venerdì 27 febbraio 2015
giovedì 26 febbraio 2015
Zenzero: 10 idee (più una) per inserirlo nella vostra dieta quotidiana
Lo zenzero
viene da sempre utilizzato nella cucina orientale per condire piatti e
preparare bevande, nel Nord Europa il suo impiego è tipico per la
preparazione dei biscotti natalizi, ma anche in Italia abbiamo ormai
scoperto i numerosi utilizzi dello zenzero in cucina e come rimedio naturale oltre che i tanti benefici di questa meravigliosa spezia.
Ecco allora qualche idea utile per introdurre lo zenzero nella propria dieta quotidiana, dai condimenti alle bevande, fino ai biscotti per la merenda e per la colazione.
1) Zenzero come condimento per le insalate
Potete arricchire di gusto le vostre insalate di verdure con lo zenzero essiccato in polvere oppure con lo zenzero fresco tritato.
Un'idea in più è quella di lasciare marinare lo zenzero nel succo di
limone, in modo che i due ingredienti si insaporiscano l'un l'altro per
creare un condimento davvero gustoso.
2) Zenzero marinato in agrodolce come contorno
Lo zenzero marinato in agrodolce
è una preparazione tipica orientale. Qualcuno di voi lo avrà assaggiato
al ristorante giapponese. Potrete provare a preparare in casa lo
zenzero marinato e utilizzarlo per arricchire i vostri secondi piatti. Qui la ricetta per preparare in casa lo zenzero marinato in agrodolce.
3) Preparare i biscotti allo zenzero per merenda e colazione
Vi piacerebbe aggiungere un tocco di zenzero anche a merenda o a colazione?
Se amate il gusto dello zenzero anche nei dolci, potrete aggiungere un
pizzico di questa spezia alla vostra ricetta preferita per preparare i
biscotti. Qui una ricetta utile a cui ispirarvi per i vostri biscotti allo zenzero.
Leggi anche: Biscotti allo zenzero in versione vegan
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mercoledì 25 febbraio 2015
Diabete, campanelli d'allarme: ecco quali sono i sintomi più frequenti
Sono circa 3 milioni le persone affette da
diabete in Italia (dati ISTAT 2011), il 4,9% della popolazione. Le
complicanze del diabete possono essere estremamente invalidanti e
compromettere la funzionalità di organi essenziali: cuore (infarto del
miocardio, cardiopatie), reni (insufficienza renale), vasi sanguigni
(ipertensione o altre malattie cardiovascolari, ictus, ecc.), occhi
(glaucoma, retinopatie, ecc.). Ma come riconoscere i sintomi?
1. Intorpidimento
Formicolio, specialmente nelle mani mani e nei piedi. La causa è l'incremento dei livelli di zucchero nel sangue, da cui deriva la restrizione dei vasi sanguigni nelle estremità. Può causare la lesione delle fibre nervose.
2. Urinare spesso
La minzione frequente è spesso un sintomo precoce sia del diabete di tipo 1 che del diabete di tipo 2: avviene perché l'organismo tenta di espellere il glucosio inutilizzato. Questo porta spesso a una grave disidratazione
3. Perdita di peso improvvisa
Le variazioni di peso sono dovute al fatto che il corpo non riesce ad assorbire adeguatamente gli zuccheri
4. Fame eccessiva
Il diabete impedisce all'organismo di trasformare gli zuccheri in energia, motivo per cui si avverte la necessità di mangiare continuamente per ricaricarsi
5. Vista sfocata
I livelli di glucosio si innalzano danneggiando i vasi sanguigni e limitando l'afflusso di sangue agli occhi. Se il diabete non viene diagnosticato in tempo, il paziente rischia di perdere la vista
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1. Intorpidimento
Formicolio, specialmente nelle mani mani e nei piedi. La causa è l'incremento dei livelli di zucchero nel sangue, da cui deriva la restrizione dei vasi sanguigni nelle estremità. Può causare la lesione delle fibre nervose.
2. Urinare spesso
La minzione frequente è spesso un sintomo precoce sia del diabete di tipo 1 che del diabete di tipo 2: avviene perché l'organismo tenta di espellere il glucosio inutilizzato. Questo porta spesso a una grave disidratazione
3. Perdita di peso improvvisa
Le variazioni di peso sono dovute al fatto che il corpo non riesce ad assorbire adeguatamente gli zuccheri
4. Fame eccessiva
Il diabete impedisce all'organismo di trasformare gli zuccheri in energia, motivo per cui si avverte la necessità di mangiare continuamente per ricaricarsi
5. Vista sfocata
I livelli di glucosio si innalzano danneggiando i vasi sanguigni e limitando l'afflusso di sangue agli occhi. Se il diabete non viene diagnosticato in tempo, il paziente rischia di perdere la vista
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lunedì 23 febbraio 2015
Le staminali restituiscono la vista: via libera Ue al primo farmaco
La tecnica è tutta made in Italy, ci sono voluti 30 anni di ricerche.
Ora si pensa di poterla usare per curare anche altre malattie
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Grazie al nuovo farmaco con le staminali gli scienziati riescono a rigenerare il tessuto oculare lesionato |
Daniele Banfi
Roma
Una storia iniziata negli Anni 80. Sono queste le tempistiche
della vera scienza, quella fatta secondo le regole. Oggi, dopo anni di
sperimentazioni, la Commissione Ue ha autorizzato il primo farmaco della
storia a base di cellule staminali. Una cura capace di ricostruire le
cornee danneggiate ridonando la vista ai malati. Accade a Modena, terra
di eccellenze dove l’incontro tra Graziella Pellegrini, Michele De Luca
dell’Università di Modena e Reggio Emilia e la lungimiranza della Chiesi
Farmaceutici ha reso possibile questo successo. Continua qui
sabato 21 febbraio 2015
Influenza, quale terapia?
Il pediatra Alberto Ferrando, Carlo Mereu dell'Asl 2 Savona e Patrizio
Odetti dell’Università di Genova spiegano la terapia sintomatica della
Sindrome influenzale tra rimedi moderni e vecchi saggi consigli
Il video
Il video
giovedì 19 febbraio 2015
Pizza sì, ma attenzione ai grassi e al sodio
La maggiore diffusione dei consumi ha condotto i ricercatori di Chicago a
indicare la necessità di migliorare il profilo nutrizionale di questo
alimento
La pizza è uno dei piaceri della tavola, condiviso soprattutto dai più giovani. Il suo consumo, però, potrebbe non essere privo di insidie per la linea e, di conseguenza, per la salute. È quanto si evince da uno studio appena pubblicato su Pediatrics che ha indagato i consumi dell’alimento tra i bambini e gli adolescenti statunitensi nel periodo 2003-2010. L’apporto energetico è risultato in calo del 25% rispetto all’indagine risalente al biennio 2003-2004, ma la maggiore diffusione dei consumi ha portato Lisa Powell, direttore del centro di ricerca per la prevenzione delle malattie dell’ateneo di Chicago, ad affermare che «per ridurre in modo significativo gli effetti negativi della pizza, occorrerebbe migliorare il suo profilo nutrizionale, riducendo i contenuti di grassi saturi e sodio».
Gli autori dello studio hanno utilizzato i dati del National Health and Nutrition Examination Survey (Nhanes) per valutare i consumi di pizza, relativi alle ventiquattro ore precedenti, tra poco più di quattordicimila bambini (2-11 anni) e adolescenti (12-19 anni). Dall’indagine è emerso come sia diminuito l’apporto calorico delle pizze acquistate nei fast food, mentre non è cambiato il contributo energetico fornito dall’alimento consumato nelle mense scolastiche. Nei giorni in cui i bambini e i ragazzi avevano mangiato la pizza, avevano anche assunto un contributo “extra” di, rispettivamente, 84 e 230 chilocalorie. Superiori, in quei giorni, risultavano pure gli apporti di sodio e grassi saturi.
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La pizza è uno dei piaceri della tavola, condiviso soprattutto dai più giovani. Il suo consumo, però, potrebbe non essere privo di insidie per la linea e, di conseguenza, per la salute. È quanto si evince da uno studio appena pubblicato su Pediatrics che ha indagato i consumi dell’alimento tra i bambini e gli adolescenti statunitensi nel periodo 2003-2010. L’apporto energetico è risultato in calo del 25% rispetto all’indagine risalente al biennio 2003-2004, ma la maggiore diffusione dei consumi ha portato Lisa Powell, direttore del centro di ricerca per la prevenzione delle malattie dell’ateneo di Chicago, ad affermare che «per ridurre in modo significativo gli effetti negativi della pizza, occorrerebbe migliorare il suo profilo nutrizionale, riducendo i contenuti di grassi saturi e sodio».
Gli autori dello studio hanno utilizzato i dati del National Health and Nutrition Examination Survey (Nhanes) per valutare i consumi di pizza, relativi alle ventiquattro ore precedenti, tra poco più di quattordicimila bambini (2-11 anni) e adolescenti (12-19 anni). Dall’indagine è emerso come sia diminuito l’apporto calorico delle pizze acquistate nei fast food, mentre non è cambiato il contributo energetico fornito dall’alimento consumato nelle mense scolastiche. Nei giorni in cui i bambini e i ragazzi avevano mangiato la pizza, avevano anche assunto un contributo “extra” di, rispettivamente, 84 e 230 chilocalorie. Superiori, in quei giorni, risultavano pure gli apporti di sodio e grassi saturi.
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Sale nella dieta: amico o nemico?
lunedì 16 febbraio 2015
I cibi anti-cancro
Dai limoni con 22 componenti anti-cancro alle noci, dal caffè al tè verde: ecco gli alimenti che aiutano a combattere il tumore
IL LIMONE Ha moltissime proprietà benefiche tra cui quella di contrastare l'insorgere del cancro con i suoi 22 componenti anti tumore. Il limonene infatti ne rallenta la crescita e i glucosi flavonici bloccano la moltiplicazione delle cellule tumorali. Una limonata al giorno con mezzo limone è l'ideale per la nostra salute
IL CAFFE' Il caffè in tazzina è un prezioso alleato nella lotta ai tumori, la presenza di polifenoli accelera il processo di eliminazione delle tossine responsabili dell'insorgere di neoplasie
LE MELE
L'estratto di mela potrebbe aiutare a combattere le cellule cancerogene del colon. Grazie agli oligosaccaridi - zuccheri contenuti all'interno del frutto - privi di effetti collaterali, a differenza dei farmaci usati per la chemio.
"Gli oligosaccaridi presenti nelle mele hanno ucciso fino al 46 per cento delle cellule del cancro del colon umano in vitro e superato il farmaco chemio più comunemente usato"
FRUTTA E VERDURA Mangiare almeno 3/4 volte al giorno frutta e verdura fresca aiuta a prevenire l'insorgenza dei tumori. Molto benefici sono i frutti di bosco, ma tutta la frutta e la verdura - ricca di fibre, vitamine e polifenoli - insieme agli antiossidanti come il betacarotene, le vitamine C e E e il selenio, sono ottime alleate contro il cancro
MALTOLO Il maltolo, che si trova nel malto, nella cicoria, nel cocco e nel caffè, modificato in laboratorio potrebbe essere una via per combattere e distruggere le cellule tumorali. Lo studio è stato pubblicato sul British Journal of Cancer. Il maltolo di per sè ha proprietà antiossidanti, se modificato potrebbe portare le cellule cancerogene a "suicidarsi"
LE NOCI Mangiare un po' di noci ogni giorno - 50 gr - riduce il rischio di cancro al seno. Ricche di acidi grassi omega-3 e antiossidanti hanno molte proprietà benefiche per l'organismo e aiutano a prevenire anche altri tipi di tumori oltre a quello al seno e, proteggono dalle malattie cardiovascolari
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I sintomi del cancro: come individuarli, per una diagnosi precoce
L'insorgenza di un tumore è legata alla manifestazione di alcuni disturbi che non dovrebbero allarmare ma non andrebbero neppure trascurati. Ecco quali sono
Questi sono classificabili nei sintomi GENERALI
1 - ECCESSIVA STANCHEZZA NON GIUSTIFICATA
Se il senso di debolezza e affaticamento non migliora col riposo o persiste nel tempo è meglio chiedere al proprio medico un esame del sangue per individuare un'eventuale anemia. L'anemia può avere molte cause, ma in alcuni casi rivela la presenza di leucemie oppure di tumori solidi che, sanguinando impercettibilmente ma a lungo, deprivano l'organismo delle sue scorte di ferro
2 - PERDITA DI PESO INVOLONTARIA
Un altro campanello d'allarme può essere il dimagrimento slegato a diete ipocaloriche o cambiamenti di stili di vita (legati ad alimentazione o attività fisica). Se questo si verifica è bene escludere che a provocarlo sia una malattia. Indipendentemente dal fatto che il fenomeno si associ o meno a perdita di appetito, per tutti o per determinati alimenti, è bene parlarne con il proprio medico, per capire insieme quale potrebbe esserne la causa
3 - FEBBRE
Il rialzo della temperatura corporea è tipico delle malattie infettive, e nella maggior parte dei casi dura pochi giorni, il tempo necessario alle difese dell'organismo a eliminare batteri e virus. Se persiste per settimane o mesi oppure ricorre di frequente, può esprimere la risposta a infezioni particolari, più difficili da combattere, ma talvolta può indicare anche la risposta del sistema immunitario ad alcune forme di tumore, soprattutto linfomi e leucemie
4 - ITTERO
La colorazione giallastra della pelle e delle sclere, cioè la parte bianca dell'occhio, è tipica di molte malattie del fegato e delle vie biliari, che nella maggior parte dei casi sono di natura diversa dal cancro. Talvolta, tuttavia, un tumore a livello di questi organi può ostruire il normale deflusso della bile provocando un aumento della concentrazione di bilirubina nel sangue e quindi il tipico colorito itterico
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Questi sono classificabili nei sintomi GENERALI
1 - ECCESSIVA STANCHEZZA NON GIUSTIFICATA
Se il senso di debolezza e affaticamento non migliora col riposo o persiste nel tempo è meglio chiedere al proprio medico un esame del sangue per individuare un'eventuale anemia. L'anemia può avere molte cause, ma in alcuni casi rivela la presenza di leucemie oppure di tumori solidi che, sanguinando impercettibilmente ma a lungo, deprivano l'organismo delle sue scorte di ferro
2 - PERDITA DI PESO INVOLONTARIA
Un altro campanello d'allarme può essere il dimagrimento slegato a diete ipocaloriche o cambiamenti di stili di vita (legati ad alimentazione o attività fisica). Se questo si verifica è bene escludere che a provocarlo sia una malattia. Indipendentemente dal fatto che il fenomeno si associ o meno a perdita di appetito, per tutti o per determinati alimenti, è bene parlarne con il proprio medico, per capire insieme quale potrebbe esserne la causa
3 - FEBBRE
Il rialzo della temperatura corporea è tipico delle malattie infettive, e nella maggior parte dei casi dura pochi giorni, il tempo necessario alle difese dell'organismo a eliminare batteri e virus. Se persiste per settimane o mesi oppure ricorre di frequente, può esprimere la risposta a infezioni particolari, più difficili da combattere, ma talvolta può indicare anche la risposta del sistema immunitario ad alcune forme di tumore, soprattutto linfomi e leucemie
4 - ITTERO
La colorazione giallastra della pelle e delle sclere, cioè la parte bianca dell'occhio, è tipica di molte malattie del fegato e delle vie biliari, che nella maggior parte dei casi sono di natura diversa dal cancro. Talvolta, tuttavia, un tumore a livello di questi organi può ostruire il normale deflusso della bile provocando un aumento della concentrazione di bilirubina nel sangue e quindi il tipico colorito itterico
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sabato 14 febbraio 2015
Pancia piatta: i segreti per perdere facilmente una taglia
"Piallare" la pancia in poche mosse: addominali soft, pilates, accorgimenti alimentari
Iniziate col mettervi in movimento. Prendiamo Victoria Beckham, che come tante altre star dello showbiz, è un po' troppo fissata con la linea. Lei per mantenere un punto vita così sottile fa 200 esercizi addominali sit up al giorno. Ebbene, non vi diciamo di imitarla anche perché 200 sono molti e gran parte di noi sarebbe in agonia già a dieci, senza contare che alcune ricerche hanno dimostrato che se fatti in modo scorreto possono danneggiare la colonna vertebrale. Perciò per andare sul sicuro vi consigliamo gli esercizi salvaschiena come i curl-up, ossia le flessioni del busto con le gambe piegate e il palmo della mano a terra: è sufficiente sollevare leggermente la testa e le spalle. Senza ammazzarvi con sit up e cruch, il più soft curl-up vi aiuterà a recurperare i vostri addominali perduti sotto la ciccia. Però non basta farli una volta sola, eh. Mettetevi d'impegno, su! In alternativa con pochi euro potete comprare un hula hoop con cui "giocare" per 15 minuti tutti i giorni.
Il pilates è un altro ottimo alleato della pancia piatta, perché rinforza il baricentro del corpo o muscolatura del nucleo che dir si voglia (core muscles). Ecco un esercizio da fare: sdraiatevi sulla schiena con le ginocchia piegate e i piedi appoggiati al pavimento, poi sollevate i piedi da terra e piegate le ginocchia a 90 gradi, in modo che i polpacci siano paralleli al pavimento. Le mani sono appoggiate lungo i fianchi con i palmi rivolti verso il basso e gli addominali contratti. La parte bassa della schiena deve aderire bene al pavimento. Inspirando si abbassa la gamba sinistra per due volte sfiorando il pavimento, poi si passa alla destra. Ripetere 12 volte per gamba.
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Come eliminare la cellulite
venerdì 13 febbraio 2015
Senza Voce? Prova con i rimedi naturali e l'omeopatia!
Ecco quali sono i principali disturbi della voce e 10 consigli utili, rimedi naturali e omeopatici che potrebbero esservi d'aiuto.
I disturbi della voce
1) Raucedine:
conosciuta anche con il termine di xerofonia, si caratterizza per la
voce roca e velata, ed è uno tra i principali sintomi legati alle
patologie invernali.
2) Fonoastenia: si
tratta di una diminuzione dell'intensità di emissione della voce o
dell'interruzione di una nota emessa. La voce si presenta debole e
affaticata.
3) Afonia: la voce
risulta totalmente assente. Può essere determinata da diversi fattori,
come affaticamento psicofisico, inalazione di corpi estranei, paralisi
bilaterale dei muscoli della fonazione di entrambe le corde vocali.
RIMEDI NATURALI E OMEOPATICI PER I DISTURBI DELLA VOCE
1) Homeox
Rimedio omeopatico studiato per un rapido sollievo in caso di affaticamento alle corde vocali.
La sua formulazione contiene alcune sostanze tradizionalmente
utilizzate dalla farmacologia omeopatica per il trattamento sintomatico
della laringite acuta. La posologia è di 2 compresse ogni 2-3 ore, fino
alla graduale diminuzione dei sintomi. Lo si può assumere anche per la
prevenzione nelle dosi di 1 compressa al giorno per tutto il tempo in
cui la voce verrà utilizzata più del solito.
2) Phytolacca 7 CH
Nella dose di 5 granuli ogni 2-3 ore
viene prescritto in particolare in presenza di infiammazione estesa
della gola, con raucedine e dolore laringeo irradiato alle orecchie.
3) Kalium bichromicum 9 CH
Il trattamento con medicinali omeopatici è indicato anche quando i disturbi della voce sono causati da reflusso gastro-esofageo,
con coinvolgimento della faringe e delle corde vocali, che possono
irritarsi. In particolare l'esperto consiglia l'assunzione di Kalium
bichromicum 9 CH e Argentum nitricum 9 CH assumendo di entrambi 4
granuli 3 volte nel corso della giornata lontano dai pasti e riducendo
la frequenza in base al miglioramento ottenuto.
4) Fumenti con il bicarbonato
I fumenti (o suffumigi) con il bicarbonato di sodio
sono utili non soltanto in caso di raffreddore e naso chiuso, ma anche
per i disturbi della voce. In particolare l'esperto consiglia fumenti con acqua e bicarbonato o camomilla (fiori interi secchi da versare in una pentola di acqua molto calda) e bicarbonato.
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giovedì 12 febbraio 2015
Il regime alimentare? Diverso fra donna e uomo
La medicina di genere applicata alla nutrizione fornisce indicazioni
precise sulle differenti necessità dei due sessi. Se ne parla in un
ciclo di incontri in partenza domani a Milano
È risaputo che donne e uomini hanno un diverso fabbisogno energetico. Ma le differenze biologiche tra i due sessi non si limitano a questo e ormai la medicina di genere sta diventando un elemento essenziale della ricerca e della pratica medica. Il ruolo dell’alimentazione nella salute delle donne in ogni fase della loro vita sarà al centro di «La donna al centro», una serie di incontri al via domani con ricercatrici e dottoresse esperte di medicina di genere, organizzati dall’Istituto Europeo di Oncologia all’interno del progetto SmartFood con l’obiettivo di condividere con il pubblico i risultati della ricerca.
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È risaputo che donne e uomini hanno un diverso fabbisogno energetico. Ma le differenze biologiche tra i due sessi non si limitano a questo e ormai la medicina di genere sta diventando un elemento essenziale della ricerca e della pratica medica. Il ruolo dell’alimentazione nella salute delle donne in ogni fase della loro vita sarà al centro di «La donna al centro», una serie di incontri al via domani con ricercatrici e dottoresse esperte di medicina di genere, organizzati dall’Istituto Europeo di Oncologia all’interno del progetto SmartFood con l’obiettivo di condividere con il pubblico i risultati della ricerca.
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mercoledì 11 febbraio 2015
Quanto bisogna dormire? Ecco la tabella del giusto sonno in base all'età
La National Sleep Foundation statunitense ha stilato nuove raccomandazioni per il numero corretto di ore di sonno
per fascia d'età, dai primi tre mesi di vita (14-17 ore al giorno) agli
over-65 (7-8 ore). La tabella del sonno è frutto di due anni di lavoro
di un gruppo di esperti riunito a tale scopo e afferente a società
importanti come la American Academy of Pediatrics o la American
Geriatrics Society.
Le raccomandazioni si basano sull'analisi di 300 studi pubblicati su tale argomento, come ha spiegato il coordinatore del lavoro Charles Czeisler, che dirige il dipartimento di medicina del sonno presso il Brigham and Women's Hospital di Boston.
Il numero di ore di sonno raccomandato per i primi tre mesi di vita è 14-17 ma si può anche scendere fino a 11 e salire fino a 19 ore di sonno al giorno, senza però eccedere questi che sono i limiti massimi.
- Da 4 a 11 mesi la finestra raccomandata è 12-15 ore, ma si può sforare entro il 'range' 10-18.
- Da uno a due anni si deve dormire 11-14 ore al giorno, si può sforare entro la fascia 9-16.
- Da 3-5 anni la finestra ottimale è 10-13 ore, ma si può sforare entro le 8-14 ore.
- Da 6 a 13 anni la finestra ottimale è 9-11 ore di sonno al giorno, quella consentita è 7-12.
- Da 14 a 17 anni l'optimum è 8-10, quello consentito è 7-11.
- Tra 18-25 anni l'optimum è 7-9, quello consentito 6-11.
- Tra 26-64 anni la finestra ottimale è 7-9 e si può spaziare dalle 6 alle 10 ore.
- Per gli over-65, infine, bisogna tenersi tra le 7-8 ore ma si può spaziare tra le 5 e le 9 ore.
Fonte
Le raccomandazioni si basano sull'analisi di 300 studi pubblicati su tale argomento, come ha spiegato il coordinatore del lavoro Charles Czeisler, che dirige il dipartimento di medicina del sonno presso il Brigham and Women's Hospital di Boston.
Il numero di ore di sonno raccomandato per i primi tre mesi di vita è 14-17 ma si può anche scendere fino a 11 e salire fino a 19 ore di sonno al giorno, senza però eccedere questi che sono i limiti massimi.
- Da 4 a 11 mesi la finestra raccomandata è 12-15 ore, ma si può sforare entro il 'range' 10-18.
- Da uno a due anni si deve dormire 11-14 ore al giorno, si può sforare entro la fascia 9-16.
- Da 3-5 anni la finestra ottimale è 10-13 ore, ma si può sforare entro le 8-14 ore.
- Da 6 a 13 anni la finestra ottimale è 9-11 ore di sonno al giorno, quella consentita è 7-12.
- Da 14 a 17 anni l'optimum è 8-10, quello consentito è 7-11.
- Tra 18-25 anni l'optimum è 7-9, quello consentito 6-11.
- Tra 26-64 anni la finestra ottimale è 7-9 e si può spaziare dalle 6 alle 10 ore.
- Per gli over-65, infine, bisogna tenersi tra le 7-8 ore ma si può spaziare tra le 5 e le 9 ore.
Fonte
martedì 10 febbraio 2015
Per bruciare i grassi usa il peperoncino
La capsaicina, sostanza contenuta in questo alimento, stimola il metabolismo dei lipidi
Una notizia che mai ti aspetteresti da uno dei più importanti convegni al mondo dedicati alla biofisica. Eppure la news arriva proprio da lì. Alcuni scienziati della University of Wyoming (Stati Uniti) hanno scoperto che la capsaicina, una sostanza contenuta nel peperoncino, somministrata in concomitanza con una dieta ricca di grassi aiuta a prevenire l’aumento di peso. I dati preliminari della ricerca sono stati presentati a Baltimora in occasione del congresso annuale della Biophysical Society.
Che cos’è la capsaicina?
Chi consuma spesso il peperoncino lo sa bene. La sensazione di irritazione e bruciore quando si esagera è causata dalla capsaicina. Utilizzata anche nella fabbricazione dei gas lacrimogeni, la molecola è presente nella maggior parte delle piante –come nel caso del peperoncino piccante- del genere Capsicum. Capace di legarsi a particolari recettori presenti a livello delle mucose, il suo effetto è del tutto virtuale. La sensazione di bruciore c’è, il danno al tessuto no. Da tempo gli scienziati sono al lavoro per studiarne i possibili benefici per il corpo. Diverse ricerche hanno evidenziato che la molecola potrebbe essere utilizzata come analgesico nei casi di dolore muscolare e reumatico. Oggi, grazie allo studio dei ricercatori statunitensi, la lista dei benefici potrebbe allungarsi. Gli studiosi hanno infatti scoperto che la capsaicina previene l’accumulo di grasso.
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Una notizia che mai ti aspetteresti da uno dei più importanti convegni al mondo dedicati alla biofisica. Eppure la news arriva proprio da lì. Alcuni scienziati della University of Wyoming (Stati Uniti) hanno scoperto che la capsaicina, una sostanza contenuta nel peperoncino, somministrata in concomitanza con una dieta ricca di grassi aiuta a prevenire l’aumento di peso. I dati preliminari della ricerca sono stati presentati a Baltimora in occasione del congresso annuale della Biophysical Society.
Che cos’è la capsaicina?
Chi consuma spesso il peperoncino lo sa bene. La sensazione di irritazione e bruciore quando si esagera è causata dalla capsaicina. Utilizzata anche nella fabbricazione dei gas lacrimogeni, la molecola è presente nella maggior parte delle piante –come nel caso del peperoncino piccante- del genere Capsicum. Capace di legarsi a particolari recettori presenti a livello delle mucose, il suo effetto è del tutto virtuale. La sensazione di bruciore c’è, il danno al tessuto no. Da tempo gli scienziati sono al lavoro per studiarne i possibili benefici per il corpo. Diverse ricerche hanno evidenziato che la molecola potrebbe essere utilizzata come analgesico nei casi di dolore muscolare e reumatico. Oggi, grazie allo studio dei ricercatori statunitensi, la lista dei benefici potrebbe allungarsi. Gli studiosi hanno infatti scoperto che la capsaicina previene l’accumulo di grasso.
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