venerdì 31 gennaio 2020

Coronavirus, quali i sintomi e come si trasmette

Sembra influenza. La prima regola per difendersi è lavarsi le mani


Febbre, tosse, respiro affannato: sono questi i principali sintomi causati dal coronavirus 2019-nCoV. Come gli altri virus della grande famiglia cui appartiene, quella dei coronavirus, anche questo colpisce le vie respiratorie e le principali difese sono quindi le stesse che valgono per altre malattie respiratorie infettive, come è avvenuto in passato, per esempio per la Sars comparsa nel 2002-2003 e per la pandemia di influenza del 2009, e come avviene ogni anno quando circolano i virus responsabili dell'influenza stagionale.

Al momento, rilevano i centri europei per il controllo delle malattie (Ecdc), nella maggior parte dei casi il nuovo coronavirus sembra provocare sintomi di entità non grave simili a quelli dell'influenza e le persone più vulnerabili sembrano essere le più anziane, già con altre malattie.

La prima regola, suggeriscono gli esperti, è lavare le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi; se questo non è possibile un'alternativa è un disinfettante che contenga almeno il 60% di alcol. E' importante evitare di toccare occhi, naso e bocca con le mani sporche, così come vanno evitati contatti con persone che hanno l'infezione o, se non si possono evitare, mantenere la distanza di circa due metri.

Continua qui

domenica 26 gennaio 2020

Acqua, Limone e Zenzero: tris vincente e toccasana naturale

Rimedio rinvigorente, vitale e ispirante. Un tonico naturale, antisettico e digestivo, con effetti depurativi e disintossicanti


Quella a base di limone e zenzero è una tisana molto conosciuta, dalle molte proprietà benefiche. Bevuta al mattino, calda e a stomaco vuoto, è un rimedio detox particolarmente efficace. Consumata, invece, prima di andare a dormire contribuisce a prevenire raffreddore ed influenza. Bevuta tra i due pasti principali aiuta a contenere la fame e non arrivare al momento di mettersi a tavola con un appetito esagerato (consigliata per chi è a dieta).

La preparazione è molto semplice:
Sbucciare la radice dello zenzero e tagliarla a fette (ne occorrono almeno 3).
Macinare il tutto con una forchetta, mettendo le fette in una tazza.
Aggiungere il limone.
Portare ad ebollizione dopo aver aggiunto dell’acqua, quindi far raffreddare col coperchio e, la bevanda è pronta.
Si può aggiungere a piacimento anche curcuma, cannella e miele.

Continua qui

mercoledì 22 gennaio 2020

Tumore vescica, in Ue un caso su 20 associato all' acqua del rubinetto

6.561 casi all'anno collegati ai contaminanti


Il 5% dei casi di tumore alla vescica in Europa, uno su 20, sarebbe collegato a prodotti chimici presenti nell'acqua di rubinetto, per un totale di 6.561 casi l'anno in 26 paesi del continente. E' quanto stima uno studio pubblicato su Environmental Health Perspectives, da cui emerge che concentrazioni massime dei contaminanti hanno superato il limite di 100 microgrammi per litro in 9 paesi, inclusa l'Italia. Ricerche precedenti hanno trovato un'associazione tra cancro alla vescica e l'esposizione a lungo termine a un gruppo di sostanze chimiche chiamate trialometani (THM), come il cloroformio, risultate cancerogene negli studi sugli animali e che si formano come sottoprodotto indesiderato quando l'acqua viene disinfettata negli impianti. Per stimare l'entità del problema, i ricercatori del Barcelona Institute for Global Health, hanno analizzato la presenza di sostanze chimiche nell'acqua potabile negli stati UE tra il 2005 e il 2018, inviando questionari agli organismi responsabili della qualità delle acque nazionali. 

I dati sono stati ottenuti per 26 paesi, mancano Bulgaria e Romania. La media annua stimata dei livelli di trialometani è stata di 11,7 microgrammi per litro, o Paesi con le medie più basse sono risultati essere Danimarca e Paesi Bassi (0,2 microgrammi), i valori medi più elevati sono stati invece osservati a Cipro (66,2 microgrammi) e a Malta (49,4).
Se invece delle medie si considerano i picchi massimi, in 9 Paesi sono stati rilevati dei livelli di trilometani superiori a 100 microgrammi per litro (valore limite UE): ovvero Gran Bretagna, Spagna, Cipro, Estonia, Ungheria, Irlanda, Italia, Polonia e Portogallo. I ricercatori hanno stimato il numero di casi di cancro alla vescica attribuibili utilizzando i tassi di incidenza e i livelli di trilometani.


Continua qui

sabato 18 gennaio 2020

Ripresa più rapida dopo un allenamento? Prova l’allungamento in sauna!

La presentatrice tv Federica Torti vi spiega come riprendersi più velocemente dopo un allenamento con la seconda parte degli esercizi di stretching realizzabili in una sauna

Continua qui (video)

mercoledì 15 gennaio 2020

Digiuno per chi fa sport? Ecco come deve essere

La dottoressa Claudia Delpiano, dietista e biologa nutrizionista, spiega come deve essere fatto il digiuno di chi si allena


Dopo le feste e i cenoni, è tempo di penitenza a tavola. Tra diete di tutti i tipi, c’è chi vorrebbe sperimentare il digiuno. Ma esiste un digiuno adatto anche a chi fa sport? Ebbene sì. Non prevede l’assenza totale di cibo, ma un regime calorico estremamente ridotto che permette di disintossicare l’organismo e, soprattutto, “di ripristinare il meccanismo di fame-sazietà in modo tale che il giorno successivo si abbia la percezione della fame e della sazietà più fisiologica che mentale o psicologica, perché si sa distinguere meglio qual è la fame vera rispetto a quella indotta”, spiega la dottoressa Claudia Delpiano, dietista e biologa nutrizionista presso l’IRCCS Policlinico San Donato e il Policlinico San Pietro. 

Che cosa prevede, dunque, questo digiuno? “Al mattino, per la prima colazione, si può bere una bevanda nervina come caffè o tè con uno yogurt magro bianco o del kefir, che fa molto bene anche alla flora intestinale e alle difese immunitarie. Il pranzo prevede un brodo di verdura, con delle verdure cotte o crude con un cucchiaio di olio o cinque mandorle o tre noci o mezzo avocado, e a cena lo stesso”.

Continua qui

L'uso prolungato del cellulare può causare tumori al cervello: la Corte d'Appello di Torino conferma sentenza del tribunale di Ivrea

L'Inail dovrà corrispondere una rendita vitalizia al dipendente Telecom Roberto Romeo. "Lo Stato non sta informando sui rischi"

L'uso prolungato del telefono cellulare può causare tumori alla testa. Lo sostiene la Corte d'Appello di Torino che, oggi, ha confermato la sentenza di primo grado del Tribunale di Ivrea, emessa nel 2017, sul caso sollevato da un dipendente Telecom Italia colpito da neurinoma del nervo acustico.
Il pronunciamento riapre il dibattito, ma l'estate scorsa un rapporto curato da Istituto Superiore di Sanità, Arpa Piemonte, Enea e Cnr-Irea non ha dato conferme all'aumento di neoplasie legato all'uso del cellulare.
La sentenza condanna l'Inail a corrispondere una rendita vitalizia da malattia professionale al dipendente Roberto Romeo: per i giudici c'è infatti un nesso con l'utilizzo frequente del telefono fatto dal lavoratore, anche 4 o 5 ore al giorno.

Continua qui

domenica 12 gennaio 2020

Semi di chia: superfood perfetti per chi fa sport

Questi semi poco conosciuti sono ricchi di minerali, acidi grassi omega 3, aminoacidi essenziali, vitamine e fibre


Un piccolissimo superfood dalle molte proprietà purtroppo poco conosciute: sono i semi di chia, una pianta erbacea della stessa famiglia della menta. Ricchissimi di antiossidanti, macronutrienti, micronutienti e fibre, “i semi di chia sono dei veri e proprio super alimenti, degli integratori naturali”, spiega la dottoressa Claudia Delpiano, dietista e biologa nutrizionista presso l’IRCCS Policlinico San Donato e il Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro (Bergamo).

In particolare sono molto utili per chi fa sport per la consistente presenza di minerali, fondamentali per il recupero post workout: “Contengono calcio in quantità superiore al latte, a parità di quantità. E poi ferro (più degli spinaci), potassio (più delle banane), zinco e magnesio (più dei broccoli)”, spiega Delpiano.

Continua qui

Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...