giovedì 12 aprile 2018
Unicef, 700 bambini al giorno muoiono per acqua non pulita
ROMA - Ogni giorno oltre 700 bambini muoiono per malattie legate ad acqua non pulita e scarse condizioni igienico-sanitarie. Lo evidenzia l'Unicef in occasione della Giornata mondale dell'acqua che ricorre il 22 marzo. Nel mondo circa 2,1 miliardi di persone non hanno accesso ad acqua pulita e almeno 263 milioni di persone impiegano più di 30 minuti per raccogliere acqua, ricorda il Fondo dell'Onu per l'infanzia, che sottolinea come siano i bambini le prime vittime della mancanza d'accesso alle risorse idriche.
mercoledì 11 aprile 2018
Diabete, addio aghi. Per la misura della glicemia arriva un cerotto
Sviluppato in GB, potrebbe aiutare a gestire meglio la malattia
Addio aghi per i diabetici, 'arriva' un cerotto per misurare la glicemia che si appiccica sulla pelle e dà una misura molto accurata ogni 10-15 minuti, senza punture.
Funziona 'risucchiando' lo zucchero presente nei fluidi sottocutanei per poi misurarlo.
Il cerotto - che potrebbe rivoluzionare la gestione quotidiana del
diabete per i pazienti - è stato presentato in un lavoro oggi sulla
rivista Nature Nanotechnology, condotto presso la britannica University
of Bath da Richard Guy del Dipartimento di Farmacia e Farmacologia.
Nel diabete l'organismo non riesce più a tenere sotto controllo la
concentrazione dello zucchero nel sangue (glicemia) e il paziente ha
bisogno di assumere farmaci e/o insulina (l'ormone cardine che regola la
glicemia) per evitare pericolosi picchi di zuccheri (in eccesso o in
difetto). Per la gestione delle terapie diviene dunque fondamentale per
il paziente il monitoraggio della glicemia, che il paziente esegue tutti
i giorni in autonomia con degli apparecchietti portatili che leggono la
glicemia su una goccia di sangue.
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martedì 10 aprile 2018
Abbuffata di plastica, più di 100 particelle a ogni pasto
Arrivano nel piatto con le polveri di casa
Una vera 'indigestione' di plastica giornaliera: sono più di 100 le
minuscole particelle di questo materiale che ingoiamo ad ogni pasto. Dai
mobili e i tessuti sintetici di casa, le minuscole particelle di
plastica finiscono nelle polveri domestiche e, con queste, 'atterrano'
nel piatto. E' quanto emerge dalla ricerca pubblicata sulla rivista
Environmental Pollution e condotta dall'università Heriot-Watt di
Edimburgo.
La scoperta, per quanto sorprendente, è avvenuta in
modo semplice: gli studiosi hanno posto delle piastre di Petri (i tipici
piatti di vetro utilizzati in laboratorio per le colture cellulari in
laboratorio) vicino ai piatti nei quali venivano consumati i pasti in
tre abitazioni. Speciali 'trappole' di polvere all'interno delle piastre
hanno permesso di contare fino a 14 minuscoli frammenti di plastica
(microplastiche) alla fine di un pasto di 20 minuti, l'equivalente di
114 fibre di plastica su un piatto più grande, come quello da portata.
Il che significa che in un anno nello stomaco di ogni individuo possono
finire, a sua insaputa, fino a 68.415 fibre di plastica potenzialmente
pericolose.
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Obesità: un'epidemia che aumenta l'incidenza di tumori in età giovanile
Per il sovrappeso si abbassa
l'età in cui si presentano ben 13 tipi di cancro legati all’età
avanzata. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Obesity
di SIMONE VALESINISTIAMO diventando sempre più grassi. È un fatto: dal 1975 ad oggi il numero di bambini obesi sul pianeta è decuplicato. E anche se non ci piace ricordarlo, la cosa ci riguarda da vicino perché l’Italia è in prima fila tra i paesi occidentali in cui i cittadini pesano di più. Una tendenza inarrestabile – se non autentica epidemia come l’ha definita di recente l’Oms – che sta modificando anche la storia naturale di alcune patologie. A sancirlo, una volta per tutte, è un nuovo studio pubblicato sulla rivista Obesity, che svela come alcuni tipi di tumori caratteristici dell’età avanzata o della terza età stiano iniziando ad apparire sempre più precocemente, di pari passo con il progredire dell’attuale epidemia di obesità infantile.
LEGGI - Obesity day, 10 volte più bambini obesi rispetto al 1975
• I TUMORI LEGATI ALL’OBESITÀ
La nuova ricerca è, più precisamente, una review della letteratura scientifica sul tema: una riflessione a firma dell’onco-ematologo Nathan Berger, della Case Western Reserve University di Cleveland, che fa il punto sul rapporto tra cancro e obesità infantile analizzando i risultati di oltre 100 studi scientifici. Per iniziare, l’autore circoscrive il campo di studi rifacendosi alle conclusioni dell’Iarc (l’organismo dell’Oms dedicato alla ricerca sul cancro), che in una delle sue monografie pubblicata nel 2016 ha confermato l’obesità come fattore di rischio per 13 specifiche forme di tumore. Tra questi, due big killer come il tumore al seno e quello al colon retto, e altri meno comuni come il tumore alla tiroide, quello al fegato, il tumore endometriale, il mieloma o adenocarcinoma esofageo.
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LEGGI - L'obesità aumenta il rischio di ammalarsi di 13 tipi di cancro
lunedì 9 aprile 2018
Oscillazioni climatiche: troppo stress per la salute cardiaca
Studio condotto su trentamila persone nel Michigan
Fabio Di Todaro
CUORE A RISCHIO QUANDO IL TERMOMETRO «IMPAZZISCE»
Punto di partenza dei ricercatori sono stati gli interventi di angioplastica coronarica effettuati in 45 ospedali tra il 2010 e il 2016, necessari per riaprire le arterie ostruite dei pazienti colpiti da un infarto. A quel punto i cardiologi si sono presi la briga di andare a verificare le registrazioni meteorologiche relative alla stessa zona nella giornata in cui ogni persona era rimasta vittima dell’evento cardiovascolare.
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Fabio Di Todaro
Passato quel che rimane di Burian 2, ultimo rigurgito
dell’inverno, occorrerà comunque scongiurare l’arrivo immediato delle
alte temperature. Ne va della salute del pianeta, ma pure della nostra.
Alle grandi oscillazioni climatiche, infatti, corrisponde un maggior
numero di attacchi di cuore. Questo è quanto si deduce da uno studio
condotto su oltre trentamila persone nel Michigan, i cui risultati sono
stati discussi durante l’ultimo congresso dell’American College of
Cardiology.
CUORE A RISCHIO QUANDO IL TERMOMETRO «IMPAZZISCE»
Punto di partenza dei ricercatori sono stati gli interventi di angioplastica coronarica effettuati in 45 ospedali tra il 2010 e il 2016, necessari per riaprire le arterie ostruite dei pazienti colpiti da un infarto. A quel punto i cardiologi si sono presi la briga di andare a verificare le registrazioni meteorologiche relative alla stessa zona nella giornata in cui ogni persona era rimasta vittima dell’evento cardiovascolare.
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domenica 8 aprile 2018
sabato 7 aprile 2018
Melanoma, il tumore cutaneo è più aggressivo durante la gravidanza
Le donne incinte devono tenere sotto controllo la trasformazione dei loro nei
In gravidanza, la pelle va incontro a molti cambiamenti. Ma ve ne
sono alcuni cui prestare particolare attenzione, per ragioni non
estetiche ma di salute. Vanno, infatti, aumentando le evidenze
scientifiche del fatto che il melanoma cutaneo è molto più pericoloso
quando a ricevere la diagnosi è una donna in gravidanza. Ne abbiamo
parlato con la dermatologa Marta Brumana, specialista dell’Humanitas San
Pio X dove svolge attività di dermatologia ambulatoriale, chirurgia e
laserterapia ed è impegnata nella mappatura dei nevi e prevenzione dei
tumori cutanei.
Dottoressa, partiamo dal melanoma cutaneo. La diagnosi precoce è cruciale?
«Esatto. Teniamo conto che, secondo i dati Aiom-Airtum 2017, in Italia ci sono 147.000 pazienti con diagnosi di melanoma cutaneo e circa 14.000 nuovi casi l’anno. Il melanoma rappresenta il 9% dei tumori giovanili negli uomini, dove è la seconda neoplasia più frequente; nelle donne rappresenta il 7% dei tumori giovanili (terza neoplasia più frequente). Se individuati precocemente, la terapia d’elezione è la chirurgia; mentre se è già in fase avanzata e metastatica, la prognosi è pessima».
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Nicla Panciera
Dottoressa, partiamo dal melanoma cutaneo. La diagnosi precoce è cruciale?
«Esatto. Teniamo conto che, secondo i dati Aiom-Airtum 2017, in Italia ci sono 147.000 pazienti con diagnosi di melanoma cutaneo e circa 14.000 nuovi casi l’anno. Il melanoma rappresenta il 9% dei tumori giovanili negli uomini, dove è la seconda neoplasia più frequente; nelle donne rappresenta il 7% dei tumori giovanili (terza neoplasia più frequente). Se individuati precocemente, la terapia d’elezione è la chirurgia; mentre se è già in fase avanzata e metastatica, la prognosi è pessima».
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mercoledì 4 aprile 2018
Più casi di sterilità e pene più corto, cosa succede al maschio di oggi?
La sterilità maschile in Italia è raddoppiata in 20 anni, il
testosterone di un uomo di 60 anni oggi è molto più basso rispetto a
quello di suo padre, e stanno saltando tutte le proporzioni delle misure
antropometriche dei giovani di oggi.
Quello di cui si è parlato a Presadiretta lunedì 13 marzo (2017) nell’inchiesta di Lisa Iotti e Irene Sicurella intitolata “Ciao maschio” è un tema importantissimo su cui stanno lavorando gli studiosi di mezzo mondo. A rischio infatti c’è qualcosa che interessa tutti: la riproduzione. La nostra società, infatti, sembra non essere più in grado di riprodursi. E questo non solo nel mondo occidentale.
Le cause, secondo l’ipotesi di molti ricercatori, sono delle sostanze chimiche diffusissime negli oggetti di uso quotidiano che stanno interferendo sul nostro sistema ormonale provocando quella che gli scienziati chiamano una femminilizzazione del maschio. Parliamo di ftalati, parabeni, bisfenolo A e molti altri.
Secondo gli studiosi, questo mix di interferenti con cui il maschio entra in contatto quotidianamente ha causato una diminuzione importante nella produzione di spermatozoi negli ultimi 20 anni.
Ma le alterazioni ormonali stanno portando anche ad un vero e proprio cambiamento nella struttura del corpo delle nuove generazioni.
L’Università di Padova pochi mesi fa ha pubblicato il primo studio al mondo sulle misure antropometriche: altezza, braccia, gambe, torso di oltre duemila ragazzi tra i 18 e i 19 anni. Il primario Carlo Foresta spiega a Presadiretta come i giovani di oggi sono più alti rispetto al passato, hanno gambe più lunghe, braccia più lunghe ma gli ormoni che determinano l’armonica crescita di tutte quante le strutture corporee non funzionano a dovere. Stanno saltando, quindi, tutte le proporzioni antropometriche, lunghezza del pene compresa: le nuove generazioni hanno infatti perso 0.9 cm rispetto alle misure in letteratura della generazione dei loro padri.
La femminilizzazione del maschio non è fantascienza perché nei luoghi più contaminati del pianeta già lo abbiamo visto negli animali. Come gli alligatori ermafroditi dei laghi della Florida. Ma non solo, riguarda anche le rane, le salamandre e i pesci.
Continua qui (video)
Quello di cui si è parlato a Presadiretta lunedì 13 marzo (2017) nell’inchiesta di Lisa Iotti e Irene Sicurella intitolata “Ciao maschio” è un tema importantissimo su cui stanno lavorando gli studiosi di mezzo mondo. A rischio infatti c’è qualcosa che interessa tutti: la riproduzione. La nostra società, infatti, sembra non essere più in grado di riprodursi. E questo non solo nel mondo occidentale.
Le cause, secondo l’ipotesi di molti ricercatori, sono delle sostanze chimiche diffusissime negli oggetti di uso quotidiano che stanno interferendo sul nostro sistema ormonale provocando quella che gli scienziati chiamano una femminilizzazione del maschio. Parliamo di ftalati, parabeni, bisfenolo A e molti altri.
Secondo gli studiosi, questo mix di interferenti con cui il maschio entra in contatto quotidianamente ha causato una diminuzione importante nella produzione di spermatozoi negli ultimi 20 anni.
Ma le alterazioni ormonali stanno portando anche ad un vero e proprio cambiamento nella struttura del corpo delle nuove generazioni.
L’Università di Padova pochi mesi fa ha pubblicato il primo studio al mondo sulle misure antropometriche: altezza, braccia, gambe, torso di oltre duemila ragazzi tra i 18 e i 19 anni. Il primario Carlo Foresta spiega a Presadiretta come i giovani di oggi sono più alti rispetto al passato, hanno gambe più lunghe, braccia più lunghe ma gli ormoni che determinano l’armonica crescita di tutte quante le strutture corporee non funzionano a dovere. Stanno saltando, quindi, tutte le proporzioni antropometriche, lunghezza del pene compresa: le nuove generazioni hanno infatti perso 0.9 cm rispetto alle misure in letteratura della generazione dei loro padri.
La femminilizzazione del maschio non è fantascienza perché nei luoghi più contaminati del pianeta già lo abbiamo visto negli animali. Come gli alligatori ermafroditi dei laghi della Florida. Ma non solo, riguarda anche le rane, le salamandre e i pesci.
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martedì 3 aprile 2018
Giornata mondiale dell’autismo, oltre i pregiudizi: le storie di chi fa il conservatorio, lavora nell’hi tech o apre una pizzeria
La determinazione di genitori ed educatori riesce a far raggiungere a molti ragazzi traguardi difficili. Pier Carlo Morello è diventato dottore in Scienze umane e pedagogiche. Everis ha appena assunto dieci persone con Asperger o autismo grazie a un progetto nato in Danimarca. Il progetto Atlantide 2 costruirà una rete integrata che accompagni la persona nel passaggio dall’età scolastica a quella adulta
C’è chi studia al conservatorio, chi sogna di gestire una pizzeria, chi si è guadagnato un lavoro a tempo indeterminato per un’azienda che si occupa di tecnologia e chi si è laureato superando difficoltà e pregiudizi. Sono ragazzi autistici. Secondo le indagini dell’Isfol (l’Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori) in Italia oggi solo una persona con autismo su 10 ha un impiego e molto dipende dal percorso avviato dalla nascita all’età adulta, dal supporto della famiglia, degli educatori, del sistema assistenziale che ha ancora molte lacune. Alcune storie mostrano come la determinazione di genitori ed educatori speciali riesca a far raggiungere a questi ragazzi traguardi insperati, altre come qualcosa si stia muovendo. Anche nella lenta Italia, dove spesso questi ragazzi sono abbandonati a loro stessi e dove è più facile ricevere una porta in faccia.
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Autismo, al Bambino Gesù nasce network internazionale per sviluppare terapie accessibili a tutti
domenica 1 aprile 2018
Pasqua e Pasquetta: sì ai picnic, ma attenzione a cosa mangiate, 10 regole per festeggiare in salute
FABIO DI TODARO
La Pasqua, come il Natale, porta sulla tavola diversi alimenti
ricchi di energia. Uova di cioccolato, salame, agnello e dolci tipici
diventano un boccone a cui soprattutto i più piccoli (che non vanno a
scuola quasi per una settimana) faticano a rinunciare.
Nessun divieto categorico, ma qualche consiglio è ben accetto.
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«La Pasqua per i bambini è sempre una festa e un’opportunità per trascorrere qualche giorno di vacanza in famiglia - afferma Susanna Esposito, ordinario di pediatria all’Università di Perugia e presidente dell’Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici (WAidid) -. In questo periodo raccomandiamo sempre ai genitori di fare molta attenzione all’alimentazione. Nei cibi, infatti, possono nascondersi agenti patogeni o tossine di origine microbica che, a contatto con l’organismo umano, possono risultare dannosi per la salute, dei bambini provocando infezioni alimentari».
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sabato 31 marzo 2018
L’acrilammide che si forma nelle patatine, nei biscotti, nel caffè e nel pane cotto ad alte temperature è nociva. Tutti i consigli da adottare in cucina per ridurre il contenuto negli alimenti in un articolo firmato da Veterinaria e sicurezza alimentare Marche
Con la pubblicazione di un nuovo regolamento europeo sono stati abbassati i valori sul contenuto di acrilammide presente in alcuni alimenti come patate, pane, biscotti, cracker, caffè. Secondo l’Efsa la presenza di questa sostanza nel cibo può aumentare il rischio di cancro per i consumatori e per questo motivo ha pubblicato un dossier per ridurre la quantità nei prodotti confezionati e anche nei piatti cucinati in casa. In questo articolo pubblicato sul sito Veterinaria e sicurezza alimentare Marche, Stefano Gabrio Manciola descrive quali sono le misure da adottare.
L’acrilammide è un composto organico a basso peso molecolare, altamente solubile in acqua, che si forma naturalmente negli alimenti amidacei durante la cottura ad alte temperature (come ad esempio frittura, cottura al forno e alla griglia) e durante i processi di trasformazione industriale che avvengono a temperature superiori a 120° C in condizioni di bassa umidità (come ad esempio la tostatura). L’acrilammide si forma ad alte temperature, attraverso reazioni fra alcuni zuccheri e l’amminoacido asparagina, presenti naturalmente in molti alimenti. Il processo chimico che porta alla formazione della sostanza è indicato come “reazione di Maillard” ed è la stessa reazione che rende i cibi abbrustoliti e più gustosi.Ad essere sotto accusa sono soprattutto i prodotti vegetali con poche proteine, perché in quelli molto proteici (come i legumi) e nei prodotti di origine animale, in cui la reazione di Maillard comunque avviene, si formano prevalentemente altre molecole.
L’acrilammide si trova quindi in molti alimenti cotti ad alte temperature come prodotti fritti a base di patate, pane, biscotti, cracker, caffè e anche nel fumo di tabacco. Gli studi condotti sugli esseri umani hanno fornito prove limitate e discordanti dell’aumento del rischio di sviluppare tumori in seguito ad ingestione. Tuttavia, le ricerche sugli animali da laboratorio hanno dimostrato che l’esposizione all’acrilammide, attraverso la dieta, aumenta enormemente la probabilità di sviluppare mutazioni geniche e tumori in vari organi.
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