dai chicchi grandi, ha letteralmente invaso i nostri
scaffali. Pasta, pane, farina, crackers, grissini e tanto altro oramai
sono sempre più disponibili anche in versione Kamut®.
Il nome deriva dalla cultura egiziana e significa ‘anima della terra’.
In realtà però questo cereale ha ben poco a che fare con l’Egitto, la
cultura o la gastronomia egiziana!
Sfatiamo da subito il mito: leggere del Kamut come ‘il cereale usato
dagli antichi Egizi’ oppure ‘ritrovato nelle tombe dei faraoni’ altro
non è che una colossale – e ben riuscita – operazione di marketing.
Gli antichi egiziani infatti coltivavano farro ed orzo. Il frumento
arrivò nelle tavole egiziane solo in seguito, ossia durante il periodo
Tolemaico, dal 332 al 330 a.c.
E siccome la notizia ha ovviamente rivelato il controsenso della
campagna pubblicitaria la stessa Kamut Internationl, l’azienda americana
produttrice, ne ha preso le debite distanze. La leggenda quindi è
sfatata.
Ma non è tutto. Contrariamente a quanto spesso si crede, il Kamut
contiene glutine e quindi può essere adatto a chi è sensibile ai
cereali, ma non è consigliato a coloro che soffrono di sensibilità o
intolleranza al glutine.
Lasciamo da parte le leggende e parliamo di dati concreti: quali sono i
benefici del Kamut? Ce ne sono o anche qua scopriamo che sono solo
leggende?
Rispetto ad altri cereali, presenta una quantità maggiore di sali
minerali, in particolare contiene selenio, sostanza dalle ottime
proprietà antiossidanti. Inoltre è considerato un alimento altamente
digeribile rispetto al "normale grano", questo perché non sottoposto a
ibridazioni industriali. Composto principalmente da carboidrati e
proteine, vanta un alto contenuto di vitamina E.
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