sabato 25 novembre 2017

La regola del tre e via libera a pasta, cioccolato e cibi rossi: così si salva il cuore

Camminare tre volte a settimana per tre chilometri in 33 minuti allunga la vita e abbatte il rischio di morte improvvisa. E i cibi hanno la loro importanza per i cardiologi riuniti a Roma per il congresso internazionale Place


L'HANNO ribattezzata la regola del tre e per i cardiologi internazionali arrivati a Roma per partecipare al congresso Place, allunga la vita e previene la morte improvvisa. La domanda di fondo dalla quale erano partiti era se lo sport facesse bene, con quale frequenza e che tipo di attività potesse servire per avere un cuore in salute. Per questo, dopo studi e approfondimenti, hanno lanciato la regola del tre: camminare a passo sostenuto almeno tre volte alla settimana, percorrere almeno tre chilometri e riuscire a farlo in trentatré minuti. Eccola la soluzione. Il tutto facendolo regolarmente fino a tarda età per ottenere benefici dal punto di vista respiratorio, cardiologico, ortopedico e, non ultimo, psicologico.

Insomma una ipoteca sulla longevità che guarda anche a prevenire il rischio della morte improvvisa provocata da anomalie del sistema cardiaco che "attraverso uno screening preventivo delle condizioni di salute, possono comunque essere risolte, scongiurando gli eventi tragici e inaspettati", come spiegano gli esperti. Ma non basta.

VIDEO - I 10 video-tutorial di RSalute


Perché, al controllo attraverso un semplice elettrocardiogramma, è fondamentale associare anche una dieta idonea.  E sempre i cardiologi sdoganano non solo i carboidrati della pasta, ma anche il cioccolato, purché fondente, il caffè e i cibi "rossi" per una dieta salvacuore, lanciando il messaggio  per cui l'alimentazione è il vero farmaco del futuro.

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Perché non c’è nulla di etico nella vita di un vegano

È il 2017. Secondo tutti i film prodotti quando l’umanità pensava di poter curare gli omosessuali con gli schiaffi viviamo in un futuro da fantascienza. Certo, non abbiamo macchine volanti, non viviamo in un’era post-razziale o nelle colonie su Marte, però abbiamo l’etica. E una bussola morale formata dalle gif di Beyoncé che ci spiegano come navigarla.

Etica, infatti, è la parola del futuro. E quindi del nostro presente. Il lavoro è etico. La musica è etica. Lo sono le tasse. Anche le banche, ormai, sono etiche.

“Etica” è diventata la parola con cui definire noi stessi e chi ci circonda. Dividiamo le persone in buone o cattive a seconda di quanto rispecchiano la nostra idea di “etica”. Ma cosa si intende esattamente con “etica”? Tutti i più grandi pensatori della storia hanno scritto e dibattuto sul suo significato. Da Aristotele a Socrate, fino a Confucio. Da Tommaso D’Aquino a Kant, fino a Giulia Innocenzi. Nessuno, prima di lei, aveva però mai trovato una definizione precisa e sintetica di “etica”.


Etica, sostiene la collaboratrice di Santoro nel suo libro “Tritacarne”, significa non uccidere gli animali.

Sarebbe intellettualmente disonesto, però, attribuire quest’idea esclusivamente alla giornalista de Il Fatto Quotidiano; una riflessione così complessa richiede un’estensione computazionale non ascrivibile singolarmente a Giulia Innocenzi. Per arrivare a questa epifania intellettuale sono stati necessari milioni di vegani nel mondo.

I vegani sono infatti ossessionati dalla parola “etica”. È quella a cui ricorrono quando viene chiesto loro che cosa li abbia spinti a cambiare dieta. È come definiscono loro stessi. Persone con etica.
Hanno pure creato il “Parma Etica Festival”, una rassegna in cui si celebrano culture, tradizioni e usanze alimentari allogene con il nobile scopo d’aiutare le persone a dimenticare di vivere a Parma. Tre giorni di talk, workshop e seminari sull’etica vegan e vegetariana. E sulla “psicogenealogia transgenerazionale”, una branca della psicologia che unisce le esperienze traumatiche dei tuoi avi del Rinascimento con le difficoltà di ricezione di Lifegate.

Ospite speciale del festival? Giulia Innocenzi.
Altro esempio di questa ossessione si può trovare nel ricettario-bibbia della comunità vegana italiana dal titolo “La cucina etica”. Scopo dei suoi tre autori è quello di proporre ricette “etiche, salutiste, ecologiche, spirituali, legate allo sviluppo sostenibile”. Uno dei primi capitoli è dedicato alla quinoa.

La quinoa è considerata uno degli alimenti più nutrienti in natura ed è utilizzata di frequente nelle diete vegane per l’alta concentrazione di proteine che contiene; viene coltivata nei due Paesi più poveri del Sud America  Perù e Bolivia  e da quando è stata scoperta nelle “diete etiche” ha completamente stravolto l’esistenza degli abitanti di entrambi i Paesi. Dal 2006 al 2011 il prezzo della quinoa è triplicato, fino a raggiungere i 3mila euro la tonnellata, ma alcune varietà più pregiate  rossa real e nera  possono superare i 4mila e gli 8mila euro.

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Studio shock. L’alimentazione vegetariana uccide più animali di quella onnivora (se equilibrata e a km-0)

Anche vegani e vegetariani uccidono gli animali: ecco in che modo

Sicurezza Alimentare

 

giovedì 23 novembre 2017

13 cibi che fanno solo finta di essere salutari


Chi più, chi meno, cerchiamo tutti come possiamo di prenderci cura della nostra salute e del nostro corpo. Per non mortificare il gusto, solitamente proviamo a scegliere i piatti sani più invitanti (o almeno cerchiamo di renderli tali). Esistono però alcuni cibi che possono sembrare salutari, ma che in realtà non fanno molto per la nostra linea o per il nostro benessere. Ad esempio, le chips di banana: al contrario delle banane, frutti ricchi di proprietà benefiche, le chips sono fritte, quindi più caloriche, e spesso addizionate con sostanze chimiche per aumentare il sapore di banana. Ecco quindi 13 cibi che fanno finta di essere salutari ma non lo sono.

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martedì 21 novembre 2017

Cibi per la pancia piatta: 30 alimenti preziosi


Quali sono i cibi più indicati per avere una pancia piatta? Esistono degli alimenti più indicati per sgonfiare lo stomaco e mantenere una pancia tonica?

Una cosa importante è assumere cibi con molte fibre, come quelle contenute nei cereali, nella frutta e verdura, in alcuni frutti secchi e nei semi.
Scopri in questa gallery i 30 alimenti più indicati per avere e conservare una pancia piatta!


Guarda anche: Cibi disintossicanti: gli alimenti per la dieta detox

Guarda anche: Alimenti che accelerano il metabolismo: tutti i cibi che aiutano a dimagrire!

Guarda anche: Cibi antidepressivi: cosa mangiare per combattere la depressione

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lunedì 20 novembre 2017

Microalghe e piante terrestri contro il Melanoma

Uno studio identifica un possibile vaccino vegetale

Ha dato risultati positivi la sperimentazione contro il melanoma di un vaccino derivato da prodotti naturali presenti in microalghe e in piante terrestri.
    Messo a punto da un team di ricerca del quale fa parte l'Università Vanvitelli insieme all'Icb-Cnr e all'Università di Genova, agisce stimolando il sistema immunitario a controllare la proliferazione delle cellule tumorali e degli agenti patogeni. Lo studio è stato pubblicato su Scientific Report.
    Il dipartimento di Clinica interna e sperimentale dell'Università Vanvitelli, infatti, con l'Istituto di chimica biomolecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Icb-Cnr) e con il Centro di eccellenza per le ricerche biomediche dell'Università di Genova e il dipartimento di Clinica interna e sperimentale dell'Università della Campania, ha identificato un nuovo componente vegetale per la preparazione di vaccini e dimostrato la sua efficacia contro un modello sperimentale di melanoma a livello preclinico. Il composto, denominato Sulfavant, deriva da prodotti naturali presenti in microalghe marine e in piante terrestri e agisce stimolando le cellule dendritiche, prima linea di difesa del sistema immunitario e responsabili del riconoscimento di agenti pericolosi per l'organismo. Lo studio è stato pubblicato su Scientific Reports, rivista del gruppo Nature. Il nuovo composto è stato brevettato e l'Istituto del Cnr ne sta progettando lo sviluppo attraverso un accordo con la società spin-off bioSEArch, nata dalla collaborazione con la Stazione Zoologica 'A. Dohrn'.

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sabato 18 novembre 2017

Lenticchie: proprietà, valori nutrizionali, calorie

Proprietà delle lenticchie

Le lenticchie sono note per il loro elevato potere nutritivo. Sono una buona fonte di proteine e di carboidrati complessi; sono inoltre molto ricche di ferro, fosforo e vitamine del gruppo B.
Grazie all’elevata quota di fibre e alla scarsa quota di grassi (di tipo insaturo) sono valide alleate nella lotta e nella prevenzione dell’ateriosclerosi. Sono, inoltre, utili in caso di stitichezza.
Hanno buone proprietà antiossidanti; contegono infatti flavonoidi e niacina. Grazie al contenuto di tiamina, aiutano la concentrazione e la memoria.

Le lenticchie non contengono glutine e sono quindi adatte nella celiachia.

(...)

Curiosità sulle lenticchie

L’usanza di mangiare lenticchie la notte di Capodanno per augurarsi prosperità deriva da una tradizione dell’antica Roma, quella di regalare, all’inizio dell’anno, una scarsella piena di lenticchie, con l’augurio che queste si trasformassero in denaro.
La scarsella era infatti una piccola borsa di cuoio che si allacciava alla cintura e si usava per portare il denaro.

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Le lenticchie tra i cibi brucia grassi: scopri gli altri

venerdì 17 novembre 2017

Datteri: le mille proprieta' e i benefici per la salute



I datteri sono un frutto ricco di benefici per la salute. Si tratta di un alimento tipico dell'Africa mediterranea e dei paesi dell'Asia occidentale. La sua produzione avviene grazie alla coltivazione della palma da dattero, un albero molto longevo, che può vivere fino a 300 anni e produrre anche 50 chili di datteri all'anno.
Sono ricchi di ferro, vitamine e sali minerali. Contengono zuccheri naturali che li rendono adatti per dolcificare alimenti e bevande. Il consumo regolare di datteri può contribuire ad abbassare il colesterolo. Sono inoltre un vero e proprio antinfiammatorio naturale adatto in caso di raffreddore e irritazioni alle vie respiratorie.

I datteri non contengono colesterolo e presentano una scarsa quantità di grassi. Rappresentano una buona fonte di fibre vegetali e di vitamine del gruppo B, come la vitamina B1, B2, B3 e B5. Contengono inoltre vitamina C. Contribuiscono al buon funzionamento del sistema digestivo, per via della presenza di fibre sia solubili che insolubili e di differenti tipologie di amminoacidi.
Sono una fonte di energia immediatamente a disposizione dell'organismo, per via del loro contenuto di zuccheri naturali, come il fruttosio. Per questo motivo potrete utilizzarli per preparare una colazione energetica, nei frullati di frutta o spezzettati in abbinamento con frutta e cereali per creare un muesli casalingo.

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giovedì 16 novembre 2017

Pesticidi negli alimenti? Ci sono davvero

Una famiglia come tutte le altre, che mangia con attenzione: due genitori e due bambini di 9 e 7 anni. Nei loro piatti, come in quelli di tutti e nonostante i limiti sui pesticidi negli alimenti, c’è un bel po’ di chimica. A fornirne le prove, la campagna #ipesticididentrodinoi


Silvia Toscano
Una famiglia come tutte le altre, che mangia con attenzione: due genitori e due bambini di 9 e 7 anni, che vivono a Roma in un quartiere semicentrale. Nei loro piatti, come in quelli di tutti e nonostante i limiti sui pesticidi negli alimenti, c’è un bel po’ di chimica. A fornirne le prove, la campagna #ipesticididentrodinoi, voluta da Federbio, assieme a WWF, Legambiente, LIPU e ISDE-Associazione Medici per l’Ambiente, che ha raccolto le urine della famiglia, le ha spedite ad analizzare in un laboratorio di Brema e oggi le rende note attraverso un video.

I valori sono alti per quasi tutte le sostanze cercate, a cominciare dal glifosato che raggiunge nel padre concentrazioni più del doppio (116%) superiori alla media della popolazione di riferimento, quella su cui si sono fatte nel passato analisi e medie statistiche, e che è presente nei bambini in valori alti (rispettivamente per il più piccolo 0,19 microgrammi e per la più grande 0,16 per litro rispetto alla media di 0,12 microgrammi/litro). Poi c’è il clorpirifos, un insetticida utilizzato nei campi, i cui livelli destano preoccupazione soprattutto nel più piccolo, Giacomo: nelle sue analisi ci sono oltre 5 microgrammi di clorpirifos per grammo di creatinina, un valore altissimo rispetto alla media della popolazione che è 1,5 microgrammi/grammo. Questa sostanza provoca – tra i tanti altri danni – particolari effetti sulla capacità di apprendimento e di attenzione, e i bambini sono in assoluto i più esposti. Infine, le analisi della famiglia puntano su due prodotti della contaminazione da piretroidi, i metaboliti Cl2CA e m-PBA, che sono consistentemente presenti nella famiglia.

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lunedì 13 novembre 2017

Dati shock sull’inquinamento: ogni anno 9 milioni di morti


Quasi 9 milioni di morti l’anno. Sono questi i numeri (relativi al 2015) riferibili all’inquinamento che ci avvelena e che emergono dai risultati di un progetto di ricerca durato due anni, pubblicati dalla rivista Lancet. A fare la parte del leone è l’inquinamento atmosferico (smog, particolato nell’aria, ma anche inquinamento da uso domestico di combustibili fossili), responsabile di 6,5 milioni di morti l’anno (in gran parte per malattie cardiovascolari e respiratorie).

Le forme di inquinamento associate allo sviluppo industriale quali l’inquinamento atmosferico ambientale, l’inquinamento chimico, occupazionale e del suolo, fanno oggi più vittime che in passato: si è passati da 4,3 milioni nel 1990 a 5,5 milioni nel 2015.

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venerdì 10 novembre 2017

Dall'Italia la 'patata d'oro', ha 3 geni di un batterio

E' ricca di vitamina A ed E, può aiutare a prevenire molte malattie 

Ottenuta in Italia la 'patata d'oro': ha un colore giallo vivo, grazie a 3 geni di un batterio, è ricchissima di vitamine A ed E ed è capace di conservarle inalterate anche nella cottura, come hanno dimostrato i test condotti su un simulatore dell'apparato digestivo umano, completo di bocca, stomaco e intestino.

Descritta sulla rivista Plos One, la patata d'oro promette di essere preziosa per combattere le malattie legate alla carenza di vitamine, soprattutto nei Paesi più poveri. La ricerca, durata dieci anni, è stata condotte nei laboratori dell'Enea alla Casaccia, vicino Roma, sotto la guida di Giovanni Giuliano e finanziata da ministero delle Politiche agricole e Commissione Europea. Hanno collaborato il Consiglio per le ricerche agricole ed economiche (Crea) di Bologna e l'università americana dell'Ohio. 

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giovedì 9 novembre 2017

Nuova pelle con le staminali a un 'bimbo farfalla': medici di Modena gli salvano la vita. E lui torna a scuola

A 7 anni era in fin di vita in Germania, malato di epidermolisi bollosa, una grave malattia genetica. Il team di Michele De Luca e Graziella Pellegrini ha usato le sue staminali, ha corretto un gene difettoso e fatto crescere nuovi lembi di epidermide. Che hanno attecchito


ROMA - Hassan, bimbo farfalla, aveva 7 anni. Oggi corre e gioca a pallone, ma nel 2015 era in un letto d'ospedale a Bochum con il corpo fasciato come una mummia. Era stato dato per spacciato. Nel 2015, due anni dopo essere scappato dalla Siria con i genitori e approdato in Germania, la sua malattia si era aggravata. L'epidermolisi bolllosa è causata dal difetto di un gene. L'epidermide, in mancanza di una proteina, non si lega al derma sottostante e la pelle si sfarina, cade. Proprio come le ali di una farfalla. "Quando Hassan aveva una settimana, i medici in Siria ci avevano comunicato la diagnosi. Avevano aggiunto che non esistevano cure" racconta il padre.

FOTO Così Hassan è tornato a giocare a calcio


A ottobre del 2015, mentre Hassan è in fin di vita con l'80% del corpo privo di pelle, piagato da febbre e infezioni, sedato per lenire il dolore, ridotto a 17 chili, nutrito solo con la flebo, a Modena Michele De Luca e Graziella Pellegrini si affrettano per salire su un jet affittato per l'emergenza, destinazione Bochum. In mano, i due ricercatori del Centro di Medicina Rigenerativa dell'università di Modena e Reggio Emilia hanno un contenitore per il trasporto degli organi.

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mercoledì 8 novembre 2017

Test del disturbo ossessivo compulsivo


Test del disturbo ossessivo compulsivo. Ti senti costretto a controllare ripetutamente se hai chiuso il gas prima di uscire di casa? Devi compiere più volte la stessa azione prima di andare a dormire? Quando sali una scala o entri in una stanza, senti di doverlo fare avanzando per primo sempre un piede specifico, per esempio il destro? Dedichi molto tempo alla pulizia e sei ossessionato dall’igiene e dalla paura delle malattie?  Potrebbe trattarsi di un problema. Verifica di che cosa si tratta con questo semplice test del disturbo ossessivo compulsivo.

 est del Disturbo Ossessivo Compulsivo. Circa il 2% della popolazione, tra adolescenti e adulti, è affetto da Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC), talvolta  associato ad un disturbo fobicoA causa della natura molto particolare di questo disordine, e anche per paura del giudizio, molte persone nascondono agli altri, e talvolta anche a se stesse, l’esistenza del disturbo.  La percentuale reale potrebbe quindi essere superiore alla percentuale rilevata. Negli Stati Uniti sembra che il problema riguardi circa 5 milioni di persone.

Inizia qui il Test del Disturbo Ossessivo compulsivo. Alla fine delle 10 domande potrai leggere il tuo profilo e scoprire se il disturbo ossessivo è un tuo problema.

1/10. Ti lavi spesso le mani e dedichi una grande quantità di tempo alla cura e alla pulizia minuziosa e ripetuta del corpo?


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lunedì 6 novembre 2017

Lo zucchero alimenta il cancro. Lo studio che spiega come e perché

Sul fatto che tra zucchero e cancro vi sia un'importante correlazione si discute da tempo, ma ora una nuova ricerca è riuscita a dare una svolta alla questione spiegando i meccanismi che sono alla base del rapporto tra eccessive assunzioni di zuccheri e la crescita di cellule tumorali.

Sappiamo che le cellule del corpo umano richiedono energia e questa viene ricavata dagli zuccheri presenti nel cibo che assumiamo. Non fanno eccezione neppure le cellule tumorali, anche queste infatti necessitano di zuccheri per poter crescere. Quello che le distingue però dalle cellule sane è il fatto che la loro assunzione di glucosio è di molto superiore a quella delle cellule non degenerate così come il tasso di fermentazione del glucosio in acido lattico.

Questo è conosciuto come effetto Warburg (dal nome del medico premio Nobel tedesco che l’ha scoperto ad inizio ‘900) e si ipotizza abbia a che fare con il rapido tasso di crescita del cancro anche se non è ancora chiaro se si tratta di un sintomo o di una causa della comparsa di questa malattia.

Un team di ricerca belga-olandese della Katholieke Universiteit Leuven e del VIB-VUB Center for Structural Biology di Bruxelles, ha studiato l’argomento per nove anni individuando il meccanismo grazie al quale le cellule tumorali metabolizzano lo zucchero. Per arrivare a questo risultato sono state utilizzate delle cellule di lievito che hanno un gene "Ras" che “programma” la sintesi delle omonime proteine che si trovano comunemente anche nelle cellule tumorali.
Si è visto così che nelle cellule di lievito con grande afflusso di glucosio, le proteine Ras si attivano troppo e di conseguenza le cellule poi crescono a ritmo accelerato. In sostanza quello che avviene al cancro se vi è grande presenza di zucchero è che, in questo modo, può diventare più aggressivo e difficile da trattare.

sabato 4 novembre 2017

Scarseggiano le uova: scaffali mezzi vuoti in molti supermercati. Una situazione destinata a perdurare, ecco perché

“Galline in fuga 2” non è il nuovo film a cartoni dei registi Peter Lord e Nick Park, ma quanto sta succedendo in Europa dove centinaia di allevamenti sono vuoti, in attesa delle operazioni necessarie per decontaminare i capannoni dal fipronil. Questa sostanza, pur essendo vietata, era fraudolentemente presente in alcuni pesticidi impiegati per combattere l’acaro rosso, un parassita diffuso negli allevamenti. Purtroppo il lavoro di pulizia richiede 1-2 mesi perché il composto, nonostante un livello tossicità molto basso, ha una persistenza elevata, per cui alla fine del trattamento di decontaminazione c’è anche il rischio di non risolvere il problema. La questione non riguarda solo l’Italia, secondo il sistema di allerta rapido alimentare europeo (Rasff) dal 21 luglio ad oggi gli interventi e le notifiche collegate al fipronil rilevate da Bruxelles sono state 694 e hanno coinvolto 58 nazioni!

Un così elevato numero di galline a riposo forzato (circa 4 milioni solo nel nostro Paese) sta provocando una carenza di uova nei supermercati. Basta fare un giro in alcuni punti vendita per rendersene conto (leggi articolo). Venerdì 27 ottobre a Milano nell’Esselunga di via Feltre l’assortimento è dimezzato. Alla Coop di via Palmanova gli scaffali sono pieni, ma lo staff conferma i problemi di approvvigionamento. Da Pam in Via Padova oltre la metà degli spazi sono vuoti e, secondo l’addetto al rifornimento a fine giornata non ci saranno più uova. Da Simply in via Andrea Doria la situazione è peggiore. Alle 9:30 del mattino ci sono solo due dozzine di uova e un signore alla cassa si lamenta perché la situazione va avanti da alcune settimane. Stessi problemi da Lidl dove alle sei di sera troviamo solo un cartone con una decina di confezioni.

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domenica 29 ottobre 2017

Tumore del colon-retto: il numero di morti (sotto i 55 anni) è aumentato esponenzialmente. I dati sono preoccupanti. Ecco i sintomi più banali che non vanno ignorati per nessun motivo

Uno studio sconcertante, condotto a Marzo dall’American Cancer Society, ha evidenziato come il cancro del colon retto sia aumentato esponenzialmente nei giovani. Un ulteriore studio che ha approfondito il precedente ha mostrato che è aumentato moltissimo il numero di morti per un cancro di questo tipo. Ma la cosa sconcertante è che si parla di persone giovani, sotto i 55 anni. L’ultimo studio sull’argomento è stato pubblicato su Jama e ha analizzato le cause di morte di persone tra i 20 e i 54 anni dal 1970 a oggi. Gli studiosi hanno scoperto che la morte per cancro del colon retto di persone di questa fascia di età è aumentata dell’uno per cento ogni anno dal 2004 al 2014. Un aumento esponenziale che va approfondito. Ma perché sta succedendo? Ha risposto su Self il dottor Anton Bilchij, chirurgo presso il John Wayne Cancer Institute al Providence Saint John’s Health Center di Santa Monica, California.


Uno studio sconcertante, condotto a Marzo dall’American Cancer Society, ha evidenziato come il cancro del colon retto sia aumentato esponenzialmente nei giovani. Un ulteriore studio che ha approfondito il precedente ha mostrato che è aumentato moltissimo il numero di morti per un cancro di questo tipo. Ma la cosa sconcertante è che si parla di persone giovani, sotto i 55 anni. L’ultimo studio sull’argomento è stato pubblicato su Jama e ha analizzato le cause di morte di persone tra i 20 e i 54 anni dal 1970 a oggi. Gli studiosi hanno scoperto che la morte per cancro del colon retto di persone di questa fascia di età è aumentata dell’uno per cento ogni anno dal 2004 al 2014. Un aumento esponenziale che va approfondito. Ma perché sta succedendo? Ha risposto su Self il dottor Anton Bilchij, chirurgo presso il John Wayne Cancer Institute al Providence Saint John’s Health Center di Santa Monica, California.

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sabato 28 ottobre 2017

Come lavare meglio le mele, secondo la scienza

Una soluzione di acqua e bicarbonato di sodio rimuove buona parte dei pesticidi e dei fungicidi, dice una nuova ricerca (ma niente paura: lavarle sotto il rubinetto resta un'opzione)

 Il bicarbonato di sodio è la soluzione più efficace per rimuovere i pesticidi dalle mele, almeno secondo i ricercatori dell’Università del Massachusetts (Stati Uniti), che hanno provato diversi sistemi per eliminare i residui di prodotti chimici usati come repellenti contro i parassiti nelle coltivazioni. Il risultato del loro studio è stato pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry e sta raccogliendo molto interesse, perché suggerisce di utilizzare un prodotto semplice da reperire ed economico come il bicarbonato di sodio.

La ricerca si è occupata sia dei sistemi industriali sia di quelli casalinghi per rimuovere le tracce di pesticidi. I produttori di mele, per esempio, utilizzano di solito una soluzione a base di acqua e candeggina (ipoclorito di sodio) per lavarle, prima di metterle in commercio. Le mele passano attraverso enormi vasche di lavaggio e sono in seguito risciacquate per rimuovere la soluzione. Gli autori dello studio si sono chiesti quanto sia efficace questo sistema e se ce ne siano di migliori.

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venerdì 27 ottobre 2017

Per i cardiologi il caffè e la cioccolata fanno bene

Il primo e' una concentrazione di antiossidanti

 

"Quattro o cinque tazzine di caffè al giorno, anche decaffeinato, riducono la mortalità cardiovascolare in follow up che vanno da 10 a 18 anni. A lungo termine, bere caffè ha un effetto positivo". Analoghi effetti positivi sulla salute del cuore, seppur di più lieve entità, si riconducono all'assunzione di cioccolato fondente all'85-90%.
    Così Sebastiano Marra, direttore del Dipartimento Cardiovascolare del Maria Pia Hospital di Torino che il 27 e 28 ottobre ospiterà le XXIX Giornate Cardiologiche Torinesi "Advances in Cardiac Arrhythmias and Great innovations in Cardiology". Al Centro Congressi Unione Industriale saranno ospiti oltre 600 partecipanti e 100 relatori, tra i quali i cardiologi della Mayo Clinic di Rochester (Minnesota) e i maggiori esperti europei provenienti da Germania, Francia e Svizzera. Il chicco di caffè - spiega Marra - è la sostanza con più antiossidanti esistente in natura". Quest'anno, il meeting è incentrato sulla prevenzione. "Certamente possiamo affermare che negli ultimi vent'anni abbiamo a disposizione nuovi farmaci, nuove tecniche chirurgiche, che indubbiamente hanno ridotto la mortalità, ma per tre quarti il merito è della prevenzione - spiega Marra - ed è principalmente su questo fattore che noi medici dobbiamo impegnarci". Ma oltre alla coscienza dei fattori di rischio, altro punto determinante è la conoscenza di ciò che fa bene alla salute del nostro cuore e dell'organismo in generale. In questo senso la novità più interessante, e per molti versi inaspettata, è costituita dal caffè.

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giovedì 26 ottobre 2017

Mangiare pasta rende felici, aiuta a dormire e fa dimagrire

I 5 consigli dell'endocrinologa per un piatto in tutta salute

 

"Basta con i falsi miti sulla pasta: non è vero che non si può mangiare la sera, e perché mai privarsi di una bella carbonara? Stimola la tiroide e fa bene anche all'umore". La bella notizia arriva a ridosso della Giornata mondiale della pasta che si svolge il 25 ottobre dall'endocrinologa e nutrizionista Serena Missori e dal provider ECM 2506 Sanità in-Formazione.
    Cinque i consigli dell'esperta per concedersi un piacere gastronomico che in molti guardano come ad un nemico giurato della linea.
    Secondo la dietologa, è opportuno prediligere la pasta di grano duro, meglio se trafilata al bronzo e anche integrale. Meglio ancora gli spaghetti che hanno l'indice glicemico inferiore e sono adatti anche ai diabetici e a chi deve perdere peso.
    Vietata la pasta scotta: deve invece essere assolutamente al dente perché dà più sazietà e ha un indice glicemico più basso.
    Se capita di distrarsi, si può raffreddare sotto un getto d'acqua corrente.
    Sì a una bella spaghettata saltata in padella con olio extravergine d'oliva e spezie, ma ogni tanto concediamoci anche una carbonara con uova e pancetta, per aggiungere un boost di proteine. Fra l'altro questa associazione stimola la tiroide: accompagnarla con della verdura amara riduce la ritenzione idrica.

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domenica 22 ottobre 2017

Barilla: la pasta – dice l’azienda nello spot- é fatta di grano italiano miscelato a quello importato da Francia, Australia e Stati Uniti. Ma sull’etichetta non c’è scritto

“Sull’etichetta non lo scriviamo, ma nello spot lo raccontiamo”. Potrebbe essere questo lo slogan dei fratelli Barilla, che aggirano il contestato decreto del ministro Martina sull’origine del grano con uno spot affidato alla simpatica campionessa di scherma Bebe Vio, Nel video si dice chiaramente per la prima volta che la pasta Barilla è preparata miscelando grano italiano e grano importato da Australia, Francia e Stati Uniti.

Da tre anni aspettavamo questa notizia. Nel gennaio 2013 avevamo chiesto a Barilla, Agnesi, De Cecco, Del Verde, La Molisana, Granoro, Garofalo, Divella e Armando, di riportare sull’etichetta l’origine della materia prima. Li abbiamo invitati anche a spiegare le motivazioni che spingono i pastifici a importare grano duro di alta qualità pagandolo anche il 20-30% in più. Allora l’azienda di Parma  ci ha scritto dicendo che impiegava il più possibile materia prima nazionale, anche per motivi di convenienza economica, e dichiarava di importare il 20% della materia prima (quantità che può arrivare anche al 30% in relazione all’andamento del raccolto italiano). Altri produttori ammettevano l’importazione di grano duro ma non lo dichiaravano in etichetta e sol alcuni fornivano informazioni più precise sul sito. Nel luglio del 2017 abbiamo inviato un’altra lettera ai fratelli ricordando loro che da anni l’indicazione di origine si trova già sulla pasta Voiello che è un marchio di loro proprietà.

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Il grano: la vera storia del grano

 

 

sabato 21 ottobre 2017

Orzo Hordeum Vulgare: il “cereale dei filosofi” energetico e facilmente digeribile

ORZO Hordeum vulgare
È uno dei cereali più antico e più apprezzato per le sue proprietà; le grandi civiltà (cinesi, sumeri, egizi, assiri, romani, tibetani, celti, etc.) conoscevano bene l’orzo ed i metodi per coltivarlo.

Energetico e facilmente digeribile, viene anche detto “cereale dei filosofi”, poiché fin dall’antichità sono riconosciute la sua capacità di migliorare la concentrazione e l’attività psico-fisica in generale (grazie all’acido glutammico, un amminoacido essenziale); ha una composizione molto equilibrata di proteine, acidi grassi essenziali, carboidrati, vitamine, minerali (calcio, ferro, fosforo, magnesio, manganese, potassio, rame, silicio, zinco), antiossidanti (SOD) e fibre solubili (ricchi di β-Glucani che hanno funzione energetica, stimolano il sistema di difese immunitarie, regolano il livello di zuccheri nel sangue ed abbassano il colesterolo).

Funge da decongestionante e disintossicante di tutto l’apparato digerente ed è il cereale con il più basso indice glicemico IG, adatto quindi per soggetti diabetici ed in sovrappeso.
La sua farina viene impiegata nella preparazione di torte, biscotti e pane; tuttavia, per poter ottenere risultati ottimali, si consiglia di impiegare questa farina al 20-30% con farina di solina.

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Sudore notturno, un campanello d'allarme da non sottovalutare

Svegliarsi fradici la mattina talvolta è sintomo di qualcosa che non va. Ecco quando consultare il medico A tutti è capitato almeno una volt...