sabato 21 febbraio 2015

Influenza, quale terapia?

Il pediatra Alberto Ferrando, Carlo Mereu dell'Asl 2 Savona e Patrizio Odetti dell’Università di Genova spiegano la terapia sintomatica della Sindrome influenzale tra rimedi moderni e vecchi saggi consigli

Il video

giovedì 19 febbraio 2015

Pizza sì, ma attenzione ai grassi e al sodio

La maggiore diffusione dei consumi ha condotto i ricercatori di Chicago a indicare la necessità di migliorare il profilo nutrizionale di questo alimento


La pizza è uno dei piaceri della tavola, condiviso soprattutto dai più giovani. Il suo consumo, però, potrebbe non essere privo di insidie per la linea e, di conseguenza, per la salute. È quanto si evince da uno studio appena pubblicato su Pediatrics che ha indagato i consumi dell’alimento tra i bambini e gli adolescenti statunitensi nel periodo 2003-2010. L’apporto energetico è risultato in calo del 25% rispetto all’indagine risalente al biennio 2003-2004, ma la maggiore diffusione dei consumi ha portato Lisa Powell, direttore del centro di ricerca per la prevenzione delle malattie dell’ateneo di Chicago, ad affermare che «per ridurre in modo significativo gli effetti negativi della pizza, occorrerebbe migliorare il suo profilo nutrizionale, riducendo i contenuti di grassi saturi e sodio».

Gli autori dello studio hanno utilizzato i dati del National Health and Nutrition Examination Survey (Nhanes) per valutare i consumi di pizza, relativi alle ventiquattro ore precedenti, tra poco più di quattordicimila bambini (2-11 anni) e adolescenti (12-19 anni). Dall’indagine è emerso come sia diminuito l’apporto calorico delle pizze acquistate nei fast food, mentre non è cambiato il contributo energetico fornito dall’alimento consumato nelle mense scolastiche. Nei giorni in cui i bambini e i ragazzi avevano mangiato la pizza, avevano anche assunto un contributo “extra” di, rispettivamente, 84 e 230 chilocalorie. Superiori, in quei giorni, risultavano pure gli apporti di sodio e grassi saturi. 

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Sale nella dieta: amico o nemico?

 

 

lunedì 16 febbraio 2015

I cibi anti-cancro

Dai limoni con 22 componenti anti-cancro alle noci, dal caffè al tè verde: ecco gli alimenti che aiutano a combattere il tumore

IL LIMONE Ha moltissime proprietà benefiche tra cui quella di contrastare l'insorgere del cancro con i suoi 22 componenti anti tumore. Il limonene infatti ne rallenta la crescita e i glucosi flavonici bloccano la moltiplicazione delle cellule tumorali. Una limonata al giorno con mezzo limone è l'ideale per la nostra salute

IL CAFFE' Il caffè in tazzina è un prezioso alleato nella lotta ai tumori, la presenza di polifenoli accelera il processo di eliminazione delle tossine responsabili dell'insorgere di neoplasie

LE MELE L'estratto di mela potrebbe aiutare a combattere le cellule cancerogene del colon. Grazie agli oligosaccaridi - zuccheri contenuti all'interno del frutto - privi di effetti collaterali, a differenza dei farmaci usati per la chemio.
"Gli oligosaccaridi presenti nelle mele hanno ucciso fino al 46 per cento delle cellule del cancro del colon umano in vitro e superato il farmaco chemio più comunemente usato"

FRUTTA E VERDURA Mangiare almeno 3/4 volte al giorno frutta e verdura fresca aiuta a prevenire l'insorgenza dei tumori. Molto benefici sono i frutti di bosco, ma tutta la frutta e la verdura - ricca di fibre, vitamine e polifenoli - insieme agli antiossidanti come il betacarotene, le vitamine C e E e il selenio, sono ottime alleate contro il cancro

MALTOLO Il maltolo, che si trova nel malto, nella cicoria, nel cocco e nel caffè, modificato in laboratorio potrebbe essere una via per combattere e distruggere le cellule tumorali. Lo studio è stato pubblicato sul British Journal of Cancer. Il maltolo di per sè ha proprietà antiossidanti, se modificato potrebbe portare le cellule cancerogene a "suicidarsi"

LE NOCI Mangiare un po' di noci ogni giorno - 50 gr - riduce il rischio di cancro al seno. Ricche di acidi grassi omega-3 e antiossidanti hanno molte proprietà benefiche per l'organismo e aiutano a prevenire anche altri tipi di tumori oltre a quello al seno e, proteggono dalle malattie cardiovascolari

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I sintomi del cancro: come individuarli, per una diagnosi precoce

L'insorgenza di un tumore è legata alla manifestazione di alcuni disturbi che non dovrebbero allarmare ma non andrebbero neppure trascurati. Ecco quali sono

Questi sono classificabili nei sintomi GENERALI

1 - ECCESSIVA STANCHEZZA NON GIUSTIFICATA
Se il senso di debolezza e affaticamento non migliora col riposo o persiste nel tempo è meglio chiedere al proprio medico un esame del sangue per individuare un'eventuale anemia. L'anemia può avere molte cause, ma in alcuni casi rivela la presenza di leucemie oppure di tumori solidi che, sanguinando impercettibilmente ma a lungo, deprivano l'organismo delle sue scorte di ferro


2 - PERDITA DI PESO INVOLONTARIA
Un altro campanello d'allarme può essere il dimagrimento slegato a diete ipocaloriche o cambiamenti di stili di vita (legati ad alimentazione o attività fisica). Se questo si verifica è bene escludere che a provocarlo sia una malattia. Indipendentemente dal fatto che il fenomeno si associ o meno a perdita di appetito, per tutti o per determinati alimenti, è bene parlarne con il proprio medico, per capire insieme quale potrebbe esserne la causa


3 - FEBBRE
Il rialzo della temperatura corporea è tipico delle malattie infettive, e nella maggior parte dei casi dura pochi giorni, il tempo necessario alle difese dell'organismo a eliminare batteri e virus. Se persiste per settimane o mesi oppure ricorre di frequente, può esprimere la risposta a infezioni particolari, più difficili da combattere, ma talvolta può indicare anche la risposta del sistema immunitario ad alcune forme di tumore, soprattutto linfomi e leucemie


4 - ITTERO
La colorazione giallastra della pelle e delle sclere, cioè la parte bianca dell'occhio, è tipica di molte malattie del fegato e delle vie biliari, che nella maggior parte dei casi sono di natura diversa dal cancro. Talvolta, tuttavia, un tumore a livello di questi organi può ostruire il normale deflusso della bile provocando un aumento della concentrazione di bilirubina nel sangue e quindi il tipico colorito itterico


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sabato 14 febbraio 2015

Pancia piatta: i segreti per perdere facilmente una taglia

"Piallare" la pancia in poche mosse: addominali soft, pilates, accorgimenti alimentari

 Iniziate col mettervi in movimento. Prendiamo Victoria Beckham, che come tante altre star dello showbiz,  è un po' troppo fissata con la linea. Lei per mantenere un punto vita così sottile fa 200 esercizi addominali sit up al giorno. Ebbene, non vi diciamo di imitarla anche perché 200 sono molti e gran parte di noi sarebbe in agonia già a dieci, senza contare che alcune ricerche hanno dimostrato che se fatti in modo scorreto possono danneggiare la colonna vertebrale. Perciò per andare sul sicuro vi consigliamo gli esercizi salvaschiena come i curl-up, ossia le flessioni del busto con le gambe piegate e il palmo della mano a terra: è sufficiente sollevare leggermente la testa e le spalle. Senza ammazzarvi con sit up e cruch,  il più soft curl-up vi aiuterà a recurperare i vostri addominali perduti sotto la ciccia. Però non basta farli una volta sola, eh. Mettetevi d'impegno, su! In alternativa con pochi euro potete comprare un hula hoop con cui "giocare" per 15 minuti tutti i giorni.

Il pilates è un altro ottimo alleato della pancia piatta, perché rinforza il baricentro del corpo o muscolatura del nucleo che dir si voglia (core muscles). Ecco un esercizio da fare: sdraiatevi sulla schiena con le ginocchia piegate e i piedi appoggiati al pavimento, poi sollevate i piedi da terra e piegate le ginocchia a 90 gradi, in modo che i polpacci siano paralleli al pavimento. Le mani sono appoggiate lungo i fianchi con i palmi rivolti verso il basso e gli addominali contratti. La parte bassa della schiena deve aderire bene al pavimento. Inspirando si abbassa la gamba sinistra per due volte sfiorando il pavimento, poi si passa alla destra. Ripetere 12 volte per gamba.

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Come eliminare la cellulite

venerdì 13 febbraio 2015

Senza Voce? Prova con i rimedi naturali e l'omeopatia!


Ecco quali sono i principali disturbi della voce e 10 consigli utili, rimedi naturali e omeopatici che potrebbero esservi d'aiuto.

I disturbi della voce

1) Raucedine: conosciuta anche con il termine di xerofonia, si caratterizza per la voce roca e velata, ed è uno tra i principali sintomi legati alle patologie invernali.
2) Fonoastenia: si tratta di una diminuzione dell'intensità di emissione della voce o dell'interruzione di una nota emessa. La voce si presenta debole e affaticata.
3) Afonia: la voce risulta totalmente assente. Può essere determinata da diversi fattori, come affaticamento psicofisico, inalazione di corpi estranei, paralisi bilaterale dei muscoli della fonazione di entrambe le corde vocali. 

RIMEDI NATURALI E OMEOPATICI PER I DISTURBI DELLA VOCE

1) Homeox

Rimedio omeopatico studiato per un rapido sollievo in caso di affaticamento alle corde vocali. La sua formulazione contiene alcune sostanze tradizionalmente utilizzate dalla farmacologia omeopatica per il trattamento sintomatico della laringite acuta. La posologia è di 2 compresse ogni 2-3 ore, fino alla graduale diminuzione dei sintomi. Lo si può assumere anche per la prevenzione nelle dosi di 1 compressa al giorno per tutto il tempo in cui la voce verrà utilizzata più del solito.

2) Phytolacca 7 CH

Nella dose di 5 granuli ogni 2-3 ore viene prescritto in particolare in presenza di infiammazione estesa della gola, con raucedine e dolore laringeo irradiato alle orecchie.

3) Kalium bichromicum 9 CH

Il trattamento con medicinali omeopatici è indicato anche quando i disturbi della voce sono causati da reflusso gastro-esofageo, con coinvolgimento della faringe e delle corde vocali, che possono irritarsi. In particolare l'esperto consiglia l'assunzione di Kalium bichromicum 9 CH e Argentum nitricum 9 CH assumendo di entrambi 4 granuli 3 volte nel corso della giornata lontano dai pasti e riducendo la frequenza in base al miglioramento ottenuto.

4) Fumenti con il bicarbonato

I fumenti (o suffumigi) con il bicarbonato di sodio sono utili non soltanto in caso di raffreddore e naso chiuso, ma anche per i disturbi della voce. In particolare l'esperto consiglia fumenti con acqua e bicarbonato o camomilla (fiori interi secchi da versare in una pentola di acqua molto calda) e bicarbonato. 

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giovedì 12 febbraio 2015

Il regime alimentare? Diverso fra donna e uomo

La medicina di genere applicata alla nutrizione fornisce indicazioni precise sulle differenti necessità dei due sessi. Se ne parla in un ciclo di incontri in partenza domani a Milano

È risaputo che donne e uomini hanno un diverso fabbisogno energetico. Ma le differenze biologiche tra i due sessi non si limitano a questo e ormai la medicina di genere sta diventando un elemento essenziale della ricerca e della pratica medica. Il ruolo dell’alimentazione nella salute delle donne in ogni fase della loro vita sarà al centro di «La donna al centro», una serie di incontri al via domani con ricercatrici e dottoresse esperte di medicina di genere, organizzati dall’Istituto Europeo di Oncologia all’interno del progetto SmartFood con l’obiettivo di condividere con il pubblico i risultati della ricerca.

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mercoledì 11 febbraio 2015

Quanto bisogna dormire? Ecco la tabella del giusto sonno in base all'età

La National Sleep Foundation statunitense ha stilato nuove raccomandazioni per il numero corretto di ore di sonno per fascia d'età, dai primi tre mesi di vita (14-17 ore al giorno) agli over-65 (7-8 ore). La tabella del sonno è frutto di due anni di lavoro di un gruppo di esperti riunito a tale scopo e afferente a società importanti come la American Academy of Pediatrics o la American Geriatrics Society.


Le raccomandazioni si basano sull'analisi di 300 studi pubblicati su tale argomento, come ha spiegato il coordinatore del lavoro Charles Czeisler, che dirige il dipartimento di medicina del sonno presso il Brigham and Women's Hospital di Boston.

Il numero di ore di sonno raccomandato per i primi tre mesi di vita è 14-17 ma si può anche scendere fino a 11 e salire fino a 19 ore di sonno al giorno, senza però eccedere questi che sono i limiti massimi.

- Da 4 a 11 mesi la finestra raccomandata è 12-15 ore, ma si può sforare entro il 'range' 10-18.
- Da uno a due anni si deve dormire 11-14 ore al giorno, si può sforare entro la fascia 9-16.
- Da 3-5 anni la finestra ottimale è 10-13 ore, ma si può sforare entro le 8-14 ore.
- Da 6 a 13 anni la finestra ottimale è 9-11 ore di sonno al giorno, quella consentita è 7-12.
- Da 14 a 17 anni l'optimum è 8-10, quello consentito è 7-11.
- Tra 18-25 anni l'optimum è 7-9, quello consentito 6-11.
- Tra 26-64 anni la finestra ottimale è 7-9 e si può spaziare dalle 6 alle 10 ore.
- Per gli over-65, infine, bisogna tenersi tra le 7-8 ore ma si può spaziare tra le 5 e le 9 ore.

Fonte

martedì 10 febbraio 2015

Per bruciare i grassi usa il peperoncino

La capsaicina, sostanza contenuta in questo alimento, stimola il metabolismo dei lipidi


Una notizia che mai ti aspetteresti da uno dei più importanti convegni al mondo dedicati alla biofisica. Eppure la news arriva proprio da lì. Alcuni scienziati della University of Wyoming (Stati Uniti) hanno scoperto che la capsaicina, una sostanza contenuta nel peperoncino, somministrata in concomitanza con una dieta ricca di grassi aiuta a prevenire l’aumento di peso. I dati preliminari della ricerca sono stati presentati a Baltimora in occasione del congresso annuale della Biophysical Society.

Che cos’è la capsaicina?
Chi consuma spesso il peperoncino lo sa bene. La sensazione di irritazione e bruciore quando si esagera è causata dalla capsaicina. Utilizzata anche nella fabbricazione dei gas lacrimogeni, la molecola è presente nella maggior parte delle piante –come nel caso del peperoncino piccante- del genere Capsicum. Capace di legarsi a particolari recettori presenti a livello delle mucose, il suo effetto è del tutto virtuale. La sensazione di bruciore c’è, il danno al tessuto no. Da tempo gli scienziati sono al lavoro per studiarne i possibili benefici per il corpo. Diverse ricerche hanno evidenziato che la molecola potrebbe essere utilizzata come analgesico nei casi di dolore muscolare e reumatico. Oggi, grazie allo studio dei ricercatori statunitensi, la lista dei benefici potrebbe allungarsi. Gli studiosi hanno infatti scoperto che la capsaicina previene l’accumulo di grasso.


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lunedì 9 febbraio 2015

Curarsi con i beta-glucani: le proprietà, i benefici e gli alimenti in cui si trovano

I beta-glucani sono fibre alimentari che combattono il colesterolo "cattivo" e aiutano a dimagrire. Vediamo in quali cibi si trovano e tutte le proprietà benefiche

 

Conoscete i beta-glucani? Forse questo nome non vi dirà molto, ma si tratta di sostanze naturali che posseggono molteplici proprietà benefiche per la nostra salute e che oltretutto possono diventare ottimi alleati della nostra linea se abbiamo bisogno di smaltire qualche chilo.
Si tratta di fibre che si trovano soprattutto nella crusca dei cereali, che è l'involucro che protegge il chicco e che purtroppo nel processo di raffinazione delle farine viene perso, a meno che non si tratti di prodotti integrali



A contenere più beta-glucani non è però il frumento, quanto soprattutto l'orzo e l'avena, cereali che dovremmo imparare a considerare di più nella nostra dieta. Ma quali sono, in sintesi, gli effetti benefici dei beta-glucani contenuti in questi prodotti della terra e nei loro derivati?
Trattandosi di fibre polisaccaridi, una volta arrivate integre nell'intestino (la caratteristica delle fibre, infatti, è quel di non venire digerite ma di fungere da stimolo per il metabolismo delle altre sostanze nutritive), riducono l'assorbimento sia del colesterolo "cattivo" LDL e che degli acidi biliari tossici.
In pratica consumare alimenti ricchi di beta-glucani ci permette di abbassare il nostro livello totale di colesterolo, cosa che fa bene alla salute del cuore e dell'apparato circolatorio, ma anche di ridurre l'impatto metabolico degli zuccheri.
Soprattutto i beta-glucani contenuti nell'avena integrale (e derivati, come biscotti e pane), infatti, secondo diversi studi sarebbero in grado di ridurre l'effetto infiammatorio del glucidi (in particolare degli zuccheri semplici che fanno impennare la produzione di insulina necessaria per il loro metabolismo), rallentando e regolarizzando l'assimilazione degli stessi.
Questo significa che abbassando l'indice glicemico dei cibi amidacei e degli zuccheri raffinati inducono una migliore risposta insulinica, e noi sappiamo che ad alti livelli di questo ormone nel sangue, come si verifica nella sindrome da insulino-resistenza, corrisponde anche una maggior tendenza all'accumulo ponderale soprattutto nella zona addominale.
I beta-glucani, inoltre, come tutte le fibre, mantengono il salute la microflora batterica intestinale che costituisce anche una importante barriera immunitaria contro i principali agenti patogeni interni ed eterni, e pertanto ci aiutano a potenziare le nostre difese in modo naturale.

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sabato 7 febbraio 2015

11 piccole azioni per stare meglio all’istante

Semplici azioni che ti aiuteranno a stare meglio in pochi secondi.


Che si tratti degli esami alle porte o delle cattive notizie che ascoltiamo ogni giorno dai mezzi di comunicazione, non c’è da sorprenderci se siamo continuamente tesi, nervosi e stressati.
Ogni giorno siamo bombardati da messaggi più o meno subliminali che ci illudono che facendo determinate azioni (cibo, alcol, sigarette, shopping, etc.) potremmo godere di un piacere facile ed immediato ed alleviare così il nostro malessere.

Beh, ho già detto la mia sul rapporto tra piacere e felicità, eppure sono convinto che esistano azioni in grado di farci stare meglio quasi all’istante e per di più sono azioni semplici, immediate e gratuite.
Oggi non parliamo dei “massimi sistemi”, ma torniamo piuttosto alle basi di EfficaceMente: azioni pratiche per la tua crescita personale. Eccone 11 da cui partire:
  1. Lavati la faccia con acqua fredda. Quando la situazione si fa pesante, quando credi che non ci siano più vie di uscita, quando lo stress prende il comando di ogni tuo pensiero, stacca la spina per 5 secondi: fai scorrere dell’acqua gelata dal rubinetto e portala al tuo viso con le mani. Lavarsi la faccia con l’acqua fredda ha un immediato effetto rilassante e rinvigorente.
  2. Cambia i tuoi calzini. Lo avresti mai detto che un’azione tanto banale possa avere degli incredibili benefici? Provare per credere. Specialmente nelle giornate in cui sei spesso in piedi, magari giornate particolarmente calde, portati un cambio di calzini puliti e lavati. Se ne hai la possibilità, vai in bagno e fai il cambio: pura goduria.
  3. Fai una telefonata ad una persona a cui tieni. Nel precedente articolo abbiamo visto come una semplice azione di 3 minuti possa aiutarti a cambiare umore. Parlare con una persona a cui tieni può avere lo stesso effetto.
  4. Fai una camminata consapevole. Ci sono momenti in cui la tensione diventa davvero insopportabile, in questi momenti la scelta migliore da fare è uscire e fare una camminata all’aperto. Non rovinare però la tua camminata martoriandoti con pensieri negativi e preoccupazioni; cammina piuttosto in modo consapevole: concentrati sul contatto dei tuoi piedi con il terreno, osserva il tuo respiro e l’ambiente che ti circonda.
  5. Ascolta la tua musica preferita. In un vecchio articolo ti avevo proposto una playlist per la tua giornata perfetta; la musica può essere uno strumento meraviglioso quando cerchiamo di stare meglio. Utilizzala.
  6. Guarda un video che ti ispiri. Oltre alla musica, se c’è qualcosa che mi ispira veramente sono certi video. Ogni volta che ne trovo uno davvero bello lo condivido sulla pagina Facebook di EfficaceMente; prova a vedere se ne trovi qualcuno di tuo gradimento.
  7. Leggi qualcosa che ti carichi. Ogni volta che scrivo un articolo per il blog spero sempre che dopo averlo letto tu possa essere ispirato e motivato. A volte mi riesce, a volte meno, rimango comunque del parere che la parola scritta possa essere estremamente potente. Prova a dare uno sguardo all’Archivio di EfficaceMente e vedi se il titolo di qualche articolo ti stuzzica particolarmente.
  8. Respira. Spesso sottovalutiamo l’immenso potere di quella che è forse l’azione più semplice e che più spesso compiamo nel corso della giornata: respirare. In realtà, tornare a concentrarci sul nostro respiro e, soprattutto, farlo in modo corretto può essere un’arma a nostra disposizione, estremamente potente. Se non hai idea di cosa stia parlando, prova a scoprire queste 3 tecniche di respirazione.

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giovedì 5 febbraio 2015

C'e' anche la depressione da Facebook,quando provoca invidia

E' nocivo usarlo per controllare vite altrui e fare confronti

 

Rischio depressione da Facebook se l'uso del social network porta a provare invidia. A suggerirlo uno studio pubblicato sulla rivista Computers in Human Behavior e condotto presso l'università del Missouri. Secondo il lavoro, diretto da Margaret Duffy, se Facebook scatena l'invidia verso qualcuno dei nostri amici, può addirittura portarci a manifestare sintomi della depressione. ''Facebook può essere un'attività divertente e salutare se usato per rimanere in contatto con amici e parenti e aggiornarsi sulle loro vite - spiega Duffy - ma se usato per vedere come vanno le cose a un vecchio amico, se sta economicamente bene o vive un amore felice, allora questo può scatenare invidia e portare a sentimenti di depressione''. Gli esperti hanno coinvolto nella ricerca un campione di giovani utilizzatori di Facebook e riscontrato due modalità principali di utilizzo, da una parte quello 'sano' e positivo di rimanere in contatto con i propri amici vicini e lontani.

Dall'altra quello invece 'insalubre' di confrontarsi con gli altri e vedere chi sta meglio di noi: si tratta del cosiddetto 'uso di sorveglianza', quando il social network viene utilizzato per vedere la vita di amici anche di vecchia data, vedere cosa hanno fatto nel tempo, quanti successi hanno avuto, se sono felicemente sposati o hanno traslocato in una nuova casa o avuto una promozione a lavoro o sono appena tornati da un viaggio da sogno. Chi usa Facebook in questo modo rischia di restare preda dell'invidia e infatti nel campione di giovani analizzato tra questi soggetti vi è una maggiore frequenza di segnali e sintomi di depressione.

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Eccessivo controllo dei dirigenti fa ammalare i dipendenti

 

 

Le 10 regole per sconfiggere i tumori

Giornata mondiale, sono diminuite le vittime 

La prevenzione è la vera arma vincente contro il cancro. A ricordarlo, in occasione della Giornata mondiale contro i tumori che si celebra oggi, sono gli oncologi dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), che lanciano un messaggio chiaro: bastano dieci semplici regole per stare alla larga dai tumori. Ogni anno, rileva l'Aiom, a più di 12 milioni di persone viene diagnosticato un tumore e 7,6 di queste muoiono. Se non si prenderanno iniziative concrete, si arriverà a 26 milioni di nuovi casi - sostiene l'Unione Internazionale Contro il Cancro - e a 17 milioni di morti entro il 2030, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. In Italia i decessi per cancro sono in netto calo. In circa vent'anni (1996-2014) sono diminuiti del 18% fra gli uomini e del 10% fra le donne. Il numero di nuovi casi è sostanzialmente stabile: sono stati stimati 365.500 nel 2014. Il merito, afferma il presidente Aiom Carmine Pinto, ''è da ricondurre anche alle campagne di prevenzione. Tuttavia il fattore di rischio più importante, il fumo di sigaretta - avverte - risulta ancora troppo diffuso. Un terzo degli italiani under 35 è infatti tabagista''. La prevenzione rimane dunque lo strumento più efficace per combattere i tumori, vivere bene e più a lungo. Per questo, l'Aiom promuove varie iniziative di sensibilizzazione ed il progetto '10!!! Diamoci un dieci per sconfiggere il cancro', una strategia che vuole coinvolgere oncologi, pazienti, istituzioni, associazioni e media.

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mercoledì 4 febbraio 2015

Oms richiama l'Italia: netto calo delle vaccinazioni obbligatorie a bimbi

Lorenzin: "Fenomeno preoccupante". Riguarda anche quelle consigliate, in particolare il morbillo


ROMA - Il livello più basso degli ultimi 10 anni: le vaccinazioni obbligatorie per i bambini sono in netto calo in Italia. Dall'antitetanica all'antipolio, nel 2013 la copertura tra i piccoli entro i due anni ha registrato una diminuzione che il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha definito un "serio problema di sanità pubblica". Ed in calo è anche la vaccinazione, consigliata, contro il morbillo, tanto che gli esperti dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) hanno richiesto un incontro urgente a Lorenzin.

E' un quadro allarmante quello che emerge dai dati del ministero della Salute relativi al 2013 e pubblicati dall'Istituto superiore di sanità (Iss), che evidenziano come le coperture vaccinali nazionali raggiungono il livello più basso degli ultimi 10 anni. In calo sono tutte le vaccinazioni ed in particolare il morbillo, nonostante il 2015 sia il termine ultimo fissato dall'Oms per eliminare questa malattia in Europa.


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giovedì 29 gennaio 2015

Le mandorle fanno bene al cuore e ci aiutano a combattere il grasso di troppo

Una manciata di mandorle al giorno potrebbe tenere alla larga le malattie ed aiutarci a combattere il grasso in eccesso.

Le mandorle sono un vero e proprio toccasana per la nostra salute, ed a confermarlo ci pensano diversi gruppi di ricercatori, che hanno da poco analizzato gli effetti benefici delle mandorle, giungendo alla conclusione che questi preziosi alleati per la nostra salute, non solo possono ridurre l’appetito, ma tengono anche alla larga molte malattie davvero gravi. A rivelarlo sarebbero state ben 6 ricerche indipendenti, tutte presentate in occasione dell’American Society of Nutrition Scientific Sessions di San Diego.

Secondo quanto emerso dalle ricerche, sembrerebbe che grazie alla presenza di grassi monoinsaturi e della buona quantità di vitamina E, le mandorle possono in effetti ridurre il rischio di diverse malattie. Fra queste, si registrano la sindrome metabolica ed il diabete di tipo II (grazie alla ricca presenza di manganese e magnesio), poiché questo prezioso alimento riuscirebbe a tenere a bada i livelli di glucosio nel sangue. Insomma, a quanto pare si tratta davvero di un ottimo spuntino per le persone a rischio di diabete

Come dicevamo, diversi studi confermano inoltre che le mandorle possono aiutare a tenere a bada la ciccia, riducendo addirittura il grasso addominale, un importante fattore di rischio per la sindrome metabolica, che a sua volta comporta l’insorgenza di patologie cardiovascolari, ictus e così via.
Insomma, stando a quanto emerso dalle nuove ricerche, sembra che l’influenza sulla qualità dell’alimentazione e sullo stato di salute esercitata dalle mandorle sia davvero notevole, e per usufruire di tali benefici non bisogna far altro che assumerne una manciata al giorno!

Fonte

7 cibi che riducono l’infiammazione e il girovita

 


mercoledì 28 gennaio 2015

Gli strani trucchi (che funzionano!) per dimagrire

Gli abusi alimentari fatti durante le feste probabilmente hanno lasciato qualche traccia sul nostro fisico: un poco di pancetta, una pelle stanca e qualche altro segno che indicano chiaramente che è ora di correre ai ripari. Ecco allora una serie di trucchi, alcuni suoneranno probabilmente strani, ma che si rivelano particolarmente efficaci per dimagrire in modo semplice, e senza dover ricorrere a particolari e insopportabili diete!

 

Ad un gruppo di donne obese i ricercatori hanno prescritto dei multivitaminici o un supplemento di calcio, al termine del periodo di osservazione queste donne avevano perso molto più grasso corporeo rispetto al gruppo di controllo che aveva seguito invece la solita alimentazione. La ragione potrebbe ritrovarsi nel fatto che alcune persone mangiano di più in quanto sono alla ricerca di nutrienti, elementi che nel gruppo sotto osservazione sono stati invece forniti in maniera alternativa e decisamente meno calorica. Mangiare al ristorante di solito implica esagerare con il cibo, provate allora, quando andate al ristorante, a sedervi in un posto d'angolo del vostro tavolo, se è possibile, questo perchè abitualmente i posti centrali sono più vicini al punto dove vengono sistemati i cestini di pane e gli altri piatti in condivisione. Cercate di dormire in un ambiente quanto più buio possibile, i ricercatori della Ohio State University hanno scoperto che chi dorme al buio è meno incline all'obesità rispetto a coloro che dormono con una luce accesa anche se molto fioca.

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martedì 27 gennaio 2015

Cinque buone abitudini anti-ansia

Il segreto per imparare a gestire il tuo benessere senza paura

Credere che l'ansia riguardi solo alcune persone è errato: ognuno di noi deve confrontarsi e imparare a gestire un universo di emozioni che talvolta può prendere pieghe dolorose, soprattutto in un mondo che corre in modo instancabile. Tenere a bada lo stress e nutrire la propria qualità di vita è anche questione di buone abitudini, ecco quali ti possono aiutare.

 Cinque buone abitudini anti-ansia

1. Sai che la dieta ti aiuta a gestire meglio gli stati ansiosi? Se il caffè può incidere sulla frequenza cardiaca, è altrettanto vero che spesso si eccede senza soffermarsi su un fatto fondamentale: la moderazione è il miglior metro per stare bene. Impara a variare la dieta. Aggiungi cibi freschi e preparati in maniera semplice, soprattutto quando ti attende una giornata di lavoro; per colazione o merenda scegli spremute di frutta fresca, frullati, yogurt, miele, frutta secca. I cereali integrali ti aiutano a restare in forma evitando i picchi glicemici: secondo uno studio realizzato presso la Harvard School of Public Health dalla ricercatrice Julia Boehm, mangiare frutta e verdura ha un effetto antistress tanto da elevare il nostro livello di ottimismo.

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lunedì 26 gennaio 2015

Tumore al seno, quando sei in menopausa attenta agli zuccheri

Per gli studiosi dell’Albert Einstein College of Medicine di New York i picchi di insulina aumentano dell’84% il rischio di sviluppare neoplasie nelle donne mature

 

Fabio Di Todaro

L’indicazione dei medici è chiara: con un peso forma anche il rischio di sviluppare un tumore sarà più basso. Nello specifico, però, più dei chili di troppo farebbero gli zuccheri in eccesso e i successivi picchi di insulina. Uno squilibrio metabolico che, secondo Howard Strickler, professore di epidemiologia all’Albert Einstein College of Medicine di New York, «è alla base di un aumentato rischio dell’84% di sviluppare il tumore al seno, nelle donne già in menopausa»: fase della vita di norma considerata già più a rischio. Un dato che non sembrerebbe viaggiare a braccetto coi chili di troppo, bensì con l’errata regolazione dei livelli di insulina. La stessa evidenza, infatti, emergerebbe osservando le donne magre che mostrano squilibri nei livelli dell’ormone responsabile della captazione degli zuccheri da parte dei tessuti periferici.

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giovedì 22 gennaio 2015

Medici con la valigia: più di 2 mila ogni anno scappano all'estero dopo la laurea

Dal 2009 a oggi sono sestuplicate le richieste per i documenti E si prevede un aumento. "Fuori assumono volentieri i nostri giovani"

 Medici con la valigia: più di 2 mila ogni anno scappano all'estero dopo la laurea

ROMA - Mettono lo stetoscopio in valigia e se ne vanno. Scappano da un Paese dove per loro non c'è lavoro, malgrado le carenze di personale negli ospedali facciano pensare il contrario. Scappano dal precariato, da stipendi bassi e mai sicuri, da baroni che spadroneggiano in corsia e pazienti dalla causa facile. E scappano in numero sempre maggiore. 

In appena cinque anni i medici italiani che hanno chiesto al ministero della Salute i documenti necessari per ottenere un impiego all'estero sono sestuplicati. Erano 396 nel 2009, sono stati la bellezza di 2.363 nell'anno appena concluso, che ha segnato un vero boom di espatri. 

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martedì 20 gennaio 2015

Dai kiwi allo yogurt: i cibi che rafforzano le difese contro l'influenza

Scopri la dieta che ti aiuta a evitare raffreddore e febbre, potenziando il tuo sistema immunitario

I kiwi sono ricchissimi di vitamina C (foto Shutterstock).
I kiwi sono ricchissimi di vitamina C (foto Shutterstock).
La prevenzione di influenza e raffreddore passa anche da tavola. L'alimentazione, infatti, ti aiuta a erigere uno scudo contro i virus rafforzando le tue difese naturali. Ecco quali cibi contengono le vitamine e i minerali in grado di potenziare il tuo sistema immunitario.

VITAMINA C
Le classiche spremute d'arancia sono utili perché, oltre a contenere vitamina C, sono ricche di antocianidine, sostanze che hanno potere protettivo sulle cellule e anche sul sistema immunitario. Ma il frutto campione di vitamina C è il kiwi: in 100 grammi di prodotto se ne trovano 85 milligrammi, contro i 50 dell'arancia. Buone quantità sono presenti anche nelle crucifere: 81 milligrammi nei cavolini di Bruxelles e 59 nei cavolfiori crudi.

 VITAMINA E
È contenuta soprattutto in mandorle, nocciole e olio extravergine d'oliva.

VITAMINA D
È presente soprattutto nel pesce, nel fegato, nel latte e nelle uova.

PROBIOTICI
Bifidobatteri e lattobacilli si trovano negli yogurt. Ci sono anche bevande probiotiche, vendute al supermercato. Un paio di volte la settimana scegli formaggi (in genere freschi) arricchiti con probiotici.

ZINCO
Cibi ricchi di zinco, che vanno mangiati tutto l'anno, possono costituire una prevenzione efficace. Sono carne bovina, suina e ovina, uova (il tuorlo), ostriche, crostacei, noci, cereali, legumi e verdure. E ancora: germe di grano e lecitina di soia.

CAROTENOIDI
I cibi più ricchi di carotenoidi sono carote, zucca, patate, pomodori, spinaci, carciofi, barbabietole rosse, broccoli, cavolfiori, peperoni.

FERRO
Si trova soprattutto nella carne (rossa, ma anche in quella di pollo), nei legumi, nelle verdure a foglia verde e in altri alimenti come molluschi, pesce, frutta secca. Il ferro contenuto nella carne viene assorbito fino al 20%, mentre quello di origine vegetale ha percentuali di assorbimento molto inferiori. Un trucco, però, c'è per rubare tutto il ferro che serve alle verdure: abbinarle a cibi o condimenti contenenti vitamina C, che ne facilita l'assorbimento. Per esempio, basta condire gli spinaci con il succo di limone per vedere salire la quota di ferro.

OMEGA 3
Il segreto è mangiare almeno tre porzioni di pesce (alimento ricco di omega 3) a settimana. Quale? Meglio variare, ma senza dimenticare il pesce azzurro: sgombri, sardine, alici & co. sono un'ottima fonte di omega 3 e costano molto meno dei più blasonati tonno, salmone, orata e branzino. Oppure, prova a condire le verdure con l'aggiunta di due cucchiaini di olio di semi di lino, rigorosamente a crudo: contiene ben 57 grammi di omega 3 ogni cento di prodotto, molto più di altri oli. Ricordati però di aggiungerlo e non sostituirlo all'extravergine di oliva, che ha altre importanti qualità nutrizionali.

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