sabato 26 dicembre 2015
giovedì 24 dicembre 2015
Pesce in tavola per Natale? Le regole per averlo fresco e a prova di salute
Parla l’esperto in Sicurezza degli alimenti: 5 indizi che vi diranno se
è davvero pescato da poco. Il limone inutile per uccidere i batteri.
Diffidare dei prezzi bassi
Gli Italiani se ne intendono di cibo e sulle loro tavole, per tutto l’anno, ma soprattutto durante le feste natalizie, scelgono spesso di presentare piatti a base di pesce. Dal capitone fritto ai gamberoni, dal salmone affumicato al branzino in crosta, dalle ostriche fresche all’impepata di cozze: Nord e Sud del Belpaese si sbizzarriscono, in base alle tradizioni di ciascuna regione, sfoggiando ricette prelibate che trovano il loro più alto momento di gloria proprio all’ombra del presepe.
Crudo, marinato o al forno, il pesce è una portata raffinata e costosa, dunque sempre all’altezza in qualunque occasione si voglia fare bella figura con i nostri commensali. Inoltre, e questo è il dato più rilevante, continua ad essere eletto dai nutrizionisti fra gli alimenti più salutari e poco calorici di una dieta ideale e consigliata. Ecco perché il suo consumo è passato dai circa 9,9 kg procapite del 1960 ai quasi 20 kg del 2013.
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Gli Italiani se ne intendono di cibo e sulle loro tavole, per tutto l’anno, ma soprattutto durante le feste natalizie, scelgono spesso di presentare piatti a base di pesce. Dal capitone fritto ai gamberoni, dal salmone affumicato al branzino in crosta, dalle ostriche fresche all’impepata di cozze: Nord e Sud del Belpaese si sbizzarriscono, in base alle tradizioni di ciascuna regione, sfoggiando ricette prelibate che trovano il loro più alto momento di gloria proprio all’ombra del presepe.
Crudo, marinato o al forno, il pesce è una portata raffinata e costosa, dunque sempre all’altezza in qualunque occasione si voglia fare bella figura con i nostri commensali. Inoltre, e questo è il dato più rilevante, continua ad essere eletto dai nutrizionisti fra gli alimenti più salutari e poco calorici di una dieta ideale e consigliata. Ecco perché il suo consumo è passato dai circa 9,9 kg procapite del 1960 ai quasi 20 kg del 2013.
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lunedì 21 dicembre 2015
Fibromialgia, quando i batteri dell’intestino dettano legge sui disturbi reumatici
In Italia ne soffrono quasi 4 milioni di persone. Per la cura occorre
puntare sul microbiota. Lo yogurt forse è il miglior alleato
È una malattia a tutti gli effetti, anche se spesso i primi a non riconoscerla sono i medici. Gli stessi che talvolta la definiscono “invisibile”, sebbene a soffrirne, soltanto in Italia, siano fra i tre e i quattro milioni di individui. Eppure la fibromialgia è la malattia reumatica più diffusa, dopo l’artrite.
CHE COS’É LA FIBROMIALGIA
Stanchezza al risveglio, dolore, senso di fatica, concomitanza di sintomi gastroenterici come gastrite, infiammazione intestinale, mal di testa e vertigini sono i segni che più spesso vengono riferiti dai pazienti. Ma più che di una patologia a carico di muscoli e tendini, le più recenti ricerche considerano la fibromialgia un disturbo a carico del sistema nervoso centrale. Il malessere deriverebbe da un’eccessiva percezione del dolore a livello cerebrale. Al momento per la cura si utilizzano diversi approcci. Quanto ai farmaci, si ricorre ad anticonvulsivanti, antidepressivi e oppiodi. Spesso, però, la terapia è abbinata al supporto psicologico e alla riabilitazione fisica.
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È una malattia a tutti gli effetti, anche se spesso i primi a non riconoscerla sono i medici. Gli stessi che talvolta la definiscono “invisibile”, sebbene a soffrirne, soltanto in Italia, siano fra i tre e i quattro milioni di individui. Eppure la fibromialgia è la malattia reumatica più diffusa, dopo l’artrite.
CHE COS’É LA FIBROMIALGIA
Stanchezza al risveglio, dolore, senso di fatica, concomitanza di sintomi gastroenterici come gastrite, infiammazione intestinale, mal di testa e vertigini sono i segni che più spesso vengono riferiti dai pazienti. Ma più che di una patologia a carico di muscoli e tendini, le più recenti ricerche considerano la fibromialgia un disturbo a carico del sistema nervoso centrale. Il malessere deriverebbe da un’eccessiva percezione del dolore a livello cerebrale. Al momento per la cura si utilizzano diversi approcci. Quanto ai farmaci, si ricorre ad anticonvulsivanti, antidepressivi e oppiodi. Spesso, però, la terapia è abbinata al supporto psicologico e alla riabilitazione fisica.
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sabato 19 dicembre 2015
Sclerosi multipla: addio iniezioni, arriva una pillola
Le persone affette da Sclerosi multipla sperimenteranno un miglioramento della qualità della vita, dicendo addio alle iniezioni giornaliere. Arriva in Italia Fingolimod, la prima terapia assumibile per bocca.
Il via libera è giunto dopo accurati studi clinici che hanno dimostrato che nei pazienti con SM recidivante-remittente ad alta attività di malattia nonostante l'interferone, il trattamento con Fingolimod ha ridotto il tasso di ricadute annue fino al 61% rispetto a interferone e ridotto notevolmente la perdita di volume cerebrale.
A sottolineare l'importanza dell'arrivo di Fingolimod è Giancarlo Comi, docente dell’ Università Vita Salute San Raffaele di Milano, il quale ha ribadito che "il farmaco sta cambiando il volto della malattia, perche' ha un'efficacia due volte maggiore rispetto alle terapie di prima linea fino ad oggi utilizzate: riducendo il tasso annualizzato di ricadute, la perdita di volume cerebrale, l’attività infiammatoria di malattia e il rischio di progressione della disabilità".
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Il via libera è giunto dopo accurati studi clinici che hanno dimostrato che nei pazienti con SM recidivante-remittente ad alta attività di malattia nonostante l'interferone, il trattamento con Fingolimod ha ridotto il tasso di ricadute annue fino al 61% rispetto a interferone e ridotto notevolmente la perdita di volume cerebrale.
A sottolineare l'importanza dell'arrivo di Fingolimod è Giancarlo Comi, docente dell’ Università Vita Salute San Raffaele di Milano, il quale ha ribadito che "il farmaco sta cambiando il volto della malattia, perche' ha un'efficacia due volte maggiore rispetto alle terapie di prima linea fino ad oggi utilizzate: riducendo il tasso annualizzato di ricadute, la perdita di volume cerebrale, l’attività infiammatoria di malattia e il rischio di progressione della disabilità".
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Il Natale sa ''accendere'' il cervello, ma solo in chi lo ama
Mappate nelle aree del cervello di chi vive bene questa festa
Perché alcuni sono in sintonia col Natale e si lasciano trascinare dal
suo spirito e altri, invece, hanno la ''sindrome di Scrooge'', (il
personaggio del racconto ''Il canto di Natale'' che odiava questa
festa), con indifferenza e ostilità? La risposta si nasconderebbe in un
meccanismo del cervello individuato con un lavoro pubblicato sul British
Medical Journal. Scienziati danesi hanno infatti localizzato lo spirito
del Natale in diverse aree neurali.
Secondo quanto riferito da
Bryan Haddock dell'Università di Copenaghen, queste aree si attivano in
maniera più intensa di fronte a immagini legate al Natale, ma solo nel
cervello di persone che amano festeggiarlo e ne vivono lo spirito. Per
il cervello dei tanti Scrooge, invece, il Natale resta una
''sciocchezza'' e l'attivazione di quelle regioni neurali è molto meno
intensa.
Tutti conoscono il personaggio Dickensiano di Scrooge
(ne Il canto di Natale) e il suo odio verso il Natale; si è coniato
addirittura il termine "sindrome di bah humbug" che significa proprio -
Eh via! sciocchezze!, la risposta arcigna di Scrooge agli auguri di
Natale del nipote.
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Natale:Psicoterapeuta,1 italiano su 2 vorrebbe saltare feste
martedì 15 dicembre 2015
Dietrofront sulla dieta vegetariana, nemica ambiente
Studio Usa, lattuga tre volte più dannosa della pancetta
Mangiare lattuga è tre volte più dannoso per l'ambiente che mangiare pancetta. Stesso discorso per melanzane, cetrioli e sedano, meno ecosostenibili della carne di pollo e di maiale. A parità di calorie, infatti, la loro produzione consuma più acqua ed energia, producendo più gas serra. E' quanto dimostrano i ricercatori della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, in Pennsylvania, in uno studio destinato a riaccendere le polemiche tra vegetariani e 'carnivori'.
Le loro stime, pubblicate sulla rivista Environment Systems and Decisions, dimostrano infatti che le diete vegetariane e quelle più salutiste (che privilegiano frutta, verdura e pesce) hanno un impatto ambientale più pesante rispetto a quanto ipotizzato finora. Prendendo in esame le tipiche abitudini a tavola degli americani, i ricercatori hanno provato a calcolare le risorse necessarie per la produzione, il trasporto, la vendita e la conservazione casalinga dei prodotti alimentari, in termini di acqua, consumo energetico ed emissione di gas serra.
Quindi hanno provato a rifare i conti, per vedere cosa potrebbe accadere seguendo le raccomandazioni per una dieta più sana elaborate dal Dipartimento dell'agricoltura degli Stati Uniti (Usda): un maggior consumo di frutta, verdura, latticini e pesce finirebbe con l'aumentare i consumi energetici del 38%, mentre l'acqua utilizzata salirebbe del 10% e le emissioni di gas serra del 6%.
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lunedì 14 dicembre 2015
Veronesi tuona: "ancor più dello smog uccide la cattiva alimentazione!"
Quasi meglio digiunare e ritirarsi in una baita in alta montagna, su un isola no perchè il pesce è contaminato...
Duro monito del Prof. Umberto Veronesi agli italiani: "per evitare il cancro, attenti all'alimentazione".
Il Prof. Veronesi è convinto che lo smog faccia davvero male alla salute,
favorendo casi di bronchite cronica, asma ed anche forme tumorali
(soprattutto in caso di forte assorbimento da parte dell'organismo del
benzene), tuttavia la sua crociata anticancro non è rivolta solo
all'inquinamento dell'aria, bensì contro un'alimentazione errata, una
porta aperta per le formazioni cancerose ben più temibile dello smog.
In particolare, proprio i cibi che molti ritengono SANI, in realtà nascondono gravi insidie: la frutta è invasa dai pesticidi, il pesce è pieno di mercurio e i grassi delle merendine sono altamente nocivi.
Secondo il famoso professore il 30 per cento dei tumori è attribuibile a come ci si nutre.
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