lunedì 21 febbraio 2022

Coronavirus, bilancio del 21 febbraio 2022: 24.408 nuovi casi e 201 morti in più

Le autorità del ministero della Salute hanno comunicato il bilancio dell'emergenza coronavirus al 21 febbraio, che sale di 24.408 casi e 201 morti.

Come di consueto il ministero della Salute, di concerto con l’Istituto Superiore di Sanità e le amministrazioni delle singole regioni, ha diramato il bilancio dell’emergenza coronavirus aggiornato a lunedì 21 febbraio. Rispetto alla giornata precedente, in cui si erano verificati 42.081 contagi, sono stati registrati 24.408 casi positivi, 201 decessi e 50.659 guarigioni/dimissioni, che portano il totale complessivo dell’emergenza dall’inizio della pandemia in tutta Italia a 12.494.459 contagi, 153.190 vittime e 11.019.298 guariti.

Si contano -6 terapie intensive +91 ricoveri.

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Ictus: i sintomi principali a cui prestare maggiormente attenzione

Ci sono dei sintomi abbastanza evidenti quando si verifica un ictus cerebrale. Vediamo quali sono e che cosa fare ulteriormente per riconoscerli.

Quando si parla di ictus generalmente il pensiero va a persone anziane. Purtroppo, la realtà è molto diversa e ci sono tantissime persone molto giovani che hanno fatto un ictus o che lo possono fare. Si parla di ictus quando avviene un deficit neurologico. Questo può essere di due tipi: ictus emorragico e ictus ischemico. Nel primo caso si rompe un vaso sanguigno e c’è pressione per la perdita di sangue, nel secondo caso c’è un’ostruzione di un vaso sanguigno che impedisce il passaggio di ossigeno.

Pensate che i sintomi di un ictus possono essere molto forti come molto lievi. Ci sono, addirittura, persone che non si accorgono di avere un ischemia cerebrale in corso, soprattutto se questa è di tipo transitorio (comunemente chiamata TIA). Invece, bisogna cercare di prestare la massima attenzione a quello che il nostro corpo vuole dirci.

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Vediamo, quindi, quali possono essere i sintomi e un piccolo trucco per poter capire com’è realmente la situazione che si sta verificando. Forse in tanti avete già avuto a che fare con persone che hanno sofferto di questa malattia, ma se dovesse capitare in prima persona è molto diverso.

Ictus: i sintomi e che cosa fare per essere sicuri

Dalle ultime ricerche sembra che le donne di età inferiore a 35 anni possano avere un ictus in probabilità del 44% maggiore rispetto agli uomini. In particolare, di ictus ischemico o ischemia cerebrale. Vediamo i sintomi che possono verificarsi:

  • Debolezza improvvisa
  • Capogiro
  • Cambiamento della vista
  • Perdita di equilibrio
  • Abbassamento di un lato del viso
  • Difficoltà a parlare
  • Intorpidimento o perdita di sensibilità di una parte del corpo

A volte possono verificarsi alcuni di questi segni, magari mentre si è sdraiati e una persona può anche non accorgersi se si tratta di un evento di lieve entità. Ma nella maggior parte dei casi un episodio di lieve entità è l’avvertimento per l’episodio più serio e molto più rischioso.

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domenica 20 febbraio 2022

Covid, in Italia 42.081 nuovi casi con 372.776 tamponi e altri 141 morti

Calano di 19 unità le terapie intensive e di 103 i ricoveri nei reparti ordinari

Nelle ultime 24 ore in Italia si sono registrati 42.081 nuovi casi di Covid-19 a fronte di 372.776 tamponi effettuati.

Il tasso di positività si attesta all'11,3%, in aumento rispetto al 10,3% di sabato. I morti odierni sono 141. Guarite 63.492 persone. In calo terapie intensive e ricoveri ordinari.

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La pasta fa ingrassare? I dubbi sul piatto italiano più famoso

Spesso all'idea di mangiarla a pranzo o a cena siamo presi da ansie o sensi di colpa, specie se siamo a dieta. La pasta fa davvero salire l’ago della bilancia? Noi lo abbiamo chiesto all’esperta.

Pomodoro, bolognese, pesto, carbonara, tartufo: l’elenco è ancora lungo. Parliamo della pasta, amata sin da piccoli: fa parte del nostro bagaglio cultural-culinario, è presente ogni giorno sulle tavole italiane. A volte in questa grande storia d'amore si insinuano voci di dissenso: attenti, la pasta fa ingrassare. Vero, falso, semplici dicerie? Chiariamo con Romina Cervigni, biologa, nutrizionista, Direttore Scientifico Fondazione Valter Longo.

ALIMENTO COMPLETO E NUTRIENTE
Uno dei primi cibi eliminati dal piatto mentre sei a dieta è la pasta. Errore. "La pasta è composta per il 70% da amido, ovvero carboidrati complessi che rilasciano gli zuccheri in modo più lento rispetto ad altri carboidrati. Le parole d’ordine per un consumo consapevole della pasta sono quantità, abbinamento, frequenza. Nelle giuste porzioni la pasta non fa ingrassare.  Abbinata ad alimenti ricchi di fibre come i legumi e le verdure, risulta avere un indice glicemico inferiore, così come quando viene cotta "al dente". Ciò significa che la velocità di assimilazione dello zucchero dagli amidi nel sangue è più lenta e ci permette di immagazzinare meno grassi corporei."

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Spirulina: Cos'è e Proprietà Nutrizionali

 

La spirulina (Arthrospira platensis) è un'alga azzurra unicellulare dalla forma stretta e allungata che non supera il mezzo millimetro di lunghezza.



Diffusa nelle acque salmastre, privilegia le zone tropicali e subtropicali dove si avvantaggia del pH idrico alcalino che le caratterizza.

Nonostante rientri nella categoria delle alghe azzurre, la spirulina è di colore verde scuro, tonalità che le viene donata dalla presenza di clorofilla, i cui pigmenti coprono i riflessi bluastri della policianina e quelli gialli dei carotenoidi.

Il nome "spirulina" deriva invece dalla forma di quest'alga che ricorda, come si intuisce dal suo stesso nome, quella di una spirale.

L'utilizzo alimentare di spirulina è molto antico, pare infatti risalga al tempo dei Romani che la destinavano all'alimentazione delle popolazioni africane (Spirulina platensis). Quest'alga era presente anche nella dieta delle civiltà precolombiane (Spirulina maxima); tale tradizione venne riportata dal "conquistador" spagnolo Cortés che nei primi anni del '500 assoggettò l'impero Atzeco.

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sabato 19 febbraio 2022

Covid, La Vecchia: “Omicron ha contagiato il 60% dei cittadini, a marzo addio alla pandemia”

La Vecchia ha sostenuto che a marzo potremo dire addio alla pandemia: difficilmente, per lui, in futuro si avrà qualcosa di più infettivo di Omicron.

L’epidemiologo Carlo La Vecchia ha spiegato che la pandemia si sta spegnendo e che a marzo potremmo dirle addio: la variante Omicron ha contagiato quasi il 6o% della popolazione e quasi tutti i cittadini sono dunque protetti dal vaccino o dalla guarigione.

La Vecchia sulla variante Omicron

Intervistato da Repubblica, l’esperto ha evidenziato come in tre settimane i ricoveri si siano dimezzati e le terapie intensive siano scese del 40%, rendendo il picco di gennaio ormai solo un brutto ricordo. “Ci aspettavamo che facesse in fretta a scendere quando abbiamo visto che da metà dicembre a metà gennaio c’era stato un aumento di dieci volte dei contagi, però non avevamo intuito che il quadro clinico sarebbe stato così diverso rispetto ai precedenti“, ha sottolineato evidenziando che con le varianti precedenti la mortalità era all’1% mentre con Omicron all’1 per mille.

Secondo i dati ufficiali la variante avrebbe contagiato tra il 12 e il 15% della popolazione, ma la stima vera arriva al 50-60%: molti non se ne sono nemmeno accorti o, avendo avuto sintomi molto blandi, non si sono registrati. In questa situazione, ha continuato, tra copertura vaccinale e da guarigione “per forza la pandemia si va a spegnere“.

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Covid, Magrini (Aifa): “Sarà necessario fare un vaccino ogni anno”

Nicola Magrini, direttore Aifa, ha rinnovato ancora una volta la sua idea di proseguire la campagna vaccinale contro il Covid con un richiamo annuale.

Nicola Magrini, direttore Aifa, ha rinnovato ancora una volta la sua idea di proseguire la campagna vaccinale contro il Covid con un richiamo annuale.

No quarta dose a tappeto: verso il richiamo annuale

Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), è tornato a parlare ancora una volta di campagna vaccinale.

Nello specifico, gli effetti della somministrazione del siero anti-Covid sono stati più positivi del previsto, e per questo sembra ormai improbabile sottoporre ad una quarta dose tutta la popolazione indiscriminatamente.

Inoltre, sono diversi gli studi che hanno evidenziato come sia controproducente – a livello di produzione di anticorpi – somministrare dosi di vaccino troppo ravvicinate: per questo, l’ipotesi più probabile è quella di avere, in futuro, un richiamo annuale.

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Pizza: quante calorie hanno i diversi tipi e quando non dovresti mangiarla

Può essere considerato un piatto unico per gli ingredienti che contiene: ecco perché è bene non esagerare È il piatto più famoso della cucin...