mercoledì 16 marzo 2016

Non solo carote, anche uva 'amica' della vista

Aiuta a contenere danni stress ossidativo su retina


Non solo le carote, anche l'uva e' 'amica' della vista. Una dieta che ricomprenda questo frutto, infatti, aiuta a contrastare i danni dello stress ossidativo, cioè l'eccessiva produzione di radicali liberi che può portare processi di invecchiamento, preservando la retina e il suo funzionamento. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista Nutrition, condotto su topi di laboratorio in modelli di degenerazione della retina dai ricercatori della University of Miami Miller School of Medicine. Gli studiosi hanno alimentato i topi con una dieta che ricomprendeva uva liofilizzata in polvere (in una quantità corrispondente a tre porzioni al giorno nell'uomo), una dieta di controllo basata sugli zuccheri e un'altra basata invece su un'alimentazione normale. I risultati, dopo cinque settimane di regime alimentare controllato prima dell'intervento di stress ossidativo, hanno evidenziato che nel gruppo nutrito con una dieta che comprendeva l'uva sia la struttura della retina che il suo funzionamento risultavano preservate. In particolare, la retina manteneva il suo spessore, la quantità di fotorecettori (cellule che rispondono alla luce e che con le malattie degenerative della retina muoiono portando in molti casi a una progressiva perdita della vista) e la qualità della loro attività.

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martedì 15 marzo 2016

Brescia, latte infetto sul mercato: 30 persone indagate

Brescia - Mettevano sul mercato latte che sarebbe stato infetto. Per questo 30 persone, tra allevatori e titolari di caseifici, sono stati indagate dalla Procura di Brescia.

Il latte sarebbe stato infetto da aflatossine, ritenute le tossine più cancerogene esistenti, che venivano in qualche modo coperte miscelando il latte infetto con latte sano. Miscelazione vietata dalla legge.

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Naturale non è uguale a buono: il chimico che attacca ambientalisti e Slow Food

domenica 13 marzo 2016

Cardioaspirina: influisce sui battiti durante la corsa?

Prendo la cardioaspirina, influisce sui battiti cardiaci quando mi alleno?
La domanda è interessante per diversi aspetti e per uno soltanto è invece poco chiara. Anzitutto la cardioaspirina è un farmaco che, inibendo l’enzima ciclo ossigenasi, riduce la produzione di trombossano a livello piastrinico causando quindi un’azione antiaggregante piastrinica (vale a dire rendendo il sangue “più fluido”. Senza dilungarsi sul farmaco occorre però indicarne almeno i principali effetti collaterali: la gastrolesività (inibisce anche la produzione di sostanze che proteggono la mucosa gastrica) e la maggior tendenza al sanguinamento (ulcere, varici, traumi, mestruazioni ecc) dovuta appunto alla sua azione “fluidificante”.
In ambito sportivo può venire utilizzata, specialmente prima delle attività di endurance, come ergogeno metabolico ed il più delle volte sinergicamente alla caffeina in quanto aumenta il metabolismo corporeo (mobilizzando una maggior quantità di substrati energetici utilizzabili per l’attività fisica). Dal punto di vista terapeutico è utilizzata in tutti quei casi (numerosissimi e tra i più vari) in cui è necessaria una maggior fluidità ematica (sia in modo preventivo che curativo).
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Mal di schiena e running: tutto quello che c’è da sapere

 

 

giovedì 10 marzo 2016

Tai Chi fa bene al cuore e diminuisce anche il colesterolo

Arti marziali cinesi migliorano qualità di vita dei cardiopatici

 ROMA - Arti marziali cinesi come il Tai Chi abbassano pressione del sangue, triglicridi e colesterolo, migliorando la salute di persone che soffrono di cuore. La conferma arriva da ricercatori dell'Università dello Sport di Shanghai, che hanno esaminato 35 studi in materia in un'analisi pubblicata sul Journal of American Heart Association.

Forza, flessibilità e equilibrio sono le qualità che le arti marziali cinesi potenziano, combinandole insieme ad attività fisica dolce, meditazione, consapevolezza del corpo e attenzione ad una corretta respirazione. Precedenti ricerche ne avevano confermato i benefici per pazienti con demenza e tumore. Nella nuova revisione di studi scientifici sono stati presi in considerazione i dati relativi a 2.249 pazienti con malattie cardiovascolari provenienti da 10 diversi paesi. Tutti erano stati seguiti per al massimo un anno, durante il quale hanno praticato esercizi tradizionali cinesi, come quelli del Tai chi o del Qui Gong, senza altri cambiamenti nelle abitudini quotidiane. I benefici erano evidenti: in media si notava una riduzione della pressione arteriosa sistolica di oltre 9,12mmHg (millimetri di mercurio) e della pressione diastolica di oltre il 5 mmHg, insieme a significative riduzioni nei livelli di colesterolo cattivo e trigliceridi. Inoltre a diminuire era anche la depressione.

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lunedì 7 marzo 2016

Ribes nero

Questo piccolo frutto è un potente alleato per il nostro cervello. In una recente ricerca sono state analizzate un gruppo di persone adulte, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che hanno bevuto 250 ml di queste tre bevande: un placebo (farmaco terapeutico inattivo) arricchito con lo zucchero, una bevanda arricchita con l’estratto di ribes nero e una bevanda ottenuta dalla spremitura a freddo del “Blackadder”(un particolare tipo di ribes della Nuova Zelanda). I partecipanti, hanno poi iniziato a svolgere una serie di test che richiedevano un alto livello alle prestazioni mentali. I risultati hanno dimostrato come, dopo aver bevuto entrambi le bevande contenenti la bacca di ribes, si miglioravano l’umore, la precisione nel risolvere i compiti assegnati ed infine l’attenzione alle cose, diminuendo la fatica mentale. La tipologia del Blackadder, ha mostrato i risultati più stupefacenti; si è dimostrata capace di diminuire l’attività degli enzimi monoamino-ossidasi (MAO), che controllano nel cervello i livelli di serotonina e dopamina. Un gruppo di farmaci, chiamati inibitori MAO, agiscono proprio in questo modo e sono stati utilizzati per trattare depressione e patologie come il morbo di Parkinson.

Fonte

domenica 6 marzo 2016

La salvia e le sue proprietà


La salvia è conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà salutari, ciò che spiega il suo nome proveniente da  salvo che significa appunto “salvare”. I Galli, in particolare, riteneva no che la salvia avesse la capacità di guarire tutte le malattie e che guarisse la febbre e la tosse. Alcuni addirittura credevano che avesse il potere di resuscitare i morti e per questo veniva anche utilizzata nella preparazione di riti magici.


La salvia è conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà salutari, ciò che spiega il suo nome proveniente da  salvo che significa appunto “salvare”. I Galli, in particolare, riteneva no che la salvia avesse la capacità di guarire tutte le malattie e che guarisse la febbre e la tosse. Alcuni addirittura credevano che avesse il potere di resuscitare i morti e per questo veniva anche utilizzata nella preparazione di riti magici.

La salvia si presenta come un arbusto sempre verde dal fusto eretto, che può raggiungere al massimo 70 cm e con foglie lunghe, abbastanza affusolate a forma di lancia che si presentano piuttosto spesse e dure.

I fiori della salvia, di un colore che va dal blu al viola, compaiono generalmente in primavera, prediligendo il sole, nonostante sia possibile trovarla anche in climi piuttosto rigidi. Essa si trova generalmente nelle zone mediterranee e negli orti coltivati mentre è molto difficile riconoscerla allo stato selvatico. Il suo “ciclo” dura circa 5 anni, trascorsi i quali va piantata di nuovo.E’ una pianta caratteristica dell’Europa meridionale, in Italia cresce spontanea nelle zone centro-meridionali e nelle isole.

Salvia: cenni storici

La salvia è conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà salutari, ciò che spiega il suo nome proveniente da  salvo che significa appunto “salvare”. I Galli, in particolare, riteneva no che la salvia avesse la capacità di guarire tutte le malattie e che guarisse la febbre e la tosse. Alcuni addirittura credevano che avesse il potere di resuscitare i morti e per questo veniva anche utilizzata nella preparazione di riti magici.

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sabato 5 marzo 2016

Mangiare cioccolato fa bene al cervello e lo rende più attivo e funzionante



Il cioccolato fa bene, ormai è stato più volte accertato. Adesso una nuova ricerca aggiunge un tassello in più ai già tanti benefici assodati del consumo del cacao: chi lo ama e lo mangia almeno una volta a settimana ha un cervello più attivo e funzionante.
Lo studio arriva dall’altra parte del mondo e più precisamente dall’University of South Australia e ha dimostrato come un consumo moderato ma costante di cioccolato sia utile a potenziare le funzioni cognitive, in particolare memoria e apprendimento.

La ricerca si è svolta su un campione di 968 consumatori di cioccolato di età compresa tra i 23 e i 98 anni monitorati per 30 anni. Le funzioni cerebrali delle persone analizzate sono state messe alla prova grazie ad una serie di test che miravano a valutarne la memoria visiva, di lavoro e le capacità verbali.
Si è potuto vedere così un effetto decisamente positivo del consumo di cioccolato in particolare in quelle persone che lo consumavano settimanalmente almeno una volta. Le funzioni che miglioravano era soprattutto quella della memoria spazio-visuale e organizzativa e del ragionamento astratto.

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venerdì 4 marzo 2016

Sei in forma? Scoprilo e calcola il tuo fabbisogno calorico

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Le donne alte e magre rischiano di avere ossa fragili

Attenzione a diete e chirurgia bariatrica. Gli specialisti: «Se una donna alta 160 cm da 60 chili raggiunge i 54, notiamo alterazione in senso negativo sul metabolismo scheletrico»


Mettersi a dieta è uno dei buoni propositi più diffusi con l’arrivo dell’anno nuovo e, soprattutto, della buona stagione. Se l’obiettivo è quello di perdere peso per rimettersi in forma, non andrebbe mai dimenticato che un regime dietetico, pur equilibrato ma a ridotto apporto calorico, potrebbe avere delle ripercussioni sulla salute delle nostre ossa.

«Una dieta troppo ferrea, anche per periodi medio-lunghi, può mettere a rischio la salute delle ossa» avverte il professor Andrea Giustina, endocrinologo dell’Università degli Studi di Brescia e Presidente del Gioseg, il gruppo di lavoro di Specialisti Endocrinologi che si dedicano allo studio dello scheletro, che spiega come basti «un calo ponderale del 10% per osservare una riduzione del 2% nella massa ossea. Se una donna alta 160 cm da 60 chili raggiunge i 54, già notiamo una alterazione in senso negativo sul metabolismo scheletrico. Stessa cosa per un uomo di 90 chili che raggiunga un peso di 81».

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Le 10 regole per proteggere le ossa dalle fratture

 

 

mercoledì 2 marzo 2016

La menopausa può durare 30 anni. Nuovo farmaco allevia i sintomi

Novità dalla «Le donne e la menopausa» condotta da GfK Italia per conto di Msd Italia. I risultati presentati al 17° World Congress della Società di ginecologia endocrinologica

Oggi una donna trascorre circa 30 anni, ovvero quasi un terzo della sua vita, in post-menopausa e le over 50 rappresentano oggi il gruppo sociale più numeroso anche in considerazione della maggiore longevità femminile. Ma qual è la reazione delle italiane a questa fase della vita?

OGNI DONNA REAGISCE A MODO PROPRIO
Le «rassegnate» la tollerano, le «serene» la vivono con tranquillità, ma le «eterne ragazze» e le «performanti» si attivano per trovare soluzioni. A dirlo è la ricerca «Le donne e la menopausa» condotta da GfK Italia per conto di Msd Italia i cui risultati sono stati presentati oggi in occasione del 17° World Congress della Società internazionale di ginecologia endocrinologica (Isge), dove è stato presentato anche un nuovo farmaco per la terapia ormonale sostitutiva.

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lunedì 29 febbraio 2016

In pensione la vecchia ricetta, da 1 marzo sarà elettronica

Medici famiglia, pronti ma non escludiamo disagi

Va in pensione la vecchia ricetta rossa del medico di famiglia: dal primo marzo, infatti, sarà sostituita dalla ricetta elettronica, o 'dematerializzata'. La legge che manda in soffitta i blocchetti rossi del medico, ricorda la Federazione nazionale dei medici di famiglia Fimmg, è in realtà del dicembre 2015 e recepisce un decreto di più di tre anni fa. Dopo alcuni blocchi informatici, il sistema è dunque ora ai nastri di partenza: per prescrivere un farmaco, un accertamento o una visita, il medico si collegherà da ora in poi a un sistema informatico, lo stesso visibile al farmacista che ci consegnerà pillole o sciroppi.

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mercoledì 24 febbraio 2016

Consigli per curare e pulire i reni

La verità è che non esiste un modo per sapere se i reni hanno bisogno di essere puliti, però le persone che si sono sottoposte ad un trattamento per pulire questo importante organo assicurano che si sentono molto meglio alla fine dello stesso.
Quando si realizza un trattamento di pulizia o disintossicazione dei reni, di solito, cessano i fastidi precedentemente presenti, ovvero mal di testa molto forti, fatica, dolori addominali e alcuni problemi alla pelle.  
Bisogna considerare, però, che alcune persone percepiscono una debolezza e un mal di testa molto forti durante il processo di disintossicazione; nonostante ciò, non dovete scoraggiarvi e soprattutto non dovete sospendere il trattamento, poiché questi sintomi sono normali e  molto comuni quando si effettuano tali tipologie di terapie disintossicanti.
   
Come sapere se avete bisogno di pulire i reni?

È naturale se desiderate sapere se avete bisogno di un trattamento del genere, dato che non esiste un procedimento per mezzo del quale si possa affermare se i reni abbiano bisogno di essere puliti o meno. Per questo motivo, potete fare attenzione ad alcuni segnali che possono aiutarvi a capire se soffrite di qualche problema che richieda un trattamento di questo tipo.
Avere calcoli renali, soffrire di ritenzione idrica, infezioni renali o diabete di tipo 2, sono alcune condizioni per cui pulire i reni è altamente consigliato.

Una pulizia dei reni deve essere effettuata in seguito alla raccomandazione e sotto la supervisione dello specialista, il quale, generalmente, consiglia di bere molti liquidi, soprattutto acqua, dato che aiutano ad eliminare i residui tossici depositati nei nostri reni; in questo modo il corretto funzionamento del nostro organismo è garantito. La quantità ideale sarebbe di due litri al giorno.

Affinché la pulizia sia completa e ottenere i migliori risultati, dovete seguire una dieta povera di proteine, smettendo di assumere tutti i latticini, oltre che pollo, pesce e frutti di mare.

Altrettanto importante è evitare la caffeina, il cioccolato e tutti quegli alimenti che aumentano l’ossolato di calcio o acido urico nei reni, il quale provoca la formazione dei calcoli renali.

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martedì 23 febbraio 2016

Come prevenire il dolore alle cartilagini

Il sovrappeso è una delle cause più comuni del deterioramento della cartilagine. Dobbiamo mantenere un peso adeguato e praticare attività fisica per prevenire le lesioni.


Il tessuto cartilagineo, più comunemente chiamato cartilagine, è un tessuto elastico la cui matrice dà supporto alle cellule chiamate condrociti. Le cartilagini sono realmente molto importanti nella vita quotidiana e in molti casi possono far male o dare fastidio. Scoprite come prevenire e trattare il dolore alle cartilagini nel seguente articolo.

Cartilagini: che cosa c’è da sapere

Le cartilagini “accomodano” le superfici femorali e le cavità, servendo quindi ad ammortizzare gli urti o i salti mentre si cammina o si corre, e prevengono l’usura da sfregamento delle articolazioni. Sono dunque una struttura di supporto che serve a dare mobilità.

Nel corpo umano ci sono tre tipi di cartilagini.
  • Cartilagine ialina: è formata da fibrille di collagene e costituisce il gruppo più abbondante poiché si trova nella laringe, nei bronchi, nelle costole, nella trachea e nelle estremità articolari delle ossa. Si nutre attraverso il liquido sinoviale ed è composta da poche fibre.
  • Cartilagine fibrosa (o fibrocartilagine): contiene collagene ma è più spessa ed è presente nei dischi intervertebrali e articolari, nei menischi, nei bordi articolari e nelle zone di inserzione come tendini e legamenti.
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lunedì 22 febbraio 2016

CHI SI AMMALA DI FIBROMIALGIA È ANDATO OLTRE…

Chi si ammala di FM è andato oltre. Vi è mai capitato di pensare: “non ce la faccio più, vorrei poter dire che stò grattando il fondo del barile, ma il punto è che quel fondo è finito da un pezzo. Sono andata oltre e nessuno stà capendo fino a che punto.”
Talvolta, anzi spesso, ci siamo trovati soli con un carico di responsabilità e problemi tutti sulle nostre spalle, lavoro, famiglia, casa, magari qualche parente malato da dover accudire, problemi di soldi e in tutto questo non sapere cosa e come “mollare” qualcosa. Così come giocolieri non lasciamo cadere a terra nulla e continuiamo nonostante la fatica e i pensieri a tenere tutto il peso, perché “non si può”lasciare andare questo impegno o quello. Non si può perchè non si può, l’ingranaggio è in moto e noi siamo un pezzo fondamentale di esso, se ci fermiamo noi faremo soffrire qualcuno, questo poi farà soffrire a sua volta anche noi, che siamo già oltre il limite. Questo essere oltre il limite ci blocca dall’idea di dover entrare in discussione con chiunque, perché la stanchezza fisica e psichica è tale che si fa di tutto per non dover affrontare anche lamentele, capricci e liti. Quindi non se ne esce, e si va avanti un altro po’, un altro mese, un altro anno, poi qualcosa si rompe e quel qualcosa sei proprio tu. Tu proprio tu, non un vaso o un mobile, un qualcosa che poi si aggiusta con un po’ di colla, no tu. E che cosa cambia? L’ingranaggio è sempre in moto e non si può dire di no a questo o a quello perché non si può. E invece si può, si può e si deve e quando lo farete vi ameranno perfino di più. I figli, i genitori, le mogli e i mariti, dovranno capire che la strada non è più così libera, che ci sono delle cose che non vi sono più possibili fare e che devono aiutarvi.
Ho sentito gente dire “se muoio io come faranno qui in casa!”, ma ne ho viste tantissime in un letto d’ospedale con la famiglia che le rincuorava “ stai tranquilla, a casa ce la stiamo cavando benissimo” , la figlia ha imparato a portare lei giù il cane e fare qualcosa da mangiare, così i mariti e le mamme anziane, si sono mossi e stranamente nessuno è morto! Dovete farvi ricoverare? No, proprio no.

 

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venerdì 19 febbraio 2016

Si può curare il cancro con il bicarbonato?

NO, il bicarbonato non è una terapia anticancro

 

In breve


  • Nessuna ricerca scientifica ha dimostrato che il bicarbonato di sodio sia una cura efficace dei tumori umani.
  • Il tumore può creare intorno a sé un ambiente acido, ma il bicarbonato, pur essendo una sostanza basica, non modifica in alcun modo il pH intorno alla massa tumorale, quando è assunto per via orale.
  • L'iniezione del bicarbonato per via endovenosa (o parenterale) è estremamente pericolosa per gli organi sani.
  • Alcuni studi in corso negli Stati Uniti stanno testando un derivato del bicarbonato di sodio, allo scopo di diminuire l'acidità intorno alla massa tumorale e studiare se questo rende la chemioterapia più efficace
  •  
  • Da dove viene questa ipotesi?

    Per saperne di più

    • Otto Warburg e l'effetto che porta il suo nome
      it.wikipedia.org
    • Il gruppo di ricerca che sta studiando la possibilità che il bicarbonato potenzi alcuni farmaci chemioterapici
      azcc.arizona.edu
    • La posizione dell'American Cancer Society sulla "teoria del bicarbonato"
      www.cancer.org
    Abbiamo detto che il bicarbonato, la sostanza di uso comune in casa, per disinfettare frutta e verdura e lievitare torte e biscotti, non cura il cancro. Come mai allora questa "bufala" si è diffusa? L'idea, nota anche come "terapia Simoncini", nasce probabilmente da una scoperta scientifica seria: il cosiddetto "effetto Warburg",dal nome del fisiologo tedesco Otto Heinrich Warburg, vincitore nel 1931, del premio Nobel per la medicina e la fisiologia per le sue scoperte sul metabolismo dei tumori.
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giovedì 18 febbraio 2016

Il tumore si combatte ogni giorno, anche a tavola

A Roma un convegno su Alimentazione e Oncologia

 Il tumore si può curare anche migliorando la qualità della vita del paziente oncologico, e l' alimentazione quotidiana è uno degli elementi chiave della vita di ciascuno, e quindi anche di questo tipo di paziente. Una dieta giusta, equilibrata, è importante non solo nella prevenzione della malattia, ma contribuisce anche a combatterla.
E' sulla base di queste convinzioni che si svilupperanno i lavori di due giornate di studio a Roma i prossimi 22 e 23 febbraio alla Casa dell' Aviatore dedicate ad 'Alimentazione e Oncologia'.

Un incontro per fare il punto su una modalità di approccio di tipo nutrizionale al malato di cancro, passando attraverso lo studio del suo funzionamento endocrino-metabolico. "E con la dieta quotidiana proprio come atto medico - spiega la dott. Anna D'Eugenio, medico nutrizionista fra gli organizzatori del convegno - studiando quotidianamente le condizioni del malato, che comunica attraverso sintomi che permettono di orientarne la dieta".

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Anoressia e bulimia: un aiuto da A.F.co.D.A.

Genova

Corpo nostro cercasi è lo spettacolo della compagnia Beato Ragno. Per far riflettere i giovani sugli stereotipi e l'apparenza. Venerdì 29 gennaio al Teatro Verdi

Fonte

lunedì 15 febbraio 2016

Allerta alimentare: ritirato latte Land per possibile contaminazione


Nuova allerta alimentare. Ritirato dagli scaffali dei supermercati il latte parzialmente scremato UHT da 1 litro di land. Lo rende noto Eurospin, secondo cui il latte potrebbe essere stato contaminato a causa di un difetto nel confezionamento.
Il latte in questione è stato prodotto a Zevio in Località Barbare. Il lotto che potrebbe risultare “inquinato” è quello con data di scadenza 5.5.2016 ed è stato venduto nei punti vendita delle regioni Sardegna, Puglia, Calabria, Campania, Basilicata e Sicilia.
“Il lotto sopra indicato, è stato ritirato dalle vendite a scopo preventivo, per possibile inquinamento dovuto a un difetto di confezionamento” si legge nella nota.
Occorre dunque controllare se il latte di questa marca acquistato riporta la stessa scadenza e in tal caso evitare di consumarlo.

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domenica 14 febbraio 2016

Con più cibi ricchi vitamina D meno rischio allergie bimbi

Lo dimostra uno studio della Icahn School of Medicine del Mount Sinai Health System

ROMA - Consumando in gravidanza più cibi ricchi di vitamina d, come ad esempio pesce azzurro, uova, funghi e latticini, diminuisce il rischio che il bambino sviluppi allergie in età scolare. Lo dimostra uno studio della Icahn School of Medicine del Mount Sinai Health System, negli Usa, pubblicato sulla rivista The Journal of Allergy and Clinical Immunology. Gli studiosi hanno seguito 1248 madri e i loro bambini negli Stati Uniti, dal primo trimestre di gravidanza fino al raggiungimento del settimo anno di età.

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venerdì 12 febbraio 2016

Colussi: via l’olio di palma da tutti i biscotti. Anche il GranTurchese cambia ricetta

Il Fatto Alimentare 

12 feb 2016 — Dopo Misura anche Colussi ha deciso di eliminare dai biscotti l’olio di palma, sostituendolo con quello di girasole, riducendo di almeno il 30% la quantità di grassi saturi. L’altra novità riguarda la farina che sarà integrale o semi integrale (tipo 2)e l'uso di uova fresche

Colussi vuole essere “buona in tutti i sensi”, come recita lo slogan, e ha deciso di eliminare dai biscotti l’olio di palma, sostituito con quello di girasole, riducendo di almeno il 30% la quantità di grassi saturi. L’altra grossa novità riguarda la farina che, a seconda del prodotto, sarà integrale o semi integrale (tipo 2). L’ultima chicca di casa Colussi sugli ingredienti utilizzati riguarda le uova fresche ottenute da galline allevate a terra e il latte fresco 100% italiano.


«Si tratta di una scommessa in cui crediamo, – spiega Massimo Crippa, direttore commerciale del gruppo – le modifiche apportate alle ricettazioni comportano una maggiore spesa per le materie prime e in alcuni casi anche una certa difficoltà di reperimento, come ad esempio per la farina tipo 2, poco disponibile per i volumi di cui avevamo bisogno». I nuovi biscotti saranno sugli scaffali dei supermercati nei prossimi giorni e avranno un prezzo in linea ai comuni frollini per la prima colazione: 1,69 euro per il pacco da 300 grammi.

L’azienda punta in particolare alla colazione, lanciando quattro nuovi frollini e migliorando le ricette dei biscotti classici, tra cui anche lo storico biscotto GranTurchese.

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Vaccino Covid e morti improvvise: vediamo cosa è emerso da uno studio Usa

E’ stato condotto un  nuovo studio negli USA  che conferma che  non esiste alcun legame tra vaccino covid e morti improvvise . L’indagine, c...