lunedì 10 febbraio 2020

Coronavirus, 15 giorni per capire se sarà pandemia

Il virus si sta evolvendo, ma ci sono ragioni di ottimismo


La curva dei contagi in Cina che si impenna di ora in ora, la curva dei casi registrati negli altri Paesi che resta pressoche' piatta: e' questo grafico che gli esperti tengono d'occhio per capire come sta evolvendo l'epidemia di coronavirus. Se i numeri in continuo aggiornamento suscitano apprensione, saranno in realta' i prossimi 15 giorni a dire se l'emergenza potra' rimanere circoscritta alla Cina o se sara' una pandemia dagli scenari imprevedibili. Secondo gli esperti ci sono comunque ragioni di ottimismo

"Il coronavirus sta evolvendo, la sua adattabilita' e contagiosita' appaiono rafforzate", ha detto Anthony Fauci, direttore dell'Istituto nazionale per le malattie infettive degli Stati Uniti. E i dati sembrano dargli ragione. "I numeri dell'epidemia continuano a crescere, e' evidente che non c'e' alcun rallentamento, anzi: la diffusione e' ancora molto forte nonostante le eccezionali misure di isolamento adottate, abbiamo migliaia di nuovi casi ogni giorno", afferma Andrea Gori, infettivologo dell'Universita' Statale di Milano e direttore dell'Unita' operativa di malattie infettive del Policlinico di Milano.

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sabato 1 febbraio 2020

Il tè allunga la vita. Ma verde è molto meglio che nero

Merito dei polifenoli, sostanze antiossidanti in grado di proteggere da patologie cardiache e tumori, ma anche alleate degli sportivi


Il  allunga la vita: berlo almeno tre volte alla settimana allontana il rischio di patologie cardiovascolari e fa diminuire il tasso di mortalità. E’ quanto emerge da uno studio dell’Accademia cinese delle scienze mediche pubblicato sulla rivista scientifica European Journal of Preventive Cardiology.

Va fatto però un distinguo: rispetto al tè nero è molto più efficace il tè verde, ricco di polifenoli, composti chimici che contrastano i radicali liberi e quindi i processi degenerativi che portano, tra l’altro, ai tumori, ma hanno anche un ruolo nel regolarizzare la pressione sanguigna, nell’aumentare la resistenza e nel migliorare il recupero muscolare. 

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venerdì 31 gennaio 2020

Coronavirus, quali i sintomi e come si trasmette

Sembra influenza. La prima regola per difendersi è lavarsi le mani


Febbre, tosse, respiro affannato: sono questi i principali sintomi causati dal coronavirus 2019-nCoV. Come gli altri virus della grande famiglia cui appartiene, quella dei coronavirus, anche questo colpisce le vie respiratorie e le principali difese sono quindi le stesse che valgono per altre malattie respiratorie infettive, come è avvenuto in passato, per esempio per la Sars comparsa nel 2002-2003 e per la pandemia di influenza del 2009, e come avviene ogni anno quando circolano i virus responsabili dell'influenza stagionale.

Al momento, rilevano i centri europei per il controllo delle malattie (Ecdc), nella maggior parte dei casi il nuovo coronavirus sembra provocare sintomi di entità non grave simili a quelli dell'influenza e le persone più vulnerabili sembrano essere le più anziane, già con altre malattie.

La prima regola, suggeriscono gli esperti, è lavare le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi; se questo non è possibile un'alternativa è un disinfettante che contenga almeno il 60% di alcol. E' importante evitare di toccare occhi, naso e bocca con le mani sporche, così come vanno evitati contatti con persone che hanno l'infezione o, se non si possono evitare, mantenere la distanza di circa due metri.

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domenica 26 gennaio 2020

Acqua, Limone e Zenzero: tris vincente e toccasana naturale

Rimedio rinvigorente, vitale e ispirante. Un tonico naturale, antisettico e digestivo, con effetti depurativi e disintossicanti


Quella a base di limone e zenzero è una tisana molto conosciuta, dalle molte proprietà benefiche. Bevuta al mattino, calda e a stomaco vuoto, è un rimedio detox particolarmente efficace. Consumata, invece, prima di andare a dormire contribuisce a prevenire raffreddore ed influenza. Bevuta tra i due pasti principali aiuta a contenere la fame e non arrivare al momento di mettersi a tavola con un appetito esagerato (consigliata per chi è a dieta).

La preparazione è molto semplice:
Sbucciare la radice dello zenzero e tagliarla a fette (ne occorrono almeno 3).
Macinare il tutto con una forchetta, mettendo le fette in una tazza.
Aggiungere il limone.
Portare ad ebollizione dopo aver aggiunto dell’acqua, quindi far raffreddare col coperchio e, la bevanda è pronta.
Si può aggiungere a piacimento anche curcuma, cannella e miele.

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mercoledì 22 gennaio 2020

Tumore vescica, in Ue un caso su 20 associato all' acqua del rubinetto

6.561 casi all'anno collegati ai contaminanti


Il 5% dei casi di tumore alla vescica in Europa, uno su 20, sarebbe collegato a prodotti chimici presenti nell'acqua di rubinetto, per un totale di 6.561 casi l'anno in 26 paesi del continente. E' quanto stima uno studio pubblicato su Environmental Health Perspectives, da cui emerge che concentrazioni massime dei contaminanti hanno superato il limite di 100 microgrammi per litro in 9 paesi, inclusa l'Italia. Ricerche precedenti hanno trovato un'associazione tra cancro alla vescica e l'esposizione a lungo termine a un gruppo di sostanze chimiche chiamate trialometani (THM), come il cloroformio, risultate cancerogene negli studi sugli animali e che si formano come sottoprodotto indesiderato quando l'acqua viene disinfettata negli impianti. Per stimare l'entità del problema, i ricercatori del Barcelona Institute for Global Health, hanno analizzato la presenza di sostanze chimiche nell'acqua potabile negli stati UE tra il 2005 e il 2018, inviando questionari agli organismi responsabili della qualità delle acque nazionali. 

I dati sono stati ottenuti per 26 paesi, mancano Bulgaria e Romania. La media annua stimata dei livelli di trialometani è stata di 11,7 microgrammi per litro, o Paesi con le medie più basse sono risultati essere Danimarca e Paesi Bassi (0,2 microgrammi), i valori medi più elevati sono stati invece osservati a Cipro (66,2 microgrammi) e a Malta (49,4).
Se invece delle medie si considerano i picchi massimi, in 9 Paesi sono stati rilevati dei livelli di trilometani superiori a 100 microgrammi per litro (valore limite UE): ovvero Gran Bretagna, Spagna, Cipro, Estonia, Ungheria, Irlanda, Italia, Polonia e Portogallo. I ricercatori hanno stimato il numero di casi di cancro alla vescica attribuibili utilizzando i tassi di incidenza e i livelli di trilometani.


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sabato 18 gennaio 2020

Ripresa più rapida dopo un allenamento? Prova l’allungamento in sauna!

La presentatrice tv Federica Torti vi spiega come riprendersi più velocemente dopo un allenamento con la seconda parte degli esercizi di stretching realizzabili in una sauna

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mercoledì 15 gennaio 2020

Digiuno per chi fa sport? Ecco come deve essere

La dottoressa Claudia Delpiano, dietista e biologa nutrizionista, spiega come deve essere fatto il digiuno di chi si allena


Dopo le feste e i cenoni, è tempo di penitenza a tavola. Tra diete di tutti i tipi, c’è chi vorrebbe sperimentare il digiuno. Ma esiste un digiuno adatto anche a chi fa sport? Ebbene sì. Non prevede l’assenza totale di cibo, ma un regime calorico estremamente ridotto che permette di disintossicare l’organismo e, soprattutto, “di ripristinare il meccanismo di fame-sazietà in modo tale che il giorno successivo si abbia la percezione della fame e della sazietà più fisiologica che mentale o psicologica, perché si sa distinguere meglio qual è la fame vera rispetto a quella indotta”, spiega la dottoressa Claudia Delpiano, dietista e biologa nutrizionista presso l’IRCCS Policlinico San Donato e il Policlinico San Pietro. 

Che cosa prevede, dunque, questo digiuno? “Al mattino, per la prima colazione, si può bere una bevanda nervina come caffè o tè con uno yogurt magro bianco o del kefir, che fa molto bene anche alla flora intestinale e alle difese immunitarie. Il pranzo prevede un brodo di verdura, con delle verdure cotte o crude con un cucchiaio di olio o cinque mandorle o tre noci o mezzo avocado, e a cena lo stesso”.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...