Che una buona crema solare sia indispensabile al mare per i bambini (e non solo, ovviamente) è cosa nota. Che, il solare andrebbe scelto con cura, invece, è cosa per nulla scontata.Dal 2007, ogni anno l’Environmental working group pubblica una guida ai prodotti solari. Quest’anno sono 750, tra creme protettive e doposole per adulti e bambini, quelli analizzati e valutati sia dal punto di vista della formulazione che dell’efficacia protettiva. I nomi dei più importanti brand del settore ci sono tutti e se anche la composizione tra mercato Usa e mercato Ue è leggermente diversa, non è mai tale da stravolgere l’identità del prodotto. Alcune delle conclusioni cui giunge la Ong americana valgono anche per orientare le nostre scelte d’acquisto. Innanzitutto è meglio evitare i prodotti che contengono oxybenzone (indicato anche come benzofenone 3), un filtro chimico fortemente allergizzante e potenziale distruttore endocrino. Stessa prudenza merita anche il retinyl palmitate accusato di accelerare lo sviluppo di tumori cutanei e lesioni. Inoltre una buona crema solare, scrive l’Ewg, deve contenere sia filtri UVB che UVA: nel corso degli ultimi dieci anni, infatti, dermatologi e ricercatori hanno concluso che per prevenire il cancro alla pelle è necessario proteggere quest’ultima non solo dalle scottature ma anche dai raggi UVA. Ultima indicazione sulla versione spray: se è vero che la gran parte dei solari, soprattutto quelli dedicati ai bambini, sono venduti in confezione a spruzzo è anche vero che questa scelta pone non pochi dubbi in merito alla sua sicurezza.
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