martedì 27 marzo 2018
Da ananas a spinaci, le fake news sul cibo dominano il web
"Hai bisogno di ferro? Mangia tanti spinaci", "l'ananas fa dimagrire", "lo zucchero di canna fa meno male di quello bianco". Sono tutte false credenze, alcune anche piuttosto antiche, ma che il web aiuta a diffondere e amplificare. A mettere in guardia sulle tante informazioni 'fasulle' che riguardano diete e cibo sono gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità che, alle fake news sull'alimentazione, hanno dedicato un'intera sezione sul portale online ISSalute.it.
L'elisir che ringiovanisce i vasi sanguigni
E’ basato su un molecola, positivi i test nei topi
Vasi sanguigni ringiovaniti fino all’80% grazie a un ‘elisir’ anti età: è un composto basato su una molecola che ripristina la capacità di vene e arterie di trasportare ossigeno ai muscoli. Agisce riattivando una famiglia di proteine collegate alla longevità
e se in futuro gli effetti dovessero essere confermati nell'uomo
sarebbe possibile contrastare molte malattie legate all'età, prima fra
tutte l'osteoporosi. Pubblicato sulla rivista Cell, il
risultato si deve al gruppo del Massachusetts Institute of Technology
(Mit) coordinato da Abhirup Das.
"Se il composto dovesse funzionare anche nell'uomo, potremmo riuscire a salvare la massa muscolare degli anziani" e di conseguenza rallentare l'osteoporosi, ha rilevato uno degli autori, il biologo Leonard Guarente
Invecchiando, infatti la resistenza dei vasi sanguigni si riduce e
questi diventano meno efficaci nel fornire ossigeno e sostanze nutritive
ai tessuti muscolari. Inoltre, pochè "c'è interazione tra muscoli e
ossa, perdere massa muscolare può portare alla fragilità ossea", ha
aggiunto.
Per contrastare questi effetti i ricercatori hanno voluto esplorare il ruolo esercitato sulle pareti interne dei vasi sanguigni dalle sirtuine, una classe di proteine presenti in quasi tutti gli animali, già note per gli effetti anti-invecchiamento nel lievito, scoperti proprio da Guarente negli anni '90.
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lunedì 26 marzo 2018
Il finocchio: proprietà, benefici e ricette
Il finocchio è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle
Ombrellifere, probabilmente originaria dell’Asia Minore ma diffusa in
tutta l’area del Mediterraneo e già nota presso gli egizi, i greci e gli
arabi. L’aroma peculiare del finocchio si deve alla consistente
presenza di anetolo, un’essenza che viene adoperata per la preparazione
di liquori quali la sambuca, il pastis e l’anisette in Francia o l’anis
in Spagna. È opportuno fare distinzione tra finocchio selvatico e
coltivato. Le due varietà fanno parte della stessa famiglia, ma mentre
quello selvatico cresce in maniera spontanea e viene usato come pianta
aromatica, quello coltivato, o comune, dispone di una parte edibile,
detta “grumolo”, costituita dalla parte basale delle foglie e
caratterizzata da un sapore più dolce e meno pungente rispetto a quello
del finocchio selvatico.
Il finocchio: Proprietà nutrizionali e benefici
Questo ortaggio ha un contenuto calorico molto ridotto, circa 31 calorie per ogni etto, è povero di grassi ma molto ricco di fibre, quindi è un alimento particolarmente indicato per chi tiene alla propria linea. Il finocchio è molto ricco di sali minerali, soprattutto potassio, calcio e fosforo, utili per rinforzare le ossa e per prevenire crampi e stanchezza. Contiene molte vitamine, in particolare la vitamina A, essenziale per proteggere e mantenere sana la pelle e per regolare il funzionamento della retina e della vista, la vitamina B, elemento fondamentale per il corretto funzionamento del sistema nervoso e dell’apparato cardiocircolatorio, e la vitamina C, sostanza molto importante nella prevenzione di numerose patologie perché rafforza il sistema immunitario e svolge un’efficace azione antiossidante. Il buon contenuto di fitoestrogeni rende il finocchio un ottimo equilibrante naturale dei livelli degli ormoni femminili, il che lo rende particolarmente utile nello stimolare la produzione di latte nelle donne alle prese con l’allattamento, nel ridurre i disturbi che precedono il ciclo mestruale e nell’alleviare i sintomi della menopausa.
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Il finocchio: Proprietà nutrizionali e benefici
Questo ortaggio ha un contenuto calorico molto ridotto, circa 31 calorie per ogni etto, è povero di grassi ma molto ricco di fibre, quindi è un alimento particolarmente indicato per chi tiene alla propria linea. Il finocchio è molto ricco di sali minerali, soprattutto potassio, calcio e fosforo, utili per rinforzare le ossa e per prevenire crampi e stanchezza. Contiene molte vitamine, in particolare la vitamina A, essenziale per proteggere e mantenere sana la pelle e per regolare il funzionamento della retina e della vista, la vitamina B, elemento fondamentale per il corretto funzionamento del sistema nervoso e dell’apparato cardiocircolatorio, e la vitamina C, sostanza molto importante nella prevenzione di numerose patologie perché rafforza il sistema immunitario e svolge un’efficace azione antiossidante. Il buon contenuto di fitoestrogeni rende il finocchio un ottimo equilibrante naturale dei livelli degli ormoni femminili, il che lo rende particolarmente utile nello stimolare la produzione di latte nelle donne alle prese con l’allattamento, nel ridurre i disturbi che precedono il ciclo mestruale e nell’alleviare i sintomi della menopausa.
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Carie precoce, tracciata la mappa genetica dei batteri coinvolti
Studiato il Dna dei batteri nella bocca dei bambini di 3-5 anni
Tracciata la firma genetica della carie precoce, quella che compare
prima dei sei anni: con uno studio basato sull'analisi genomica della
saliva, dentisti pediatri Usa hanno visto i batteri più frequentemente
presenti nei bimbi i cui dentini tendono ad ammalarsi presto.
Lo
studio viene presentato in occasione del 47/imo Meeting Annuale della
American Association for Dental Research (AADR), che si tiene a Fort
Lauderdale (Florida), in congiunzione con il 42/imo Meeting Annuale
della Canadian Association for Dental Research (CADR).
La ricerca
è stata condotta da Kimon Divaris della University of North
Carolina-Chapel Hill che ha spiegato all'ANSA: "secondo la definizione
della American Academy of Pediatric Dentistry (AAPD) le carie precoci
del bambino si riferiscono a segni di carie nei denti dei bimbi
under-6".
I bambini 'ereditano' la popolazione batterica della
propria bocca in parte dai genitori, spiega Divaris, (infatti vi è
evidenza di ceppi batterici che ricorrono nei membri di una stessa
famiglia); ma vi è anche una forte influenza ambientale, sia della dieta
sia dei contatti con altri individui e coetanei al di fuori del nucleo
familiare. Tutto ciò fa sì che alcuni bimbi siano più o meno predisposti
alla carie.
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sabato 24 marzo 2018
La proteina che frena la crescita dei tumori
Utile anche per la diagnosi
Scoperta una nuova proteina anticancro che frena la crescita e la proliferazione incontrollata delle cellule tumorali nel fegato: si chiama LHPP e potrà essere molto utile anche per una diagnosi precoce di questa forma di tumore.
La ricerca, condotta dall'Università di Basilea e pubblicata sulla
rivista Nature, suggerisce che la proteina potrebbe giocare un ruolo
anche nello sviluppo di altre forme di cancro.
I ricercatori, guidati da Michael Hall, hanno individuato la proteina fra le 4.000 osservate nel tessuto di topi nei quali era stato indotto il tumore del fegato.
Ogni proteina è stata analizzata per gli effetti prodotti nel tessuto
sano e in quello malato ed è emerso in questo modo che la proteina LHPP è
del tutto assente nelle cellule tumorali.
Reintroducendo le informazioni genetiche che permettono di produrre la proteina, i ricercatori hanno visto che preveniva
la formazione del tumore e manteneva le funzioni del fegato. Una
situazione analoga è stata poi osservata in pazienti con lo stesso tipo
di cancro, in cui i livelli di LHPP sono strettamente correlati con la
gravità della malattia e con l'aspettativa di vita.
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venerdì 23 marzo 2018
Vado Ligure, Savona: nella stessa clinica quattro pazienti si sono risvegliati dal coma. "È un miracolo"
Nel centro Vada Sabatia di Vado Ligure (Savona), quattro pazienti in questi ultimi mesi si sono risvegliati dal coma, nel reparto che ospita pazienti in gravissime condizioni.
Il Centro Vada Sabatia di Vado Ligure è al centro dello stupore nazionale. Negli ultimi mesi, quattro pazienti si sono svegliati da uno stato di coma profondo. I pazienti erano in coma da anni ma, in maniera del tutto inaspettata, si sono risvegliati. I familiari, commossi, hanno dichiarato: “È un miracolo. Come rinascere e iniziare una nuova vita“.
La storia assume un tratto ancora più “soprannaturale” quando si osserva l’accaduto: oltre al fatto che in pochi mesi quattro pazienti si siano risvegliati da un coma profondo, le 4 persone sono a coppia, ovvero – nella vicenda – sono coinvolti due uomini e due donne. Un vero e proprio stupore ha colpito i familiari e i medici della struttura, che non hanno spiegazioni per il “miracolo”.
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domenica 18 marzo 2018
Staminali fermano menopausa
Arriva dalle staminali una speranza per le donne che soffrono di insufficienza ovarica precoce,
condizione che colpisce circa l'1% della popolazione femminile, a volte
in età molto giovanile. Ragazze che entrano in menopausa prestissimo,
talora appena teenager. Senza poter diventare madri e costrette a
sopportare non solo il peso dei sintomi legati alla fine dell'età
fertile, dalle vampate ai problemi intimi e d'umore, ma anche già più a
rischio di patologie cardiovascolari, fratture da osteoporosi e
decadimento cognitivo. Ebbene, un'iniezione nelle ovaie di 'cellule
bambine' prelevate dal midollo osseo delle pazienti potrebbe aiutarle a
ottenere un ringiovanimento ovarico, 'invertendo' gli effetti della
malattia.
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Vita da celiaco, alla ricerca del gluten free di qualità
Tanti cibi confezionati (ipercalorici) sugli scaffali, ora finalmente in arrivo anche il fresco
Gluten free, moda o necessità? Dipende. Negli ultimi anni il senza glutine è stato protagonista di una crescita esponenziale, complice l’aumento delle diagnosi di celiachia che sono passate da 60.000 nel 2007 a 180.000 oggi e che ha portato questa patologia ad essere considerata non più malattia rara ma cronica. La relazione annuale del Ministero della Salute al Parlamento, pubblicata recentemente, ha reso noto come questi numeri siano destinati solo a crescere. A causa della vastità e della complessità dei sintomi che contraddistinguono questa patologia – da non confondere con un’intolleranza alimentare, ma una vera e propria malattia del sistema immunitario che si innesca con il glutine e per cui, ad oggi, l’unica cura è la dieta aglutinata – la celiachia è ancora incredibilmente sotto-diagnosticata. Non solo le diagnosi arrivano nella maggior parte dei casi in modo molto tardivo, ma addirittura si stima che un celiaco su quattro non sappia di esserlo.
Non solo celiachia, però. Molte delle patologie intestinali nate negli ultimi anni, come la “Gluten Sensitivity”, sono collegate proprio ad un eccessivo consumo di glutine. I cereali raffinati (specie orzo e grano), molto spesso provenienti da Canada e Stati Uniti, contengono infatti un tasso di glutine di gran lunga più alto rispetto alla quantità media che il corpo umano è in grado di tollerare, trattandosi di una proteina relativamente “nuova” per l’organismo. Persino l’avena, un cereale naturalmente privo di glutine, nelle ricerche svolte in questi due continenti presenta un altissimo tasso di contaminazione da glutine, in particolar modo negli USA. Ne consegue che, pur non presentando una sintomatologia tanto esplicita come spesso accade nel caso della celiachia e nessun appiattimento dei villi intestinali (unico fattore che accerta la diagnosi di malattia celiaca), un consumo costante di questi cereali può portare a disturbi come spossatezza, gonfiore e dolori addominali.
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sabato 17 marzo 2018
Cambio dell'ora legale: quali sono gli effetti sulla salute? Come affrontarlo? Video
Il cambio dell'ora scatterà nella notte tra sabato 24 e domenica 25. Dormiremo un'ora in meno, ma avremo un'ora di luce in più, con quali effetti?
La primavera è alle porte e con essa scatterà il cambio dell'ora legale [VIDEO] che avverrà nella notte tra sabato 24 e domenica 25 marzo (esattamente alle 2 di notte). Lo spostamento di un'ora in avanti delle lancette ci porterà a dormire un'ora in meno, ma ci regalerà un'ora di luce in più. Il cambio dell'ora da solare a legale è stato introdotto per risparmiare energia durante la prima e la seconda guerra mondiale, al fine di ridurre il consumo di elettricità. La misura è poi stata adottata definitivamente in Italia nel 1966.
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giovedì 15 marzo 2018
5 suggerimenti per ridurre il sale. Inizia la Settimana mondiale di sensibilizzazione per la diminuzione
È iniziata oggi Settimana mondiale di sensibilizzazione per la riduzione del consumo alimentare di sale, promossa dalla World Action on Salt & Health (WASH) in associazione con numerosi partner in 100 Paesi. Lo slogan è “5 ways to 5 grams” per indicare i cinque comportamenti virtuosi da adottare per ridurre il consumo di sale e arrivare al valore massimo raccomandato dall’OMS di 5 grammi al giorno. L’obbiettivo dell’iniziativa è incoraggiare le aziende alimentari a ridurre questo ingrediente nei loro prodotti e sensibilizzare i Governi affinché sviluppino strategie per diminuirne il consumo nella popolazione.
L’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) raccomanda un consumo massimo di 5 grammi al giorno, corrispondenti a circa 2 grammi di sodio. In Italia, secondo una rilevazione effettuata nel periodo 2009-2012*, il consumo medio giornaliero è superiore a 10 g negli uomini e 8 g nelle donne. Anche i più giovani (età compresa tra 6 e 18 anni) superano i livelli massimi con 7,4 g per i ragazzi e 6,7 g per le ragazze.
Un consumo eccessivo di sodio determina un aumento della pressione arteriosa, con conseguente incremento del rischio di insorgenza gravi patologie cardio-cerebrovascolari correlate all’ipertensione, quali infarto del miocardio e ictus cerebrale. L’introito di sale è stato associato anche ad altre malattie cronico-degenerative, quali tumori dell’apparato digerente, in particolare quelli dello stomaco, osteoporosi e malattie renali.
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mercoledì 14 marzo 2018
Croste di formaggio: si possono mangiare? Risponde il professore Antonello Paparella
C’è chi la scarta senza pensieri, per altri è la
parte più gustosa, ma le croste di formaggio si può sempre
mangiare? Alcune sono facili da riconoscere e scartare perché si tratta
di rivestimenti costituiti da cere (come per il Gouda, l’Edamer, alcune
caciotte e pecorini semistagionati), da tessuto (come in una varietà di
Cheddar) o da altri materiali non commestibili (come nei pecorini e
nella toma affinati nella paglia o nel formaggio sardo con l’argilla).
Più difficile è invece capire come comportarsi con tutte le altre croste. Per esempio sono da evitare le croste di formaggio trattate con l’E235 (natamicina), un conservante con funzione antifungina impiegato in particolare per il trattamento superficiale di formaggi a pasta dura e semidura, come alcuni pecorini. Lo stesso trattamento è effettuato anche sulle superfici di alcuni prodotti di capra freschi o i DOP quali l’Asiago, il Montasio e il Piave. In tutti questi casi leggere l’etichetta può esserci d’aiuto, visto che queste sostanze vanno segnalate.
“Per quanto riguarda le altre croste, in linea generale sono commestibili – spiega Antonello Paparella, microbiologo alimentare dell’Università di Teramo – ma alcune sono poco palatabili per via del sapore o della consistenza come nel caso della Fontina e del Caciocavallo Silano. Tuttavia le croste di alcuni celebri formaggi stagionati, come il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano, non sono utilizzabili direttamente a causa della loro consistenza ma possono essere consumate cotte. Basta lavarle con cura ed eliminare lo strato esterno con una grattugia o un coltello, fino a far scomparire le scritte, per utilizzare la parte rimanente come gustoso ingrediente di zuppe e minestre.”
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Più difficile è invece capire come comportarsi con tutte le altre croste. Per esempio sono da evitare le croste di formaggio trattate con l’E235 (natamicina), un conservante con funzione antifungina impiegato in particolare per il trattamento superficiale di formaggi a pasta dura e semidura, come alcuni pecorini. Lo stesso trattamento è effettuato anche sulle superfici di alcuni prodotti di capra freschi o i DOP quali l’Asiago, il Montasio e il Piave. In tutti questi casi leggere l’etichetta può esserci d’aiuto, visto che queste sostanze vanno segnalate.
“Per quanto riguarda le altre croste, in linea generale sono commestibili – spiega Antonello Paparella, microbiologo alimentare dell’Università di Teramo – ma alcune sono poco palatabili per via del sapore o della consistenza come nel caso della Fontina e del Caciocavallo Silano. Tuttavia le croste di alcuni celebri formaggi stagionati, come il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano, non sono utilizzabili direttamente a causa della loro consistenza ma possono essere consumate cotte. Basta lavarle con cura ed eliminare lo strato esterno con una grattugia o un coltello, fino a far scomparire le scritte, per utilizzare la parte rimanente come gustoso ingrediente di zuppe e minestre.”
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Frutti di bosco: 10 straordinari benefici per la salute
Lamponi, mirtilli neri, mirtilli rossi, more, ribes e fragoline di bosco sono preziosi alleati per la salute. Questi straordinari frutti di bosco sono ricchi di antiossidanti, sostanze benefiche che ci proteggono dalle malattie e che ci aiutano a prevenire e a contrastare le infezioni.
La scienza si sta dimostrando sempre più attenta alle proprietà benefiche dei frutti di bosco. Ora che sono di stagione possiamo approfittare delle passeggiate in montagna e in campagna per raccoglierli e per poterli consumare freschi. Andiamo alla scoperta delle principali proprietà dei frutti di bosco.
1) Fanno bene al cuore
Le fragole e i mirtilli, ma in generale
tutti i frutti rossi e i frutti di bosco, sono ricchi di vitamine e
davvero salutari. Gli esperti statunitensi e britannici si sono
concentrati sulle condizioni di salute delle donne e hanno messo in luce
come i frutti di bosco possano essere benefici per il loro cuore. Per
proteggere il cuore nello studio in questione gli esperti indicano che dovremmo mangiare fragole e frutti di bosco almeno tre volte alla settimana.
2) Prevengono l'invecchiamento
Uno studio sui frutti di bosco condotto dall'Università di Parma ha messo nero su bianco gli effetti benefici di questi frutti nella prevenzione dell'invecchiamento.
In questo caso i benefici dei frutti di bosco sono dovuti soprattutto
alla ricchezza di polifenoli, delle molecole fondamentali per arginare i
danni causati dai radicali liberi e per prevenire patologie croniche,
oltre che per migliorare le capacità cognitive.
3) Aiutano a dimagrire
Se fate fatica a dimagrire,
il segreto potrebbe essere nei frutti di bosco. Mangiare tre porzioni
di frutti di bosco al giorno infatti aiuterebbe a bruciare i grassi e
consumare calorie per produrre energia. Sarebbe merito soprattutto degli
antiossidanti secondo un nuovo studio condotto negli Stati Uniti che evidenzia i benefici del resveratrolo contenuto nei frutti di bosco.
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venerdì 9 marzo 2018
Lo sport è un farmaco naturale che fa vivere 7anni di più
In Italia da sedentarieta' malattie cuore e 16% casi di cancro al seno
Un farmaco naturale che, assieme ad un corretto peso corporeo, permette di vivere circa 7 anni piu' a lungo rispetto a chi non ne fa uso. E' l'attivita' fisica, protettiva come un medicinale, con l'ulteriore effetto di ridurre anche lo stress. L'invito a modificare I propri stili di vita all'insegna di un maggiore movimento arriva dai cardiologi, a Napoli per il congresso nazionale della Societa' italiana per la prevenzione cardiovascolare Siprec.
La sedentarieta', afferma Roberto Pedretti, presidente del Gruppo Italiano di Cardiologia Riabilitativa e Preventiva, "e' un importantissimo fattore di rischio cardiovascolare. Secondo i dati dell’Oms l’inattività fisica è il quarto fattore di rischio di mortalità globale, responsabile del 5-6 per cento di tutti decessi, pari a oltre 3 milioni di persone per anno. Come causa di morte a livello mondiale, essa è preceduta solo dall’ipertensione arteriosa, dal fumo e dall’iperglicemia.
L’inattività fisica è nel mondo causa di circa il 21-25 per cento dei tumori di mammella e colon, del 27 per cento dei casi di diabete e di circa il 30 per cento dei casi di cardiopatia ischemica. Nonostante questo, purtroppo, troppe persone continuano ad essere fisicamente non attive". In Italia, secondo i dati del Progetto PASSI dell’Istituto Superiore di Sanità, continuano ad essere fisicamente non attive circa 4 persone su 10.
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