giovedì 22 dicembre 2016

Riso venere: proprietà curative


Così come il riso integrale, anche il riso venere (o riso nero) offre numerosi benefici per la salute, che lo rendono un alimento consigliato per un’alimentazione sana. Rientra nella categoria dei “super alimenti”, per via delle proprietà curative che ha: vediamole nel dettaglio.

Il riso Venere include calcio e vitamine B, B3 e C, inoltre grazie alla presenza di particolari antiossidanti noti con il nome di antociani è in grado di proteggere le cellule dai danni dei radicali liberi. La presenza di antiossidanti nel riso Venere è addirittura superiore a quella dei mirtilli, che combattono l’azione dei radicali liberi, appunto, e che quindi contrastano l’invecchiamento cellulare.
 
Rappresenta una fonte sana di minerali, soprattutto di ferro; è ricco di crusca, che aggiunta regolarmente nella dieta promuove la salute, ed è associato a un miglioramento della memoria, alla diminuzione del rischio di malattie cardiache e del cancro. Benissimo includerlo nel proprio menu per combattere il colesterolo cattivo (LDL).

Secondo recenti studi il riso Venere si sarebbe dimostrato efficace nel combattere addirittura l’insorgenza del cancro, di malattie cardiache e di tenere a bada la pressione alta, caratteristiche che stanno consacrando il riso nero come vero e proprio super alimento.

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Ricetta pane nero con riso venere 

 

venerdì 16 dicembre 2016

Insidia bancomat, la tastiera 'distribuisce' anche virus e batteri

Batteri, virus, funghi, tracce di cibo. Sulle metalliche tastiere dei bancomat si nasconde un vero e proprio nido di germi. E nel periodo influenzale, la macchina - apparentemente innocua - può trasformarsi in 'untore', favorendo la circolazione di malattie stagionali. E' la conclusione di uno studio dell'università di New York, pubblicato su 'mSphere', rivista della società americana di microbiologia.

Già diverse ricerche avevano analizzato la presenza di microrganismi delle tastiere di numerose apparecchiature, dai pc ai telefoni fino ai distributori automatici di biglietti per il trasporto pubblico, rilevando sempre una buona quantità di microbi. Per quantificarne la presenza sui bancomat, i ricercatori hanno analizzato 66 macchine in diversi quartieri newyorkesi. "Le superfici degli Atm - hanno spiegato - presentano un'interessante biodiversità". I microrganismi più presenti sono quelli che si trovano, in genere, sulla pelle umana. Ma sono stati rilevati anche microbi intestinali o alcuni normalmente presenti sulla mucosa genito-urinaria.

Frequenti anche le tracce di cibo, differenti da quartiere a quartiere: a Chinatown sono state riscontrate più tracce di molluschi e pesce, ad Harlem di pollo. Ma è lo zucchero, in generale, il residuo alimentare più frequente.

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lunedì 12 dicembre 2016

Zenzero candito: basta caramelle, ecco lo spuntino intelligente

Zenzero candito; in questa guida vi illustreremo come creare delle caramelle gommose a base di questa spezia che apporta molteplici benefici al nostro organismo. Vediamo insieme come fare 


Volete sapere come fare lo zenzero candito in casa? Se adorate le caramelle gommose a base di questa spezia, vi consigliamo di leggere questa guida che vi illustrerà passo passo come fare lo zenzero candito direttamente a casa vostra. Ovviamente, lo zenzero, pur essendo candito, mantiene tutti i suoi benefici, come ad esempio quello di migliorare la digestione, calmare le nausee dovute al periodo di gestazione oppure alleviare i dolori dovuti da tensioni muscolari. Veniamo alla preparazione dello zenzero candito. Per prima cosa, dovrete procurarvi 500 grammi di zenzero già pulito, 500 g di zucchero, di canna o semolato, e un litro di acqua potabile.

Per pulire lo zenzero, non dovete fare altro che rimuovere la buccia con un coltello, dopodiché tagliarlo a fettine sottili, oppure a cubetti. A questo punto, dovrete mettere lo zenzero all’interno di una pentola contenente acqua fredda e portare a bollore. Ricordatevi che le fettine o i cubetti di zenzero devono essere alti almeno 3 mm. Lasciate bollire lo zenzero all’interno dell’acqua per almeno 30 o 40 minuti. In alternativa alla classica pentola, potete utilizzare quella a pressione; in questo caso il tempo di cottura si ridurrà a 15 minuti circa.

Quando lo zenzero sarà diventato abbastanza morbido, potrete scolarlo e rimetterlo nella pentola con altra acqua. Dopo averlo fatto, aggiungete 500 grammi di zucchero di canna e portate nuovamente a bollore. Lasciate cuocere fino a quando non sarà evaporata tutta l’acqua; in genere, questo procedimento impiega dai 20 ai 30 minuti. Una volta trascorso il tempo necessario, dovrete prelevare lo zenzero candito aiutandovi con un colino, dopodiché lasciarlo raffreddare per almeno un’oretta. Dopo che il vostro zenzero candito si sarà raffreddato, dovrete farlo asciugare utilizzando della carta assorbente o della carta da forno.

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Zenzero secco: proprietà e valori nutrizionali

 

 

sabato 3 dicembre 2016

Pane integrale: quale e perché sceglierlo e come farlo in casa



Pane bianco o pane integrale? Qual è la scelta migliore? Indubbiamente consumare un prodotto realizzato con una farina integrale e dunque non raffinata è meglio, ancora di più poi se è fatto in casa con prodotti di qualità e lievito naturale.

Nel momento in cui andiamo ad acquistare il pane integrale al forno o al supermercato sorge però un problema. La farina con cui è realizzato è davvero integrale? Spesso la risposta è no, in quanto si tratta di prodotti da forno realizzati con una normale farina bianca (quindi raffinata) a cui sono stati aggiunti crusca rimacinata o cruschello, scarti del processo di raffinazione. Si tratta quindi in realtà non solo di un prodotto non davvero integrale ma di farina sottoposta a due processi e definita per questo "integrale ricostituita”.

Tutto ciò è perfettamente legale, nel senso che la legge n.187 del 9 febbraio 2001 stabilisce che una farina può definirsi integrale quando il tasso di ceneri (minerali) è compreso tra 1,30 e 1,70 su cento parti di sostanza secca. Ciò significa che si può etichettare come integrale anche un prodotto realizzato con farina raffinata a cui è stata aggiunta successivamente della crusca per renderla più scura. La maggior parte delle farine “integrali” in commercio e i prodotti “integrali” sono realizzati proprio così.

Ma veniamo dunque al perché scegliere il pane integrale (quello vero).

PERCHE’ SCEGLIERE IL PANE INTEGRALE

Scegliere il pane integrale è un’opzione consigliabile in quanto si tratta di un alimento più completo rispetto alla variante bianca generalmente più consumata. Ciò è dovuto al fatto che la farina con cui si realizza questo pane è ottenuta da tutto il chicco di grano e dunque contiene maggiori nutrienti. E’ in particolare il buon apporto di fibre che è utile al nostro organismo in molti sensi: dal benessere gastrointestinale alla riduzione dell’indice glicemico dell’alimento e del suo apporto calorico.



I motivi per cui è meglio consumare pane integrale piuttosto che bianco possono essere riassunti così:

• Contiene tutte le parti del chicco ed è per questo un alimento completo
Contiene minerali e vitamine
• E’ ricco di fibre (che aiutano il transito intestinale)
• Tende a saziare di più
E’ meno calorico
• Ha un minore indice glicemico
• Riduce l'assorbimento di grassi e colesterolo
• I cereali integrali proteggono da alcune malattie come diabete tipo 2 e cancro al colon-retto

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venerdì 2 dicembre 2016

Quanto inquina davvero l’olio di palma? Un lettore si chiede quale sia il vero impatto del grasso tropicale, tra incendi, deforestazione e trasporto

Spesso si afferma che la coltivazione dell’olio di girasole libera nell’atmosfera più CO2 di quanto ne liberi la coltivazione dell’olio di palma e che, dunque, la coltivazione dell’olio di palma contribuisce meno al riscaldamento globale della coltivazione dell’olio di girasole. Ammesso che ciò sia vero, forse da adesso in poi l’olio di palma produrrà meno CO2 rispetto all’olio di girasole. Ma prima? Spesso ci si dimentica del prima. Perché, per predisporre la coltivazione dell’olio di palma in Indonesia, è stata bruciata un’area di foresta tropicale pari alla Germania e quegli incendi hanno prodotto anidride carbonica.

Allora mi chiedo: è stato messo in conto anche il CO2 liberato nell’atmosfera dagli incendi delle foreste? Perché se dovessimo includere nel conto dell’anidride carbonica prodotta per la coltivazione dell’olio di palma anche quello degli incendi, io non sarei più tanto sicuro che il saldo finale vada a vantaggio dell’olio di palma! Purtroppo, per valutare la bontà di una scelta (nel nostro caso quella di coltivare l’olio di palma) si guarda troppo spesso al solo al guadagno futuro, dimenticandosi di includere nel conto le perdite passate.

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Ecco cosa si nasconde dietro l'olio di palma sostenibile: sfruttamento minorile e violazione dei diritti umani  

 

martedì 29 novembre 2016

Fuga dagli ospedali, rischiano di sparire 40mila specialisti

Nel mirino le assunzioni bloccate e i numeri chiusi

Paolo Russo
Roma
Dopo una passeggera crisi di vocazione i ragazzi hanno ripreso a fare a spinte per entrare nelle facoltà di medicina, ma tra blocchi delle assunzioni e numeri troppo chiusi nelle ancora più ambite scuole di specializzazione nei prossimi dieci anni dai nostri ospedali rischiano di sparire 40mila camici bianchi. Una desertificazione di ambulatori e corsie che, insieme agli altri 16mila medici di famiglia mancanti da qui a sette anni, rischia di mandare in tilt il nostro sistema di assistenza sanitaria. Anche perché a mancare all’appello saranno soprattutto chirurghi, ginecologi, pediatri, internisti, specialità delle quali non si può fare a meno. 

A lanciare l’allarme sulla fuga dagli ospedali d’Italia è uno studio condotto dall’Anaao, il più forte sindacato di categoria, pronto allo sciopero sotto le feste se il governo non metterà sul piatto proposte concrete per arginare il problema e soldi per rinnovare un contratto fermo al palo da sette anni.

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Tra sette anni un italiano su tre non avrà più il medico di famiglia

lunedì 28 novembre 2016

MA QUALE CELIACHIA – Chiamatela Roundup – Sono 12 mila anni che l’umanità si nutre di frumento senza problemi, ma ecco di colpo l’emergenza “intolleranza al glutine” …le cause? Chiedetele alla Monsanto!


SONO ALMENO 12 MILA ANNI CHE L’UMANITA’ MEDITERRANEA SI NUTRE DI FRUMENTO SENZA PROBLEMI. E di colpo, ecco sorgere la “intolleranza al glutine”, con relativo ipersviluppo degli affari relativi a questa “malattia”: paste senza glutine a 5 volte il prezzo delle normali, prodotti bio dove l’etichetta dichiara “senza glutine”, cibi spesso a carico del servizio sanitario nazionale… Il glutine è un veleno? Si deve sospettare del grano geneticamente modificato? Per una volta no. Anche se c’entra il Roundup, il diserbante della Monsanto, specifiamente concepito dalla multinazionale per essere usato in abbondanza coi suoi semi geneticamente modificati (modificati appunto per resistere al diserbante, che uccide tutte le erbacce) . Come ha scoperto la dottoressa Stephanie Seneff, ricercatrice senior al Massachusetts Institute of Technology (MIT), da una quindicina d’anni gli agricoltori americani, nelle loro vastissime estensioni, hanno preso l’abitudine di irrorarle di Roundup immediatamente prima della mietitura.In questo caso, approfittano delle qualità disseccanti del prodotto, con il suo agente attivo, glisofato. Hanno scoperto che, spargendo tonnellate di glisofato, la resa per ettaro aumenta. Perché? Perchè, prova a spiegare la Seneff, “le brattee protettive si frantumano, la spiga muore, e con l’ultimo sospiro, rilascia i chicchi” che altrimenti resterebbero attaccati nel resti della spiga ancor umida. L’aumento di resa non è enorme, ma è importante per coltivatori stra-indebitati con le banche. Inoltre, il disseccamento facilita la battitura condotta coi giganteschi macchinari industriali (spesso affittati, quindi se li si può usare per meno giorni, si risparmia) e consente di anticipare l’operazione di mietitura. “Un campo di grano matura di solito in modo ineguale; una irrorata di Roundup consente di disseccare ugualmente le zone ancor verdi e quelle già gialle, e procedere alla mietitura nello stesso tempo”, ha spiegato un coltivatore di nome Keith Lewis. E’ dunque l’estrema manifestazione della industrializzazione totale dell’agricoltura americana, nel quadro della violenza generale sulla natura (hanno abolito la rotazione agricola, coltivano sempre le stesse colture da denaro sullo strssso campo, compensando l’impoverimento del terreno con tonnellate di fertilizzanti chimici), hubrys che resterà sempre come lo stigma dell’americanismo quando avrà condotto all’estinzione di questa civiltà.

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Bufala 

 

sabato 26 novembre 2016

Dopo i cinghiali, in Valsesia anche i funghi contengono Cesio”

La scoperta dell’Istituto Zooprofilattico durante il controllo della selvaggina


Torino
Prima i cinghiali. Adesso i funghi. A tre anni dal caso della selvaggina radioattiva in Valsesia, sono arrivati i primi risultati dello studio effettuato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Dati che aprono nuovi interrogativi, accendendo i riflettori anche su altre specie alimentari.

L’ente regionale ha infatti realizzato un campionamento mai riportato in letteratura, analizzando 2369 cinghiali, 226 caprioli, 157 camosci, 215 cervi. E ha allargato la ricerca del cesio radioattivo anche ad altri alimenti. Risultato? «La radioattività è anche nei funghi». È bene precisare che «al momento si tratta di una ricerca esplorativa basata su pochi campioni, ma i dati indicano la necessità di approfondire, non solo nei funghi ma anche nei frutti di bosco», spiega la dottoressa Maria Caramelli, direttrice dell’Istituto. 

I controlli sono stati eseguiti nelle province di Vercelli e del Verbano Cusio Ossola, nel comprensorio Valsesia e nella confinante Val Sessera, in base a dove erano stati fatti i campionamenti ambientali dell’Arpa. Le analisi sono state svolte a Vercelli, nella sede dell’Istituto Zooprofilattico sotto la supervisione del dottor Pierluigi Cazzola e i risultati parlano chiaro: «Il 5% dei cinghiali analizzati presenta un livello di Cesio 137 superiore ai 600 becquerel (il sistema internazionale di misurazione della radioattività) per chilo, ovvero il limite tollerabile dall’uomo in caso di incidente nucleare, secondo quanto previsto dal Regolamento Europeo del 2008. Sui funghi, inizialmente abbiamo esaminato 68 campioni prelevati in modo non controllato nella stessa zona dei cinghiali. Abbiamo riscontrato un campione positivo e deciso quindi di realizzare ora una ricerca ad hoc, che amplieremo anche ai frutti di bosco». Sono stati controllati anche «campioni di latte e formaggio prodotti in zona, ma sono risultati tutti negativi», assicura Caramelli. 

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mercoledì 23 novembre 2016

10 carenze nutrizionali che causano depressione e sbalzi d'umore e gli alimenti dove trovare i nutrienti

E' la più diffusa malattia al mondo e continua a crescere anche cambiando forme. Secondo le ultime stime dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), solo nel 2015 la depressione ha interessato 350 milioni di persone, più dell'intera popolazione degli Stati Uniti o di Brasile e Messico messi insieme.

Tra le dieci carenze alimentari più comunemente note che possono indebolire la funzione del cervello e della memoria, così come aggravare i livelli di stress e ansia, vitamine B, amminoacidi, zinco, magnesio, iodio e ferro, come riporta il sito aol.com. Per questo motivo è necessario fare attenzione alla propria dieta senza dimenticare di fissare degli appuntamenti frequenti con il proprio medico di fiducia.

Acidi grassi omega 3

Vitamine B

Acido folico

Zinco

Selenio

ecc.
 
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lunedì 21 novembre 2016

Per migliorare l'umore una manciata di noci al giorno

Nelle noci potrebbe risiedere una delle chiavi per migliorare l'umore e alleviare lo stress. Ma l'effetto positivo vale solo per i ragazzi giovani, gli studenti universitari, in special modo i maschi. Il consiglio è di mangiarne una manciata al giorno. È quanto emerge da una ricerca della University of New Mexico, pubblicata sulla rivista Nutrients. Gli studiosi hanno preso in esame 64 studenti, di età compresa tra i 18 e i 25 anni. I partecipanti sono stati invitati a mangiare tre fette di 'banana bread' un dolce tipico della tradizione anglosassone, un plum-cake alla banana, ogni giorno per sedici settimane. Per otto settimane, sono state aggiunte noci all'impasto, per altre otto no. Le noci sono state finemente tritate in modo che i due tipi di 'banana bread' fossero simili per gusto e aspetto.

Nel periodo in cui i ragazzi hanno mangiato il plum-cake alla banana con aggiunta di noci è stato chiesto loro anche di mangiare mezza tazza di noci al giorno. Al termine dell'esperimento, è stato misurato l'umore, con un apposito test, Profiles of Mood States (Poms), che esamina sei ambiti: tensione, depressione, rabbia, stanchezza, energia, confusione. "C'è stato un significativo 28 per cento di miglioramento del tono dell'umore nei giovani - spiega l'autore della ricerca, Peter Pribis - mentre gli stessi miglioramenti non hanno riguardato le ragazze, ma non sappiamo il perché".

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Questo antico rimedio tedesco rinforza il sistema immunitario, abbassa il colesterolo, previene le infezioni e aiuta sbloccare le arterie


In questo articolo ti mostrerò un rimedio tedesco molto antico che tratta con successo la stanchezza, livelli alti di colesterolo, infezioni, raffreddori, e arterosclerosi. Inoltre, migliora il tuo sistema immunitario, e depura il fegato. Questa è la ricetta fatta in casa più semplice che puoi trovare. Per la preparazione di questo straordinario rimedio tedesco ti serviranno solamente 4 ingredienti.
Ingredienti:

Preparazione: Prendi i limoni biologici e tagliali (con la buccia) in 4 piccoli pezzi. Pulisci l’aglio, e mettio in un frullatore. Aggiungi i limoni e la radice di zenzero e frullali insieme fino a che non avrai un composto sottile ed omogeneo. Poni il composto in una casseruola e aggiungi 2 litri di acqua, riscalda fino ad ebollizione. Dopodiché, spegni il fuoco e lascia raffreddare. Quando il composto si sarà raffreddato, filtralo in una bottiglia di vetro.

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venerdì 18 novembre 2016

In Gran Bretagna ordinata ibernazione 14enne con cancro

L'aveva chiesto lei nella speranza di essere 'risvegliata'

Ibernata post-mortem: battaglia legale senza precedenti in Gran Bretagna dove una 14enne, malata terminale di cancro, ha ottenuto dai giudici che il suo corpo fosse conservato e non sepolto nella speranza di essere un giorno "risvegliata" e guarita con nuove cure. Lo riporta la Bbc: il verdetto, emesso poco prima del decesso della ragazza a ottobre, è stato reso pubblico ora dopo che il corpo, portato negli Usa, è stato congelato tramite "criogenesi".

L'ibernazione post-mortem della ragazza è stata autorizzata in via definitiva da un giudice dell'Alta Corte di Londra col consenso della madre e contro il volere del padre. La 14enne, colpita da una forma rara di cancro, viveva con la famiglia nell'area metropolitana della capitale britannica. La criogenesi è una tecnica che in origine si basa sull'idea di poter conservare a lungo un corpo a temperatura bassissima rallentandone le funzioni vitali gradualmente.

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lunedì 14 novembre 2016

La dieta anticancro del professore Veronesi


L’8 novembre si è spento all’età di 90 anni l’oncologo Umberto Veronesi, promotore di alimentazioni e diete anticancro. Una vita spesa nella prevenzione e nella cura dei tumori hanno fatto di lui un pioniere nel campo. Sostenitore dello slogan “Siamo quel che mangiamo“, ha più volte affermato che l’alimentazione influisce sulla formazione dei carcinomi secondo una percentuale del 25-30%. Una correlazione piuttosto stretta, quindi, tra l’alimentazione e il cancro, definito il male del secolo, e per questo ancora più importante da contrastare attraverso una delle attività più rappresentative dell’uomo: l’alimentazione.

La dieta anticancro di Umberto Veronesi

Umberto Veronesi, direttore dell’Istituto Europeo di Oncologia, studiò per anni quale relazione legava cibo e cancro. Il suo metodo fu dichiarato innovativo. La dieta anticancro da lui elaborata si prefigge come obiettivo la prevenzione dei tumori attraverso un consumo più coscienzioso dei diversi alimenti che la natura ci offre. In sostanza, la sua dieta non si allontana nettamente da quella mediterranea, ma è supportata da ulteriori regole.

1. Il consumo di frutta e verdura

Frutta e verdura dovrebbero venire consumati molte volte al giorno per il loro concentrato di benefici. Per quanto riguarda la frutta i momenti migliori sono la mattina e lo spuntino pomeridiano, lontano dal pranzo per non provocare una fermentazione intestinale, ma anche prima dei pasti per eliminare il senso impellente di fame. La verdura, invece, non dovrebbe mai mancare a pranzo e cena.

2. I cereali integrali

Un altro alimento che non dovrebbe mai mancare sono i cereali integrali, tra cui riso, quinoa, amaranto, grano, orzo, farro, molto importanti da inserire nella dieta grazie alla loro azione preventiva nei confronti di malattie come ictus e infarto. Regola fondamentale, però, è quella di variare sempre il tipo di cereale senza esagerare nelle dosi.

3. La frutta secca

Ogni giorno si dovrebbe consumare un’adeguata porzione di frutta secca ricca di omega 3. La dose consigliata è di 30 grammi giornalieri di noci, mandorle, nocciole, arachidi, pinoli o anacardi, in grado di apportare elementi nutritivi quali i grassi insaturi, proteine di alta qualità, fibre, vitamine e minerali utili per contrastare malattie come il diabete, cancro del colon, l’ipertensione e la sindrome metabolica.

4. Bere molta acqua

Elevate quantità d’acqua nell’organismo ogni giorno aiutare a depurare l’organismo dalle scorie e dalle sostanze tossiche. Inoltre, bere la giusta dose d’acqua giornaliera, circa 2 litri, aiuta a mantenere la giusta idratazione del corpo, a stimolare il metabolismo e a rafforzare il sistema immunitario.

5. L’olio d’oliva come unico condimento

L’olio d’oliva è l’unico condimento possibile sulla tavola. Inoltre, il suo utilizzo dovrebbe essere a crudo per evitarne la tossicità. È dimostrato che l’olio d’oliva, se consumato regolarmente e nella dose consigliata di 3 cucchiai al giorno, riduce il rischio cardiovascolare, oltre ad avere numerose proprietà cosmetiche, curative e nutrizionali.

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domenica 13 novembre 2016

Nutella, crema Novi e altre creme spalmabili

La Nutella è certamente un prodotto mitico, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Ma è veramente un prodotto di qualità? Per scoprirlo basta leggere gli ingredienti della Nutella. E se si cerca bene, tra gli scaffali del supermercato si può trovare (udite udite) anche qualcosa di meglio!

La storia della nutella 

La Nutella nasce ufficialmente nel 1964, ma le sue origini risalgono agli anni '40, alla fine della seconda guerra mondiale.

Fu allora che Pietro Ferrero, un pasticcere di Alba, provò a sostituire il costosissimo cioccolato con le nocciole (un prodotto tipico delle Langhe piemontesi): nacquè così la Pasta Gianduia (o Giandujot), che era confezionata sottoforma di pani avvolti nella carta stagnola, si tagliava a fette ed era economica.
Nell'estate del 1949 la ricetta venne ritoccata e l'impasto reso più morbido, cremoso. Da lì a due anni venne lanciato un nuovo prodotto, la Supercrema, che venne confezionata in barattoli e venduta come crema spalmabile. Nel 1964 il nome venne modificato in Nutella (al suffisso "nut", che si rifà al termine inglese di nocciola, venne agganciata la desinenza "ella", che evoca attributi positivi ed è facile da pronunciare ad ogni latitudine).

Un mito da ridimensionare
La Nutella è un mito. L'immagine che la Ferrero è riuscita a costruire intorno a questo prodotto è incredibile: nell'immaginario popolare la Nutella è un prodotto irraggiungibile, unico. È non potrei di certo affermare il contrario, mi interessa invece spiegare il perché di questa unicità.
 
L'unicità della Nutella non è (purtroppo) dovuta alla qualità del prodotto, ma al rapporto qualità/prezzo e (soprattutto) dalla pubblicità. Moltissimi tentativi di imitazione falliscono miseramente non perché la Nutella sia irraggiungibile dal punto di vista della qualità, ma perché nessuno riesce a produrre qualcosa di altrettanto appetibile allo stesso prezzo. Da non trascurare il fatto che la Nutella ormai sia, nell'immaginario popolare, il leader assoluto e tutte le imitazioni vengono viste come inferiori, a prescindere dal gusto. Il consumatore, cioè, è abituato al gusto della Nutella e vuole solo quello, considerando inferiore qualunque prodotto che abbia un gusto diverso (anche se il gusto è migliore).


Per dimostrare questo voglio presentare un prodotto (sconosciuto ai più) qualitativamente superiore: la crema spalmabile Novi.

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venerdì 11 novembre 2016

TEST DELLA VISTA ON-LINE

L’oculista può eseguire numerosi test per capire se una persona vede bene; il più conosciuto consiste nel mostrare delle lettere dell’alfabeto di grandezze diverse su un cartellone che viene chiamato ottotipo. Chi ha una vista normale deve riuscire a vedere le lettere di una certa grandezza. Se così accade si dice che quella persona ha una acuità visiva normale; in Italia le lettere dell’ottotipo si misurano in decimi e l’acuità visiva normale equivale a vedere le lettere dei dieci/decimi (10/10).

  • Esegui il test ad occhio nudo se non ti sono mai stati riscontrati difetti visivi, oppure indossa gli occhiali o le lenti a contatto che usi abitualmente per vedere bene da lontano;
  • il test è impostato per un monitor 17″ ad una risoluzione di 1024 x 768;
  • ingrandisci la finestra del browser premendo il tasto F11, quindi clicca su “Inizia il test”;
  • stai ad una distanza di circa 2,5 metri dal monitor, siediti su di una sedia mantenendo la schiena eretta in modo da avere il viso alla stessa altezza del monitor;
  • copri un occhio con una mano o con un pezzo di carta;
  • leggi le lettere che vedi sul monitor. Nella parte bassa dello schermo vengono indicati i decimi ai quali corrisponde la grandezza della serie di lettere. Memorizza i decimi relativi alle ultime lettere che ti appaiono nitide. Potrai quindi immediatamente sapere a quanti decimi ammonta l’acuità visiva dell’occhio che stai testando;
  • Ripeti il test con l’altro occhio e controlla il risultato.

Inizia il test 

N.B. Il test non è e non deve essere sostitutivo di una visita specialistica.
Ha soltanto valore indicativo.



 Occhi sani, test della vista on-line




mercoledì 9 novembre 2016

L’Ortaggio Che Migliora La Vista, Depura Fegato e Colon e Fa Perdere Peso

Ingrediente comune in moltissimi piatti, dalle insalate alle zuppe, è un ortaggio molto consumato nel nostro paese. La barbabietola, oltre ad essere buonissima, è una grande fonte di sostanze nutritive: dalla vitamina C allo zucchero, dai minerali agli antiossidanti. Tutte sostanze necessarie per il nostro organismo.

Proprietà, benefici e ricette

Nonostante nello scorso secolo la coltivazione dell’ortaggio sia stata dedicata sopratutto alla produzione di zucchero, la barbabietola continua ad essere un alimento di prima scelta e indispensabile per una dieta sana. Un noto medico ungherese, Alexander Frerenegui, ha dimostrato che la barbabietola cruda può addirittura aiutare a prevenire il cancro.

Proprietà e Benefici della Barbabietola Rossa

  • Antitumorale: anni fa la barbabietola rossa è balzata agli onori della cronaca perché alcuni studi condotti in Grecia nel 1983, pubblicati sull’International Journal of Cancer, descrissero le proprietà e gli effetti benefici che questo ortaggio poteva avere nel contrastare il tumore al colon. Sono comunque ancora in atto degli approfondimenti sulle proprietà antitumorali di questo ortaggio. Al momento sono in corso delle ricerche sui benefici che l’estratto di barbabietola rossa potrebbe portare nel trattamento del tumore al pancreas, al seno ed alla prostata.
  • Rimineralizzante: la barbabietola rossa è innanzitutto un vegetale con ottimeproprietà rinfrescanti e rimineralizzanti. La sua assunzione, grazie all’abbondanza di saponine  e sali minerali è molto indicata per i bambini deboli, i convalescenti e gli anemici.

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lunedì 7 novembre 2016

Test dell'udito online

La perdita dell’udito non è necessariamente determinata dell’età, ma vi sono anche altri fattori che possono causarla. Questi non si manifestano in maniera improvvisa, ma gradualmente, motivo per cui molte persone che soffrono di perdita dell’udito notano il cambiamento troppo tardi. Si può determinare in modo certo se si è verificato un calo delle capacità uditive tramite un test dell’udito professionale.


Metodo oggettivo e metodo soggettivo del test dell’udito

Nel metodo soggettivo è richiesta la Sua attiva collaborazione: in questo caso deve comunicare di volta in volta all’operatore se ha sentito qualcosa o precisamente quello che ha sentito. Nell’audiometria tonale Le verranno sottoposti dei suoni puri. Nell’audiometria vocale si tratta invece di numeri, parole o frasi.
Al contrario, l’audiometria a risposte elettriche misura la risposta del cervello a uno stimolo acustico tramite l’elettroencefalogramma. Metodi obiettivi come questo sono di solito utilizzati con bambini in tenera età o persone che non possono o non vogliono sottoporsi a un test dell’udito di tipo soggettivo.

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Di quali componenti e composto l’orecchio umano? Per che cosa sono utili i componenti particolari e come funzionano? L’orecchio interattivo

Testa l'età del tuo udito con questo divertente video (da ascoltare con le cuffie, se potete).
Fino a quale frequenza siete in grado di sentire? Un test udito facile e fuori dal comune.



sabato 5 novembre 2016

GLI ALIMENTI CHE PULISCONO VENE E ARTERIE


GLI ALIMENTI CHE FAVORISCONO LA PULIZIA DELLE ARTERIE E DELLE VENE E CHE POSSONO PREVENIRE MOLTE MALATTIE
 
Esistono determinati alimenti che con il passare del tempo possono ostruire le arterie, causando problemi alla circolazione e malattie cardiovascolari che possono portare alla morte. Dall’altro lato però ci sono anche alimenti che favoriscono la pulizia delle arterie e delle vene e che, includendoli nella dieta, possono aiutare a prevenire un gran numero di malattie.

Secondo gli studi, l’aterosclerosi è una delle malattie che causa più morti ogni anno in tutto il mondo. Questa malattia è un problema piuttosto complesso che implica autoimmunità, infezioni e incompatibilità. Tuttavia, oltre all’aterosclerosi, quando le vene e le arterie si ostruiscono, si tende anche a soffrire di ipertensione e malattie cardiache.
Tenendo in conto l’importanza di una corretta alimentazione per prevenire tutte queste malattie, a seguire vi presentiamo i 10 alimenti migliori per pulire le arterie e le vene.

Aglio
È il numero uno degli alimenti per favorire la pulizia arteriosa poiché possiede proprietà antiossidanti molto potenti che hanno la capacità di combattere i radicali liberi del corpo, oltre ad aiutare a diminuire i livelli di colesterolo cattivo e ad aumentare quelli di colesterolo buono. Questo favoloso alimento migliora il flusso sanguigno e aiuta a combattere l’ipertensione.

Avena
Questo alimento è particolarmente indicato a inizio giornata visto che oltre a favorire una buona digestione apporta anche energia per le attività quotidiane. Tra i grandi benefici del consumare avena, c’è il suo potere di ridurre la capacità del colesterolo di aderire alle pareti delle arterie, evitando così lo sviluppo di aterosclerosi e di problemi cardiaci.

Mela
Le mele contengono una sostanza chiamata pectina, una fibra che si unisce al colesterolo, secondo quanto spiegato da Liz Applegate, dottoranda membro della facoltà e direttrice della nutrizione sportiva dell’Università della California a Davis. Le mele, inoltre, contengono flavonoidi che potrebbero far sì che il rischio di soffrire di un problema al cuore si riduca fino al 50%.

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mercoledì 2 novembre 2016

I rimedi naturali contro l'ipertensione



In natura esistono diversi rimedi naturali che possono essere dei validi alleati per sconfiggere un grande problema: l'ipertensione. Esistono infatti, delle erbe e dei cibi che possono aiutarci a ridurre la pressione fino a riportarla a livelli normali o per lo meno accettabili, il tutto senza incorrere in nessun effetto collaterale cosa che capita molto spesso quando si fa uso di farmaci sintetici.

Non tutti sanno che l'ipertensione può manifestarsi in diversi modi e che può essere attribuita a diversi fattori come: ansia, stress, paure, preoccupazioni, nervosismo, tensioni, problemi ormonali, problemi alla tiroide, sindrome di Cushing, preeclampsia, problemi ai reni, stenosi dell'arteria renale, malattie cardiovascolari, stenosi aortica, abuso di alcolici, tabagismo e infine uso di: droghe, medicinali, cocaina.

Come possiamo vedere poiché l'ipertensione può essere causata da diversi fattori, non esiste una cura univoca e dunque può essere sconfitta in diversi modi, per combatterla oltre ad assumere farmaci possiamo affidarci a degli alleati naturali che svolgano un'azione efficace e mirata.

Il miglior rimedio per sconfiggere un'ipertensione collegata a problemi renali è senza dubbio l'erba cardiaca, che stimola la diuresi e favorisce il rilassamento del sistema nervoso diminuendo la frequenza delle pulsazioni cardiache. L'erba cardiaca può essere assunta sotto forma di infuso, per prepararlo basta aggiungere qualche cucchiaio di erba essiccata a mezzo litro d'acqua, dopodiché filtrare e bere l'infuso caldo. La dose giornaliera raccomandata si aggira intorno alle 2-3 tazze.
  
Quando invece si soffre di frequenti aritmie cardiache, una valida soluzione contro l'ipertensione può essere ricercata nel biancospino, che svolge un'attività regolatrice del battito cardiaco e riduce ansie e ipereccitabilità. Il biancospino può essere assunto sia sotto forma di infuso (2-3 tazze al giorno), che sotto forma di gocce, bastano 5-15 gocce assunte tre volte al giorno per risultare calmi e rilassati.

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lunedì 31 ottobre 2016

Dimagrire con la soia: l’ideale per i runner

La soia è un alimento ad alta digeribilità con notevoli vantaggi per chi corre e anche per chi segue una dieta dimagrante, in particolare è un legume amico del gentil sesso. 

 

La soia è una leguminosa di origine asiatica, per molte popolazioni è l’alimento base da oltre 5000 anni. Rispetto ad altri legumi, è più digeribile e soprattutto contiene una maggior concentrazione in proteine e aminoacidi di elevata biodisponibilità. Nei semi della soia, infatti, le proteine costituiscono il 35% del peso secco, una percentuale molto elevata rispetto ad altri legumi. 
Soia e sazietà Le proteine della soia possiedono la capacità di determinare un effetto saziante maggiore rispetto ad altre fonti di proteine di largo consumo. La spiegazione è presto detta: le proteine della soia, grazie alle loro proprietà, sono in grado di stimolare al meglio l’ormone che determina la sazietà, la colecistochinina (CCK).
Per questo l’inserimento delle proteine della soia in un regime alimentare dimagrante risulta vantaggioso: diversi studi, infatti, dimostrano la loro efficacia nel favorire la sazietà sia immediata sia prolungata nelle ore successive al pasto, il controllo del peso con riduzione della massa grassa e mantenimento della massa muscolare ed un effetto positivo nella riduzione del colesterolo totale, LDL e dei trigliceridi.
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Buon appetito con la soia

 

 

Il falsi miti sulla zucca dalla dieta agli zuccheri e l'indice glicemico. Come usarla in cucina

  Come spiega la dottoressa Donegani, su questo alimento tipico di Halloween c'è ancora un po' di confusione: ecco le cose da sapere...