venerdì 12 marzo 2021

Dieta, gli errori da evitare se si vuole dimagrire. I consigli del dottor Sorrentino

Il dottor Sacha Sorrentino, biologo nutrizionista, ci guida in un percorso Active per perdere peso in modo sano e duraturo. Ecco la prima puntata della sua nuova rubrica

Saltare la colazione, rinunciare agli spuntini, eliminare i carboidrati: non sono strategie per dimagrire ma errori molto diffusi tra chi è a dieta, o quanto meno ci prova. “Si è convinti che per dimagrire sia necessario introdurre pochi nutrienti e allenarsi molto, in modo da andare in deficit calorico. Ma in questo modo il nostro organismo produce cortisolo, l’ormone dello stress, che porta ad utilizzare i muscoli per produrre energia. Per dimagrire e non riprendere poi il peso perso, invece, è importante imparare a scegliere gli alimenti giusti e gli abbinamenti corretti“, spiega a Gazzetta Active il dottor Sacha Sorrentino, biologo nutrizionista.

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Tornare in forma dopo la quarantena? Si riparte dalla prima colazione


giovedì 11 marzo 2021

Dalle endorfine agli endocannabinoidi: ecco perché correre fa bene anche all’anima

"La corsa riduce gli ormoni dello stress. E secondo diversi studi combatte la depressione", spiega a Gazzetta Active il professor Andrea Fossati

“Correre fa un gran bene non solo al fisico, ma anche all’anima”. A dirlo a Gazzetta Active è il professor Andrea Fossati, medico e preside della Facoltà di Psicologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele. Abbiamo chiesto a lui quali siano gli effetti della corsa sulla psiche. Perché chiunque corra sa bene che questo correre non è solo uno sport, ma uno stato d’animo.

“Diversi studi parlano degli effetti della corsa a livello psicologico. In particolare, la pagina web della John Hopkins University spiega l’impatto sul nostro cervello dell’allenamento alla corsa e che cosa si trasformi in sensazione psicologica. Non è solo psicologia nel senso di percezione soggettiva, ma è traduzione in termini di percezione associativa di vere modifiche positive a livello di neurotrasmettitori”.

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Coronavirus, le notizie di oggi sul Covid: autopsia esclude nesso tra morte militare e vaccino AstraZeneca, Lombardia e Piemonte verso zona rossa

Le ultime notizie sul Coronavirus Covid-19 in Italia e nel mondo e i dati di oggi, giovedì 11 marzo 2021. 25.73 nuovi contagi e 373 morti per Covid nelle ultime 24 ore. L’Aifa ha vietato l’utilizzo di un lotto di vaccino covid AstraZeneca in tutta Italia per possibile reazione avversa. Esclusa intanto correlazione tra la morte di un militare e la somministrazione del vaccino. Si va verso un nuovo Decreto al posto del Dpcm con nuove misure restrittive come chiesto dal Cts. Vertice tra Governo e Regioni, domani nuovo Consiglio dei ministri per decidere. Draghi attende il nuovo monitoraggio dell’Iss che porterà al cambio di colore di alcune regioni: verso zona rossa per Piemonte e Lombardia. Regioni e Comuni anticipano la stretta: Campania chiude mercati, parchi, piazze e lungomari. Report Gimbe: +66% di nuovi ingressi in terapie intensive nelle ultime tre settimane. Speranza: “Aspettiamo fino a 80 milioni di dosi di vaccini anti covid entro fine estate”. Iss: variante inglese domina su quella brasiliana e sudafricana. L’Ema ha approvato il vaccino Covid di Johnson & Johnson. L’Italia supera i 6milioni di vaccinati con la prima dose mentre sono 1,8 i vaccinati completi. Si attende il nuovo piano vaccini. Nel mondo 118 milioni di contagi e 2,6 milioni di decessi covid. In Germania terza ondata covid, 14mila casi e 321 decessi in 24 ore. In Brasile record di morti: 2.286 nelle ultime 24 ore. La Danimarca ha sospeso l’uso del vaccino Astrazeneca per ulteriori esami su reazioni avverse.

Il bollettino di oggi: 25.673 nuovi casi e 373 morti

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Uno spray nasale potrebbe essere il prossimo vaccino anti Covid

Lo hanno sviluppato i ricercatori dell’Università della Finlandia orientale e dell’Università di Helsinki nell’ambito dello spin-out accademico Rokote Laboratories Finland. Basato su vettori di adenovirus che veicolano i geni di Sars-Cov-2 nelle cellule rinofaringee, tiene già conto delle varianti di maggiore preoccupazione, come la sudafricana, la brasiliana e quella inglese.

L’alternativa agli attuali vaccini anti-Covid somministrati per via intramuscolare potrebbe essere un nuovo spray nasale che, grazie a una tecnologia già utilizzata con successo in studi clinici per il trattamento di malattie cardiovascolari e il cancro, è in grado di indurre una risposta immunitaria che protegge dall’infezione. Il suo sviluppo si deve ai ricercatori dell’Università della Finlandia orientale e dell’Università di Helsinki nell’ambito dello spin-out accademico Rokote Laboratories Finland pronto a lanciare gli studi clinici nel Paese scandinavo.

Il vaccino Covid sotto forma di spray nasale

I primi dati del trial preclinico, già presente nel registro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sono promettenti e hanno mostrato che il vaccino funziona bene sugli animali. Secondo quanto comunicato dagli sviluppatori, la sperimentazione sugli esseri umani partirà entro qualche mese. “La somministrazione intranasale è stata scelta perché il virus si trasmette principalmente per via aerea – indicano i ricercatori in una nota – . In effetti questa modalità sembra indurre una risposta immunitaria più ampia rispetto alla somministrazione intramuscolare”.

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L’uso di aspirina può ridurre il rischio di ammalarsi di Covid-19

Lo suggeriscono i risultati di un nuovo studio condotto in Israele che ha associato l’assunzione del farmaco a diminuzione del 29% della probabilità di contrarre l’infezione da coronavirus. Osservata anche una potenziale efficacia nel ridurre la durata della malattia.

L’aspirina, un farmaco consolidato, sicuro e a basso costo, ampiamente utilizzato per alleviare il dolore e ridurre la febbre, di uso comune anche nella prevenzione e nel trattamento delle malattie cardiovascolari, potrebbe proteggere dall’infezione da coronavirus Sars-Cov-2 e avere un effetto benefico sulla durata della malattia. Lo suggeriscono i risultati di un nuovo studio condotto in Israele da un team di ricerca guidato dall’Università di Bar-Ilan che ha verificato il potenziale di prevenzione e gli esiti di Covid associati all’assunzione di acido acetilsalicilico nella prima ondata della pandemia.

Aspirina e rischio Covid-19

Per l’analisi, uno studio trasversale retrospettivo basato sulla popolazione, i ricercatori hanno utilizzato le informazioni contenute nel database di Leumit Health Services, un’organizzazione israeliana di servizi medici, prendendo in esame i dati clinici di 10.477 persone testate per Covid tra il 1° febbraio e il 30 giugno 2020.

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Quando mi vaccino? Un sito calcola quando arriverà il nostro turno

È stato sviluppato un calcolatore online che tiene conto dei piani del governo e inserisce l'utente in una delle sei categorie previste: scopri tutti i dettagli


Mentre le vaccinazioni per gli over 80 proseguono tutti gli altri si chiedono quando arriverà il loro turno. Oggi è possibile farsi un'idea sul sito della startup polacca Omni Calculator, che si è dotato nei giorni scorsi di un apposito calcolatore gratuito e pronto all’uso. Al momento nulla di ufficiale né di istituzionale, ma si tratta di uno strumento dalla buona affidabilità che riporta con dovizia di particolari non solo l’ordine di priorità in sei categorie di rischio pubblicato l’8 febbraio, ma anche una serie di utili Faq in materia. Al progetto hanno lavorato la matematica Anna Szczepanek, ricercatrice dell’Università Jagellonica di Cracovia, e l’italianista Anna Wójcicka, che ha prestato consulenza per la parte linguistica. Le stime di Omni Calculator si basano su due fattori: il ritmo di somministrazione delle dosi previsto dal governo e il tasso di copertura finale della popolazione. A questi vanno aggiunte alcune informazioni personali, necessarie per consentire al sistema di capire in quale categoria di rischio si rientra.

Come funziona il calcolatore online sul vaccino

Per utilizzare il calcolatore occorre indicare l’età, se si fa parte di classi prioritarie o agevolate (quali operatori sanitari, ospiti o lavoratori di Rsa, personale scolastico e universitario, personale penitenziario e via dicendo), se si è in gravidanza e se si è affetti da patologie. Delineando per esempio il profilo di un 30enne in perfetta salute e che non rientra in alcuna classe prioritaria o agevolata, il calcolatore informerà: "Ci sono tra 21.507.836 e 34.804.913 persone davanti a te nella coda per il vaccino in Italia". In questo caso il vaccino potrebbe arrivare tra il 4 novembre 2021 e il 13 aprile 2022 mentre la seconda dose tra il 25 novembre 2021 e il 13 aprile 2022. 

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mercoledì 10 marzo 2021

Il polline nell’aria può aumentare il rischio di Covid, anche se non si soffre di allergia

Un team di ricerca internazionale guidato da scienziati tedeschi dell’Università Tecnica di Monaco ha dimostrato che a elevate concentrazioni di pollini nell’aria segue un aumento dei contagi da coronavirus SARS-CoV-2. I granuli pollinici sono infatti in grado di interferire con l’efficacia del sistema immunitario, anche nei soggetti non allergici. Ecco i consigli degli esperti.

Il polline disperso nell'aria può aumentare il rischio di contagio da coronavirus SARS-CoV-2, anche se non si soffre di allergia ai granuli rilasciati dalle piante spermatofite. I tassi di infezione, infatti, aumentano in modo significativo quando circolano elevate concentrazioni di polline nell'ambiente. Tra gli altri fattori in grado influenzare la curva dei casi di COVID-19, l'infezione provocata dal patogeno pandemico, figurano anche l'umidità e la temperatura; i pollini, spesso in sinergia con questi fattori ambientali, hanno un impatto sulla variabilità dei tassi di infezione fino al 44 percento.

A dimostrare che i pollini dispersi nell'aria possono aumentare il rischio di contagio è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati tedeschi dell'Università Tecnica di Monaco, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della Facoltà di Medicina dell'Università di Augusta; dell'Istituto meteorologico finlandese di Helsinki; della Scuola di Sanità Pubblica “Mailman” dell'Università Columbia di New York; del Dipartimento di Botanica e Fisiologia Vegetale dell'Università di Malaga e di altri centri sparsi per il mondo. I ricercatori, riuniti sotto l'egida del “COVID-19/POLLEN study group” e coordinati dalla professoressa Claudia Traidl-Hoffmann del Dipartimento di Medicina Ambientale, hanno deciso di indagare sulla relazione tra SARS-CoV-2 e polline sulla base dei risultati di una precedente ricerca – Pollen exposure weakens innate defense against respiratory viruses – nella quale era stato dimostrato che i granuli pollinici possono interferire con l'efficacia del nostro sistema immunitario.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...