martedì 16 febbraio 2021

lunedì 15 febbraio 2021

TERZA ONDATA DI CONTAGI: arriverà TRA POCHI GIORNI, il Professor BASSETTI NON ha DUBBI. I Dettagli e le sue parole

Matteo BASSETTI, direttore del reparto di Malattie Infettive dell'ospedale San Martino di Genova, ha lanciato un ALLARME. Quale? Quello dell'arrivo di una TERZA ONDATA di contagi. "Se dovesse esserci una terza ondata in Italia è molto probabile che avvenga tra questa settimana e la fine di marzo". "È lo stesso periodo, dice Bassetti, in cui abbiamo avuto la prima grande ondata con il picco nel mese di marzo". Da qui l'unico monito possibile: tanta cautela e attenzione, perché "gli ospedali devono rinforzare gli argini".

Nessuno infatti si aspettava che ricoveri e contagi diminuissero così lentamente. Nemmeno Bassetti che ammette: "Anzi stiamo vedendo in alcune Regioni la ripresa dei contagi". La situazione epidemiologica italiana dunque rimane stabile e il tasso di positività è in lenta discesa. Ma ogni buona notizia ne ha una cattiva: "Preoccupa la circolazione calcolata della variante inglese che si ferma intorno al 20 per cento". E ancora: "Questo impone una ulteriore accelerazione alle vaccinazioni per ridurre la circolazione virale". Quasi un caso positivo su cinque in Italia (il 17,8 per cento delle infezioni Covid-19) è infatti dovuto alla variante inglese.

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LOCKDOWN TOTALE: il Professor RICCIARDI lo chiede al GOVERNO e scoppia la POLEMICA. I Dettagli



Covid Italia, oggi 7.351 contagi e 258 morti: bollettino 15 febbraio

I dati relativi all'epidemia di coronavirus: indice di positività al 4,1%

Sono 7.351 i contagi da coronavirus in Italia oggi, 15 febbraio, secondo i dati del bollettino della Protezione Civile pubblicato dal ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 258 morti. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 179.278 tamponi, l'indice di positività è al 4,1%.

Fonte

L'Iss: 'Preoccupano le varianti, rafforzare le misure'

'Impatto rilevante senza misure adeguate'

Considerata la circolazione nelle diverse aree del paese "si raccomanda di intervenire al fine di contenere e rallentare la diffusione della variante VOC 202012/0, rafforzando/innalzando le misure in tutto il paese e modulandole ulteriormente laddove più elevata è la circolazione, inibendo in ogni caso ulteriori rilasci delle attuali misure in atto". E' quanto afferma l'Istituto superiore di sanità nello studio di prevalenza della variante VOC 202012/01 (Regno Unito) in Italia, relativo alla indagine svolta lo scorso 4-5 febbraio.

"Nel contesto italiano, in cui la vaccinazione delle categorie di popolazione più fragile sta procedendo rapidamente ma non ha ancora raggiunto coperture sufficienti, la diffusione di varianti a maggiore trasmissibilità può avere un impatto rilevante se non vengono adottate misure di mitigazione adeguata", sottolinea l'Istituto superiore di sanità nello studio di prevalenza della variante VOC 202012/01 (Regno Unito) in Italia relativo alla indagine svolta lo scorso 4-5 febbraio.

A causa delle varianti il rischio associato a un'ulteriore diffusione del Covid nell'Ue è "attualmente valutato come alto-molto alto per la popolazione complessiva e molto alto per gli individui vulnerabili".

Lo scrive l'Ecdc nella sua analisi del rischio aggiornata. I paesi dovrebbero accelerare le campagne di vaccinazione, raccomanda l'Agenzia, poiché le varianti hanno "maggiore trasmissibilità" e potrebbero "determinare una maggiore gravità della malattia", e "i vaccini con licenza esistenti" potrebbero essere "solo parzialmente o in gran parte meno efficaci".

Per "contenere e rallentare" la diffusione delle varianti del Covid, "in analogia con le strategie adottate negli altri paesi europei", è necessaria una "rigorosa osservanza, rafforzamento e incremento delle misure di mitigazione del rischio sia in ambito nazionale che in specifici ambiti locali, evitando ulteriori misure di rilascio". E' l'indicazione che gli esperti del Comitato tecnico scientifico hanno dato venerdì scorso al termine della riunione in cui hanno analizzato gli ultimi dati epidemiologici e preso atto dello studio dell'Istituto superiore di sanità sulla diffusione delle varianti del virus in Italia.

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Covid, Iss: "Fino a 59% casi da variante inglese in alcune aree"

La dieta contro la ritenzione idrica: cosa mangiare e cosa evitare per prevenire la cellulite

Ridurre il sale ma non eliminarlo del tutto e, soprattutto, aumentare l'apporto di magnesio e potassio: i consigli della nutrizionista

Una dieta contro la ritenzione idrica e la sua più detestata conseguenza, la cellulite: forse non è così semplice, ma accorgimenti a livello di alimentazione e di stile di vita ci sono. “Sicuramente l’attività fisica per contrastare la ritenzione idrica è molto importante, ma non deve essere troppo intensa, o si otterrà un effetto contrario. Mentre a livello di dieta è bene considerare non solo le calorie, ma anche altre proprietà nutritive di quello che mangiamo, perché alleati della ritenzione idrica, e di conseguenza della cellulite, sono anche il sale e i grassi“, spiega a Gazzetta Active la dottoressa Chiara Boscaro, biologa nutrizionista degli Istituti Clinici Zucchi di Monza.

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domenica 14 febbraio 2021

Covid: 11.068 nuovi positivi, 221 le vittime. tasso positività sale al 5,3%

I dati diffusi dal ministero della Salute

Sono 11.068 i test positivi al coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore che portano il numero dei contagiati dall'inizio dell'emergenza a 2.721.879.

Le vittime nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute, sono invece 221, un incremento che porta il totale a 93.57

Sono stati 205.642 i test per il Covid (tamponi molecolari e antigenici rapidi) effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, in calo di circa 85mila rispetto a ieri, quando ne sono stati fatti 290.534.

Il tasso di positività sale al 5,3% (ieri era 4,6%)

Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva in Italia a causa del Covid-19 sono 2.085, tornando ad aumentare di 23 unità rispetto a ieri, nel saldo quotidiano tra ingressi e uscite. Gli ingressi giornalieri in rianimazione sono stati invece 126.

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Vitamina B6: a cosa serve, in quali alimenti si trova e quando si rischia una carenza

Con la dottoressa Grandi, dietista, facciamo il punto su una delle vitamine del gruppo B particolarmente utile per gli sportivi

Si fa presto a dire vitamina B6. Ma questa vitamina del gruppo B si può presentare in realtà come pirossidina, piridossale o piridossamina. Sono queste le tre forme attive che la vitamina B6 prende quando si degrada in presenza di alte temperature, essendo una vitamina termolabile. Ma quali altre caratteristiche ha questa vitamina? “Si tratta di una vitamina idrosolubile, quindi è molto difficile che possa avere un potenziale tossico, poiché se è in eccesso nel nostro organismo viene espulsa attraverso le urine”, spiega a Gazzetta Active la dottoressa Federica Grandi, dietista presso il Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro (Bergamo) del Gruppo San Donato.

E’ facile avere una carenza di vitamina B6? 
“In realtà sono molto rari anche i casi di carenza di questa vitamina, dal momento che è presente in molti alimenti, a differenza di un’altra vitamina del gruppo B, la B12, presente solo negli alimenti di origine animale. Alcune terapie farmacologiche o una dieta eccessivamente ricca di fibre può limitare la biodisponibilità della B6, ma si tratta di casi estremamente rari”.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...