lunedì 15 maggio 2017

Banana e Cannella: infuso naturale per prevenire l’insonnia e dormire meglio.

Hai difficoltà a dormire alla notte? A volte può succedere, soprattutto quando si vivono dei periodi di forte stress, agitazione e tensione, di avere difficoltà ad addormentarsi o spesso ci si sveglia durante la notte e non si riesce più a prendere sonno. Lo stress, le luci dell’ambiente dove dormiamo e le frequenze elettromagnetiche dei telefoni cellulari, computer e altri dispositivi elettronici svolgono un ruolo cruciale nel condizionamento del nostro tipo di riposo e possono influenzare il nostro sistema nervoso e i nostri ormoni che, di conseguenza, influenzano la nostra qualità del sonno.

Le persone che hanno questo tipo di problema, molto spesso si rivolgono alla scelta più “semplice” e prendono un sonnifero o ricorrono ad altri rimedi erboristici naturali, ma il più delle volte senza avere una soluzione efficace. Si agisce sul problema a breve termine, ma nel lungo termine (soprattutto nel caso dei sonniferi chimici) si ostacola la salute del corpo e le sue naturali capacità.

I sonniferi hanno molti effetti collaterali, tra i quali:

Il sonno è estremamente importante per il nostro corpo, sotto tutti i punti di vista: fisico, emotivo e psichico.
Quando si è privati del sonno, il corpo perde la sue capacità di agire, reagire e assolvere in modo ottimale a tutte le sue funzioni. Le tue abilità di pensiero cognitivo sono compromesse, hai un indebolimento delle tue capacità motorie, sei scarico energeticamente, e metti a repentaglio le tue condizioni di salute, rischiando di contrarre malattie come l’obesità, il diabete e il cancro.

Se vuoi abbandonare l’uso di sonniferi, con tutti i suoi effetti collaterali, o provare un nuovo rimedio per riuscire ad addormentarti e riposare bene durante la notte, puoi provare questo infuso naturale a base di banana e cannella.

Perché la Banana?

Le banane sono ricche di potassio e magnesio, ma ciò che la maggior parte della gente non sa è che la buccia delle banane ha una maggiore quantità di potassio e magnesio della banana in sé, ma ovviamente è sempre gettata nell’organico. Da oggi potrai utilizzarla per fare questa semplice ricetta.
Continua qui

venerdì 12 maggio 2017

Più particelle di micro-plastiche in mare che stelle nella galassia. Contaminati oltre ai pesci, anche birra, miele e sale da cucina

Si stima che il 90 per cento degli uccelli marini abbia ingerito plastica
Una quantità sempre maggiore di plastica sta finendo nei nostri piatti. Non ce ne accorgiamo perché si tratta di particelle piccolissime, di dimensione comprese tra 1 nanometro e 5 millimetri, denominate “micro o nano-plastiche” e i cui effetti sulla salute umana adesso non sono quantificabili. Derivano da rifiuti e , attraverso diversi percorsi entrano nella catena alimentare arrivando fino al cibo. L’habitat privilegiato di questi minuscoli frammenti sono gli oceani, dove isole di detriti di plastica, alcuni grandi come la Francia, galleggiano in sospensione (leggi approfondimento sugli uccelli marini).

Queste particelle si trovano lì per svariate cause: gettati in mare come spazzatura o trasportati attraverso fogne o corsi d’acqua dove convergono scarichi privati e industriali inquinati. Una volta nel mare, i detriti degradano lentamente, soprattutto se esposti alla luce solare, creando miliardi di pezzi microscopici che i pesci e altri abitanti dell’ecosistema scambiano per cibo.


Le micro-plastiche hanno contaminato oltre ai pesci anche birra, miele e sale da cucina
Recenti studi hanno dimostrato l’ampia portata del fenomeno. Su 504 pesci prelevati dal Canale della Manica, 184 contenevano piccoli granelli di microplastiche. Altre ricerche su pesci pescati al largo della costa portoghese hanno rilevato che 17 su 26 specie avevano residui nel corpo. Fortunatamente non tutti i pezzettini ingoiati dai pesci arrivano sulle nostre tavole. In alcuni casi ristagnano nel tratto gastrointestinale , per cui sono eliminati quando il pesce viene eviscerato  prima di essere consumato (vedi articolo). Nel caso di piccoli pesci e dei molluschi, i tratti intestinali non vengono rimossi e le particelle alla fine finiscono così nello stomaco. Un  esempio di inquinamento da microplastiche  trattato in recenti studi, riguarda le “micro-perle” di dimensione inferiore ai 5 millimetri, utilizzate in prodotti cosmetici (gel doccia e trattamenti viso) che veicolate dagli scarichi domestici possono contaminare la fauna. Un’inchiesta condotta dal governo britannico stima che un piatto di ostriche può contenere fino a 50 unità.

Continua qui


giovedì 11 maggio 2017

Tutti i valori di arsenico nelle acque minerali

L’arsenico è molto pericoloso per la salute dell’uomo perché  potenzialmente cancerogeno. Purtroppo alcune acque minerali in commercio ne presentano delle tracce. Vediamo l’elenco completo.


Di arsenico ne abbiamo parlato anche in precedenti articoli, recentemente per il rischio di intossicazione in Cina e un anno fa invece abbiamo trattato le problematiche legate alle zone del viterbese.

Quello dell’arsenico nelle acque minerali italiane è stato un tema molto caldo, a causa anche degli sforamenti dei limiti in molte città italiane. L’Unione Europea ha imposto un limite di 10 microgrammi per litro (valido sia per le acque minerali che per quelle destinate al consumo umano) sotto il quale le acque minerali possono considerarsi sicure sia per adulti che per neonati.

Perché l’arsenico è pericoloso

L’arsenico è classificato dall’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro come elemento cancerogeno certo di classe 1, e posto in diretta correlazione con molte patologie oncologiche, e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute.


Continua qui

Dr Mercola: “Ecco gli integratori naturali per il trattamento della depressione”

Sono 1 su 20 gli americani di età superiore ai 12 anni che combattono contro la depressione1 e un 11% della popolazione degli Stati Uniti di età superiore ai 12 anni è sotto antidepressivi2. Questo, nonostante le prove schiaccianti che dimostrano come gli antidepressivi non sono migliori rispetto al placebo in termini di efficacia. Come osservato in un articolo del 2014 sugli antidepressivi e l’effetto placebo, pubblicato sulla rivista Zeitschrift Fur Psychologie:3

“Si suppone che gli Antidepressivi lavorino correggendo uno squilibrio chimico, in particolare, la mancanza di serotonina nel cervello. Infatti, la loro presunta efficacia è la prova principale per la teoria dello squilibrio chimico.
Ma l’analisi dei dati pubblicati e dei dati non pubblicati, dati che sono stati nascosti da aziende farmaceutiche, rivela che la maggior parte (se non tutti) i benefici sono dovuti all’effetto placebo …
Anche la piccola differenza statistica tra antidepressivi e placebo può essere un effetto placebo potenziato, a causa del fatto che la maggior parte dei pazienti e dei medici nei suddetti studi hanno poi aperto il cieco con successo

Continua qui

mercoledì 3 maggio 2017

Qual è il momento migliore della giornata per esporsi al sole e produrre più Vitamina D

Molti si chiedono qual è il momento migliore della giornata per esporsi al sole così da assorbire tutti i benefici della luce solare e produrre il maggiore quantitativo di Vitamina D. La risposta a questa domanda lascerà quasi tutti a bocca aperta dato che siamo stati abituati a pensare proprio l’opposto. Le recenti ricerche scientifiche vengono in nostro soccorso e spiegano chiaramente come stanno le cose sfatando i vecchi miti sull’esposizione al sole.

Esporsi al sole è il metodo naturale per produrre la vitamina D di cui il nostro corpo ha bisogno. Come ci saremmo accorti, la modernità ha spostato l’essere umano a passare il 99% del suo tempo in ambienti chiusi riparato dalla luce solare naturale. Questo sta portando a carenze gravissime nella popolazione con conseguenze che vanno dalla depressione al cancro all’Alzheimer.

Tuttavia è importante ricordare che i benefici della luce solare non riguardano esclusivamente la produzione della vitamina D dato che i raggi ultravioletti sulla pelle innescano molte razioni chimiche tra cui la produzione endogena di perossido di idrogeno, che potenzia l’attività dei linfociti T e il loro potere antiossidante; l’ossido nitrico che protegge il cuore e normalizza la pressione sanguigna; e migliora la funziona digestiva grazie alla serotonina.

Continua qui

martedì 2 maggio 2017

Le virtù sconosciute degli asparagi

Gli asparagi disintossicano il corpo, migliorano le funzioni renali, sono ricchi di vitamine e sali minerali. Inoltre frenano la cellulite e allontanano la depressione

Bianchi, viola o verdi, gli asparagi sono i re della tavola di primavera

C'è chi preferisce gli asparagi bianchi, chi opta per gli asparagi violetti, chi per gli asparagi verdi. Si tratta di una differenza cromatica che si riflette sul sapore ma non sulle qualità nutrizionali degli asparagi, che rimangono le stesse e sono tante.

Le proprietà degli asparagi

Questi ortaggi sono davvero poco calorici - circa 25 calorie per 100 grammi - mentre hanno molta fibra, vitamina C (in un etto ce ne sono 25 mg, il che equivale a circa un terzo del fabbisogno di una persona adulta), carotenoidi (i precursori della vitamina A, che ha un'azione antiossidante e protettiva della pelle e delle mucose e stimola l'azione del fegato), vitamina B e sali minerali, tra i quali calcio, fosforo e potassio: mangiando 100 grammi di asparagi si assume circa il 75% della quantità quoidiana necessaria di acido folico, sostanza molto importante per la moltiplicazione delle cellule dell'organismo e per la sintesi di nuove proteine.

Ottimi diuretici, aiutano contro la cellulite

Gli asparagi sono molto depurativi e diuretici, se non ci sono controindicazioni vale la pena di approfittarne per aiutare e eliminare il ristagno di liquidi nei tessuti e quindi ridurre la cellulite. In generale migliorano le funzioni renali accelerando la diuresi e rimuovendo i sedimenti.

Continua qui

venerdì 28 aprile 2017

Allarme riso: 1 pacco su 4 arriva dall’estero, ma non si vede


Al via la battaglia del riso: quello importato dal Sud est asiatico può contenere residui non salutari. Coldiretti denuncia: "Il riso d'importazione è meno sicuro e viene coltivato sfruttando la manodopera, anche minorile. Nelle etichette va riportata la provenienza"

Un pacco di riso su quattro è di provenienza estera, ma non si vede. Sulle confezioni manca l’indicazione del Paese d’origine. Il consumatore, senza questa informazione, non più sapere da dove arrivano i chicchi e non è messo in grado di fare scelte consapevoli. Nel piatto, assieme alle pietanze a base di Basmati o Jasmine, potrebbero finire impercettibili tracce di pesticidi e altri composti chimici che bene alla salute non fanno. A denunciarlo, durante un manifestazione di piazza organizzata a Roma, sono i dirigenti e i soci di Coldiretti, schierati compattamente nella “battaglia del riso”

Il ministro Martina annuncia: pronto un decreto ad hoc

L’attacco degli agricoltori italiani del comparto ha ottenuto un primo risultato. Il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina,  annuncia: “Vogliamo introdurre l’obbligo di indicazione in etichetta dell’origine del riso. La chiediamo a livello europeo e siamo pronti per introdurre questo strumento in Italia. Il decreto per la sperimentazione, elaborato in accordo con il ministro dello Sviluppo economico, è pronto”.

“Nel riso d’importazione residui non salutari”

“Il riso coltivato nel nostro Paese – garantisce Rolando Manfredini, responsabile dell’area sicurezza alimentare dell’associazione di categoria – è sicuro e garantito, perché le regole cui attenersi esistono e vengono rispettate. I controlli sono puntuali e frequenti. La controprova della bontà del prodotto italiano? Per il nostro riso non ci sono state segnalazioni al sistema europeo di allerta. Nel Sud est asiatico le cose vanno diversamente. Le importazioni extracomunitarie hanno innescato 11 allerte sanitarie da contaminazione. Nelle partite ‘fuorilegge’ - continua il rappresentante di Coldiretti -  è stata riscontrata la presenza irregolare di residui antiparassitari, di aflatossine cancerogene o altre tossine oltre i limiti, infestazioni da insetti, livelli fuori norma di metalli pesanti o la presenza di Ogm proibiti in Italia e in Europa”.

 

Continua qui

Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...